Critica Sociale - anno XL - n. 8 - 16 aprile 1948

186 CRITICA SOCIALE colo lottandò còn mezzi inadeguati li f)ùr riuscèndo, in circa sessantll. paesi dei vari continenti, il pèr i! sòlo frumento a racèoglièrè e a far coltivare nei cllinpi sperim~ntali disseminati per i .v_ari. territo~i e i vari climi dell'lJ.R.S.S. 25.000 èàmp10m diversi I Il valore sciehtifièo è pra_ticò ~e! lavoro d_elVavilo'; si diivrebbe dirè fuori d1 ògm umana misure. Egh soccorreva del suo è aiutava chiunque si interes• sà~se alle -indagini, nel cerchiò delle persone fisi– èhe; é tutti i suoi sèritti sono intonati alla rièèrca del benessere dèl mondo il1tero, che doveva èssetil interpellato, dare e ric'evère aiuto con spirito di àl– tò disinteressato llosmo(l'òlitisrtio. Erà « irrésistibil– mente attratto daUe grandi proporziòni e dalle Mn– seguenze mondiali» dèlle sue idee è dei suoi ti– rultati: e perciò lavorò èon slancio e convinziònè durante la Rivoluziòne. Nel 1929 a Leningrado ebbè luogo un llrandiosò congresso di Genetica presieduto dal Vavilov. Un giovane. Trofirti Denhstòvich Lysenko, vi feèe una çornunicazionè, e il Vàvilov si interessò J)erahè gli f-òssero dati i mezzi sperimentali. Nei tempi imrtiè- 4,iatàmenté suè'èéssivi il Lysenko si unì còli J. J. Prèsènt, non genetista e non biòlogo, mà spécialisU1 della ,filosofia del materialismo dialettico. scrittore e ot.atore polemico. I due attliccaròliò il Vavilov, accusandolo infettò di fascismo, attaccarono la Gé– nètica dichiaràndola in contrasto col inaterialismò dialettico é · col Datwinislnb, che dogmaticamente, é fuori tempo, è imposto in Russia qual fede. Né! . '36 si tenne à Mosca un gfande congresso per esami– n'àre la diatribà: Lysenko e Present e seguaci attàc– caròno, Vavilov e tnolti reagirono; ma la discussio• ne non era più dis!!ùssione, é tanto meno scientifi– ca i Vavilov fu del tutto soverchiattl, in tutto. é Ly– sènko diventò Prèsidente dèll'Acèadenìia Lenin di Scienze Agrarie, Vinepresldente del Cohsigiiò Su– premo dell'U.R.S.S,. Non val In pena, non v'è spazio anche solo per un esame sommario delle proposi• :il.ioni del Lysenko: vi sono date risolte questioni che da decenni nffaticano gli studiosi, quale, ad es. qu~lla della _eredità dei_ car_atteri acq1;1isiti; vi .sono dnh dogmaticamente nsolh problemi pe1: cm de– cenni di sperimentazioni mç,ndiali, con animali e con vegetali, hàhno accumulato solo montagne di negazioni, quale quello della rapida influenza atn– bientale sulle mutazioni stabili ereditarie; vi è ne– gata tutta la scienza obbiettiva, materiale (che ogni modesto ricercatore può controllare) della linea se– minale, sulla conoscenza e la tlottrina cromosomica: perfino la secolare pratica dell'innesto delle· piante è sovvertita dal Lysenko. , .La grande sC@petta glorificata per tutta l'U.R.S.S. della garovizza!lione del frumento, dalla semina pri– maverile invece èhè autunnale, (por cui si sarebbe esteso al nord estremo il prezioso cereale) dal Ly– sen ko p.roclamata ed ìn, Russia attribuitagli, era sta– ta da anni fatta in America, e non ha dato nes– suno dei clamorosi risultati prospettati. Il Prof. Ba– rigòzzi, dell'Università dì Parma, che è uno dei più competenti citogenetisti italiani, ha fatto recente– mente la recensione, nella rivista i_nternazionale « Scenfia », di una pubblica.zfone sulla nuova gene– tica sovietica, che dice « sirima », « forse destinata a restare curiosità, dato che il suo valore dipende da quello accordato all'indirizzo filosofico (materia• lìsmo dialettico) che ne costituisce Io sfondo·»; te– sti russi abbond·antemente riprodotti « documenta" no affermazioni che sarebbero a ltrimenti assoluta– m·ente incredibili per qualunque biolo.go sperimen– tatore ». La opposizione del Lyse ilko, se nza prove sperimentali, a ogni cilpitolo' della genetiea men- . deliaoa « è svolta da premesse assnnte <logmatica– mente dal marxismo,- inteso come filosofia». E Vavifov? Accusato di « inchinarsi servilmente a11a-Scienza straniera» fu ·destinato a Magadan, sul mare siberiano, a clima micidiale·:· "Vi morì, pare, ' alla fine del '42: - Nessun cenno sicuro è però ·mai trapelato. Nel 1945 l'Accademilj, crelle Scienze dell'U.R.S.S. ha ce– lebrato il suo 220"' ·anniversario: il aome del Vavi– lov è stato omesso fin dalla lista degli accademici trapassati! Onore à Lui, alla ·sua Scienza, ·alla" S-ua Fed·e, ai Sud Martirio! Sotto lo slogan del tnatéria:– lismo diaièttico ·p·otremmo· magari tròvar"ci im gior– iio •a tu ip·er ti!'· con ua ... Gl'etk'ìn che -ci trasformi ìn BibliotecaGinoBianco tanti RUbashov persuàsi à "cònfessàtè > ohé Cro– mosomi e èarioèlnesi, meiosi e àÌìfiìnissi sono fafl– donie I ALPi\iloo COl,1'1 FATTI E COMMENTl.i della stampa italiana ed estera Funzione Internazionale del Socialismo. Strenuo fautore ilèJla unità europea, sulla base della de– mocrazia socialista, l'eminente scrl1tore laburista G. H, D, Cole, in un recente articolo di New Stalesman and N~llon delinea i compiti internadonali- che spettano · al soclallàina nell'ora presente. Ricòrdato che men che mai, nel mondo presente, ùn po– poli> può sperare di forgiare da solo il proprio dèstlno, Cole ammonisce ché • il . socialismo deve significare qualche cosa sul planò internazionale oltre che su quello nazlonal~ >. Una delle ra111onl per cui il comunismo ha tutt~ra una _,resa cosi forte è appunto questa: che esso mira ad llna rivolu– zione mondiale che conduca dappertutto, prima o poi, allo Stato proletario totalitario. « Il socialismo democratico pro– pugna dichiaratamente qualcosa di diverso: l'avvento di uu regime socialista per mezzo di·, un processo graduale e, sul presupposto del consenso da parte dei più vasti strati ~•si– bili delle pbpolàzionl, éonserv-aildo la libertà di paròla •e di organizzazione, assumendo lo St~to quale esso è attualmente (in qµanto lo consentano le condizioni dei singoli 11aesi)~ sénza foggla-rne unb nuovo eon l'imporre la .dittatura, dÌ una classe sociale. Ora il comunismo · gode sul socialismo democratico dell 'cvidente vantaggio che le sue teorie posso– no essere applicati, a. q.uaJslasL. paese_: tanto alle società ... più avanzate quanto alle più retrograde .. Anzi può se111brare paradòssale il fatto .(!:erto non prevl'sto da Marx) che le s-ocietà 111Jequali meno facilmente esso può applicarli! sono lé più '11.vanzall!, · Il 11'.ilèialt-smo demoÙatlcò ha una, ptoail molto meno universali!, perchè è ben difficile lmmllglhare una soèletà demoilrlltlea ililllialistà, fuorchè In un paeae che abbia già assorbito in \!erta misura le caratterislìche libe– rali di tolleranza e di governo· basato sul più largo cobaenso possibile da pa,•te della popolazione ». Questo .« concetto civile e civilizzatore di sociaHsmo » è preso tra 1 due fuochi di un capitalismo' a base individliil– lista, non ancora estirito, e di un comunismo turbolento e sovvertitore, spesso non di altro èapace che di provocare la divisione della cla~se laVoratrlcè, senza portare alla vlttorlil. « Per il momento il comunismo ha tutta l 'arla di l!ondurrt àlla rovina se stesso ed il siiciallstno democratico. Se rlpc,t•, tasse l'a vittoria, il livelli} di vita ed li regime d.\ rappClrU umani e sociali della Europa Oc,cldentale subirebbe l,>l'l)bil· bllmentll un colpo fatal'e, prima àncòra che .ai possa l!ohlln– ciare a ricostruire sulle rovinii: Può darsi che cicli. ttnl•çÌ,: con l'accadere; ma non si può richiedere al soclallall !ltlla Europa Occi_dentale di adattarsi a tale stato di cose, a' m11n~ che essi abbiano rinunciato alla speranza di far prevalere 11· loro sistem·a di vita. Se si vuole sventare questo perleolo, occorre prendere misure cbncrete per la creazione di ulla società socialista democratica nei paesi che sono dispostl ad accpgllerl·a e che hanno I mezzi per farla funzionare 11. Sperare in una rlcost1'udone sulla base del capitalismo europeo è, secondo il Gole, una lllusl-0ne, oltre che un pJri– colo. Esso presuppone infatti un regl'me economll!o basato su condizioni mondiali che hanno tessatb di esistere. e ·Bilao presuppone l'esistenza di vaste zone poco. sviluppate, alle quali sia possibile vendere costosi manufatti in cambia di g~neri alimentari a buon mercato. Ma oggi sono passati i tempi dei ma-nufattl costosi e del viveri a buon men:ato. Na,turalmente il rimedio consiste nell'abbassare i prezzi re– lati vi dei prodotti industri"all, ma ·è appunto questo iibll U capHalismo, inceppato dai monopoli ed incapace di asl'Qlle pianificata nel Campo internaziona.Je, fuorchè per l·o il,~Qipo di tenere elevati i prezzi-, non è' in grado di fare >, In tal guisa s'impone · la necessità di una pianlficàtlbnf: unificata che abbrwcci·• le 1tcme più va·ste senza tener contò dei confini nazl·onali, sia n~l c&mpo della pì-odu'Zione cbe in quello degli scambi ·•fra le regioni' industriali ed i paesi che producono soprattutto materi-e prime. « Vogllò dire scam– bi a condizioni ccjue ~ nori a ·prezzi' di monopolio; e pro4U ... tilone pfarirncaia, per· soddlsf-arè i bisogni essenziali dellli mas.sa dei consumatori all'Interno ·I< pei: l'esportatlone >. « Questi. tr11ffici,, ·a)ta' :stessa: -~tri,gua 'delta: iltòdtallme' pa. •.

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