Critica Sociale - anno XL - n. 7 - 1 aprile 1948

150 CRJTlCA SOCIALE genti o affinità ideologiche, a indulgere e transigere, Talora, addirittura, incapaci di obliare i torti e le offese ricevuti in passato dalle democrazie, e acce– cati dalla diffidenza e dell'irritazione, prendono· de– cisioni diplomatiche contrarie ai loro stessi inte– ressi. Milioni di uomini nel mondo, oppressi e storditi. dalle voci di un conflitto tra Occidente e Oriente, esprimono il loro trèpido, profondo consenso alle sagge, solenni e commoventi parole del testamento spirituale· di Cordell Hull: « Il raggiungimento e il mantenimento dell'unità e della cooperazione inter– nazionale devono continuare ad essere il supremo dovere degli uoroimi di Stato». Milioni di lavoratori, d'ogni fede politica e religiosa, volgono ansiosameN– te lo. sguardo alle due parti in contesa con un alto interrogativo. Guai ai governanti - e guai alle idee che essi rappresentano - se dovessero rispondere alla di– sperata invocazione con cieca intransigenza, forie– rà · di nuovi lutti e di nuove rovine. ARTURO STRINATI L'Italia di _'fronte alle elezioni I nostri le/bori che ci se_quono assiduarnente e conoscono perciò bene il nostro pensiero non stenteranno a rendersi contq che su qualche affermazione particolare, contenuta nel– lo scritto del nostro collaboratore noi avremmo qualche ri- serva da fare. · Ma l'articolo, pregevole anche per la vivacità della forma, con'tie'ne una così--interessanté rappresentaz,ione dette varie forze 'politiche che si cime'nteranno1nel prossimo, agone elet– torJte che noi siamo lietissimi di.dargli ospitalità. nelle nostre colonne e, per non sminuirne l'efficacia, lo pubblichiamo in una sola puntata, anche se e~sq eccede i li·miti di spazio en- \ tro cui noi desideriam.o di contenere solita.mente -gli scritti pubblicati nella nostra rivista. LA CRrTrcA SocrAi.E I Prendo la penna per tentar di tracciare un quadro ·della situazione italiana e dello· schieramento politico alla. yigilia delle elezioni alle Camere. Confesso che nel crescendo spasmodico del dramma mon– diale e nel caos mentale che è la caratteristica saliente di questa campagna elettorale mi riesce assai faticosa l'irnpo, stazione dei diversi problemi e la precisazione della loro. _ natura in 'termini di assolluta chiarezza. N OA si pu0 infatti applicare il medesimo criterio di giudizio a tutti gli avveiili– menti senza rischiare di comprom_e.ttere l'obiettività e -la se-· rietà delle proprie considerazioni e CÌi commettere in pari tempo ciò che domani potrebbe rivelarsi all'improvviso ce– me una serie di gravi errori di prospettiva storica. La va– lidità di una- soluzione è subordinata ali'arbitrio di circostan– ze mutevoli. Nè -una dottrina storica o metafisica ·nè una tattica empirica sono in grado di fugare i dubbi che ci as-· salgono o di attenuarli durevolmente. D'altro canto l'ecces– sivo fideismo finisce inevitabilmente per ridurre al silenzio l'imperativo morale. Nonostante ciò, i monopolizzatori della verità crescono spaventosamente di numero ogni giorno. E bisogna ammettere che contro cli essi non si sanno più usare· armi efficaci. In tali condizioni, di fronte al dolore che di– laga nel mondo, nel nostro piccolo agitato paese. pesto al. centro - oggi - dell'attenzione internazional_e: che fare? La posizione dei Comunissti. . Un fatto abbastanza significativo è il crescente isolamen– to,- da noi come in ogni altro· paesi; europeo-occidentale, del PartitQ Comunista. Questa è palesemente una delle più gravi conseguenze della poli_tica cli Biàllystok Purtroppo il i:ifh:ts– so anticòmLJl)ista non è finora contrpbilanciatò,_ sul conti– nente, da forze operaie e contadine coscienti della necessità ' di svincolarsi dalla tutela sovietica e di .attuare una nuova più audace e costruttiva politica cli rinnovamento interna– zionale. Vi sono h1ttàvia dei sintomi, dei coraggiosi avvia– menti che cercheremo di analizzare. ,. · Dappertutto la destra si coalizza, si raf forz~, stabilisce al– leanze mternazionali, cerca di tagliare le unghie al movi" n:ento sinclac~le; i ~overni i_nt~nsificaro le misur,e di' poli 0 zia (111 Inghilterra- 1 comumsti vengono espulsi dagl-i enti statali), le forze intermedie si sgretolano, la polarizzazione agli estremi - che vanta in litalia teorici .del calibro dell'en. Basso - è in atto. . Dopo il_ 25 aprile i comur-listj - e con essi i socialisti - riscùotevano larghe simpatie e consensi in· tutti gli strati dell'opinione. pubblica italiana. Il 2 giugno i due partiti mar– xisti totalizzarono poco meno di nove milioni di voti, la meta dei quali provenienti dalle classi medie. Poi la crisi d<;l Partito Socialista precipita. L'impopolarità dei comuni– sti cominci-a c'oJ decreto d'amnistia,· che provoca una serie di scandalose a'.ssl!lluzionidei più pericolosi fascisti. (La rè- BibliotecaGirioBianco sponsabilità fu dell'intero 'Tripartito, ma a capro espiatorio si designò l'allora Ministro di Giustizia Togliatti).· Si accre– sce per· l'intransigenza russo-jugoslava nelle discussioni del trattato di paoe e in sègùito, all'approvazione dell'art. 7, che 'aliena dal P. C. I. la fiducia dei fautori dell'esigenza laic,a. In ottobre il manifesto di Bialystok scava un solco profondo, che. appare tl!lttora incolmabile, tra lo schieramento comu– nista e gli altri partiti. ],'alleanza tra· ceti medi e classe operaia, che aveva vinto il referendum istitmzionale, è rotta. Ora .è il fattore internazionale che domina scopertamente gli avvenimenti e detta la politica dei partiti. La fisionomia di ,pàrtito russo, assunta definitivamente dai comunisti, induce la Democrazia Cristiana, che ha formato un Gabinetto di colore ben visto· a Washington, ad assumere .eon pari evi– denza quella cli p;irtito americano. Ogni offesa alla libertà nei paesi dell'Europa Orientale viene puntualmente sfruttata dal partito a1nericano e, per il carattere ingiustificabile di tali offese, 1 comunisti sono messi in seuio imbarazzo. ,L'im– P,iccagione cli Petkov, la condanna di ;Maniu, il colpo di. stato di Gottwalcl, la lettera di Stalin a Paasikivi, il suici– dio cli Masaryk hanno destato un senso di vigile. preoccupa– zione negli strati più responsabili dell'opinione pubblica e gettato né! piì,i _istevico sgomento masse di cittadini già pre– cedentemente permeate· di generico anticomunismo. fo par– ticolare, i recenti avvenim€tati' di Praga hanno deciso, ih Italia, i destini elettorali dei comunisti. Appare ormai cl'tiaro che es'si non potranno giungere al potere basandosi esclusivamente sul. suffragio popolare. Que– sto fatto è di estrema importanza: il partito americano - D. C. e piccole destre - cerche~:t in ogni modo di spingert sempre più i comunisti su! terrençi extralegale, .per aver,· agio di accusarli di prepar11re il colpo di Stato e' sciogliere con la forza le loro organizzazioni. Si può esser certi ·che i co– munisti italiani non si presteral)no al gioco, almeno per qual– che tempo. Ma essi sanno d'altra parte che soltanto la ne– cessità di rovesciare una risougenk dittatura di destra riu– •t1ire0be tutte le forze della aemocrazia attorno al lor.e par 0 tito; elimit1ando_così ogni possih>i-leestacolo ad un poter.e '«popolare» - che si trasformerebl!>e le1<tamente, <J.Uasi11- sensibilinente, in umt dittatura comunista (Togl-iatti non ha la mano pesante) - ·senza. forse suscitare troppo gravi com- · plicazioni -internazionali. E questo può fentarli. Qualsiasi altro. tentatìvo per incorporare l'Italia nell'or– bita sovietica avrebbe per constlguenza la guerra civile, con immediato intervènto americano, e qui11clila guerra mondiale. Appunto per questa ragione i comunisti eviteranno di ,com– piere tentativi del genere. E poi Ronia. non è Praga e nern– mèno Atene; l'Italia è un paese difficile, non omogeneo, non assimilabile in un sistèma balcanico, strategicamente rag– giungibile da più parti: I comunisti non vi contrç,llano al– cuna importante branca amministrativa, non la polizia, non l'esercito. Difficoltà insuperabili d'ordine interno e interna– zionale impediscoAo ai comunisti di attl!lare qui un piano di forza. La lor.o posizione, complicata ·dalla -necessità di tene-. re setto la propria disciplina le masse opeuaie e di penetrare - nella infida roccaforte del ctlto me<;lio,si fa di giorno in giorno più difficile.· Auguriamoci che non divenga insoste– nibile. E insostenibile diverrebbe realmente il giorno che, forte c;li un'enorme maggioranza e dell'appoggie americano, la Democrazia Cristiana accentuasse la sua ·dittatura con– fessionale con· misure -di carattere politico tendente ad eli– minare i comunisti dalla vita legale del. p aese. Bis ogna· che ci ,1 convinca che, rafforzanàe sul terreno elettorr.le la De– mocrazia Cristiana e le destue legittimiste,,sanfe,\:ste, si dà in mano ai comunis,ti l\1t1ica arma con la quale aprirsi la via' al potere: l'automatica ccncentrazione di forze clemoçratkhe attorno al Partito Co,mmista.

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