Critica Sociale - anno XL - n. 9 - 1 maggio 1948
CRITICA SOCIALE essa dove lasciarsi accecare dalla ilk1sione di poter raggiun– gere la potenza senza percorrere tutto il cammino, e sol– tanto grazie alla violenza. Nessun regime di tal fatta ha prospettive di un effettivo consenso da parte della maggio– ranza _.del popolo e .conduce sem]Jre più profondamente nel– l'abisso delle dittature e, quindi, della miseria e dello smar– rimento spirituale delle grandi masse. Noi dobbiamo attenerci ben saldi al nostro principio· di conquistare tutta la, parte attiva del popolo, la stragrande maggioranza della popolazione, e ciò non già con la dema– gogia o con la violenza, ma per forza di convinzione. In realtà le vie della · pace e della libertà procedono di pari passo e cda esse dipendono la sicurezza politica ~d econo– mica. Come oggi non è pensabile un'autentica democrazia senza socialismo, anche meno è pensabile un so– cialismo senza democrazia. Quando riusciremo a far pene– netrare queste due idee nella testa degli uqmini, anche i pericoli di guerra saranno fugati, perchè oggi nessun po– polo democratico vuol più impegtfarsi in guerre di aggres- sione. BEID;DIKT KAuTSKY Considerazioni s·ul regin1e democratico parlamentare ( Continuaziòne dal n. precedente) Parlqm~)!tarismo e democrazia diretta. Più il sentimento democratico si afferma; più forte si fa sentire l'esigenza, negli Stati retti a regime parlamen– tare, che il Parlamento diventi sempre· meglio rappresenta– tivo .nei confronti del corpo elettoràle. E se è vero che riu– scirebbe un rompicapo - uno di quei rompicapi nei quali talvolta ama perdersi la nostra scienza giuspubblicista - de– finì-re la natura giuridica dei rapporti intercorrenti in una democrazia parlam1mtare tra corpo elettorale e Parlamento, è per contro pacifico, in linea di fatto, in quale senso va oggi intesa la rappresentatività del Parlamento: nel senso' cioè che esso deve, per la du.rata dell'intera legislatura, con– tinuare a rendersi interprete della volontà del corpo elet– torale ; di modo che ciascun deputato deve considerarsi il delegato permanente di date correnti di idee e di interessi alla cui evoluzione è tenuto ad adeguarsi. E'. come se quel mandato di fiducia, il quale giuridicamente non si rinnova che ad ogni l~gislatura, si dovesse rinnovare, sul piano po– litico, giorno per giorno. ' Alla realizzazione di questa più concreta rappresentatività giova senza dubbio in maniera considerevole l'attuale orga– nizzazione del Parlamento sulla base del partiti. Il depu– tato, come si è detto, agi'sce in seno ai Parlamento esclusi– vamente in funzione e a nome del partito. Il quale, d'altro canto, s'inserisce, con la sua organizzaz.ione, n~l corpo vivo · della nazione; e man mano che nuovi problemi si affacciano alla ribalta della vita del paese, li affronta e li risolve alla luce della propria idealità e nell'ambito degli interessi da esso rappresentati. La volontà del partito è, o tende ad es– sere, la sintesi della voÌontà di migliaia di sezioni delibe– ranti, di guisa che, quando un gruppo parlamentare assume un determinatq..atteggiamento politico ,in armonia con le de– liberazioni del partito, esso· rappresenta, o almeno figura di rappresentare, il sentimento e la volontà delle centinaia di migliaia di iscritti sparsi in tutto il paese. Ma se è vero che, attraverso il partito, i deputati pos– sono rendersi interpreti, giorno per giorno, dei sentimenti e della volontà dei militanti, è per altro anche certo che gli aderenti ai partiti politici rappresentano una minoranza in seno al corpo elettorale; di guisa che quando pur i' depu– tati si adeguino fedelmente alle direttive di partito, non è per altro dimostrabile che essi continuino ad essere i fedeli interpreti della volontà del corpo elettorale. Per questo deve giudicarsi. contradittoria, dal punto di vista della coerenza democratica, la revoca del deputato ad 81bl1ot Cd u.no ts1anco opera del partito, che _pur era stata approvata, in sede di commissione, dalla prima Costituente francese di questo qo– poguerra. Nessuno può infatti garantire che il deputato re– vocato, anzichè esser reo di infedeltà al programma propo– sto a suo tempo dal partito dinanzi al corpo. elettorale, non gli sia invece rimasto fedele, proprio contro l'opportuni– smo del partito medesimo. Bisogna fare attenzione di non trasformare la democrazia parlamentare in una partitocra– zia incondizionata ! Quali mezzi esistono dunque. per garantire, n~n già la fe– deltà del deputato al partito, ma la fedeltà del de]l~tato e del partito al gruppo elettorale? Ecco così che si pone il problema cfel controllo del Parlamento da pa-rte del corpo elettorale. Cioè del temperamento dell'assoluta sovranità del P_arlamento stesso - un· tempo indiscussa - a mezzo di opportune forme di diretto intervento popolare. · Non vale la pena di prendere in esame la revoca dei de– putati da parte del corpo elettorale, che, per quanto caldeg– giata dal Kelsen e applicata per certi rappresentanti in Rus– ~ia, non è ,praticamente applicabile in un regime realmente democratico, che presuppone la pluralità dei partiti e l'ap– plicazione del sistema proporzionale. Per ristabilire l'equilibrio politico, quando l'opinione pub– blica concordemente ritiene che il Parlamento non rispec– chi più..la volontà del corpo elettorale perchè si è verificata un'evidente frattura tra certi gruppi parlamentari di note; vole en~ità -numerica e le masse dei loro primitivi elettori e-.seguaci, non v'è, in ·regime di democrazia parlamentare, che lo scioglimento delle Camere. Che poi abbia il partito mancato di fede al programma e siano ad esso rimasti fe– dçli gli elettori, o che invece l'infedeltà stia in questi ulti– mi, è una questione di lana caprina: il fatJo concreto è lo iato creatosi tra rappresentanti e· corpo eiettorale, iato che in un regime. di concreta democrazia non deve a lungo durare. Ma lo scioglimento delle Camere rappresentative, logica– mente previsto nelle costituzioni di tutti gli Stati retti a re– gime democratico-parlamentare, ,non può essere che un prov– vedimento di eccezione. E' fuori dubbio che il funziona– mento delle attuali istituzioni non è compatibile con troppo frequenti chiamate alle urne dei cittadini, anche se nulla ,più vieta di ritenere che nello Stato democratico di un non lontano domani si possa pure giungere alle elezioni annuali. E' perciò che da qualche decennio, da quando cioè l'esigenza di limitare il monopolio del Parlamento si è imposta, i pro– cedimenti della democrazia diretta, già esperimentata in Sviz- 4era e negli Stati U~iti, hanno cominciato a comparire nelle carte costituzionali delle democrazie parlamentari, e l'istitu– to del referendum in particolare si è imposto al punto di divenire un elemenfo essenziale' delle recentissime costitu– zioni. Senza dubbio il n;if erendum, chiamando il popolo a deci– dere direttamente su problemi politici un tempo riservati alla competenza esclusiva del Parlamento, viene implicita– mente a porre un limite al monopolio che i partiti tendono ad esercitare nella ·vita politica., E' infatti intuitivo che, mentre assai facile riesce ad un partito élirigere roo suoi rappresentanti al Parlamento e imporre ad essi una unifor– me condotta, impossibiie per contro riesce per esso imporre a milioni di generici simpatizzanti di votare secondo le sue istruzioni su ima questione di interesse nazionale. L'esem– pio del referendum italiano del ·2 giugno, aHorchè 3/4 al– meno degli elettori democristiani votarono per la monarchia, mentre il partito si era pronunciato per la repubblica, è assai istruttivo. D'altro lato l'istituto'• del referendum - attraverso il qual~ il popolo è chiamato alle urne per esprimere direttamente il proprio assenso o dissenso nei confronti di una proposta costituzionale o legislativa - contribuisce grandemente al– l'educazione politica dei cittadini, stimolandoli a prendere interesse alle questioni sottopost-e al suo voto e a formarsi su di essé un'opinione personal'e. Non altrettanta è l'intensità con cui l'istituto ·della ini– ziativa popolare delle leggi attua la diretta partecipazione " del cittadino al governo della cosa vubblica. E' infatti oggi · raramente ivotizzabile che decine di migliaia di elettori, pro-
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