Critica Sociale - anno XL - n. 9 - 1 maggio 1948
CRITICA SOCIALE 193 Al lavoro, compaj}°ni! . t, I risultati el(lttorali di « Unità socialista» sono assai <;onfo!·t_anti, a .parte le sorprese e le iniquità nella riparhzrnn~ dei seggi, dov~te alla balorda legge elettorale. Ove si tenga conto sia della insufficienza d_el n?stro apparat_o organizzativo (che si .è fatta nsenhre, specie nei collegi meridionali, abbassando la percentuale complessiva), sia dell'atmosfera in cui è stata condotta la campagna elettorale, scatenando da un lato faziosità, demagogie e peggio dall'altro paure, intimidazioni e conformismi, con' la conse– guenza_ di quella fatale e de!eteria polarizzazione agli estremi che da tempo andiamo deprecando, possia– mo parlare veramente di successo. Le cifre potranno forse aver deluso le generose aspettàtive di certi cari nostri visionari, illusi che bastasse riprendere e te– nere alta la bandiera del socialismo democratico ed autonomo per raccogliere - in . ques1o clima di asprezza! in questa situaziope di « rottura » ! - mi– lioni di suffragi; certo suonano· scorno e mortifica– zione per quei nostri avversari che, sino all'ultima ora, si sono per acrimonia osHnati a designarci co– me « quel pugno di piselli», o come « quei quattro gatti di saragattiani ». A noi queste cifre dicono ben altro. E dicono qual– che cosa che 11011 può risultare dal computo nume-· rico, e nemmeno soltanto dalla qualità dei vòti. Te– stimoniano il consenso, le simpatie, le aspettative che si volgono verso una compagine valida ed effi– ciente, atta ad esplicare l'azione costruttiva del so– cialismo democratico. Testimoniano h, esistenza, quasi in ogni zona d'Italia, di nuclei consistentJ, e talora inaspettatamente forti, di persone le qfaali, distinguendosi dalla amorfa massa degli elettori per avere votato con un atto ad un tempo di fede e di consapevolezza, hanno compreso il significato della nQStra posizione e della nostra battaglia. Testimonia– n0, con sicuri dati di_fatto, che è infranta quella bar– riera con cui si cercava di tenerci lontani dalla clas– se lavbratrice, e che larghi consensi ci sono perve– nuti non già soltanto dai ceti medi (a cui si credeva di confinare la nostra penetrazione), ma da autentici operai e da autentici contadini, i q1rnli finalmente ri– trovavano la voce e le vie del socialismo. Non faccia quindi meraviglia se dichiariamo che la presenza· e la vitalità di questa riserva di socia– ·lismo democratico esistente nel Paese ci preme, e ci soddisfa, assai più del nùmero dei deputati e dei se– natori che manderemo alle Camere. Per altri partiti la situazio-ne si pone in termini di successo e di in– successo elettorale, e qelle conseguenze da trarsene. Per noi, i risultati conseguiti non rappresentano un punto di arrivo, ma quasi esclusivamente un punto di partenza. 1 Essi sono, in pari tempo, un incorag– giamento ed un monito. Esiste per noi oggi una pro– spettiva potenziale, ricca· di possibilità e di promes– se. Spetta a noi di saperla tradurre in realtà. Dobbia– mo concretare le latenti ed ancora disperse energie socialiste in una effettiva forza realizzatrice in sen– so socialista ed in una operosa e trascinatrice com– pagine socialista. L'occasione è propizia, ma. va sfruttata immediatamente. Il ritardo nel consolida– mento delle forze e della organizzazione rischiereb– be di veder disperdere speranze ed aspettative e di vedere risprofondare il Paese nella sonnolenza e ne!– la delusione, aggravate da quello s't:anco con formi– smo cui potrebbe indurre la schiacciante vittoria de– mocristiana. . . . 11111111111111,1111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111u111111111111111111111 pagni anche di oltre Oceano ai quali va il senso della nostra affettuosa riconoscenza, mettiamoci, o compagni, tutti quanti al lavoro, per attrarre sem– pre nuove forze nelle nostre file, creare al ]!iù pre– sto l'Unità delle forze socialiste in un grande Par– tito che sia il vero centro motore della vita nazio– nale, per rendere sempre più salda la fede nel so– cialismo in quelle coscienze che hanno mostrato di aprirsi alla 1•isione del Sole Nascente. L.~ DIREZIONE DEL P.S.L.I. BibliotecaGino Bianco Siamo quindi impegnati ad una sollecita, vasta ed intelligente opera, di cui solo ora si pongono per noi le premesse. Si schiude in tutti ·i campi - sul piano governativo, sul piano legislativo, soprattutto. sul piano organizzativo - un lavoro (e dovrà essere se– rio, coerente, tempestivo lavoro) che richiede il con– tributo delle energie, della capacità e della sagacia di tutti i compagni, dal « vertice " alla « base "· E proprio dal modo con cui questo lavoro verrà espli– cato da tutti noi dipenderà l'affermarsi di un vasto, robusto ed efficiente partito, atto a costituire, un va– lido strumento per l'esplicazione, in senso demo– cratico, di un'azione socialista, che il Paese tuttora attende. Sul piano governativo, il fatto nuovo - taluno ha voluto addirittura scorgervi una « rivoluzione elet– torale » - è costituito dal conseguimento da parte della Democrazia Cristiana della maggioranza asso– luta parlamentare. Alla Democrazia Cristiana - e solo ad essa - spetta in definitiva ogni iniziativa ed ogni decisione cjrca la formazione del futuro gover– no. Ma proprio questo contribuisce a chiarire la si– tuazione. I nostri rapporti con la Democrazia Cri• stiana circa la collaborazione al governo prescindono da ogni accordo parlamentare e dall'interesse di es– sa a procacciarsi nelle Camere un nostro sostegno, ormai non più necessario. Essi si pongono invece come possibilità di un accordo puramente politico. E soltanto dai suoi obbiettivi e dai suoi termini è dato desumere la portata, gli sviluppi ed i limiti del– la eventuale collaborazione. Ma anche qui la parola decisiva spetta alla Democrazia Cristiana. Anzi al– l'acume, all'audacia ed alla fermezza del suo leader. Si tratta di sapere se e fin dove la D. C. è consape– vole che il suo imponente ma instabile successo è assai più un successo elettorale (dovuto alle circo– stanze ed alle alternative di queste çlezion i) che un successo p..olitico e di partito; che ·quindi è una si– tuazione da conso]jdare attraverso un'opera di go– verno, volta ad acquisire l'effettivo consenso popo– lare. Si tratta di sapere se la D. C., che ormai non deve avere più preoccupazioni sulla propria destra, avrà la fermezza di non prestare orecchio alle sug– gestioni concomitanti del Fronte e delle sbaragliate forze di destra, che vorrebbero dare un si[inificato ._conservatore, reazionario al trionfo di essa; se saprà in ispecie resistere alle pressioni ed alle lusinghe del– la Confindustria e della Confida, imbaldanzite dal– lo scacco delle sinistre. Si tratta di sapere se - ga– rantita attualmente dal fatto che detiene la maggio– ranza - la D. C. saprà non abusare del suo potere e non rendersi strumento per invadenze clericali e va– ticane, che, a più o meno breve scadenza, scatene– rebbero immancabili reazioni. E quindi, in conse– guenza, spetta alla D. C. precisare se ed in qual mo– do essa intenda, come sembrerebbe, esplicare una politica di moderna ed innovatrice democrazia, non certo socialista e nemmeno di sinistra, ma costrutti– va ed organica, rivolta a risolvere, in maniera per noi accettabile (se non altro come premessa ad ulte– riori sviluppi in senso socialista), alcuni dei fonda– mentali problemi sociali ed economici che assillano il Paese. Spetta· naturalmente alla nostra Direzione esami- . nare queste prospettive e vagliare le garanzie e le modalità per la nostra ·eventuale collaborazione al governo. E se questa avrà da essere, ci auguriamo possa esplicarsi in quei settori (politica economica; impiego degli aiuti E.R.P.; sicurezza sociale) dove meglio siamo qualificati ad esplicare un'istanza so– ciale, più direttamente concernente le · sorti della classe lavoratrice italiana, ed una difesa dell'inte– resse collettivo e della iniziativa collettiva. Certo si è che un'eventuale nostra collaborazione aovernativa in questa situazione richiede un conti– ;uo nostro comportamento di vigilanza e di stimo– lo. Vigilanza: sia sull'adempimento, non· solo leal~ ma sollecito e fattivo, del concordato programma d~ aoverno, sia rivolta ad impedire distorsioni; intralci :d interferenze di interessi particolari o di ing_eren– ze estranee. E stimolo: volontà di affrontare risolu- -tamente i problemi e di non assecondare la caratte– ristica propensione democristiana di dilazionarne la
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