Critica Sociale - anno XL - n. 9 - 1 maggio 1948
194 CRITICA SOCIALE soluzione O di trattarli con P'.1lliati_v~;incitamento a gravemente umiliata la funzione legislativa delle Ca– tradurre in atto, con realisllca vis 10ne e .con effi: mere, se queste dovessero abusare delle deleghe dei cienti soluzioni, gli impegni d\ gov ~rr.io; es_igenza di poteri al governo, oppure se, per la ragione tecnica di riattivare in ogni settore dell amm 1mstr az10ne qu~l un lavoro eccessivamente oneroso, com'è da preve– pubblico e suscitatore controllo; che P?nga termi: dersi) esse dovessero limitarsi a discutere i }Jrogetti ne alla tendenza di far tutto alla chetichella . e . di di iniziativa governativa, rinunciando ad una, pro– far piovere ogni provvedimento come paternahshca prta iniziativa, elargizione. . . . . Pér la sua esiguità numerica e con la maggioranza Vocrliamo tuttavia ricordare che :;u nostr~ uom1m assoluta che ha la D. C., il nostro gruppo· parlamen– al go~erno riuscirebbe difficile _svolg_ere_ ".ahdament~ tare potrebbe sembrare destinato a non avere una e autorevolmente questo compi_to di yigilanza e d1 grande importanza. Ma da questa -Situazione di infe– stimolo, se essi non si sentissero c~ntrnuamer.ite ap- rforità, fortemente attenuata dalla forza che viene poggiati e, ad un tempo, control~ah dal Partito. La al nostro Partito dall'appoggio di solidarietà inter– nostra aspirazione a fare un partito mod~~no,_ de_mo- nazionali che nessun ·altro Partito ha, il nostro grup– cratico ed efficiente c'impone la necessita d1 _n~ol- po al Parlamento ha una sicura via d'uscifa: quella vere questo problema del collegamento tra 1:1011;1~m I dell'intensa, della tempestiva, -della oculata, della su– governo e partito, che _è veramen~e. un?. dei pi_u cn- scitatrice attività, per cui non si lasci troppo irretire tici problemi dei partiti dem_ocra_hc1.E illu~ono eh~ dalla falsa e deleter~a concezione, che intenda la par– basti la piena e meritata fiducia del Parllto negli tecipazione al governo come obbligo di rinun– uomini destinati (ed in parte sacrificati) a rappre- ciare ad una propria autonoma iniziativa. sentarlo al governo. Nè basta il rimettersi totalmen- Nel Parlamento noi ci troveremo in questa situa– te· alla loro coscienza socialista o alla loro oompe- zione: da un' lato avremo una -schiacciante ·maggio– tenza tecnica. La mancanza .di un ;valido ed appro- ranza democristiana, la - quale sarà probabilmente· priato tramite di contatto rappresenta per '.1-mbole prona alla iniziativa governativa e disposta a rinun– f>arti un illanguidimento di mordente e ?i forz~. ciare ad una propria iniziativa parlamentare; la· Nell'isolamento di un lavoro spesso soverchiante, mi- quale è poco omogenea politicamente e tenderà a nistri e· sottosegretari non si sentono nè sorr~tti nè rHardare, anche con pletorici ed inutili dibattiti, il animati (se non molto alla lontana) dalle esigenze., lavoro legislativo, specie se innovatore; la quale, dalle aspirazioni, dalle aspettative, dalla sensibilità proprio per certe sue sotterranee tendenzt'! conserva– politica e morale del Partito, insomma dal suo fer- trici, cercherà di sminui-re la portata e la sostanza vore· assolveranno la loro quot,idiana fatica - e nou di certe proposte governative, specie dove vengano dubiÌiamo che l'assolveranno coscienziosamente e toccati interessi costituiti·. d'.altro -Iato vi sarà, nu– bene -, ma non sentiranno di essere· gli interpreti mericamente abbastanza forte, lo schieramento del ed i realizzatori di una volontà che è la volontà col'- Fronte, che verosimilmente, anche dove esprimerà lettiva del Partito. E a sua volta questo potrà avere fondatissime ·esigenze sociali o porrà sul tappeto. il più grato affetto e la più viva devozione p(lr i suoi prpblemi essenziali, darà alla propria iniziativa una uomini al governo, 111/1 li sentirà tagliati fuori da sè, impronta demagogica e massimalista, desiderosà di non si troverà in grado di seguirne problemi, assilli farsi opporre ostili edjmpopolari Tifiuti, i quali dia– e preoccupaziol;li, avvertirà una frattura tra il loro no pretesto a portar~ l'agitazion_e nel Paese, piuttosto modo di affrontare gli affari ed il modo con cui ad che di suggerire proposte costruttive. esso questi affari si palesano. La 'delicata ed attiva funzione che vorremmo ve- Il problema si fa ancora più acuto e più critico dere esplicata dal nostro gruppo parlamentare (che ove si tengano presenti de1le ovvie realtà. Primo: pertanto dovrà essere fermamente diretto, con coea che i ministri-sono così assillati dal lavoro quotidia- renza d'intenti e con una opportuna ripartizione di no di ordinaria amministrazione, da non avere la compiti) sarà proprio quella di essere verso gli uni possibilità di un es,ime approfondito dei problemi lo spregiudicato suscitatore. di problemi e di solu– di trasformazione e di riforma e soho costretti ad zioni rinnovatrici e l'incalzante censore di ogni re– alfi òare lo studio dei provvedimenti ad organi ta.e., mora e di ogni travisamento; verso gli altri l'inter- . gliali fuori dalla vita concreta, come i vari uffici mi- prete di reaU istanze sociali in soluzioni realistiche, nisteriali, o portati al compromesso, come le varie efficienti, concrete. E poichè non può certo imporsi cornmi:;s'oni consultive. Secondo: che molto spesso con il peso numerico, esso deve farsi valere con l'au- 11011giungono-al ministro - o giungon,o attraverso torità delle soluzioni più serie, più concrete, più le .-(eformazioni di prefetti e di burocrati - notizie realizzatrici: quelle a cui ,è difficile rifiutarsi di pre– sulle reali conseguenze o sulle reazioni psicologiche stare -ascolto od opporre un « no » categorico, e il di certi provvedimenti, specie sulle loro ripercus- cui ripudio include l'assunzione di una responsabi– sioni economiche e sociali. Terzo: che al ministro lità politica inequivoca, perchè testimonia, o una restano ignoti, o quasi, il pensiero del Partito su gretta, egoistica volontà conservatrice o l'indulgen– provvedimenti presi o da prendere ed i suggerimen- za a interessi di classe o di gruppi o di persone. Oc; ti o addirittura le proposte di compagni d·ella « ba- corre quindi avere il coraggio di presentare propo– se», non lti rado competenti e talvolta in più imme- sie con la prospettiva di un loro ripudio che non de– diato contatto con le concrete reali situazioni che rivi da mancanza in ess~ di comprensione delle rea– non la buroc_razia romana. li esigenze e possibilità o da imperfezione tecnica, E' chiaro d'altra parte èhe i contatti non possono ma da un « veto » politico che comporti responsabi– essere tenuti con quella generica ed impersonale en- lità in -coloro che l'oppongono; avere il_ coraggio del- · tità eh~ è il I·artito; e quanto ai suoi organi q\lalifi- le batt~lie per i principi, anche se si ha la consa– cati: Direzione, Segreteria, ecc., essi sono generai- pevolezza che esse siano perdute .in partenza; avere mente troppo assorbiti da altri problemi per potere il coraggio di prendere posizione, e posizione schiet– efficacemente adempiere, ed adempiere in maniera· .tamente nostra, su ogni importante problema, senza continuativa, a questo compito, e devono -!imitarsi preoccuparsi minimamente se gli applausi _ver~anno ad impartire delle direttive politiche generali. ' da destra o da sinistra, o se non verranno affatto; A nostro avviso il problema non può risolversi che e sentire soprattutto che, più ancora che ad un Par– con la creazione di un organo qualitafivamente sele- lamento, che ha schieramenti così bloccati, si deve zionato, composto da competenti, che sia in grado parJare al Paese: e ad un Paese che ci ha dato dei di esplicare una funzione consultiva e di assistenza consensi proprio perchè ha sentito una nostra in– sia in quanto accetti di studiare problemi deferiti ai confondibile voce, e che non vuole, logicamente, che suo esame, sia in quanto esso stesso sottoponga pro- essa tac cia, anche se alle altre compagini parla– ble~1i e soluzioni all'esame dei compagni ministri. ment:i.ri può dire forse •cose spiacevoli ed eterodosse. Non vogliamo addentrarci in particolari, ma una · prima traccia di quest'organo è forse nell'Istituto Lavoro quindi intenso, e lavoro delicato, quello Studi che, con le modifiche necessarie per dare ad che attende i nostri parlamentari. E anche per esso esso maggior snellezza e competenza, potrebbe 0 di dovremmo ripetere quanto abbiamo <il.ettosopra per per sè, o a mezzo di una più ristretta e selezionata gli uomini di governo. E' necessario anche qui (al delegazione romana, assolvere queste funzioni. - di !à dei contatti personali dei singoli) costituire un vahdo ed efficace tramìte tra gruppo parlamentare e · Quanto al lavoro legislativo, va fatta anzitutto una osservazione generale. E cioè che noi riterremmo BibliotecaGino Bianco Partito. Ossia un organo selezion:\tO e competente - s~a l'Istituto Studi o altro organo - che possa formre una consulenza attivatrice. e qualificata, in
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