Critica Sociale - anno XL - n. 12 - 16 giugno 1948
270 CRITICA SOCIALE Anche se lo sforzo del gonm10 sovietico di rac– cogliere tutta l'Europa Orientale in un blocco uni– tario è proceduto con buon esito, nell'insieme la of– fensiva politica contro il piano Marshall non ha raggiunto il successo. Il governo sovietico ha valu– tato falsamente il rapporto delle forze politiche, er– rore in cui i dirigenti russi erano altre volte caduti. Del resto il patto Stalin-Hitler e le trattative con Hitler e Ribbentropp nel novembre 1940 sono elo– quenti esempi della fallacia della politica di Stalin e di Molotov, che emerge da una conoscenza difet– tosa del mondo circo5tante e da un falso giudizio psicologico del gioco diplomatico degli antagonisti. Ma soprattutto la politica estera russa manifestò in pieno la propria mancanza di chiarezza nel suo mo– do di agire ve1·so l'estero. La eliminazione dei par– t-iti socialisti, l'estirpazione dell'apparenza democra– tica, il cinico abuso della forza nelle elezioni degli Stati satelliti, eventi e metodi che ricordavano sem– pre più i -precedenfi hitleriani, allontanarono nel, l'Europa Occidentale ed in America dal governo so– vietico quei circoli che sino allora avevano soste– nuto la necessità di un'intesa con esso, scbrgen,dovi un fattore di demo@razia e di progresso. Si deve quindi in buona parte all'opera dello •stes– so governo sovietico se il piano prospettato or è un anno è. divenuto -tma realtà. Quanto falsamente ab– bia operato il governo di Mosca lo si scorge tenend0 conto élei contrasti straordinariamente gravi che operavano all'interno degli Stati Uniti' - così gravi da far sorgere talora il dùbbio della possibilità di · concretamento del progetto, q1Ìanto meno per quel che riguardava la buona disposizione del parlamen– to americano di fornire gli aiuti all'Europa in tem– po sufficiente e nella misura necessaria. Jndubbin– mente il Cremlino contava sul'lo scoppio della crisi economica americana. Ma proprio la sua politica pro– duceva negli Stati Uniti una tale angoscia da far • passare, in secondo piano le considerazioni mate– riali, come del resto questa stessa angoscia condu– ceva all'incremento· degli armamenti, che 'è notoria– . mente il più efficace mezzo per evitare lo scopp10 di una crisi. , Nonostante i suoi palesi insuccessi., il governo so- . vietico non ha perso la speranza di far naufragare il piano Marshall. N,oi abhiamo .assistito ·nelle scorse settimane al tentativo di· migliorare le prospettive elettorali di Henry Wallace con lo sfruttamento dei sentimenti pacifisti americani. Egualmente eviden– te è lo sforzo della diplomazia russa di inasprire le divergenze di opinione tra Washington, Londra e Parigi e di sfruttarle a suo favore .. Ma proprio gli ultimi giorni hanno palesato la inutilità di ·questi tentativi russi. Frattanto la questione della Palestina ha porkilo una forte tensione tra ln,:thilterra e Stati Un.ili. E' inutile stabilire qui da quale parte stia il torh> o la ragione ..Ma mentre gli Inglesi si lamentavano delhl ·tortuo~ità politica del Dipartimento di Stato, che dapprima si proclamava favorevole alla divisione della Palestina contro il consiglio di Londra, e in seguito, di fronte alla crescen,te opposizione arab:1. lasciava cadere quest'idea, per riconoscere· infine il nuovo Stato d'Israele pochi minuti dopo la sua n::i– scita, gli Americani rinfacciavano agli Inglesi di an– poggiare direttamente la lotta sanguinosa in Palf'– stina a favore degli Arabi, fornendo loro ufficiali eil armi. Finalmente ambo le parti si sono decise a rP– ciproche concessioni per diminuire la minacciosa tensione internazionale: ciò non significa certamen-. te. ancora una reale soluzione del problema palesti– nese, ma aiuta a crearne. i necessari presupposti. Nello stesso modo che per questo affare l'In!!hil– terra ha raggiunto un ravvicinamento con gli Stati Uniti, dalla cui parte stava sostanzialmente la Fran– cia, nella Conferenza di Londra delle sei Potenze, a proposito del problema tedesco. E' stato raggiunto un compromesso, che ha visto Inglesi ed Americani svol– gere un'opera comune contro l'opposizione fr~ncese alla riorganizzazione della Germania Occidentale. Di questo compromesso non si conoscono ancora chr. le linee generali: tuttavia sembra in sostanza che si sia tenuto conto dell'esigenza francese di un.a mag– giore sicurezza, e che .ciò abbia èonsen lito alla BibliotecaOino Bianco _...._ ____________________ _ Francia una maggiore libertà di movimento rispetto alle org:rnizzazi9ni per un'autoamministrazione te– desca. Sarebbe indubbiamente prematuro ricavare da 1 questi eventi la conclusione che siano stati rimossi Lutti gli ostacoli che si trovavano sulla via della co– stituzione del patto per l'Europa Occidentale e per la sua stretta cooperazione con l'America. Ma sareb– be viceversa falso dedurre-da certi contrasti e diver– genze che non si vada avanti. Propr~o se noi para– goniamo la situazione dell'Europa di un anno fa, prima che Marshall annunciasse il suo piano, con la situazione presente, noi scorgiamo chiaramente i poderosi progressi che sono stati realizzati nel frat– tempo. Nella scor·sa estate l'Inghilterra traversava uno dei più critici periodi della storia del suo do– pogueri:a, e dovette annunciare che in seguito all'e– saurimento dei suoi crediti in dollari sospendeva la libera conversione della sterlina in dollari. Le· scosse che Francia ed Italia subivano a causa della inflàzione, degli scioperi politic'i e di mezze rivolte, sono ancora di fresca memoria. Non si può certo asserire, e nessuno lo potrebbe pensare, che tutte queste difficoltà siano oggi superate definitivamente in tntti q1iesti paesi. Mn J'imparegginhile vantaggio che l'iniziativa di Marshall ha dato all'Europa Occi– dentale e con. ciò al mondo intero, cònsiste nella rinascita della fiducia nel futuro, che è subentrata alla mancanza di ogni peranza. Poichè il lavoro ha ripreso ad avere un significato, gli uomini comin– ciano a riattivare· la propria opera, con rinnovata energia: · l fr11tti di una ;:tumen.tata produttività del lavoro si manifestano chiaramente in tutti i:- campi del mt>r– cato mondiale. La para.Jizzante scarsità di carbone è cessata ed in luogo di quella temuta carestia che si prevedeva alla fine dellò scorso anno, dati i raccolti europei, si ha un afflusso di cereali sul mercato, che potrà essere aumentato c©n il raccolto della pros– sima estate, che si spera migliore. Ma, prescindendo anche dal carbone e dal grano, si manifesta ovun– que una normalizzazione del· mercato mondiale per quanto riguarda le più importa_nti materie prime . Contemporaneamente -si manifesta nell'Europa 0c– ·ciden.tale un· movimento per il rimaovamento del macchinario invecchiato e logorato dalla guerra e· si prospetta per i paesi industriali dell'Europ!l Occi– dentale la necessità di maggiori importazioni. Se il piano Marshall non fosse ip atto, questo sviluppo non sarebbe in grado di superare le gravi difficoltà e ci si dovrebbe limitare a procurare le derrate essen– ziali pèr le popolazioni e a precostituire le difese a riparo di, nuovi disordini. A ciò è posto vimedio con gli aiuti all'Europa, e questo ha procurato una di– stensione sostanziale nel campo econom,ìco, che in-. ffuisce ·ormai notevolmente anche sulla politica. ' L'importanza delle. elezioni italiane a questo ri-_ '-guardo non va sottovalutata; poichè esse hanno dato la misura dell'erieri:da con· cui un oooolo inten<'le ili– fendersi dal comunismo, per conservare la l!QssibiJ.i– tà di una libera manffestazione di opinioni. La cosa si inicnde tarito meglio se si paragona ad esso un paes e dove viene 'esercitato un autentico terrorismo, r.be fa dt>precare nel suo cuore, pur sempre animato cta s entimenti democratici, i metodi della « democra– zia popolare»: intendiamo alludere alle « elezioni > della ·cecoslovacchia, dove nonostante tutte le falsi.– ficazion.i e le pressioni, quasi un quarto degli elet– tori protestò contro il !luovo regime con l'astensione· o col· deposita•re scheda bianca. Se i dirigenti del Cremlino fossero in grado df ben giudicare, essi prenderehhero i risultali delle ele– zioni italiane e cecoslovacche come occasioRe per mutare-rotta. Si può presumere che essi siano esi– tanti a onesto rig1iardo, ma che siano troppo prigio– nieri della loro stessa politica per fare ciò. Noi ab, biamo piì:Ì volte dimostrato che qneste esitazioni rappresentano per Mosca prpprio· i più gravi perico– li. Ogni mese di distensione ,e di rico-struzione nel– l'Europa Occidentale diminuisce il valore delle con- - cessioni russe· agli occhi della diplomazia_ america– na. Infatti - ed è qnesto il maggjor vantaggio del piano Marshal1 - quanto più· procede la stabilizza– zione e quanto più gli Stati dell'Euvopa Occidenta– le diventano economicamente e quindi anche mili– tarmente forti, tanto più .... ~i riduce il . pericolo di
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