Critica Sociale - anno XL - n. 7 - 1 aprile 1948

152 CRITICA SOCIALE parrocchie, conventi, asso~iazio?i. giov~nili e fem1;1ini)i, Co~– sigli comunali, Consigli d ammm1st~az1one, ~ge~~•~ d1 cr~d1- to, tenute agricole, istit~ti di benef1c;nza, d,_ut1)1,tapubblica, enti morali ecc.). E poi _ha fama d_e~sere 11 pm ,saldo- ba– luardo contro il comunismo. In realta il baluardo e soltanto vistoso e la sua eterogeneità ed incomposta estensione non gli permettono d'aver basi più ~alcle del_l'~rg(lla .. Come il mare, il partito D. C. riceve v?tl d~ ~uttl 1 f1um~. La sua poliedrica fisionomia conservatnce-m1stico-progress1va ne fa il più mastodontico equivoco della vita p~bblica itali~?a· « lJn partito per il quale votano tutti .....- scrisse. Trotzk1_J -:-- no~ è un partito, come la lingua in cm parlano 1 latta~t1 d1 tut!• i paesi non è una lingua nazionale ». Questo partito ha di– menticato gli insegnamenti del suo fondatore, capo parlamen– tare e guida ideale. La sua politica attuale amareggia gli ultimi giorni di •bon Luigi Sturzo. Direttive costanti del partito D. C. sono, per la politica interna, l'assoluta fedeltà ai Patti del Laterano (in èu; inquadra la tortuosa azione del Ministro della P. I. per ri-– durre la scuola di Stato a feudo della Chiesa) e il manteni– mento dell'ordine sociale· esistente; per la politica estera lo affiancamento della politica anglo-franco-americana in qua– lunque modo essa si esplichi nei nostri riguardi. L'ultimo e assai discusso Ministero De Gasperi si -è av– valso• dell'opera di due tecnici di valore: il liberale Einaudi e l'ing. Corbellini. L'uno, appoggiandosl alle leggi classiche dell'economia, si è sforzato d'impedire un ulteriore svili– mento della moneta, senzà riuscire tùttavia a ridarle la sta– bilità necessaria; l'altro ha dato incremento notevole alle ferrovie.'Pure prendendo atto delle difficoltà opposte dalla· situazione italiana, non si può giustificare il semi-fallimento· dell'opera degli altri ministri democristiani. Tupini ai LL. PP. non h::i saputo o voluto dare avvio alle 6 randi opere pÙb 0 bliche che potrebbero ovviare in gFan parte al gr:.ve proble– ma della manodopera disoccupatà. E' mancata da p2rtc , '.lei Ministro del Lavoro una serie di energici interventi per me– glio impostare la nostra politica migratòria (in particolare · per ciò che riguarda l'emigrazione transoceanica) e dare una soluzione meno insoddisfacente per le maestranze e più van– taggiosa per l'economia nazionale al problema dei licenzia– menti. Di fronte al ribo!Jjre delle campagne nel Mezzogior– no, Segni non ha· saputo far. di meglio che lasciare sbriga– tivamente risolv;ere le vertenzè dal Ministro degli Interm; e non si può dire che tale intérvento abbia danneggiato i pro– prietari. L'imposta progressiva sul patrimonio, discussa per mesi alla Costituente e ritenuta la fonte principale del ri– sanamento delle nostre finanze, è stata• applicata da Pella coli un'eccessiva e indiscriminata pressione sulle classi me– die, su già disagiate categorie lavoratrici, incidendo appena sulle grosse fortune: e ciò fa supporre che il prossimo g-et– tito delle nuove imposte non riuscirà a porre un freno agli. eccessi del fisco. In genere, non si è fatto un uso molto op– portuno degli aiuti americani: ne sono una prova le 'sovven– zionì caotiche in taluni settori della. produzione industriale. Quanto a Scelba ci)l<1re che i comunisti esagerino nel diL pingerlo come un terribile forcaiolo occupato giorno ·e nott, ad addestrare i reparti della « Celere» nell'uso del manga– nello. Noi non ci associamo a campagne d'insulti di nessun genere, convinti dell'inutilità di tale basso metodo di lotta. Ma non possiamo tacere che, dopo l'insediamen~o dell'on. Scelba agli Inte'rni, la polizia è venuta vfa via trasforman- , dosi in strumento di repressione .di classe. C'è anche un fatto umano molto importante: i metodi dei nostri organi polizie– schi, funzionanti perfettamente dal punto di vista ◊rganiza zativo, sono spesso di un rigore eccessivo e, in casi di òif– ficile confessione, non. perfettamente leciti (ipnosi, r riv,,z:o– ne di sonno). Giuristi di_chiara faina, uomini di scienz'.l, çli lettere, e - non trascuriamoli· - tuttà la poveragfo, - dei nostri detenuti, gli uni con elevata parola e con precise de– nunzie, gli ·altri con quotidiane lagnanze e frequemi rivnlte, non si stancano di dimostrare l'estrema necessità di una ri- .. forma carceraria nel nostro paese. Vi sono elementi· che i fug– gono al controllo del Ministro degli Interni e di qu~llo di Giustizia, ma indubbiamente la loro responsabilità in qu~;te delicate faccende è assai grande e conseguenze notevoli pos– sono derivare dal loro diretto intervento. Vi sono altre critiche da muovere al partito p_ C. e alla sua opera di governo: ci siamo limitati all'essenziale. La ri– presa del controllo. parlamentare e dell'attività Iegislati-ya delle Camere ovvierà - ne siamo sicuri - a molti difetti attuali dell'Esecutivo. Ma sia nella composizione delle Ca– mere che nèlla formazione del nuovo Governo è necessario, per la dignità del nostro paese e la difesa dell'equilibrio me– diterraneo, ridurre al minimo l'ingerenza della· D. C. BibliotecaGino Bianco I Il Movimento di Unità Socialista Le liste di Unità Socialista non sono un ·espediente eletto– rale. Esse rappresentano il primo risultato, esptesso con fe– lice formula, di una sforzo, quasi ignorato dai più, di una lotta aspra e ·tenace per la salvezza in extremis e il diritto , d'esistenza di un socialismo autonomo nel nostro paese. La storia del P.S.L.I, dal Congresso di Palazzo Barberini a questa accesa vigilia elettorale, è contrassegnata da molte incertezze, deviazioni ed errori. Vi furono crisi e crisette interrie. Mancò - fino ,al congresso di Stoccarda dei so– cialdemocratici tedeschi e all'invito dell,'Internazionale lon– dinese - un· qualsiasi riconoscimento internazionale. Per giustificare gli errori non occorrono pr-ofessorì specializzati in citazioni marxiste. Basta pensare alla situazione che il P .S.L.I. trovò al suo, sorgere e in cui dovette lottare per affermarsi. Esso rimase ostinatamente abbarbicato ad un'idea molto semplice: che vi potevano essere soluzioni dei nostri problemi diverse da quelle proposte, in Italia, rispettivamen– te dai Comunisti e dalla Democrazia Cristiana e, sul piano internazionale, dai Governi di Mosca e di Washington. E_ra un rifiuto della guerra. Fu questa idea, mai tradita in so– stanza, nonostante la difficoltà a tradursi in formule ·eh1- piriche e -la pratica impossibilità di capovolgere d'un tratto condizioni. di fatto troppo sfavorevoli (da Cl)i .ebbe origine una pericolosa tendenza al compromesso, una cronica irre– quietezza che doveva provocare decisioni avventate e indurre a valutazioni spesso inesatte di problemi e di, uomini),, fu questa precisa intuizione - che ad alcuni apparve solo come sterile vagheggiamento - che giustificò la nascita del nuo- - vo partito e gli permise di r.esistere ad ogni attacco, di so- pravvivere ai suoi stessi errori. • . Parallelamente alle vicende del P.S.L.I. si sviluppava il movimento di « Europa Socialista» - tratto d'u'nione tra militanti del nuovo partito e autonomisti rimasti nel vecchio irriconoscibile Partito Socialista. Il XXVI Congresso. del . P.S.I., che ne segnò il definitivb affiancamento alla politica comunista, accelerò il processo di unificazione .delle forze socialiste autonome. Tra Unione de'i Socialisti Indipendenti e P.S.L.I., con l'immjssione di alcuni -degli elementi migliori del disciolto Partito d'Azione, si stabilì un accordo per la. presentazione di liste elettorali uniche, premessa della rico- stituzione. di un forte movimento socialista. . . .. Questo movimento avrà compiti limitati,- mp- di eccezionale importanza-. Pensiamo alla sua funzione. europea. E' quei,ta l'occasione migliore che si offre alla socialdemocrazia t.er riscattare i suoi errori passati e chiudere in bellezza la sua para.boia sto.rica: contribuire a creare unà Europa Occiden– tale unita, impedendo in parr tempo che. una disastrosa col– lusione tra forze conservatrici europee _e capitalismo tran– soceanico, a cui si allea volentieri l'intransigenza comuni!,ta, vi precludano ogni ·possibilità di ricostruzione economica in senso socialista e una eventmrle prevalenza. dei partiti ameri– cano o russo trasformino ,ogni singolo Stato in una piatta forma di guerra. · , E'. evidente che il patto di Bruxelles - chiara risposta ai fatti di PFaga ~ è in funzione nettam~nte antisovietica. Non. si formano coalizioni antigermaniche. preventive quando la minaccia non viene da Guglielmo II o da Hitler. L'attuazio-. ne del piano Bevin, precedendo quella del piano Marshall, può fare dell'Europa Occidentale un sistema strategico in cui il solo punto di contatto fra i popoli verrebbe costituito dai cavalli di frisia di più o meno sottintese alleanze militari. · In questo caso la futura collaborazione non avr~bbe altro :-:çoi,nche di produrre con la maggior celerità ! li. strumenti tecnici atti a dare un solido contenuto economico a tali ·alleanze. Se questo ragionamento è., esatto, le speranze di pace riposte nel piano Marshall sono destinate a naufragare· miseramente. I socialisti aiuteranno perci@ il piano Marshall · nella misurà che la sua applicazione coinciderà con. gli inte– ressi delle classi lavoratrici e non provocherà una nuova fa– tale riconversione alla ·produzione di, guerra. Essi si batte– ranno al tresì' per tener fuori il nostro paese da ogni sistema di allean~e militari: nè con Bruxelles nè con A ten·e. Mettia– moci bene in testa che se l'Italia sarà gettata in braccio ·ai militari, la lotta contro la gÙerrà dovrà sv:olgersi in co_ndi-· zioni disperate. · . · Più si stringono i tempi del piano Marshall più la vi_gi: Ianza dei socialisti deve essere intensà e costante. Non c1.s1 può imbarcare senza riflettere in un esperimento di portatà così decisiva. L'avere lllleate le forze conservatrici è una ragione di più per non lasciarsi sfuggire un solo istante il controllo della situazione. · Per conquistare il ruolo di guida di un settore delicato· come quello italiano ·nell'intrico minaccioso defla politica eu-· ropea, ai ,socialisti non occorre soltanto la fiduoia di ·w1a

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