Critica Sociale - anno XL - n. 10 - 16 maggio 1948

.. 224 CRITICA SOCIALE La ~risi bel=-a: un insegna.mento Nel momento in cui scriviamo, non. s_ap~iamo an– cora quale sarà la soluzione dell~ cnsi_ di_ governo belga. Tuttavia riteniamo, per vane rag10n~ eh~ ap– pariranno chiare dopo un esame _della _si_tuazwne, che essa porterà ad un governo _d~ c~~hzwne no~ troppo dissimile da quello che. si e dimesso poch! giorni fa. Ora, una soluzione di •questo ge!1er1::puo far pensare che la crisi stessa sia stata mutile, e soprattutto che il suo interesse non vada oltre quel– lo che può essere dato dalla cronaca, e che, come tanti altri avvenimenti di ben maggiore risonanza in campo internazionale che abbiamo visti svolger– si in questi ultimi tempi, essa sia destinata a finire in tono minore, senza lasciare tracce. Ma dopo aver ben considerato le cause che l'han– no prodotta, cause vicine e lontane, contingenti e di principio, noi pensiamo. che essa costituisca in– vece un esempio che proprio noi, socialisti italiani, non dobbiamo trascurare, ,specie· in questo momento che ci· impone tanta oculatezza e tanta risolutezza nelle ·decisioni che ci apprestiamo a prendere e dalle quali dipendono, oltre che l'avvenire del no– stro partito, la solidità della democrazia italiana. Crediamo pertanto utile una rapida esposizione della situazione belga e dei contrasti che hanno condotto alle dimissioni del governo presieduto da Spaak. La crisi del marzo 194 7 e la formazione del gover– no Spaak. La debolezza e l'inefficacia caratteristiche dei mi– nfsteri di coalizione condussero nel marzo 1947 al– la crisi del gabinetto presieduto dai socialista Huy– smans, del quale facevano parte, oltre ai socialisti, i liberali ed i comunisti. I cristiano sociali erano allora all'opposizione, pur costituendo il gruppo più forte. La ragione fondamentale che li aveva fatti escludere dal governò era il loro dissenso sulla que– stione regia: essi infatti erano e son'o partigiani del ritorno di Leopoldo, mentre gli altri partiti ne vor-. rebbero l'abdicazione a favore del figli.o Baldovino. La coalizione Huysmans, tuttavia, a .causa della profonda eterogeneità dei suoi componenti, aveva, rivelato più volte la sua inefficienza intrinseca e la sua instabilità. I comunisti, specialmente, con la tattica caratteristica che poco dopo diede i suoi frut– ti anche in Francia e che già li stava dando in Ita– lia, di agitazi<;rne in piazza e di scarsa collaborazio– ne o addirittura di sabotaggio al governo, ma anche i liberali, con la loro cieca rigidezza in materia eco– nomica, rendevano la coalizione stessa impotente. E sebbene il Belgio si fosse trovato quasi subito dopo la liberazione in una posizione privilegiata per la sua ricostruzione, tanto da poter raggiungere rapidamente una stabilità monetaria;. i piant a lun– ga scadenza che avrebbero potuto dare nuovo im-. pulso alla produzione ed all'esportazione e miglio– rare le condizioni dei lavoratori non poterono· es- sere neppure abbozzati. ' Queste le condizioni generali. Il pretesto, poi, pre– so dai comunisti per provocare la crisi, e cioè l'op– posizione ad un lieve aumento de( prezzo del car– bone, rivelò, da un lato, il loro· empirismo politico ed il loro modo di agire che, per essere uniforme in tutti i paesi ed ispirato ad un unico dettame, si rivela assolutamente inconcludente, in quanto fon– dato sempre sull' « occ11sione », e del tutto incapace di porre .in luce quelle questioni di principio che ne · giustificherebbero ed eleverebbero il tono; dall'al– tro l'impossibilità di ·continuare su una strada trop– po tortuosà i; disseminata di triboli di ogni genere. Per la ricostrruzione di un governo, il principe reggente si rivolse a Spaak. Questi aveva già. dimo– strato capacità e chiarezza .di vedute come ministro BibliotecaGino Bianco degli Esteri e godeva pertanto della fiducia di vari gruppi. e anche dell'opposizione cristiano-sociale. Lo intento di Spaak fu prima di tutto quello di elimi- . nare le ragioni di debolezza e di inefficienza del go– verno di coalizione, allargandone la base e chia– mando a parteciparvi anche i cristiano-sociali, con i quali raggiunse un compromesso sulla questione del re e su altre, quale quella della scuola, per cui venne affermato che si dovesse mantenere lo status quo, in attesa di risolverle costituzionalmente. Comunisti e ·liberali rifiutarono però di parteci– pare, e Spaak si decise allora a formare un gabinet– to di soli socialisti e cristiano sociali con due in– dipendenti tecnici. Il ministero apparve subito so– lido, godendo di una maggioranza di 162 membri su 202 alla Camera. l,a collaborazione àei socialis·ti e ,dei cristiano~so- · ciali. Il nuovo governo, proprio perchè, aggiornando le questioni di principio nei term ini precisi della di– chiarazione di Spa.ak, lascia.va vaste possibilità di realizzazioni immediate e concr ete, che erano chia– ramente indicate nella stes.sa dichiarazione, venne salutato da molte parti, in B elgio ed altrove, con viva simpatia e con viva attesa. Non già che i socia– listi si attendessero cose miracolose, ma le basi del programma concordato erano tali da far bene SJ?e– rare. Anche le critiche, sia da parte della destra clericalè sia da parte di ·vari elementi socialisti, non mancarono, ma in generale si pensava di poter svol- gere una azione efficace. · Il programma. ministeriale· si fondava nel campo economìco-sociale su vari punti di cui ricordiamo i principali: nuove leggi fiscali e semplificazione delle imposte; controllo di importanti linee tran– viarie; riforma statutaria della ·Banca Nazionale di credito all'industria; organizzazione dell'economia su basf paritetiche, ciò che implicava chiamare la classe operaia, .attraverso le sue organizzazioni, a prendere nella vita economica della Nazione il po– sto che le spetta,. mandando i suoi rappresentanti nei consigli di azienda insieme ai rappresentanti dei proprietari. Spaak aggiunse anzi ·che era ormai tempo di promuovere una· cogestione delle imprese. Inoltre venne convenuta l'istituzione di consigli pa– ritetici dell'industria e del commercio e di' un Con– giglio nazionaile dell'economia. Queste riforme avrebbero dovuto essere i ,aggTun – te entro la fine della sessione parlamentare .con.en – te, che dovrà aver termine fra tre mesi. Per quanto riguarda la questione scolastica, come si è detto, rimase inteso che essa sarebbe stata rin– viata, dato che un vero e proprio accordo non si poteva raggiungere. Gioverà a questo punto accen– nare a come sono organizzate in Belgio le scuole. Il regime scolastico attuale è quello della libertà sussidiata. Il principio a cui questo regime si ispi– ra è ìl séguente: la Chiesa e le associazioni da essa patrocinate possono fondare a -loro piacere scuole di ogni grado, le quali, mediante l'adempimento di façili condizioni, hanno diritto ad un sussidio da parte dello Stato. E' da notare che la- costituzione diceva semplicemente: << L'insegnamento è libero; ogni misura preventiva è proibita; la repressione degli abusi è regolata dalla legge. L'istruzione pub– blica ,impartita a spese dello Stato è pure regolata dalla legge ». La sitµazione ehe si è venuta creando è però tut– ta parti 1 colare. Specialmente negli ultimi anni, la s·cuola privata è enormemente cresciuta di nume– ro. Su 7265 scuole elementari, 4973 sono clericali,. 2292 comunali o statali. Nel campo dell'insegnamen– to professionale, vi sono ora 1.062 scuole cattolichè sussidiate rispetto a 867 nel 1939. E' pertanto evi– dente .che la sct1ola cattolica, secondo la politica che i clericali di ogni paese vengono attuando colli decisione, tende a gonfiarsi enormemente. Naturalmente, in base alla legge, il ministro della p_ubblica istruzione, il socialista Huysmans, ha cer– cato in quest'ultimo anno di potenziare anche la scuola di Sti1to, ottenendo risultati felici.

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