Critica Sociale - anno XL - n. 10 - 16 maggio 1948
CRITICA SOCIALE 227 ------~-----------------'-----'------------------- mano russa - è un braccio minaccioso che si sten– de sul mare verso Tien-tsin. e Pechino e, di là, al cuore della Cina, oltre a costituire una copertura per le armate che dalla Manciuria volessero pene– trarvi lungo la ferrovia litoranea da Mukden a Tien-tsin. •La passata politica del Giappone e l'odierna delìa Russia in Manciuria. Nel secolo passato, esse_ndo essa Manciuria pro– vincia del Celeste Impero, cominciò umi. vasta emi– grazione di contadini cinesi, spinti dalla fame di terre, così che alla fine del secolo già 1'80 per cen– to della popolazione era cinese. Tale emigrazione aumentò poi nei primi decenni di questo secolo - guerre civili e carestie aiutando - per modo che, prima della guerra ultima, si valutava la popolazio– ne della Manciuria in circa 30.000.000 di abitanti, per il 90 per cento cinesi. Questo fiotto di emigran– ti naturalmente legava sempre più questo paese alla Cina e i Giapponesi videro il pericolo che questo fatto rappresentava per le loro mire, volte ad assi– curarsi la conquista di quel territorio e averne in ·mano le risorse agricole e ·minerarie. Evidentemente volevano alleggerire così le difficoltà che causava la pressione di una' popolazione s·empre 'crescente, chiusa nelle loro isole. Ma anche la, Russia pensava alla conquista, oltre che per le risorse naturali di quel territorio- e per le proprie aspirazioni impe– rfalistiche, anche per poter disporre liberamente della ferrovia da lei costruita attravèrso il territorio mancese fino a Vladivostoc-k, senza dover fare il lun– go giro al di là dell'Amur. Questi contrasti precipi– tarono in guerre: quella del Giappone contro la Ci– na del 1894-1895 portò quella nazione alla egemo– nia (se non al .possesso) sulla Corea che dalla Cina dipendeva, ed alla annessione della grande isola di' Formosa, ,appendice della Manciuria l'una, minaccia alla Cina meridionale, all'Indocina francese l'altra. Ma il tentativo di prender piede sulla penisola del Kuantung fu reso impossibile dall'intervento diplo– matico della Russia appoggiata da Parigi ·e Berlino. Nel 1898 essa Russia ottenne, con minacce ed in– trighi; quel possesso, con la finzione dell'affitto per 25 anni. Seguì la guerra del 1904-1905, nella quale - il Giappone, battuta la Russia, ottenne il trasferi– mento in proprio di quell'affitto, _oltre al possesso di mezza: isola di Sakalin e della ferrovia mancese da Carbin a Mucden, già proprietà russa. Per tal modo gli interessi russi venn·ero confinati a nord nelle sole provincie attraversate dal}a CER (Chinese Eastern Railway). Nel 1910 ogni finzione nei rap– porti tra éorea e Giappone cessò con la anness~one - pura e semplice di quel Paese. Dopo la guerra 1914~18 ed il collasso russo, il Giappone seguì energicamente, e con la sua solita mancanza, di scrupoli, la• politica che doveva por– tarlo alla conquista della Manciuria, ed alla invasio– ne della Cina. Com·e si ricorderà, dopo. gli addo– mesticati incidenti di Mucden (1931) la Manciuria fu eretta nel 1934 in impero, il Manciucuò, affidato dal Giappone alle deboli mani dell'ultimo imperatore cinese - .un Manciù - che fu per burla imperatore di quel paese. C'era evidentemente- la ri~erva di f~rsi di questa marionetta una _eventuale pe~11;1anel gmo– co di ·conquista della Cma; porlo c_we -;-- ~e ne fosse stato il caso - sul gran trono dei suoi avi, sot– to tutela nipponica. La Manciuria aveva possibilità agricole enormi, che la emigrazione cinese aveva messe e_ sta".a mettendo in valore; l'esportazione di grano e .s~ia era diventata importante. Si aggiunga, che le mmie– re di carbone sfruttate dai Giapponesi permettevan_o anch'esse un commercio di esportazione e che le mi– niere di ferro della penisola di Liao-tung, sovra– stante il lembo meridionale chiamato Kuantung, con un potenziale calcolato in 750 milioni di tonnell~t~, alimentano con le ferriere sorte ai loro margmi, un vivace c'ommercio esterno. La conquista dei Gia[!– ponesi cambiò faccia al paese, <:he fu ~fruttato, si: ai loro fini, ma vi furono create mdustr~e e_ce_ntrah elettriche, stabiliti poderi modello, stazwm di spe- . Bibliotéca G' o Bianco rimentazione forestale, e fu- cominciata la costru– zione, con criteri americani, di una capitale, Csinching (la vecchia Ciun-Ciun). Lo sviluppo della Manciuria sarebbe bastato per 100 anni a dar ric– chezze e lavoro al Giappone, ed era un compito enor– me già questo, -ma non soddisfaceva la cricca di generali e monopolisti che volevan l'Asia, e n'è ve– nuta la rovina della loro patria e, per riflesso, della Manciuria. Infatti i Russi, nei pochi mesi della loro occupazione, poterono smontare ed esportare il 75 per cento degli impianti industriali, mentre il resto lo portò via la guerra comunista, con contorno di ·bande di briganti, eredi dei « Signori della guerra », come il figlio· di Ciang-tso-lin (di quello che riem– pì di sè le cronache del primo novecento) ed il ge– nerale Ma-cian-cian, banditi che han lavorato, per ora, in proprio. Scesero anche i Mongoli a depredare, mentre gli abitanti del paese distrussero le briciole rimaste. E sì che la Manciuria, con le sue grandi ricchezze, avrebbe potuto esser di aiuto sostanziale al risolle– vamento della Cina! Ed era stato previsto, sulla carta, anche questo. Infatti, con la sconfitta del Giap– pone da parte delle ·armate americane, la Manciu– ria, occupata militarmente, ma senza guerra, dai .Russi, che si limitarono a disarmare i giapponesi e a saccheggiare, com.e sopra si è accennato, doveva / esser consegnata alla Cina. Questa non fu pronta ad assumere tale compito, anche perchè, si disse, i ge– nerali, cui era stato dato l'incarico di portarsi al Nord per prender le consegne, preferivano portarsi prima al Sud a caricarsi di bottino in quelle ricche città. Vero o non è vero questo fatto, è certo l'altro, che man mano che i Russi si ritiravano, sorgevano ad occupare le città i comunisti, locali o... impòr– ·tati, che si impadronivano del materiale da guerra giapponese che, se pure diminuito della parte aspor– tata dalla Russia, era pur sempre in quantità enor– me. A modo di parentesi sia detto che i soldati giap– ponesi delle armate mancesi furono internati irr Si– beria e che non se n'è saputo più nulla. I comunisti a poco a poco si organizzarono in esercito, non su modello europeo, ma tuttavia in esercito, e insieme a questo costituirono un governo. Contemporaneamen– te risalivan le armate cinesi dal Sud a « liberare » il paese, investendo del potere gli organi del governo di Na11chino, composti di impiegati originari della Cina meridionale, cavallette che distruggevano a proprio beneficio il poco che restava. Altra cata– strofe! L'opera e it mito degli agenti comunisti; le difficoltà della Cina. Oggi la situazione militare è tale che, secondo notizie ufficiaH di Mosca, .« l'armata di liberazione del Nord-Est» avrebbe fatto prigionieri, nei 5 ulti– mi mesi fino al marzo scorso, 17 generali e 100.000 uomini, distrutte 8 divisioni, 6 reggimenti ed il quartier generale della quinta armata cinese. Se que'sti dati sian matematicamente esatti non è dato controllare, ma sta di fatto cbe le armate comuniste del generale Lin-Piao hanno in mano i 5i6 della Manciuria e premono sulla Manciuria meridionale, la parte più ricca, e che la ferrovia Mucden-Tien– tsin è spesso interrotta dalle loro bande avanzate.· La tattica dei comunisti mancesi è abilissima; han– no cominciato con ·l'isolare le città, togliendo loro il sangue, cioè i viveri e le materie prime, sì che esse son cadute una dopo l'altra nelle loro mani. Mucden resiste, ma il suo territorio, le- miniere, le centrali elettriche ~on nelle mani dei rossi, quindi la sua resistenza è forse solo una questione di pre: stigio per il governo di Ciang-kai-Shek. compr~nsi– bile se si pensa che Mucden aveva 1.500.000 abitan– ti ed era la capitale « morale » del paese. Ma i rossi operano già da tempo a sud della Grand~ Muraglia: Mao-tze-tung è il dittatore comunista a Jenan e d1 là comanda a vasti territori; non si sa però se coor– dini per ora la sua politica a quella di Lin-piao, il «enerale mancese. La Cina propriamente detta for– ~icola di rossi che, ben diretti, cercano con. colpi di mano su ponti ferroviari, su str~de, etc. d~ ren-. der mal sicure le vie di comunicazione, specie tra
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