Critica Sociale - anno XL - n. 10 - 16 maggio 1948

216 CRITICA SOCIALE La Conferenza socialista di Parigi Nei giorni 24 e 25 aprile si _è ~v?lta la c~nferenz_a internazionale dei partiti sociahsh e,urope~ per_ di– scutere della Federazione europea. L orga111~zaz10_ne della conferenza era stata affidata, nell_a ulttm!l ~tu– nione del Comisco a Londra, al Partito Sociahst_a Francese, la Direzione della S.F.1.O._ ~a a~solto ti suo compito secondo la migliore trad1z1one mterna– zionalista del socialismo francese. La base della discussione era rappresentata da un'ampia documentazione fornita _da tutti i Pa~titi partecipanti alla Conferenza: parh~olar~ente ncc~ era la documentazione francese. I d1vers1 documenti presentati tendevano ad esami!1are _il J?robl~ma de\• la Federazione europea sotto I suoi d1vers1 aspetti, con particolare riguardo all'aspetto politico ed eco– nomico. Guardando al fondo della questione, la discussio– ne si è imperniata su due indirizzi principali e, sot– to certi aspetti, contrastanti. Da un lato si è_soste– nuta la tesi che per brevità potremmo chiamare economica, dall'altro la tesi politica. In altri ter– mini, H problema preliminare_ da _risolvere ei:a q!-1ale punto di partenza scegliere a1 fi?1 della cos~1t!-1z1one - della Federazione Europea: se s1 dovesse,. c10e, par– tire d:i una collaborazione economica che lenta– mente creasse le premesse per una unificazione eco– nomica dell'Europa occidentale, come primo. passo verso la unificazione politica, o se si dovesse mvece creare uno strumento politico di unificazione, il quale avesse_ il comf!ilO poi di _gettare le_ basi della unificazione economica. La tesi economica era so– stenuta principalmente dalle dll,legazioni inglese, scandinave -e olandese; la tesi tendente alla crea– zione di un organo federale era sostenuta principal– mente dalle delegazioni francese ed italiana. Per avere una idea chiara del modo come si pro– spettava la conferenza al momento de~la sua ap!!i:· tura conviene far riferimento alla relazione prelimi– nare fatta da Léon Blum. Il compagno Blum, ren– dendosi perfettamente conto delle difficoltà di fron– te alle quali- veniva a -trovarsi il relatore al momen– to dell'inizio dei lavori della conferenza, quando cioè le varie opinioni non erano ancora state espli– citamente espresse (opinioni che, nel corso dei la-_ vori, avrebbero potuto anche modificarsi), si è sfor– zato di estrarre quanto di costruttivo era racchiuso nella documentazione presentata alla conferenza. A questo scopo egli ha raggruppalo le •diversé rela– zioni, facendo di esse una lucida esposizione che potesse servire da introduzione ai lavori. Il primo problema affronl\lto dal compagno_ Blum è stato quello della definizione dell'Europa. Parten- - do dalla premessa che le nostre speranze sono ri– volte a ~ar coincidere, al più presto possibile, la nostra definizione dell'Europa dal punto di vista po– litico con la definizion,e dell'Europa geografica, · e che tutti i nostri sforzi saranno indirizzati iri que– sto senso, il compagno Blum ha· affermato che nel momento presente l'unica definizione che si può dare dell'Europa dal punto di vista politico è di comprendere in essa i 16 paesi che aderiscono al Piano Marshall, e cioè le nazioni democratiche sù– scettibili di aggregarsi alle cinque potenze già le– gate dal patto di Bruxelles e capaci di costituire la Federazione d.egli Stati Liberi dell'Europa. Se– condo i due rapporti che si occupano di questo . problema, in base a questa definizione devono con– siderarsi nello spazio europeo anche la Germania ed i paesi coloniali delle potenze che partecipano al piano Marshall. · Dopo questo aspetto preliminare del problema della Federazione Europea il relatore è passato ad esaminare il gruppo di documenti riguardanti l'uni– ficazione della economia europea e le esperienze fatte in questo dopoguerra. La conclusione alla qua– le si giunge, dopo l'esame della documentazione in - questione, è la seguente: « Tutto ciò, anche qu_ando sarà regolato attraverso convenzioni fra gli Stati, BibliotecaGino Bianco_ non potrà essere mantenuto che da un'organizzazio– ne valida per tutti i paesi c·he saranno legali da tali convenzioni. Infine _l'organizzazione europea appare come la condizione della stabilizzazione generale e, a maggior ragione, dell'unif!cazione monetaria. Ci troviamo qui, per forza di cose, su un piano diver– so da quello prospettato, e cioè sul piano della ra- . zionalizzazione europea, della pianificazione euro– pea; cioè dell'economia europea collettiva. Per la creazione di un'economia europea collettiva, più che il risanamento ed il coordinamento delle eco– nomie nazionali, sai'à necessario l'organismo poli– tico». Da queste affermazioni il relatore passa immedia– tamente a considerare il terzo gruppo di documen– ti e precisamente quello che riguarda l'aspetto po– liiico della Federazione europea. Secondo il com– pagno Blum il socialismo internazionale deve guar: dare ai primi risultati contenuti nel documento det Sedici ed in quello dei Cinque con la stessa spe– ranza e fiducia con la quale i socialisti hanno guar– dato alla fihe del primo conflitto mondiale, alla Soci~tà delle Nazioni. Ma -non soltanto i socialisti devono preoccuparsi di caldeggiare tutte le inizia– tive dei Governi a questo riguardo; essi devono so– prattutto mettersi alla- testa di quel movimento che mira a risolvere al più presto il problema della Fe– derazione Europea. Di fronte al problema se si ·debba ~ettere l'accen– to e rivolgere il nostro sforzo alla organizzazione politica, la quale poi si trascinerà dietro l'organiz– zazione economica, oppure se si debba partire dal– l'organizzazione -economica per arrivare poi a quel– la politica, il compagno Blum afferma di essere per « il partito della_ prudenza ». Il punto di vista in tale materia è formulato dal relatore con una gran– de lucidità e con un gran buon senso: « Nel mo– mento attuale abbiamo di· solido e di sicuro una piattaforma costituita dal Piano Marshall, che rag: gruppa le_ nazioni europee nell'atto stesso in cm esse lo accolgono, l'ammj_nistrano e cercano di trar– ne il maggior profitto. Io credo che la pru?enza esiga che si cominci con il consolidare ed assicura- . re questa base, creando gli organismi politici (che saranno quasi immediatamente necessari) a seconda delle necessità che si manifestano. Ma. per converso, io credo che nel frattempo il nostro· dovere sia di stÙdia,re, di propagandare, di popolarizzare, i_n tutta la sua ampiezza, l'idea di un governo europeo, d'una Costituzione europea, in at– tesa di un governo o di una còstituzione universale, ed anche di sospingere gli studi poichè l'idea è nuova». Fra le due tesi che sembravano doversi scontrare durante la discussione il compagno Blum ha inse– rito una terza tesi intermedia capace di risolvere e conciliare le prime due. Per Blum la collabora– zitme economica non porta di per sè alla Federa– zione Europea, ma impone, ai fini del coordinamen– to degli sforzi economici dei paesi aderenti al ·Pia– no 'Marshall, la necessità di -costituire organismi in– ternazionali capaci di coordinare l'attività dei sin– goli 'paesi. Gli sforzi dei socialisti devono essere ri– volti nel senso di dare a questi organismi un con– tenuto sempre più politico in modo da arrivare, attraverso di essi, alla creazione graduale di un or– ganismo federale. La mozione votata all'unanimità a conclusione dei lavori della Conferenza di Parigi d~linea l'azio– ne pratica che i socialisti europei si impegnano di seguite- alla fine di arrivare alla Federazione euro– pea e pone soprattutto ·in luce la necessità di non trascurare nessuna degli elementi attualmente esi– stenti per il raggiungimento di qt1esta finalità. Il richiamo stesso agli organismi costituiti dai Sedici e dai Cinque paesi tende soprattutto a chiarire· co– me questi organismi ·possono rappresentare un pun– to di partenza per ì futuri sviluppi dell'unificazione europea.

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