Critica Sociale - anno XL - n. 7 - 1 aprile 1948

]56 _CRITICA SOCIALE lizza come direttori. La realtà smentisce: sono po– chissime le aziende che banno un direttore stipen- · diato. D'altra parte non si può negare che- l'istru– zione oggi è riservata, non già ai nostri figli mi– gli0ri, ma solo a coloro che possono sostenere i gra– vosi oneri diretti e indiretti. E a questo punto arri– verebbe il terzo correttivo : le borsl! •di studio in aiuto dei migliori non abbienti... La verità è che l'ordinamento capitalistico guarda essenzialmente alla capacità finanziaria degli indi– vidui e nient'affatto alla competenza. In quanto appunto lo si giudica un correttivo del– la mancata selezione dei proprietari terrieri, l'af– fittanza agraria è favorevolmente consid_erata come apportatrice di benefici. Ma come non çorregge che in minima parte gli inconvenienti relativi alla terra posseduta da incompetenti, così l'affitto presenta anche degli svantaggi che sono di non lieve ,portata. Anzitutto in riguardo al sistema dell'affittanza; an– che dal punto di vista dell'ordinamento capitalisti– co, non sono pochi coloro che esprimono giudizio nettamente negativo per la presenza di un proprie– tario terriero che diserta la produzione e considera la terra esclusivamente uno strumento di lavoro da cui spremere la rendita pur restando assente dalla gestiorie, E' una situazione che sa di feudalesimo più che di sano capitalismo. E di feudalesimo ha l'in– tima essenza l'affittanza in uso nei latifondi meri– dionali, in cui il ,proprietario, fisicamente e moral– mente lontano dalla terra, pone fra sè e il lavoratore che coltiva una distanza talmente grande che solo una catena più o meno lunga di intermediari riesce a colmare .. 11 lavoratore, in ultima analisi, non solo deve produrre per p~gare la rendita al proprieta– rio assente e lontano, ma deve produrre anche per pagare gli intermediari che lo collegano ,al proprie– tario stesso. Il sistema feudale procedeva in modo uguale: il monarca, i grandi feudatari, i vassalli, i valvassori, i valvassini; i servi della gleba. Qualche anello della catèna oggi è scomparso, ma perrriane tuttavia la catena di intermediari I patassiti. · Nelle grandi aziende industrializzate, al proprieta– rio. assenteista si sostituisce, per ·la gestione, tJn af– fittuario che non è inutile intermediario parassita come avviene in tanti casi del latifondo meridionale; qui l'affittuario merita maggiore considerazione in quanto qualche volta rappresenta la tecnica, molte volte la semplice, ma pur indispensabile, esperienza pratica, ~ sempre l'apporto de1 capitale agrario ne– cessario alla gestione. Aumenta l'utilità sociale della sua presenza, ma ciò dà per effetto una maggior severità di giudizio circa la figura del proprietario · assenteista che spreme tutta:via la rendita dalle tri– bolazionj dell'affittuario e dal lavorò dei contadini. L'incidenza della proprietà sul fatto distributivo del– la ricchezza prodotta è di grande peso economico, ma non lo è in minor misura ·se .si considera'l'aspet. to tecnjco. Il proprietarfo che affitta è un assente che vigila e eh~ intralcia l'iniziativa del fittavol@. I capitolati di affitto altro non sono che una lunga teoria di norme che tendono a garantire al proprill– tario la conservazione dello _stato del fondo e ciò significa vincolo per l'affittuario. Inoltre la disgiuns zione fra la proprietà e l'impresa crea delle zone morte, assenti dall'interesse dellè due parti. Ne sof– frono anzitutto i miglioramenti fondiari: sùl fondo, altrui non ha convenienza a compierli l'affittuario, sul fondo affittato non· ha convenieriza a compierliJl proprietario. Cosiccliè l'affinamento dei procedimenti tecnici non riesce. ad essere utilizzato in tutte le sue possibilità, perchè non si accompagna al neces~ario concomitante sviluppo dei miglioramenti. Viene vio– lata, direbbero gli economisti, fa legge delle pr@por– zioni definite. Il progresso tecnico ed economie@ del~ l'agricoltura risulta monco; il suo progresso ·sociale la– scia molto a desiderare e contr-asta vivacemente con lE: realizzazioni della tecnica agricola. Basta l'esem– pio delle condizioni di abbandono in cui_ si trovano le case dei contadini là dove esiste l'affitto. In questi tempi di fiorita fraseologia si parla mol– to di anchilosi dei nostri sistemi agrari. -Ne sareb– bero causa gli indirizzi autarchici e protezionistici che hanno dominato la politica economica italiana nei riguardi dell'agri_coltura. Anche questa teoria· è pÌù immaginosa che vera. Comunque, se di anchilosi si vuol parlare, non tanto si deve far riferimento a fatti tecnici provocati da generali indiriz~i econo- BibliotecaGino Bianco miei, quanto a fatti tecnici ed economici provocati da rapporti sociali, specie da quelli che sorgono per conseguenza dell'accanita difesa del diritto di pro– prietà a base ·esclusiva, individuale, ereditaria. La regolai:nentazione giuridica dei rapporti d'affittanza ha una fondamentale preoccupazione: salvaguardare .gli interessi della proprietà anche a scapito della produzione. Fra la tutela della produzione che serve a tutti e la tutela della proprietà che è di pochi, l'ordinament0 capitalistico non ha dubbi: difende la p1;oprietà anche a costo di sacrificare l'organizza– zione produttiva e la necessità del suo continuo pro– gredire. Il settore dei miglioramenti ne fornisce la prova lampante, per quanto da ogni parte si levino voci autorevoli e si diano prove' a favore della ne– cessaria preminente considerazione degli interessi della collettività (1). Il cammino delle riforme è lungo e difficile; tut– tavia tappe importanti già sono raggiunte: chi esco– gita la teoria -dell'affitto correttivo alla mancata se– lezione dei proprietari terrieri, pel' quanto muova da preoccupazioni conservatrici, già parla implicita– mente in nomè dell'interesse collettivo ed ammette la neces,sità di non trascurarne l'osservanza. I cor– rettivi di cui ha bisogno l'ordinamento capitalistico sono sostanzialmente denuncie· di incapacità a ri– solvere problemi che pur .sono fondamentali. Anche Luigi Luzzatti, liberale in politica e libe– rista in economia, dovette accorgersi che la coope– razione, da .lui sostenuta e prospettata come cor– rettiv@ del regime capitalistico, era un'idea che por– tava molto avanti, tanto da minare lo stesso sistema economico di cui la si voleva semplice appendice. Così la teoria che considera l'affitto come correttivo al permanere della proprietà terriera in mano degli _ incapaci può ugualmente portare molto avanti quan– do si arrivi a concludere che le manifestazioni con-· crete di questo sistema di conduzione agraria non sono tali da giustificare l'ottimismo semplicista di chi non guarda l'intima essenza dei fatti. . ALDO PAGANI (1) Il Codice Civile 1865 tratta l'affittuario, che ha c.omplu– to miglioramenti sul fondo affittato,· anche peggio dello stesso possessore di mala fede poichè riconosce al proprietario il diritto . di far rimuovere le opere costruite. Il nuovo Codice ~942, quello corporativo, ha ripudiato le soluzioni più mo– dcrn~ e logiche, propugnate da vari giuristi ed economisti, tendenti a rendere indennizzabili tutti i miglioramenti com– puti -dall'affittuario, in ragione della loro utilità obbiettiva per venir f,uori con le timide norme degli articoli 1632 e 1638, inadeguate ai -tempi e praticamente inappllcah!ll. e la Il socialismo teo-ria delle ,:.., . etites La morte di un uomo quale fu Filippo Burzio è un lutto - anche per la parte socialista: il buon socialista cerca In– fatti prima di tutto la verità e la libertà, e nelle migliori pagine del Burzio vibra appunto una sincera e appassionata ricerca di verità e di libert:?: sì che egli apparten.eva alfa silenziosa comunità degli uomini amanti del vero, fratelli, anche se per avventura i risultati dell'indagine sono diyersi. Il suo· liberalismo è tutt'altro che i} mascheramento teorico · di un atteggiamento reazionario ; anche se nel passaggio dai presupposti filosofici (la sua filosofia del demiurgo esprime, a suo modo, 1a stessa esigenza di autenticaziene umana che· possiam riconoscere·in tanta parte del pensiero moderno, nel- 1',idealismo,per' esempio, é nel-la formazione.Jtaliana -e ge– nllina dell'esistenzialismo, opposta in ciò al· decadentismo degli esistenzialisti tedeschi, e che è il più valido contenuto del marxismo), anche se nel passaggio, dicevo,~al program– ma politico, egli si conduceva con una prudenza tutta ,pie– montese, («dunque, adagio! »), secondo un timore di Sacri– ficare valori già realizzati, nell'illusorio tentativo di affer– mante altri, sia pure egualmente validi, che lo tratteneva dal trarre 'tutte le conseguenze del suo umanisino, e lo portava sovente ad un atteggiamento di eccessivo sospetto verso i movimenti socialisti. Il Burzio, comunque, è di quelli che, levandosi assai al di sopra degli inter~ssi e della mentalità delh classe che li esprime,-anche se poi ad essa necessaria– mente restano per mille versi legati, vanno ascoltati an– che da chi, pur trovandosi .in diversa posizione filosofica e

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