Critica Sociale - anno XL - n. 11 - 1 giiugno 1948

CRITICA SOCIALE 239 politiche Ripercussioni nel conflitto palestinese seno a,l Parlamento, nel Paese. Riconosciamo che De Gasperi, con un intuito politico certo superiore aJla grande maggio:ranza dei suoi compagni di par– tito, ha mostrato di comprendere la realtà della si– tuazione odierna; si è reso conto che la pletorica maggioranza raggiunta dal suo partito non corri– sponde ad un effettivo numero di seguaci che il suo L'attuale situazione Palestinese. spirito animatore e il suo pr,ogramma, abbiano in Il dramma della Palestina è ormai giunto alla sua fase mezzo al popolo; ha riconosciuto che il peso del sanguinosa. Sono di tutti i giorni le notizie di combatti– nostro partito nella vita nazionale è molto superiore menti, che non possono non suscitare, per se stessi, il rac– a quello che può essere rappresentato dal numero capriccio di ognuno che si· dica cittadino e uomo. Sebbene di • finora nessuna azione di importanza strategica abbia avuto volt, pur cospicuo, raggiunto dalle nostre liste, e luogo, tuttavia la guerra è in atto, il massacro si sta com- soprattutto al- numero dei ,rappresentanti che noi· ab- pi.endo, ed in questo momento gli sforzi dei diplomatici di biamo nei diae rami del Parlamento; ha riconosciuto ogni paese debbono indirizzarsi al raggiungimento di una che in un momento in cui .più che mai. la vita e lé tregua tra i belligeranti, per far sì che si possa addivenire speranze del nostro Paese sono legate a un com- ad una sistemazione tale da non ledere diritti incontrover– plesso di coefficienti internazionali nessun altro par- tibili di popoli, ma 5ia. elemento di stabilità. tito più che il nostro poteva apportare un valido aiu- - Perchè è superfluo rilevare che il focolaio palestinese, ag– to, per i legami che l'uniscono agli altrci parti.ti ·so- , giunto al focolaio greco, ai campi di urto dell'Asia orien– cialisti euiropei, la maggi0r parte dei quali palrteci- tale (Cina, Corea), alle tante' e tante zone del mondo ove pa al governo del pr:oprio Paiese. Ma se questa fu cova, sotto deboli mascherature, facile ad essere attizzato, ed è la accorta visione del De Gasperi e di pochi- al- l'incendio, costituisce oggi uno dei pericoli maggiori di con• tri uomini che gli sono a fianco, sappiamo bene - flitto. E' dunque necessario che gli uomini politici non solo, ripetiamo - che diverso è l'atteggiamento in pro- ma tutti gli uomini, alla ribellione del loro sentimento con– posito di una gran par:te di uomini, del suo partito. tro la guerra cui debbono assistere, uniscano la fredda co · Forte quindi sarà la battaglia che noi dovremo com- scienza del pericolo che si deve evitare e che noi crediamo battere pe;r opporci alla suggestione che sull'azione si possa ancora evitare. del governo coloro vorranno esercitarè. Noi resiste-· Un esame der problemi che la situazione palestii:11,seha re- remo, ma abbiamo bisogno che t'Urtte le forze di Un.i- cato con sè non può ormai essere fatto prescindendo dal tà Socialìst{JI si sen;t(JIJVO nwbilitate p·er questa lott'al; pensiero, che urge alla nostra mente, della guerra in atto, e speriamo di trovar appoggio, oltre che negli amici nè dalla considerazione del vasto ed intricato quadro della del Partito Repubblicano, anche in tutti gli èsponen- situazione internazionale. Bisognerà pertanto accennare al– ti e aderenti della Democra.zia Cristiana che si sen- · meno ai principali motivi che interferiscono nella. questione palestinese ed in gran parte la determinano. Per quanto ri– tono veramenl'e legati ai principii di democrazia e di giustizia e sono ,consàpevoli che sul terreno po– litico la comunanza o .discordanza dei fini che iUJes– so si vogliono conseguire contano più che non le concordanze o le divergenze esistenti sul tenreno ·confessionale. U. G. 111. IL PROGRAMMA DEL PARTITO La nostra Casa editrice, d'accordo con la Dire– zione del Partito e con l'Istituto Studi Socialisti ha pro:vveduto alla pubblicazione in opuscolo del testo completo del Programma d'azione del P. S. L. I., già apparso nei numeri 4 e 5 di « Critica So. eia.le» . L'opuscolo consta di /56 pagine ed è edito fuori . serie nella nostra collana al prezzo eccezionale di 25 lire. Richiamiamo l'attenzione di tutti i - compagni e simpatizzanti sulla opportunità, anzi sulla neces– sità, di consultare questo documento, frutto dello studio dei nostri compagni più preparati nei vari oampi della vita nolitica, economica e sociale e ap– pro~ato ufficialmente dal nostro recente Congres– so, e di diffonderne la conoscenza Per prenotazioni e acquisti rivolgersi in Piazza Diaz 6. ' Biblioteca Gino Bianco guarda, però, i precedenti della questione, ed il suo lato mo– rale e giuridico, e così pure per quanto riguarda la decisione dell'O.N.U. di giungere alla sparti<lione della Palestina in due Stati e l'atteggiamento delle maggiòri Potenze nel pas– sato, debbo rimandare a due miei articoli, apparsi su questa •Rivista tempo fa (nn. del I settembre e del 16 novembre 1947). Consideriamo quindi ora la situazione, a partire dagli av– ·venimenti che si ·sono venuti svolgendo immediatamente pri– ma e subito dopo la partenza degli Inglesi. Mentre, a breve distanza dall'annunciata evacuazione dei b.ritannici, gli Ebrei e gli Stati della Lega araba rfaffermavano fa loro decisa volontà, i primi di proclamare comunque lo Stato ebraico, i secondi di invadere la Palestina per ristabilirvi <.: l'ordine 'turbàto dai sionisti», giunse improvvisa la risoluzione ame– ricana di non appoggiare più la spartizione della Palestina, ma di favorire un mandato fiduciario delle Nazioni Unite. Que-, sta decisione, le cui ragioni esamineremo in seguito, c~mtri– bui senza dubbio ad aumentare al massimo la tensione che sboccò in un conflitto a Gerusalemme, città che non era stata assegnata dal progetto di spartizione a nessuno dei due nuovi Stati previsti. A stento fu possibile all'Inghilterra, il 9 maggio, far concludere una tregua per la Citt~ santa, ma questa apparve subito, come difatti fu, effim.era. Nel contempo, gli Ebrei, che già occupavano pressochè integralmente il territorio loro assegnato dal progetto del- 1'0.N.U. ed anche qualche cosa di più, venivano ultimando con cura l'organizzazione del nuovo Stato, in modo che esso fosse fin dall'inizio efficiente, e gli Stati arabi, dal canto loro, ·ammassavano le truppe al confine, pronti a varcarlo. All'O.N.U. si discuteva, ma senza costruito, e l'America, già prima di;lla fine del mandato britanni6o, lasciava inten-

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