Critica Sociale - anno XL - n. 9 - 1 maggio 1948
198 CRITICA SOCIALE sibilità agricole, e'sser davvero autosuffi~iente,, dev_e· importare ogni genere di derrate. Vero _e eh~ l agri: coltura abbisognerebbe di una J?~dern~zz_az~one! d~ esser meccanizzata dove è poss1b1le, d1 irngaz10n~ etc.; ma in conclusione questa lotta tra pr0dutton .ed organi dello Stato si sa dove sbocca: nella ~otto: produzione e nel mercato nero. Questo celebra 1 s1;10! saturnali: vi sono ufficiali che vendono, come s1 e detto aeneri di consumo, impiegati che, con con– cessi~ni e licenze pagate, lo riforniscono, industriali che cedono la loro produzione anche per poter com– prare gli ali men ti per i lo_ro operai,. altri impiegati che chiudono un occhio dietro pattmta mercede per non veder questa necessità; e il tutto si articola in una stupenda baraonda cui partecipano tutti, in tutti i modi. · Ma questo intreccio che, a vederlo sulla carta, desta la meraviglia per la sua complessità, ha creato però il caos economico. Il carbone del Nord viene estratto da operai strapagati, che si nutrono com– prando all'estraperlo; le società minerarie, per non lavorare in deficit, vendono il carbone ... al mercato nero, cosicchè il ga~ a Madrid e nelle altre città è qualcosa di problematico; la prodtlzione di ferro e acciaio è ridotta alla metà per mancanza di com– bustibile; i trasporti sono una tragedia anche per– chè non si è sostituito o riparato per mancanza di ferro e carbone il materiale ferroviario uscito di– mezzato. dalla rivoluzione. Questa tragedia a sua vol– ta c.omplica il commercio, rincara le merci non fa– cendole scorrere dai luoghi di produzione a quelli di consumo; e così non si costruiscono navi o mac– chine, e le derrate marciscon sui campi, mentre nelle . città c'è la carestia. Aggiungete a tutto ciò ancora una specialità: che le ditte esistenti solo sulla carta hanno ugualmente assegnazioni di materie prime che ottengono con la complicità di burocrati pagati per il favore che fanno (mentre non le ottengono, o le ottengono in scarsa misura, le vecchie industrie) ed avrete una parte del quadro dell'economia spàgno– la. A descriver. questo mauasma ci vqrrebbero vo-. lumi. Ma, tanto per gettare urio sprazzo di luce su questa situazione, accennerò alla· burla dei ·due va– pori di farina regalati dal governo di Buenos Ayres ai poveri di Madrid e Barcellona per interessamento di Eva Peron: uno arrivò, l'altro fu dirottato in Francia ed il carico fLi venduto a beneficio dei soliti fra le proteste indignate, m_a impotenti, dell'amba– sciatore argentino! E' vero che un paese ricco di minerali (ferro, piriti, carbone, mercurio, piombo, wolframio, etc.), fossero loro caccia riservata, e con Franco che « ca– valca una tigre » da cui non può scendere perchè vede dinanzi a sè lo spettro di Piazza Loreto, nè può democratizzare il sistema come certo gli avran– no gia suggerito gli inglesi e, più, gli americani, un passaggio della nave dello Stato franchista dalle secche dove s'è impantanata verso acque meno in– fide non mi pare sia in vista (1). ROLANDO BALDUCCI (1) Molti dei dati di questo articolo Weltwoche di Zurigo del 2 aprile 1948. sono desunti· dalla Piccola proprietà riforma e • agraria Nel loro furore demagogico per l'a.ccaparramenl• dei voti i comqnisti hanno superato di parecchie lunghezze i democratici cristiani nel dichiarars'i fauto1·i della piccola proprietà terriera, la cui costi– tuzione essi propugnano sotto la formula: « la te1·1·a a chi la lavora». . Noi abbiamo ripetuto più vplte i ·motivi per cui riteniamo che questo programma non corfisponda agli interessi della economia nazidnale · e · non dia uno stabile miglioramento ai coltivatori della terra, la cui condizione viene anzi, dopo qualche tempo, ridotta più incerta e più misera. Le ragioni da noi addotte ricevono nuovo suffragio anche dall'argo– mentazione che svolge, nell'articolo che segue, il nostro amico Pieraageli, con la precisa cognizione che egli ha delle condizioni della regione in cui vi– ve, condiz'ioni affini a quelle di altre region"f. vicine e lontane. Ci sembra p~rò strano che, uomo di diri-tta co– scienza e addestrato come egli è a una meditata e concreta visione delle cose, il Pierangeli possa chiu– dere il suo scritto richiamandosi alla costituzione di quei Consigli di Azienda (o di Cascina, come altri li ha chiamati) che nessuno· ha saputo indicare co– me debbano essere costituiti e funzionare. e che sono realmente uno de[ più assurdi allettamenti demago– gici con cui, sotto gli auspici di Miglio/i, si è cerca– to di attrarre forze e voti verso il Fronte democra• tico popolarè. con una produzione di lana di 30-35.000 tonn., con _ LA CRITICASocIAI,E possibilità agricole importanti (agrum,i, olio, vino, riso, grano, patate, etc.) potrebbe, se inserito nel- Nella campagna elettorale si è molto parlato an– l'E.R.P. col consegtiente aiuto degli U.S.A.; prospe- · che della riforma agraria, e come programma estre– rare in pochi anni; e nQn accenno neppure alla sua mo si è enunciata la esigenza di limitare la superfi– posizione strategica perchè questo sarebbe un ai·go- cie della grande proprietà e di aiutare la piccola e mento che menerebbe lontano; ma come si può fare media proprietà fondiaria-con agevolazioni fiscali e ad inserire nell'E.R.P. una simile stalla di ·Augia? creditizie. Questa enunciazione è stata fatta in modo Adesso cercano a Madrfd di porre un freno alle molto génerico, senza indicare con una certa appros– importazioni di generi superflui (troppe automobili simazione quello che si intende per piccola e media di lusso hanno importato!), vogliono-cioè solo generi proprietà e senza differenziare le varie zone agri– alimentari, attrezzature elettriche e meccaniche, le- cole dell'Italia, malg rad0 le profonde diversità da ghe specia·li, .concimi chimici, m·acèhine agricole e regione a regione e nel seno della stessa regione. - tessili, parti di ricambio per materiale ferroviario, · Per 11more di concretezza ritengo necessario che etc: mentre vorrebbero importare poco O nulla di olii si accerti .zona per. zona la distribuzione della pro– lubrificanti. fibre tessili, pasta di legno, prodotti co- prietà fondiaria e si veda zona per zona come fun– loranti e chimici e prodotti farmaceutici. Tutto bello, zionino all'atto pratico la piccola, la media e la ma è da prevedersi che-le industrie che trasformano grande proprietà; e ai lettori di Critica Sociale pre– queste ultime materie dovranno restringer la loro at- sento fedelmente il quadro per l'Alta Valle del Te– tività, senza dire che con quei paesi coi quali esi- vere, perchè altri possa, con un procedimento ana– stono trattati di commercio basati su compensazioni logo, esaminare la reale situazio·ne della zona in cui vi sarà poco da restringere, sicchè il risultato sarà vive. scarso. Insomma la Spagna, lasciata alle sue forze Nell'Alto Tevere esiste anche la proprietà parcel– oltre il resto ha fame di valute estere cioè· . i; lare, costituita da modesti appezzamenti di terreno fondo, di dollari; ed infiitti le Cortes dovr~Ì'mo deli- coltivati dal proprietario stesso o da 1:1naffittuario berare una nuova regolamentazione dei cambi. Tutto nei margini di riposo da altro· genere di lavoro· que- ciò è il segno che· la bilancia dei pagamenti (e con sta proprietà nelle statistiche assume una grande im- essa tutta l'economia spagnuola) è in una « impas- portanza, ma praticamente non l'ha: è un fenomeno se», al di là della quale c'è il baratro. marginale e secondario che Ja statistica sopravaluta, In conclusione: il piano Marshall non è applica- _ dandoci un gran numero di coltivatori diretti che bile alla Spagna, se questa non cambia politica. Ma sono tali solo per qualche settimana all'anno ~ome potrà cambiare politica? Con il sistema tripartito· manifestazione accessoria dell:;1.loro attività.' dei tre parassiti collettivi: esercito, bu1·ocrazia, cor- La vera proprietà fondiaria normale consiste nel– porazioni, che tengon le risorse della nazione come l'Alto Tevere in poderi, e cioè in un insieme di fab- 8jblioteca Gino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=