Critica Sociale - anno XL - n. 12 - 16 giugno 1948

280 CRITICA SOCIALE mentn storiro, il quale tratto· censiste preci,a,....ente nel fatt0 che l'energico affermarsi dei partiti comunisti, -con le loro antidemocrJtiche ·velleità dittatoriali, ha, in certo senso, ri– sospinto indietro il movimento socialista europeo: nel senso, cioè, che esso è stato costretto a distogliere gran parte della • propria energia creativa dal suo obbiettivo naturale di edificazione socialista per dedicarla alla difesa delle ~le– mentari liliena politiche, le quali, pertanto, fin d'allora veni– vano già considerate con'e conquiste indelebili della cosciec.– za umana. Eo ipso, quindi, propri@ il problema politico - la lotta per la democrazia e per i diritti dell'uofoo Gontro le tendenze e la prassi dattatoriali - è diventato og 5 i il pro– blema centrale, non solo sul piano nazi0nale, ma anche su quello internazionale. E questo si riferisce tanto alla seconda guerra come all'at– tuale dopoguerra. Difatti, chi non vuole preclmlersi la via ad intendere, con consapevole aderenza alla realtà, I,> svol– gimento dei fatti storici, dovrà riconoscere che, - per quanto grande possa essere il peso specifico dei fattori economici e delle rivalità di carattere imperialistico, - nel complesso delle cause che hanno provocato la seconda guerra mondiale. una decisiva inf)uenza ha esercitato anche il motivo itkolo– gico: la guerra è stata fatta anche in difesa della demo– crazia -contro la dittatura. Su questo punto non è ammissi– bile alcun duqbio, razionalmente giustificabile. Come pure non si può negare che il fenon•eno peculfare che clà il tonò all'attuale dopoguerra non sia l'urto degli interessi Ìmpe– rialistici contrastanti fra i principali protagonisti della sto– , ria moderna, ma piuttosto un inconciliahile dissidio <li ideo- logie ed una assolut;;i. incompatihilità delle. rispettive conce– zioni etico-politiche. Per convincersi della giustezza di que– sta tesi !:-asta tener conto del c0wplicatissi1110 intreccio rii fatti che distingue il momento politico odierno. Per l'attuale dopoguerra, considerato nell'insieme <lei suoi intrìnseci mo– vimenti più significativi, nonostante tutte le deviazioni e alterazioni, rimane pur sempre sintomatica l'intima tendenza verso il rinnovamento integrale della convivenza umana sulla base-'dei principi di ·libertà e cli democrazia, tendenza che,. ,per capriccio della storia, si è costretti, purtroppo, a cer– èare <li realizzare in gran parte sotto la guida e· il controllo di una coalizione così .evidentemente eterogenea, come quella del r,egilT'e sovietico e negli orrlinamef1ti angl0"l.,so1rr. Ora, l'indissolubile nodo gordiano dell'odierna congiuntura gene– rale, che pesa gravementl! sul mondo, consiste ,,;ip1111to nel fatto che l'Unione Sovietira rnntinua a rnn~Prv,rc il regi– me che diventa sempre più dispoticamente dittatoriale. Questo è quel vizio originale, quella intima :o:1tr::ddizio– ne dell'attuale situazione paracjossale, che conrjanna . a f"ra– sformare in una infecomla. fatica di Sisifo tutti gli. sforzi tendenti ad organizzare una qualsiasi ra,ionale. si~re·ra' ecl utile collaborazione - tra gli Stati .Uniti e l'Inghilterra da una parte e l'Unione Sovietica <lall'aitra, - sul piano della politica internazionale. E non bisogna dimenticare .Q1ai~he proprio l'antagonismo fra i regimi politici determina l'im– possibilità di trovare un litaguaggio corrune alle due parti in dissidio, e non l'eterogeneità delle strutture e degli ordina– menti sociali, come pretendono i troppo zelanti ammiratori del bolscevistpo staliniano. Basta il fatto che non si sia ve– rificato nemmeno un ca~o in· cui nei rC'nvegni j,iternazlnn-:ili si sia levata, da pa,te dei delegati sovietici, quella inconfon– diliile voce in difes, d,·i pri11ci1,iidi giustizia sociale, di uma– nità e <li solidarietà clerr0cratica fra i popoli. che sarebbe tante naturale atJ;endere da chi dovrebbe parlare ita nome del socialismo e dello Stato· operaio. ,Anzi, il governo m0- . scovita mani•festa· àpertamente le sue velleità imperialistiche e le tendenze ~goistiche di un gretto patriottismo nazionalista. E non può -essere altrimenti, dato che la divisione ciel mond~ i~ Oriente socialistico ed in Oc~idente capitalisti€o è un capzioso artifizio allestito astutarrente ai fini demago– cici, perchè i paesi bolscevizzati dell'Oriente sono sotto il tallone di una despotica dittatura. oligarchica e .di un rigido capitalismo di Stato, mentre nell'Occidente ci sono, sì, .i regimi capitalistici, ma esistono. anche i· paesi, in cui il po– tere è nelle mani· dei governi socialisti ed in cui l'economia BibliotecaGino Bianco subisce chiaramente un processo di radicale trasformazione in senso socialista. Perciò l'affermazione dei comunisti e dei fusionisti che i rapporti internazionali vengono oggi determinati -da una severa logica <li classe non corrisponde alla realtà ed è semplicemente frutto di una servile obbedienza all'ordine, per, v;nuto dal Comitato Centrale bolscevico, il quale, nella re– lazione al Cominform, ha dichiarato urbi et orbi comuni– stici che « tutt~ l'asprezza della lotta <li classe si Ì! spostata oggi sull'arena internazionale: qui si svolge a<lesso !'.emula– zione tra i due sistemi, cioè fra il sistema capitalistico e quello socialista~- A tal proposito non è privo di un certo interesse piccante il fatto che il non invidiabile primato di identificare la lqtta fra le cl~ssi con la lotta fra le nazioni e fra gli Stati appartiene - in Italia - non a Nenni nè a To– gliatti, ma ad Enrico Corradini, il caposcuola del nazionali– smo italiano. Due tesi opposte dei comunisti ed il mar:rismo. Un com– mento di · Radio Mosca. Democra::ia progressiva. \ Non ostante dunque che l'alternati~a fondamentale di fron- te alla quale la .storia ha posto la nostra epoca rimanga semprt!' quell;i fra il capitalismo ed il socialismo, - la di– fesa della democrazia costituisce per ora lo specifico· com– pito contingente, immediato ed urgente, che ci hanno im– posto la dottrina e la prassi del bolscevismo russo ed il mo– vimento .comumst., europeo, da quello ma:iovrato. Per vah– tare la psicologia e la nattira etica dell~ forze che muovon0 questo complesso fenomeno non è privo d'interesse il L,:,n :h, il bolscevismo rnss<> è riusrito, per -tr,rr.ite ùl comunismo europeo, a mettere all'ordine del giorno del\a opinione pubblica del mondo il dilemma democrazia-ditta– tura, usando due metodi addirittura antitetici. Nel primo periodo, fin(hè regnava']9 Leni,Ì e Trotzky, q11amlo1111a p:tr• venza <li democrazia vigeva ~Imeno nell'ambito del partito, e si ammetteva. ancora una certa lotta tra le varie tendenze, e· nei congressi si polemizzava, e spesso in tono alquanto aspro ecc., il bolscevismo russo ed il suo fedele satellite ·comunismo europeo apertamente opponevano alla democra– zia, dichiarata principio borg-hese e superato, la sedicente dittatura del proletariato. Nella seconda fase -, che. ha avuto inizio con l'ascesa al potere di Stalin e perdura tilt• tora - e la cui essenziale caratteristica è costituita dal fatto ·che ogni residuo <li ordinamento <lemocratko è stato elimi– nato anche dalla vita interna dello stes~o partito bolscevicÒ e che nell 1 immenso paese « non si ascolta che un lungo mo– nologo del potere 'I' (Ilenjamin Constant), oligar~hic~ e (:Ì• spotico, ,-- 'il partito bolscevico e tutti i partiti comunisti,, · del monde, al··çontra,ri@, si dichiararono i pià entusiasti e· i più coerenti fautori del prinéipio democratico. Ed è sinto– matica la disinvoltura Jogica e morale €o'n la quale si cerca di porre la dife;a di queste due tesi, incompatibilmente con– trastanti, ugualmente sotto la prntezione dell'autorità di Carlo Marx e della ·dottrina socialista. Non potendo soffermarci(per ragioni di spazio, sulle elù– cubrazioni sofi.~tiche con le quali Lenin· dall'affermazione socialista su «l'estinzione»· futura dell'attuale forma dello Stato, -cerca di tràrre le conclusioni sulla n~cessità ·di « su– perare~ subito il principio democratico, accontentiamoci .-',-, per illustrare il carattere dell'argomentazione che si ado– perava a sue tempo in difesa della prima tesi, - di una s0la frase che tr.oviamo nella mozi0ne-programma,. presen– tata dalla· frazione comunista al Congresso <li Livorno nel Gennaio 1921 e al convegno di Imola nel Novembre dello stesso anno. « Il principale· r-isultato a cui ci conduce .tutto il sistema di critica storica del marxismo - dice •questo interessante documento, firmato, tra gli altri, da N. Bom– bacci, Antonio Gramsci, Palmiro Togliatfr, ecc. - è il su– peramento e la demolizione teorica della ideologia demo• cratica »; e perciò il programma chiedeva di « escludete ria ogni diritto politico la classe borghese» e· di « togliere all:,i borghesia ed ai partiti avversi alla dittatara proletaria ogni mezzo di agitazione e di propaganda politica». ·

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