Critica Sociale - anno XL - n. 11 - 1 giiugno 1948

CRITICA SOCIALE 251 Imperialismo A Marxismo lontà del Parlamento e volontà del paese? La maggioranza parlamentare, arbitra dello scioglimento, potrebbe opporvi– si proprio per impedire che le elezioni suggellassero la sua sconfitta. E di fronte ad una tale situazione la salvezza degli istituti democratici verrebbe messa ad una troppo dura Lenin e l'imperialismo. prova. Di qui perciò l'opportunità di conservare al Presi- L'imperialismo come fase suprema del capitalismo è la dente della Repubblica, in regime di democrazia parlamen- classica definizione dell'imperialismo data da Lenin nel suo tare, il potere di sciogliere la Camera o le Camere rappre- famoso opuscolo del 1916, nel quale, basandosi sulla lette- sentative. La IV Repubblica france~e, che ha voluto priva- ratura specialmente tedesca sui monopoli industriali e sulla re il Ptesidente ài questa 'potestà, sta esperimentando i gra- pratica bancaria e, in particolar modo, sul celebre libro di vissimi inconvenienti della .contraria soluzione adottata. Hilferding sul capitale finanziario (r), caratterizza I~ fase Con il potere di scioglimento-e con ,quello di desig;nazio- attuale del capitalismo, come dominato dall'influenza della ne del Primo Ministro, il Presidente della Repubblj~a si finanza monopolistica e dalla lotta dei capitalisti per sfug– pone ·dunque quale oppertuno moderatore del monopolio dei gire alla tendenza seçolare alla caduta del profitto, serven– partiti e con ciò come .indiretto interprete di quel corpo dosi dello Stato come strumento di strategia dei monopoli elettorale, che non intende abdicare senza condizione ai par- e dall'azione loro oltre le frontiere. L'imperialismo moderno è titi stessi la propria volontà. Quèsto spiega perchè in defi- perciò specialmente il cozzo dì interessi finanziari, la lotta nitiva l'istituto di un Presidente della •Repubblica con po- per l'estensione del territorio, per le sfere di influenza e così teri limitati sì ma non puramente decorativo, continui a via; lotta di gruppi rivali di « capitale finanziario», che cer– rimanere a fondamento dei reg-imi parlamentari anche nel- cano di estendere i loro monopoli. Le guerre imperialistiche la presente fase politico-costituzionale ca~atterizzata dalla ne sono la conseguenza inevitabile. Perciò Lenin combatte -immissione di nuovi valori democratici nel corpo del Par- fieramente la tesi di Kautsky della possibilità di una fase Iamentarismo. , di ultraimperialismo o <<superimperialismo », dell'unione cioè degli· imperialismi di tutto il mondo, la fase della fine della Giustamente osserva il Deslob che al di fuori delle ·due guerra in regime capitalistico e dello sfruttamento colletti– sopra esaminate le altre competenze 'del cosiddetto Capo vo del wondo ad opera del capitale fin:l.nziario internazionale dello Stato rivestono un carattere puramente formale. L'at- coalizzato. tuale promulgazione dél!e ·leggi ha la sua origine nella an- Contro questa « ultrastupidità », Lenin afferma che il do– tica sanzione-promulgazione reale: solo. che, mentre quella rappresentava una effettiva manifestazione di volontà del minio del capitale finanziario non attutisce, ma accresce le titolare del potere esecutivo, che doveva incontrarsi ·con la sperequazioni e le contraddizioni. in seno all'economia mon- diale e le differenze nella velociti di sviluppo dei diversi e!ec volontà del Parlamento, questa non eostituisce se non un menti dell'economia mondiale, modificando i rapporti di for- avallo formale delle deliberazioni delle Camere. za e cr,eando contrasti, che in regime capitalistico_non pos- Ogni altro atto del Capo àello Stato è sostanzialmente, so1:10essere risolti che con la forza. All'infuori della guerra atto del governo. Solo per -formalistico ossequio alle tradì- non c'è altro ·mezzo, in regime capitalistico, per eliminare zioni ottocentesche si continua ad immaginare una ipotetica Ja sproporzione, tra Io sviluppo delle forze produttive e l'ac– unità del cosiddetto potere esecutivo, di cui il Presidente della cumulazione del capitale da-un -Iato e dall'altro la ripartizione Repubblica (o il moderno monarca) resterebbe di diritto il delle colonie e sfere d'influenza del capitale finanziario, L'a– titolare'. e si persiste ad inquadrare l'attività del Governo spro antagonismo tra gli Stati imperialisti per la sparti– entro tale artificioso schema; di maniera. che i principali zione del mondo rafforza la tendenza a una collaborazione provvedimenti del governo stesso assumono la forma este- di minoranze operaie colla borghesia: 'di un dato ramo in- riore di atti del CaJ?Odello St_ato, 'dustriale o della rispettiva nazione contro tutte le altre, fa- Nel processò di razionalizzazione della democrazia parla- cendo sotgere un legame tra imperialismo .e « owortuni– mentare oggi in co~so si nota per altro sempre più la ten- smo »·; e perciò particolarmente pericolosi sono coloro i <lenza a riconoscere anche formalmente al Governq, come quali ·non vogliono capire che la lotta contro l'imperialismo, organo costituzionale autonomo, la titolarità di certe fun- se non è indissolubilmente legata alla lotta contro « l'oppor– zioni tradizionalmente attribuite al Capo dello St_ato.· La tunismo », è frase·. vuota e falsa. Nel suo progetto di tesi Costituzione francese, all'art. 47, già riconosce ad es. al Pre- sulle questioni coloniali e· nazionali del giugno _1920, presen– sidente ·del Consiglio dei Ministri alcune attribuzioni che tato al 2° Congresso dell'Internazionale comunista, Lenin fino a ieri le Costituzioni, delle democrazie parlamentari tracciò il ·programma per la politica del « Comintern » nel- assegnavano formalmente al Capo dello Stato, quali: a) l'e- la l~tta della borghesia del mondo intero contro l'U.R.S.S., secuzione delle leggi, b) la ·nomina agli impieghi civili e·mi- « che ,raggruppa intorno a sè i movimenti di liberazione litari, salvo alcune specifiche eccezioni, e) la direzione delle . · nazionale nelle colonie e fra i popoli oppressi, ai quali l'a– forze armate e la coordinazione della difesa nazionale. mara esperienza insegna che non v'è salvezza per essi al Assai più innanzi procede la nuova costituzione giapponese, ·di fuori della vittoria del potere dei soviet sull'imperialismo la· quale esplicitamente dichiara che l'imperatore « noq ha mondiale».· in nessun caso poteri di governo » e riconosce che « il pote– re esecutivo spetta al gabinrto », al quale l'art. 69 deman– da specificamente molteplici poteri, solitamente elencati nel– le carte costituzionali àel passato tra le attribuzioni for– mali del Capo dello Stato. La Costituzione giapponese a<l– dita comunque, in questa materia, la giusta via alle demo– crazie parlamentari. Se si vuole infatti pervenire a una r"a– zionai1zzazione del regime, occorre giungere ad una netta ed esplicita distinzione dei poteri del Capo <lello Stato e di quelli del Governo. La finzione giuridica di un Governo che agisce in 1.-)m~ e per. conto del Capo dello Stato costituisce oggi un in- · c-oncepihile arcaismo: il governo agisce in realtà in nome e per conto proprio, in quanto comitato direttìvo . eJ es~– cutivo della maggioranza parlamentare. Non esistono un «esecutivo» e un «legislativo>>; ma, ammesso che ci fos– sero, lo « esecutivo» s'identificherebbe ~on il Governo, al di fuori di ogni partecipazione del Presidente della Repubblica, che, come tale, sia Oli dessus de la mèlée, LUIGI PRE'!'I Bibliotecé!Gino Bianco L'imperialismo nelle Encicliche, Non sarà privo di interesse notare che l'enciclica « ·Qua– dragesimo Anno» di Pio XI, del 15 maggio 1931, comme– morativa del quarantennio dell'enciclica « Rerum Novarum » di Leone XIII, nel rilevare le mutazioni che da quell'epoca hanno subìto tanto il regime economico, quanto il sociali– smo traccia un quadro dèll'evolu+ione dell'ordinamento _e– conomico tra le due encicliche, che .richiama in modo sor– prendente quello di Lenin nel suo opuscolo: l'estendersi per ogni dove dell'ordinamento capitalistico, col dilatarsi del– l'industr:ialismo per tutto il mondo, e con esso la concentra– zione della ricchezza e l'accumularsi altresì di una potenza economica di dispotica padronanza in mano di pochi; una concentrazione di forze e di potere, che è quasi la nota - (1) Dati sulla « organizzazione del capitale finanziario ita– liano » sono stati raccolti recenternenté in un volume di Rada.r (Roma, Edizioni Italiane, 1948). Uuo studio anaJogo era stato già precedentemente pubblicato da G. Grifone nel 1945.

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