Critica Sociale - anno XL - n. 12 - 16 giugno 1948

282 CRITICA SOCIALE FATTI E COMMENTI della stampa italiana ed estera La Franciae l'accordo di Lon~rasulla Germania. L'accordo di Londra relativo allo statuto della Ger:n1ania ha causato presso una parte della pubblica opinione fràn– cese un senso di profonda delusione, che potrebbe costituire una seria minaccia per la democrazia francese e favorire una affermazione di De Gaulle. Le conseguenze che questo fatto avrebbe in cam,po internazionale, oltre, che all'interno della Francia, sarebbero di pna estre1na · gravirt:à e la sit{rnzionc franèese merita pertanto di essere sc-gui1ta con la n1assilna attenzione. Riproduciamo qui un corn1ncnto di Rcné Payot, che è i,articolarmente significativo in quanto~pubbllcato· da m1 giornale (Journal de Genève) che 1 avcva finora 1nostrato una certa sim1patia per il 1novimento degollista. Notiamo in– tanto che, come le destre, anche i comunisti stanno cercan– do di sfruttare il nazionalismo per sabotare la non troppo forte <1iemocrazia francese. Scrive tra l'altro il Payot: « Tre invasioni in sessantacin– que anni hanno reso la -Francia inquieta; essa ha con.serva– to l'impressione che l'aggressione dei' 1940 è stata possibile perchè; nel 1918, gli Anglosassoni non, hanno voluto dare le garaniie reclamate dal n;iaresciallo Foch. Gli ambienti di d'e– stra restano persuasi che il solo mezzo di protegg~re H pae– .se è quello di ,praticare la politica inaugurata da Richelieu, sviluppata da Barrès e Bainville e che il generale De Gaulle ha fatto sua all'indoniani della liberazione. Questa politica persegue d"nc obiettivi: la tras'formazionc del Reich in Una Confederazione di Stati; il distacco o almeno l'occupazione permanente della -Renania e la creazi'onc di 1,1n regime inter– nazionale pe.r la Ruj1r. Queste rivendicazioni U Quay d'O~– say le ha di~ese P.Ubblicamente ed ha co·mmesso forse i'er- · ro17e di far credere che aV'rebbe anche potuto farle trionfare, mentre da' tre anni sapeva, per tutte ,I.e conferenze cui aveva partecipato, che esse non sarèb.ber.o .state accettate dagli Ingle– ~i e dagli Americani (questo fatto era gj_à stato posto iri ri– lievo dai compagrii france~i sul Populaire, v. n. 9 del 1 1~, maggio 1948 di Critica Soctale). · · • « Un.a politica efficace deve tener con'to, 1prosegue il Payot, <1:ella rea11J.. Il problema consiste nel risollevare la Germania nel quadro dell'Europa occidentale pur prendendo J'e misure atte Prl i.,,nPrl.irle rii ridiventare pericolosa per i suoi vicj.ni . Gli Anglosassoni pongono l'accento sul risollev~me :Ò.to, i Fran~ cesi- sw~a sicurezza. L'accordo di Londra è un compromesso fra queste due tendenze. Gli American,i. pensano çhe staccan .. do la Renania, e .-la Ruhr dalla Germariia si alimenterebb.e il na·zionalismo tedesco diminuendo al tempò stesso la Capacità produttiva del bacino minerario. 'Inoltrie, basandosi sulle espe– rienze della guerra precedente e sullo svilt1ippo delle armi a lunga portata, essi non pensano che la· sic.;Ì-ezza di,penda dal tracciato di una frontiera. Essi hanno forse ragione,\ ma (li– men·ticano · troppo le disposizioni psico1ogiche dei · pop~lo frahcese. ·Questo, .in mancanza delle· retUflchè territoriali, de-· sidererebbe ottenere una garallzia scritta, per ,mezzo di un trattato, che soddisfaccia jl suo spirito gh1ridico, che gli Sta– ti Uniti• gli verranno immediatamente ih aiuto se e~so, sarà ·oggetto di una nuova aggressione. Il governo americano non ha potuto dargli queste assicura?:iO:ni formali che doVreb– bero esseré ratificate dal Congress~. ·Ma, di fàtto, esse esi– stonq, poichè è evidentè che se la Francia fosse attaccata da una ,Potenza qualsiasi, gÙ Stati Uniti sarcbbeÌ-o, nel loro stesso interesse, obbJi.gati ad intervenire. immediatamente. « Basta del resto leg-gere il testo .dell'accordo o piuttosto delle raccomandazioni di Londra per constatare che i , rap– presentanti della Francia pon sono ritornati con le mani vu'ote. Il_ loro ·paese farà parte .dell~ commissione c-hc neon soltanto controllerà la ripartizione del carbone e' dell 'accia.io pi"ovCnienti dalla Ruhr, ,ma "anche- sorveglierà l'aitivifà del– IC officine tedes-che. Iné'Itre un . organo mqitare v_eg1ierà a---– che non venga effettuato un riarmo clandestino. Le tre grand,i Pqtep.ze si· sono i,nfine impegnate a Ilon procedere a nessun ritiro .di trup,pe-~prima che la pace. in Europa sia assicurata. E alla fine dell'occupazione, i loro- governi si concerteranno al fine di imipedire una rinascita deJ militarismo tedesco; es..: si potranno mantener,é effettivi- nelle regioni ·di importanza strategiica. · « Nel cam,po politico, se la Francia non ha potuto far trion– fare l'idea di una Germania confedCrata, essa ha tuttavia ot-– tenuto concessioni a,pprezzabili; la nuova costituzione dovrà rispettare la forma federativa e i div.ersi paesi ·tedeschi de– signeranno sia per mez!Zo di suffragio tiniver~ale sia attra- . / Biblioteca Gino Bianco verSo i loro Parlau1cpti i loro rappresentanti all'Assemblea che dovr,à elaborarla. E' tut,ta una serie di pròvvedimenti forse un p~' vaghi, 1na il cui valore dipenderà dal modo in cui saranno applicati. La Francia conserva cosi la possi– bilità di influenzare 1a politica della coalizione nei confronti della Germania. Se essa ;i:ifiutasse di ratUica1'...: -l 'accor.do . questa politica si :farebbe senza di lei, ed essa perderebbe ogni influenza sull'evoluzione degli avvenimenti. Elezionin regimedi "Democrazia popolare,,.· Riproduciamo un comme,nto alle recçnti eleziolli cécoslo– vacche di G. Kulischer, pubblicato da « Le Péuple » del' « Le elezioni nei pitesi totalitari son.o una forma di omag– gio che il vizio rende alla vi,rtù. Omaggio ben• superfluo, del resto, poichè nes,suno le prende sul serio. Nè gli elettoFi nè gli eletti, nè l'opinione internazionale. Questo è stato vero per le elezioni nella Germania di Hitler e nell'Italia di Mus– solini. E' vero ancora nella S·pagna di Franco. E lo stesso succede, 1 purtrOppo, nella Russia . .stalinista, :Òella Jugoslavia di Tito e. da ulti,mo, nella Cecoslovacchia di Gottwald .. Una lista unica di candidati è .stata.,_presentata agli elettori. I soci dei comunisti ·hanno dovuto a.ccontentarsi, nella lista comune, di poche br,Jciole. Tutti sapevano che ci sarebb"fo stati, al futuro « Parlamento » cèco, da' 200· a 250 deputati con1unisti su 300. Una . maggioranza confortante; ben più confortante. della· ,ininoranza che gli elettor•i cechi dà.vano agli stalinisti prima d~ll'instaurazione deÙa · « democrazia po– Polare ». Non c'è stata M.sta di opposizione. Per presentare una lista shni.le bisognava raccogliéi·e .delle firme. Ora, chi potr.ebbe essere tanto audace da andare a firmare la presentazione -di una lista la éui esisten!Za non potrebbe essere iq.terpretata, secondo I~ dkhiar,azÌoni 0 del ministro. cOmunista degli In– terni e del ·capo della polizi·a cecoslovacca, che cOme « un atfo di sabotaggio e di tradimento »? Uffiéia~,mente, dopo i1 colpo di Stato otto n1,i1la cechi hanno già 1perso il loro .posto per ragioni poMtiche. Alcuni sono Stati. arres,tati. Tredici mi1a altri hanno dovqtO r_ifugiarsi al 7 l'estero. _Nessuno ~i tiene, con la sua firma, ad _anda,re ad ·in-:– grossare le file I dei disoccupati o degli esiliati. Tanto piiì eh~ la ,presentazipne di una lista di opposizione non avrebbe s·ervito a nuHa; in quanto iii voto non ha d1 segreto alifro~ che il nome. L'elettore dispone di due schede: una con- la lista governativa, l'altra bi~nca,. Egli deve· in'serirC· in una busta una deHe due schede e deve gçttare l'altra· i1;1un cestO posto ... davanti ai membri dell'ùffÌcio e~ettoL"ale. E per clii cr.e- ,. desse che esageriamo, ecco una testimonjanza che non si può ricusare, quena dii Pierre Joye, redattore capo di « Bandiera rossa » (il quotidiano comunista belga) ehe è a,ndato a ve- ,dere a Praga Come I si vota in « democrazia' popolare » e che telefona bravamente al suo giorµale: « Munito di due schede (la lista dei candidati çiel F;Onte nazi~nale e una scheda bianca) Pelettore ceco si presenta ad un li!Ssessore. Dopo la - verifica della sua iscriz).one s ~J.la lista elettol"ate, ·egli riceve la busta. nel'la quale metterà la .scheda da lui scelta e che deporrà neill'urna; gettando l'a'ltr8. scheda in un cestino. « Se mo liti cechi sdegna,rono di usare - la cabina, se molti mostrarono ostensibiJ.:r,nente la fierezza di votare per il Fron.:.. te na,zionale~ ed ili, disprezzo comprensibil~ ·pev l~ schede biàn– che che essi gettarono .sd,egnosamente nel cestino, la maggior parte dei partecipanti passe, tranquillamente dietro lo scher– mo. Ma essi non lo facevano per nascondergj, ':! ancora me~ no per votare con~•rO 1'1 Fr.onte nazionale (D!oJ.ti di essi usci.:. -vano daUa cabina ten~ndo calldidamente 'tn man.o la scheda bianca respinta) ». Dopo ciò, libero il signor Joye di raccontare che nessuq.a pressione è ,stata esercitata sul.l'elettore I Il voto non è stato segreto. E questo pu:µ'.to è tutto. E se 8.nche non Vi è statà intimidazione il giol'ino delle elezioni, ce· n'è sfata a. srff.fi– cienza prima .. Tuttavia,. un certo numero di cechi e di slovacchi hanno cors·o il rischiq d"i votare scheda bianca. Si è per.sino scoper 7 to un numero di sched~ b_ianche o nulle lcggermenfe superiorè a quello che si aveva l'abitudine di trovare nelle urne del Terzo Reich. Gottwa.Id non ~vrà nè il 99%' di HH!er. Almenò · per ora. Dopo· due o tr.e esperime-n"bi di quesito gt;ner.e, tutti· fii « elettori 1> av.rann0 compr.eso. . In fondo, le « elezioni » cecoslovacche, tìinora non hanno avuto che un effet,to utile. Var.J di,pJomatici. cechi, nominati dalla Repubblica di J\{asaryk ~ di Benes - e che erano rima– sti nelle legazioni delJa « democFazia popo'lare » - hanno preso il pre~esto di queSta caricatur.a di elezioni per liberare fin1llmefite la lo-ro coscienza e rompefP con gli impostori di PÌ-aga. Per. il resto, la « demoCrazia popolare » continua :,. ~ E Oe· dimiss)on-i di Benes e il modo in cui è sta-to .eletto pr.esidente Gottwald sono ancora istruttivi. /

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