Critica Sociale - anno XL - n. 11 - 1 giiugno 1948
242 CRITICA SOCIALE Primo ministro Attlee, il quale ha_ riaf_fer:m'.1to i principii ai qual'i si ispir~ l'oper'.1 dei soci_ahsh, che verrà continuata con og111energia. Ha poi P!·eso la parola Morrison, che, in r)sp_osta ad _un d_is<?orso di Rossette del Partito sociahsta ebraico, s1 e oc– cupato del 'problema palestinese, a_uspicand? un in– tervento che ponga fine allo spargimento di sangur.– nella 'ferra Santa. Dopo la discussione intorno ad alcune questioni economiche, si apre la trattazione del problema degli Stati Unit~ d'.Europa,. che viene chiusa da Dalton. Interviene rnfrne Lask1 ad affer– mare la necessità di difendersi dal fascismo. La quarta giornata si è iniziata con un violento attacco del deputato Zilliacus alla polica estera del governo. Nella sua replica Bevin ha esposto i punti fondamentali della politica estera britannica; Unio– ne occidentale, Piano Marshall e Grecia. La mozione favorevole alla politica governativa è stata poi ap– provata con una maggioranza di oltre 4.000.000 di voti contro 224.000. Nel pomeriggio si è svolta una discussione sulla nazionalizzazione delle industrie del ferro e dell'acciaio. Infine si sono avuti discorsi di Morgan Phillips e di altri sulla necessità (li resi– stere all'infiltrazione comunista. Nell'ultima giornata è stata .discussa la riforma della Camera dei Lords. Il problema delle nazionalizzazioni. Una delle più felici caratteristiche del partito la– burista inglese è costituita dal fatto che esso ha saputo scegliere, per i posti di maggiore responsa– bilità, uomini di sicura preparazione tecnica. Que– sto gli ha consentito di mantenere una linea ferma e sicura, senza sbandame11ti nè esitazioni notevoli nella realizzazione del programma presentato agli elettori tre anni fa. Così che, anche nella difficile situazione del dopoguerra inglese, si può ormai dire che la maggior parte dì quel programma, in modo particolare per quanto riguarda le nazionalizzazioni e le riforme economiche, è stato compiuto. Ma le nazionalizzazioni, se servono a togliere la proprie·tà dei mezzi di produzione agli individui ed alle classi che se ne avvalgono per lo sfruttamento del lavoro, non sono certo sufficienti all'instaura– zione del socialismo, che richiede la partecipazione di tutti i lavoratori alla gestione dei mezzi stessi di produzione. Ora, la nazionalizzazione pone le in– dustrie in possesso· dello Stato, il quale le affida per la gestione a gruppi o ad individui particolarmente preparati. In un paese democratico, come è l'In– ghilterra, la gestione avviene con tutte le ,garanzie atte ad evitare il formarsi di una classe di burocra– ti privilegiati, ma, malgrado questo, resta sempre aperto il problema, squisitamente socialista, della preparazione degli operai a questo compito.- Pro– blema, ho .detto, squisitamente socialista, çhe natu– ralmente non può neppure essere sentito dove man– chi il terreno adatto allo sv-iluppo continuo. e pro– gressivo del socialismo, cioè la democrazia; come è avvenuto in Russia, dove le nazionalizzazioni sono diventate fine a se stesse, creando nuove classi pri- vilegiate ed intoccabili. · Di fronte a questo fondamentale problema si so– no posti gli uomin'i responsabili del Partito labu– rista con quello spirito socialista le cui esigenze di moralità e di libertà furono interpretate al· Congres– so dal discorso di Attlee. « Nella costruzione di una libei:-a ~ocietà so~ialista bisogna respingere le sug– gestI0111che, lasciando da parte per un certo perio– do ~i tempo _i pri~cipii democratici, sia possibile · raggrnngere più rapidamente lo Stato socialista. Poi– chè i metodi con i quali si raggiunge un fine inci– dono profondamente· sul fine stesso. Una società tra– sformata· con metodi non democratici perde l'abito della democrazia. Una società che abbia dimenti– cato !1ell~ lo_tt~.tutti· i principii democratici perde questi pnnc1p11 .... Il socialismo è un modo· di vita e no!1 soltanto ~ma _teoria economica. Nel processe per 11 suo raggrnng1mento tutti debbono diventare cittadini di uno Stato socialista ». Questa dunque è stata l'ispirazione dei dibattiti sull~ 1;a2~01;ali_zzazi~nicome di tutti gli altri: la ne– cessita c1oe d1 studiare come esse nazionalizzazioni debbano, essere trasformate in socializzazioni vere e proprie! e soprattutto se è ~onveniente, in rappor– to alle esigenze della produz10ne, mettere nel pro- BibliotecaGino Bianco gramma che sarà presentato agli elettori nel .1950 un vasto piano di nuove nazionalizzazioni, o non piuttosto procedere al consolidamento delle nazio– nalizzazioni già effettuate. Questo il senso delle dichiarazioni di Shinwell al– l'inizio dei lavori della Conferenza. « Il maggior ri– sultato ottenuto dal Governo è ~lato il passaggio alla proprietà nazionale di molie industrie chiave. Alla fine, l'industria del carbone sta risollevandosi dal– l'anarchia e dalla depressione. Molto rimane da fare, non soltanto pe1: ·quanto riguarda le attrezzature e l'efficienza produttiva, ma soprattutto per elevare il livello di vita dei minatori e migliorare le loro condizioni. Nessuna industria o servizio nazionaliz– zato può soddisfare senza· un vero contenuto socia– le e democratico. Lo Stato non può essere soddi– sfatto soltanto della proprietà ... Esso deve assicu– rare le più favorevoli condizioni ai lavoratori, il mi– glior trattamento ai consumatori ed una gestione collettiva ». Questi dunque i pricipii della critica più costrut– tiva che si è fatta al Congresso laburista. E gli in– terventi e le discussioni su questo argomento hanno avuto lo stesso preciso significato. Ne è uscita la ' decisione di continuare con fermezza, nonostante le difficoltà, l'opera intrapresa. La disciplina di partito e le prossime elezioni. Tra gli altri problemi su cui si è svolta la discus– sione, e di cui non possiamo ora intrattenerci a lungo (ael resto, per molti di essi, specie per quelli economici, vale quello che si è detto a proposito delle nazionalizzazioni) merita un cenno particolare quéllo dell'atteggiamento del laburismo britannico nei confronti del comunismo. L'approvazione data ad_enorme maggioranza alla politica estera di Bevin, in sostanza, più che approvazione di tuttà l'azione da esso ·s.volta (a proposito della Palestina, ad esem– pio, l'opinione dei-membri del partito non è del tutto concorde con quella del ministro) fu - crediamo - approvazione dei principii informatori di que– sta politica: e precisamente della lotta contro le in– filtrazioni comuniste nell'Europa e ·dell'Unioné eu– ropea; in particolare, dell'Ùnione europea su prin– cipii socialisti, in contrasto quindi con la posizione di Churchill e della Conferenza dell'Aia. A questo proposito è stato preciso. l'intervento di Dalton, il quale ha ribadito che la decisione del Partito di sconsigliare la partecipazione alla conferenza del– ]'Ajà dei de putat i laburisti era la conseguenza della risoluzione g.el Congresso laburista dello scorso an– no. Dalton ha p oi ricordato il successo delle recenti conferenze socialiste internazionali, specie di quel– la di Parigi; quindi, sempre sulla politica del Par– tito, ha riaffermato la nota linea di condotta nei confronti dei paesi -dell'Emfopa orientale, dove il so– cialismo è stato soffocato. Il Congresso si è anch'"è'""'iliffusamente occupato delle future elezioni. Il programma che verrà pre– parato potrà così, essere studiato. in tutti i partico– lari, e la battaglia, che si annuncia dura, ma la cui vittoria è mo'!to probabile in quanto al concreto, fattivo programma socialista i conservatori non han– no ·da opporre che una critica sterile, sarà combat– tuta nel piy, favorevole dei modi. · Alla questione della preparazione del programma per le elezioni si allaccia anche, per molti lati, quel– -1a della disciplina interna del Partito. Invero la questione della espulsione di Platts-Mills ha susci– tato piµ che altro discussioni• sul metodo di pro– cedura, e l'unità del Partito, contrariamente alle speranze dei suoi avversari, è uscita rafforzata dal Congresso, anche se, come è naturale per un partito che conta un corpo parlamentare·. numeroso come· è quello laburista, vi sono diverse correnti. In parti– colare, il partito è stato messo, in guardia contro le infiltrazioni comuniste. , La p_osi~ione del Partito laburista sui problemi del– le elez10111e della disGiplina di partito è stata bene m~ssa in luce da Shinwell, oltre che dagli altri, tra cm Attlee. « Alle elezioni generali » ha detto Shin– well, « alle qu'ali dobbiamo cominci;re a prepararci fin d'ora, i_labu_risti ,debbono essere giudicati dalla loro capacità d1 mantenere l'unità all'interno del partito. Se una minoranza del partito o dei membri del gruppo ,parlamentare non fosse d'accordo con
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