Critica Sociale - anno XL - n. 11 - 1 giiugno 1948

CRITICA SOCIALE 241 Purtroppo, gli errori della politica inglese in Palestina .lianno favorito questo gioco,· finchè il profilarsi di un con– trasto anglo-americanç è venuto ad offrire alla Russia una occ<1Riontpropizia per indebolire la posizione inglese. Ma d'altro canto, se il riconoscimento americano dello Stato d'J sraele facilita la creazione dello Stato ebraico, esso non la facilita nel senso voluto dalla Russia. Ed ecco quindi che ora la Russia attacca, nel già citato articolo della Pravda riprodotto da tutta la stampa comunista di ogni paese, l'A– merica. E' palese in questo attacco un intento propagan• distico nei confronti degli Ebrei, -ma è anche probabile che esso rappresenti un irrigidimento delle posizioni russe nel Medio Oriente in conseguenza di un previsto fallimento di– plomatico, ed in previsione di un accordo anglo-americano, molto· probabile dopo che l'Inghilterra ha compiuto interven– ti presso gli A.rnbi per indurli alla accettazione 'cli una tre– gua ed ha deciso il ritiro àei suoi ufficiali dall'esercito tran– sgiordano. Quanto all'Inghilterra, abbiamo già visto quale sia la sua politica europea, politica con la quale noi. concordiamo in molti punti. Riguardo alla Palestina, abbiamo già avuto OC• casione, nei due articoli prec€dentemente citati, di rilevare gli errori della sua politica, dovuti specialmente alla eredità diplomatica che il governo laburista ha trovato, ed al biso– gno di non inasprire gli Arabi, con i quali i suoi rapporti sono per molti lati peggiori di quanto comunemente si crede. Sembra tuttavia che ora il suo atteggiamento possa subire una modificazione sostanziale che, senza ledere i suoi inte– ressi europei nel Medio Oriente, renda giustizia allo Stato ebraico. Per il futuro della Palestina. Si è parlato in America di abolire l'embargo delle armi verso la Palestina. Invero, è importante piuttosto che l'O. N.U., nel caso in cui non fosse possibile raggiungere' un accordo con gli Arabi, proceda essa, con tutta l'eµergia e per mezzo delle sanzioni che può mettere in atto, a far ces– sare la guerra. Un'altra questione è stata posta alla Camera american~ da un rappresentante repubblicano: quella di eventuali aiu– ti dell'America allo Stato d'Israele. E' questa una cosa an– cora lontana, ma tuttavia probabile. Ora sarebbe bene fin da ora che fosse posto ,in chiaro che simili aiuti non dovreb– bero essere dati come gli aiuti alla Grecia, per fini mili– tari, ma che e~trassero a far parte qegli aiuti del piano Marshall. Solo in questo modo sarà possibile evitare un nuo– vo scoppio del nazionalismo arabo, e raggiungere nello stes– so tempo il fine di ostacolare una infiltrazione russa nel nuovo Stato. Occorre per questo che altri paesi, e crediamo che per la loro posizione l'Italia e la Francia siano in una posizione favorevole, più che ·]'Inghilterra, cerchino il modo di svol– gere un'azione efficace. Ed in questo senso possono e deb– bono agire anche i lavoratori, specialmente quelli dei sin– dacati americani, il cui intervento è già stato efficace a proposito delle garanzie relative agli aiuti del piano Mar• shall. PIJ\RO GAI.LARDO 1111111111111111111111111111111111111111111111m11111111111111u11111111111111111111t\llllllllllllllllllll' Con il titolo n.- SOCIALISMO DEMOCRATICO E LA PACE abbia.mo p ubblicato la traduzione del discorso te– nuto a Stresa dal compagno Léon Blum. L'opusco– lo consta di 24 pagine e costa 40 lire. A chi ne riclrlederà almeno 6 copie lo cediamo al prezzo di 20 lire. Biblioteca G}no Bian-co Il Congresso annuale del Labour Party Già parecchi giorni prima che il Congresso an– nuale del Partito laburista britannico avesse inizio, si prevedeva che vi si sarebbero svolte numerose e vivaci discussioni. E molta parte della stampa, die- -tro imbeccata della stampa conservatrice inglese, annunciava battaglie aspre su due punti riguardanti -la politica interna del partito e dell'Inghilterra (e precisamente la questione della nota esp~lsione del deputato « ribelle » Platts Mills, e quindi della disci– plina del partito, e quella delle nazionalizzazioni) ed uno che investe tutta la politica estera dell'In– ghilterra, particolarmente per quanto riguarda la questione palestinese. Ora, questi dibattiti annunciati ci sono veramen– te stati, ma hanno avuto tutt'altro tono da quello che ad essi si sarebbe voluto attribuire, e che parte della stampa ha continuato ad attribuir loro. Anzi, per il modo come le discussioni si sono svolte, per quello che in esse è stato detto e per la costruttività delle mozion,i approvate, dobbiamo subito rilevare che il Congresso laburista costituisce un esempio notevole per i socialisti di ogni paese, in quanto in esso le questioni fondamentali della politica socia– lista sono state sottoposte nella discussione ad un esame critico, in base ad una esperienza ormai trien– nale, che ha posto in evidenza ad un tempo la for– za dinamica del socialismo in atto, per cui i primi passi, pur notevoli, non bastano a rappresentare una mèta, e la sua capacità continua di critica, per la quale i risultati raggiunti sono oggetto continuo di studio, •per arrivare a consolidarli o a superarli. Prima di· fare un esame particolareggiato delle questioni ,principali, e per noi particolarmente in– teressanti, di cui il Congresso si è occupato, è op– portuno esporre cronologicamente lo svolgimento dei lavori e degli interventi principali. Della discussione di politica estera diciamo solo poche parole, dato che su tale aspetto dell'azione politica grava il peso di una tradizione secolare del– la diplomazia britannica, sicchè è stato difficile se– gnare in esso una impronta socialista. Il nostro dis– senso, su questo punto non deve comunque essere ta– ciuto. Il Congresso ha avuto inizio il 17 maggio a Scar– borough, sotto la presidenza di Shinwell. Nel suo primo discorso questi ha toccato le questioni prin– cipali, sulle quali ritorneremo, e precisamente: na– zionalizzazioni, politica coloniale e disciplina di par– tito, anche in relazione alle prossime elezioni. Il se– condo discorso importante della giornata è stato quel– lo di Dalton, il quale ha replicato a vari attacchi sull'atteggiamento del Partito a proposito della par– tecipazione alla conferenza dell' Aja e ad altri attac– chi, mossi dagli elementi di sinistra, favorevoli ad accordi con i paesi dell'Europa orientale. E' stata poi votata una mozione favorevole all'operato del– l'esecutivo riguardo all'espulsione di Platts Mills. In– fine Morrison si è occupato del problema delle pros– sime elezioni e del programma di nazionalizzazioni. Nella seconda giornata, Morrison ha presentato il libro bianco governativo sui salari e sui prezzi, oc– cupandosi poi del problema della produzione. Ri– spondendo a varie critiche,specie di rappresentanti dei minatori, Bevan ha difeso l'operato del governo in questo campo. La discussione si è chiusa con l'approvazione di una mozione presentata da Mor· rison sulla produzione. · Nel pomeriggio Dalton ha presentato una mozione del governo sulla politica di stabilizzazione dei prez– zi e dei salari, •nella quale sono richieste energiche misure per ridurre i margini di utile, dato che non c'è da fare assegnamento sulla riduzione volontaria degli utili da parte degli industriali. Nella stessa giornata si sono avute le elezioni per il nuo~o ese– cutivo. Sono stati eletti: Bevan, Dalton, Shinwell, Morrison, Griffith, Laski e Foot. Griffith è stato eletto presidente del partito. . . Nella terza giornata, dopo una breve discussione sul problema della scuola, ha ,preso la parola il

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