Critica Sociale - anno XL - n. 9 - 1 maggio 1948
204 CRITICA SOCIALE ne trasse la conseguenza che l' epo.ca dell'espansione rivo– luzionaria fosse definitivamente tramontata e che. ~I suo po– sto- dovesse subentrare la politica della potenza militare. -t,.lla sua formazione servì il periodo del « socialismo !n u? :olo paese» e. dei piani quinquennali. Dopo un decenmo di .. n~r– mamento Stalin si sentì sufficientemente forte per poter in– serirsi di nuovo e attivamente nella politica moncliale. E poichè il ripiegamento di Chamberlain a Monaco sbarrò la strada alla sua aspirazione di marciare a fianco delle po– tenze occidentali contro Hitler, egli si abbandonò i;1 braccio a Hitler che. gli proponeva la divisione dell'Europa. I , suo calcolo era semplice: ancora durante la guerra occu– pare quanto più possibile, e per il resto stare_ a1 as~ettar: che i due avversari si esaurissero. A tal fine I nformmentl russi dovevano servire ii rendere_quanto più possibile eguale . il peso economico, dei contei:identì, allo scopo dì prolungare la guerra. Sarebbe offendere l'intelligenza della politica rus- , sa, se si volesse giudicare retrospettivamente degli eventi accaduti, e sostenere che era bensì calcolata l'aggressio– ne hitleriana, ma che sì erano voluti guadagnare due anni di tempo per perfezionare l'armamento. Per questo si sarebbe concesso a Hitler di occupare l'in– tera Europa, e di appropdarsi cli <ijuantità sterminate di ma-_ terie prin1e e di milioni di schiavi? In realtà invece non si tenne ·conto della insensatezza di Hitler; ·ma quando, ques-ta· si manifestò e si sviluppò in una lotta per la vita o per la morte, se ne trasse ideologicamente l'ulteriore conseguenza di un' riarmo militare, diffondendo nelle masse la parola d'ordine del patriottismo sovietico.. 1 , Ad essa· ci si attiene ancora saldamente, benchè molte cose · siano mutate nella politica interna ed il partito abbia di nuovo tolto ai militari il primo posto.: Tuttavia si continua a impiegare il nazionalismo come il più. efficace ~lemento nella politica estera, senza fàrsi .alcun riguardo per le con– traddizioni che in questè circostanze possono sorgere, come, ad esempio, quella tra la· pretesa àei comunisti tedeschi alla unità tedesca e la pretesa dei comunisti francesi al distacco della Renania. Molto più preme ridestare il panslavismo e sosteoere il nazion~lismo dei popoli coloniali. Quando si appoggiano gli indonesiani contro l'Olanda, gli annamiti con-, tro la Francia, gli egiziaNi contro, l'Inghilterra, ce.rtamente si spera di colpire in primo luogo la rispettiva madre-paÙia; ma è ancora pm importante notare che con ciò il governo sovietico viene a sottostare alla legge interna che s~uote questi paesi. Lo sviluppo della Russia Sovietiea non è che un aspetto del movimento, di portata mondiale, che dtstrugge gli ultimi residui dei metodi precàpitalistici ma li sottopone agli stessi fattori che agitano gli altri popoli di qm,st'ambito serr{i– coloniale. Ma ciò spiega· anche le difficoltà di "dimii111ire ·i .contrasti oggi esistenti nella politica mondiale. Secondo la sua stessa interna essenza, la Russia non può rinunciare all'espansionismo e deve quindi opporsi a tutti i tentativi per stabilizzare il mondo. Non è· certo casuale che i « punti ne– vralgici» della politica mondiale - Grecia, Turchia, Per– sia, Cin<l,_ - stiano proprio, ai )imiti della· sfera èl'influenza russa. Ed è forse .un caso che il governo russo appoggi ogni tentativo dei popoli coloniali contro le vecchie potenze, tra– scurando del tutto se con ciò esso appoggi aristocratici o borghesi o renda impossibili misure di effettivo aitito , favore degli operai e dei contadini? Il comportamento di Gromyko nel Consiglio di Sicurezza deH'O.N.U. è un esem– pio elo<ijuente: le organizzazioni ed i trattati internazionali vlengono riconosciuti, solo in quanto possano essere consi– derati utili. Per il resto si cerca di togliere. ad essi ogni ef– ficacia vincolativa, specie se essi possono rappresentare 1,m controllo della pqlìtica interna. Da ciò deriva la opposizione ~o~tro ogni controllo degli armamenti ed ·il ,controllo ·ato- . mico; da ciò (luel continuo parlare di salvaguardia della sovranità, che è doppiame11te grottesco in bocca a diploma– tici che vogliono chiamarsi socialisti. Un simile eontegno non esclude transitorie intese, quando esse arrechiao sensibili vantaggi. Se Stalin è riuscito a ; ìntetltlersela con Hitler, perchè non dovrebbe avvenire al– trettanto con Truman, posto che appaia necessaria- una pausa? BibliotecaGinoBianco Il socialismo demor;ratico ed i pericoli di guerra. Il maggior pericolo di una tale « dinamica » politica della Russia Sovietica. non consiste nel fatto che la Russia stessa ·abbia intenzioni bellicose, ma .nel fatto ohe, con la sua poli– tica, essa crea continuamente delle situazioni pericolose ed incoraggia gli elementi di una· politica di 'avventura, che un brutto gio~no potrebbero sfuggirle dr mano. Le altre dùe .potenze mondiali non osano quindi smo– bilitare il loro apparato militare. E quindi, mentre si parla tanto di disarmo, siamo già in un nuovo periodo di riarmo. Il governo laburista. inglese si preoccupa continuamente che il militarismo non divenga· paàrone della politica; e ciò ·in-· dipendentement~ dalle difficoltà etonomiche che rendono im– possibile per un lungo periodo un c:rescendo di aFmamenti. Ma negli Stati Uniti· le- cose stanno altrimenti: qui esiste un gigantesco militarismo ohe può costituire un pericolo per la democrazia del paese stesso e per la pace del mondo, se lo si lascia crescere §.elvaggiamente: Certi .capitalisti mo– nopolisti e certi uomini di finanza degli Stati Uniti, lo sa– lutano anche troppo v,olentieri, _e certi circoli coNservatori d'Europa guardano ad esso <:on le stesse speran~e con rui i nazionalisti delle recenti nazioni ex-coloniali guardano· alla Russia Sovietica. L'imperialismo sta morendo; ma sono an– cor vivi ~ome lo dimostra !'esempi~ di Ch1:1rchille di pa– recchi f;natici ·colonialistì. olaad~i, molti im])erlalisti cne non hanno affatto- seppellito le loro aspirazioni ·a vedere risorgere « Il buon temp0 antico». A ·queste vicende !JOi non possiamo. assistere passivamente. Se la ilotfa contro ·i pericoli di guenra, prima del r9r4, era cosl problemati~a, per,chè i1Jsocialismo non aveva vote-re al– cuno nei governi, le cose oggi stanno altrimenti. Quasi dap– pertutto in Europa vi s0no governi guidati .dà SOQialisti ed anche negli altri paesi le organizzazioni dei lavoratoFi hanno , 1:1napotente posizione, di CtJi s]ietta acf essi valersi. Il magg;iqr pericolo di guerra sta oggi nel nazionalismo dei popoli ehe si ridéstano_. f,'àmbito e la forza di questo movimento non siamo oggi ancora i-n graào di 'sufficiente- - mente valutare. ·Qùesto movimento deve essere costretto i,J più presto __ possibile a battere 1:1n 1 binario pacifico. A tale fine questi popol,i devono ottenere ·il più presto possibile_ fa li– bertà, tanto all'interno q1:1ant0verso l'estero. Ma il mondo noi.ilàa alcun interesse a tenere nel i;iroprio, seno degli ari– stocratici e dei capitalisti i~cligeni ·assetati di sfruttamento e a farne U!;)_O strumento cli l))oteiytaassolutistica che po.trebbe essere impiègat0 soltanto per aggtessioni verso l'esterno; Ma la libertà verso l'esterno ·non basta: sol~~nto se una ef– fettiva democrazia può svilupparsi nell/interno di questi re– centi Stati, le. energie ehe oggi veNgono ·proiettate nell'odio e nel disprezzo verso i .(dominatori stranieri potranno trq– vare la loro via naturale: centrasti di classi e di interessi faranno sp;iri,te l'aggressività verso L'esterno e ri– cacceranno .nel fontlo ~~ idee di potenza. . La liberazione ·dei popol,i coloNiali, la loro a-scesa eceno• mica ed il loro s,;il1:1ppoin autonoma, autentica democ~azia porrà anche fine' ad un perì,eolo che oggi .si profila già al--– l'o&izzonte, ossia lo sviluppo di 1:1naaris.tOG!azia di lavoratori negli Stati Uniti, elle si faccia sostegno del capitalismo e del suo sfruttamento del resto ·del mondo. Il miglior mezzo · per caùtefarsi da questo pericolo è l'~vvento di al.il forte e generale movimento democratico-socialista iilei lavoratoFi, di una vitale internazienale socialdemocratica. Il _suo peggiore nemico -è il naziona.Jismo, a cui Noi dobbiàmo opporci, <do– vunque si presenti. Ed esso è più forte di quanto noi non .pensiamo, non soltanto nelle file .clei comunisti, ma anché nelle· nostre stesse file. Esso e l'idea di po~enza, con lui stret– tamente collegata, sono i peggiori_:..nemicticla combattere. E chi si appella al- fatto che base della Russia Sovietica è oggi la diffidenza, non àeve poi meravigliarsi se gli altri rispondono alla di_ffidenèacon la diffidenza, agli armamenti con gli armamenti. La classe lavoratrici: ha oggi da preservarsi da due pe– ricoli : essa non deve abdicare al socialismo di fronte al capitalismo monopolistico per l'i1lusione di più elevat;_ sa– lari, che una ptossima crisi (e le crisi sono per il capita– lismo ineluttabili) travolgerebbe di nuovo ; ma tanto meno
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