Critica Sociale - anno XL - n. 11 - 1 giiugno 1948

CRITICA SOCIALE 259 all'estero, la storia di singole imprese, che hanno spesso lll1ll vita centenaria, è stata scritta dall'industriale stesso o da un suo incaricato, sotto la sua diretta sorveglianza. In ogni modo, nella speranza che il moltiplicarsi di tali « biografie », condotte senza limitazioni di qualsiasi genere e senza finalità apologetiche, offr:; una base sicura e del tutto nuova alla storia dell'industria contemporanea, sarebbe ass»rdo rinunciare a scrivere questa storia col materiale di cai per ora possiamo disporre. Non si avrà certo la ri– costruzione com~leta, sicura e definitiva a cui aspiriamo, ·e che del resto non sarà facile raggiungere nemmeno dopo una serie numerosa di ricerche particolari; ma· sarà sem– pre una messa a punto delle nostre conoscenze, utilissima per chi dal confronto voglia farsi un'idea adeguata dello sviluppo dell'industria italiana ai tempi nostri e delle cause delle sue deficienze, e un punto cli partenza indispensabile per chi voglia approfondire le indagini sui lati meno noti e . più incerti di tale sviluppo. Jll>obbiamo_perciò essere grati a Roberto Tremelloni che, probabilmente negli anni di forzato distacco dalla vita pub– blica, ha voluto dedicarsi allo studio accuratissimo di molte pubblicazioni contemporanee agli avvenimenti e di tutto ciò chj! è stato scritto poi sulla stori~ dell'economia italiana ne– gli ultimi centocinquant'anni; ne ha tratto un bel volume ùi lettura facile e interessante, che risente del grande vantag– gio di essere scritto da chi non ha conoscenza soltanto dei libtj, ma ha una lunga diretta esperienza della vita indu– striale. Qualcuno potrà lamentare un tono di eccessivo pessimi– smo nel giudizio generale sugli scarsi progressi che l'Italia in generale, e le regioni dalla Toscana in giù in modo par– ticolan·, avevano compiuto prima del 1850 sulla via ·della trasformazion_e industriale, ma io credo che in questo giu– dizio, o meglio nell'intonazione generale del ·suo volume, Tre– melloni abbia rivelato un senso storico molto più acuto di certi storici di professione, i quali, impressionati dalla crea– zione spesso artificiale di minuscoli gruppi di industrie di tipo capitalistico; ne hanno esagerato· la portata, vedendo in quelle pochP eccezioni una carath,ristica dello svHupro eco-· nomico generale, che· seguita invece ad essere decisamente rurale e artigiano. Nel Mezzogiorno in particolare, per il quale ho sentito muovere al volume del Tremelloni l'appunto di avere ignoràto e sottovalutato molte manifesta,zioni di progresso industriale dopo il primo trentennio del secolo, 10 ·ammetto che la sua informazione non sia completa, ma· so– sono anche certo che una maggiore ricchezza di n6tizie non avrebbe potuto modificare il suo giudizio, nel quale conven– go pienamente. Ma anche nel famoso triangolo Genova-Torino-Milano, ìn cui si accentra fin d'allora quasi tutto ciò che esiste in Ita– lia di moderno sviluppo industriale, il Tremelloni è perfet– tamente nel véro quando giudica questo sviluppo estrema– mente modesto, come risulta dallo stesso legame che sussiste semp;e, per ciò che riguarda la mano d'opera, fra indu– stria ed agricoltura; dal numero assai esiguo delle macchi" ne a vapore, dallo scarso consumo di carbone, cli" ferro e di tutte le materie prime, che ancora nel 1847 non raggiun– ge, in media, il 3 per cento di quello di 70 anni più tardi. Questo senso delle proporzioni ed una visione intelligente e realistica dei fenomeni economici, la quale culmina nell'0s– servazione giustissima, che il ritardato sviluppo dell'indu– stria italiana nella prima metà dell'ottocento trova la sua più sicura spiegazione e conferma nella troppo scarsa "par– tecipazione agli ·scambi internazionali, costituiscono il mas– simo pregio del bel volume del Tremelloni, che potrà esse 0 re completato da ulteriori ricerche, ma riuscirà sempre uti– lissimo per chi voglia conoscere la situazione economica del– l'Italia nell'età in cui si prepara il suo risorgimento na- zionale. GINO LUZZATTO RENATO MARMIROLI: Camilla Pr~mpolini _ Flren~e, Barbèra Editore, pp. 280, L. 560 (1). Renato Marmiroli non ha voluto scrivere un libro che fosse frutto delle sue meditazioni; ha voluto semplicemente . (1) I nostri abbonati possono avere da noi Il volume con la riduzione del 20% (che assumiamo a nostro carico) sul prezzo di copertina, e cioè per L. 448. BibliotecaGino'Bianco presentare al compagni socialisti della nuova generazione una delle piò nobili figure che Il nostro partito abbia avuto, per altezza d'Ingegno, per nobiltà di carattere, per dignità di vi– ta, per devozione all'ideale. Egli! ha raccolto in una breve trama le vicende della vita di Prampolinl daf prfmo suo lll/lresso nella milizia socialista e dall'Inizio di quella mera– vigliosa opera educativa che egli compiè in mezzo al prole– tariato reggiano, eleva,to per opera sua al pi ò alto grado di coscienza e di solidarietà sociale, fino al periodo triste In cui egli, costretto dalla brutale violenza fascista ad abban– donare la sua Reggio e a trasferirsi a Milano, all-0nta:nato forzatamente da ogni affivltà politica, ma sempte Incrolla– bilmente devoto alla fede che aveva sorretto per ottre nn quarantennio la sua Indefessa attività di propagandista e di educatore, dovette cercare nelle modeste funzioni d1 am– ministratore di un'azienda che commerciava in mobili anti– chi Il mezzo di procurarsi possibilità di vita per sè e per la sua famigliola. Passano attraverso i capitoli successivi del libro tutti gli aspetti dell'attività politica del Prampolini, la sua opera di conferenziere, di giornalista, di. uomo parlamentare, cbe seppe far vibrare cosi alta, di fronte al rappresentanti degli opposti partiti, la voce del socialismo, da suscitare l'ammi– razione· e la commozione in uomini che erano pur lontanis– siII!i dal nostro pensiero, come il vecchio Presidente deHa Camerà Biancherl, che, alla -chiusa di un discorso del nostro compagno, con le lacrime agli occhi lo Incitava a continua-re -la sua opera di civiltà. Sebbene Prampollnl senUsse sop7at– tutto l'Ispirazione ideale e morale del socialismo, seppe tut– tavia Intendere anche le esigenze pratiche dell'azione, per la quale trovò collaboratori Idonei e ben preparati In alcuni del compagni che gli furono più vicini, specialmente In An– tonio Vergnanlnl. A Reggio Jurono cosi compiute le prime e più felid municipalizzazioni che furon tentate in Ita11a; a Reggio e nella provincia fu costituita una fitta rete di coo– perative di consumo, le. quali contribuirono ad attenuare no– tevolmente 11 costo della vita e, quindi, a rendere meno aspre le condizioni della classe lavoratdée; a Reggio e nella pro– vincia furono costituite alcune delle meglio organizzate coo-– perativc dl lnvoro, una delle quali assunse, con aTdimento e eon risultati felici, la costruzione di una linea ferroviaria. Sebbene fosse tra I pi ò fedeli a quel metodo che erro– neamente fu chiamato riformista e combattesse con fermezza contro ogni forma di demagogia e di Inutile violenza, gabel– lata come rivoluzionarla, egli fu tra quelli che ritennero tut– tavia che fosse obbligo difendersi con· ogni mezzo per Impe– dire la sopraffazione e la violenza avversaria: E quaedo la maggioranza che seguiva Il Ministero Pelloux tentò nel 1899 di stroncare quell'ostruzionismo con cui l'Estrema Sinistra cercava di difendere le libertà statutarie, egli insorse e con · altri deputati sali sul banco presidenziale e rovesciò le urne poste Il per una votazione che doveva appunto servire al seppellimento delle libert·à. E molti altri episodi passano attraverso le pagine di questo libro, quasi tutte narrate e commentate con le parole stesse che nelle varie occasioni disse o scrisse Camlllo Prampollni. Il libro è pertanto una viva rappre$entazione della vita e dell'animo di un uomo esemplare e dell'opera che egli complè,_ delle istituzioni ed iniziative che promosse ed animò, dell'altezza a cui elevò il proletariato di tutta una provincia, nella quale purtroppo ]'azione di quelli che vennero poi hai disperso in gran parte il patrimonio di Idealità e di umanità che egli aveva sa– puto raccogliere. Noi speriamo quindi che Il libro abbia numerosi lettori, ' specialmente fra i giovani, i quali hanno bisogno di Ispi– rarsi all'esempio di Camlllo Prampolini per compiere la restaura.zione dei valori morali, senza cui il partito sociali– sta potrebbe essere una delle tBnte forze che aspirano a do– minare la vita nazionale ed internazionale, un vivaio di aspi– ranti ai pubblici onori, ma non ·potrebbe essere una fucin9. ardente nella quale si cerca di forgiare la struttura di una società nuova, ispirata alle più alte concezioni di dignità umana e di giustizia sociale. M'.UG. Direttore: UGO GUIDO ll!ONDOLFO Redattore respons.: ANTONIO GREPPI ____ _ Autorizz.: Allied Puhlications B. C. N. 288 - 10-3-1945 Tipografia Pinelli - Milano _ Via Farneti, 8

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