Critica Sociale - anno XL - n. 10 - 16 maggio 1948
CRlTJ CA SOCIALE 215 trovato, in certi momenti, una risoluta resistenza ad alcuni suoi propositi, è la più chiara conferma che il De Gasperi aspirasse ad avere un Presidente dispo– sto a secondare la sua volontà. Contro questa tendenza doveva naturalmente reagir~ il nostro gruppo parlamentare, senza preoc– cuparsi se su questo punto potesse trovarsi formal– meD;te d'a~cordo co_IFronte, ispirato da propositi e da 1mpuls1 sostanzialmente diversi da quelli da cui eravamo mossi noi. E, del resto. anche una pz..rte della D. C. senti che bisognava opporsi al criterio da cui era ispirato l'atteggiamento del Presidente del Consiglio; tanto è vero che nella prima votazione si raccolsero sul nome di De Nicola, oltre che i voti no– stri e del Fronte e di un piccolo gruppo di liberali, anche un disçreto numero (una cinquantina circa) di voti di democratici crsitiani. E quando dai risulta– ti della seconda votazieme apparve chiaro che ·non solo nella terza votazione (nella quale si richiedeva ancora, pér la validità dell'elezione, il concorso dei due terzi), ma neppure nella quarta (n~lla quale sa– rebbe bastata invece la semplice maggioranza asso– luta), l'elezione dell'on. Sforza s::.rebbe slata p9ssibi– le senza il concorso dei voti dell'Unità Socialista, si imponeva ai nostri compagni la necessità di rivede– re la deliberazione che essi avevano precedentemen– te presa, ma di cui avevano tenuto in sospeso l'appli– cazione. Essi si erano infatti dimostrati inclini a ri– versare nella terza votazione i loro suffragi sul nome di quel candidato che nella seconda avesse riportato il massimo numero di suffragi, nella supposizione che tali suffragi bastassero a costituire quella mag– gioranza assoluta che· sarebbe stata sufficiente per determinare la, elezione nella quarta votazione. Per tal modo il conferimento dei loro voti avrebbe ser– vito ad attenuare il significato partigiano che la can– didatura potesse avere rielle intenzioni dei proponen– ti e avrebbe servito a dare una maggiore autorità al Presidente eletto, dandogli insieme la possibilità di sentirsi svincolato da un troppo stretto legame con una delle parti in cui è diviso il Paese e il Parlamen– to, e la forza di porsi come arbitro fra esse. Ma la cosa evi-dentemente si presentava in forma assai di– versa se (come la seéonda votazione pdesava) era necessaria la convergenza dei nostri voti per creare la semplice maggioranza assoluta. Noi avremmo in tal caso contribuito a fare eleggere un Presidente di parte, il quale, per l'esiguità della maggioranza rac– colta sul suo nome, non avrebbe avuto quella autori– tà con cui era necessario che il Capo dello St2.to ini– ziasse la sua funzione nel nuovo ordinamento repub– blicano. Di qui il nuovo atteggiamento assunto dal nostro gruppo, dietro ispirazione dei compagni Simo– nini e Saragat, atteggiamento che ha certo contribuito in misura prevalente a far scegliere dalla stessa De– mocrazia Cristiana un nuovo candidato alfo. presi– denza. Anche dopo.ciò, peraltro, la D. C. dimostrò di non sapersi spogliare del suo atteggiamento 'partigiano. Il diniego di concedere una mezz'ora di sospensione per dar modo ai gruppi del Fronte di deliberare il loro attèggiamento dinanzi a un radicale spostamento del– la situazione operatosi nella notte precedente, indica appunto che essa volle, almeno nella sua gr.:.nde maggioranza, escludere ogni partecipazione del Fron– te alla elezione del Presiden'e, nella speranza che questi non si sentisse vincolato ad dtra forza che a quella della D. C., mentre è chiaro, per chi intenda Biblioteca inoBianco sollevarsi sopra gli interessi di fazione, che era som– mamente desiderabile che quella elezione fosse il ri– sultato del più ampio consenso possibile del Parla– mento e del P.:.ese. Di aver lavorato a questo scopo noi possiamo essere veramente soddisfatti, quali che siano gli effetti che l'atteggiamento diverso della D. C. possa avere in prosieguo di tempo. * * * Ora si sta elaborando il Ministero che dovrà na– scere da questa situ.:.zione. Noi non abbiamo da ri– petere al riguardo che quello che abbiamo già dichia– rato nel fascicolo precedente. Pur essendo certi che sono scomparsi, a elez=oni avvenute, i più forti moti– vi che ci indussero, pochi mesi addietro, ad accettar di entrare nel Governo, che esistono .:.nzinuovi forti motivi per desiderare di restar fuori, non era però facile (lo riconosc=amo) rifiutare a priori l'offerta di collaborazione che ci è stata fatta e che noi abbia– mo .:.ccettata sulla base di un programma, da cui non dobbiamo- deflettere in nessun modo, convinti come s=amo che alle nostre idee possiamo servir bene an– che in un atteggiamento di costruttiva opposizione. Mentre scriviamo, si attende la risposta scritta che l'on. De Gasperi ha dichiar.:.to di voler dare alle no– stre richieste. Auguriamoci sia tale da non lasciare nessun punto nell'ombra e da darci le più sicure ga– ran'zie. Ove queste mancassero, non dobbi.:.mo aver nessun timore di rjtornare sulle nostre precedenti de– cisioni; anzi, se nell'opera che dovremo svolgere do– mani al governo di cui faremo parte, avremo modo di riscontrare che le promesse fatte non sono man– tenute, che tra noi e i nostri alleati (di fronte ai qua– li siamo evidentemente in condizione d'inferiorità) non è possibile una piena, effettiva intesa,· almeno sopra i punti fondamentali, non ci sarà aperta altra via che passare dai banchi del Governo a quelli del– l'opposizione, non per interrompere, ma per conti– nuare più fedelmente l'opera nostra di edificazione socialista. U.G. M. IL PROGRAMMA DEL PARTITO La nostra Casa editrice, d'accordo con la Dire– zione del Partito e con l'Istituto Studi Socialisti ha provveduto alla pubblicazione ·in opuscolo del testo completo del Programma d'azione del P. S. L. I., già apparso nei numeri 4 e 5 di « Critica So– ciale». L'opuscolo consta di 56 pagine ed è edito fuori serie nella nostra collana al prezzo eccezionale di 25 lire. Richiamiamo l'attenzione di tutti i compagni e. simpatizzanti sulla opportunità, anzi sulla neces– sità, di consultare questo documento, frutto dello studio dei nostri compagni più preparati nei vari campi della vita nolitica, economica e sociale e ap– provato ufficialmente dal nostro recente Congres– so, e di diffonderne la conoscenza Per prenotazioni e acquisti rivolgersi in Piazza Diaz 5.
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