Critica Sociale - anno XL - n. 6 - 16 marzo 1948

122 CRITICA SOCIALE me rappresaglia, la diminuzione di cibo, ~ndica una completa insensibilità ed una mancanza d1 compren– sione del problema fondamentale. Goye1:nare coi:i la minaccia di togliere la carta annonana e s~ato fmo– ra proprio solo dei Russi ne!la lor_o zon_a.d1 occupa– zione. Sarebbe un errore ps1colog1co _d1 1m~ortanza decisiva se le potenze democratiche apphcas_sero metodi che possono sorgere soltanto nelle menh to– talitarie. La democrazia in Germania è ancora anemica. Se gli Stati Uniti e l'Inghilterra adottassero i meiodi della dittatura, essi diventerebbero gli esecutori dei proaetti comunisti. II pericolo comunista in Germa: nia "'non deriva dal desiderio .di unirsi alJa Russia sovietica. L'attrattiva del comunismo in Germania è data aalla protesta contro le insufficienti o errate misure prese dalle potenze occidentali. La socializzazione in Europa è basata su conside– razioni politiche e psicologiche del tutto divel'Se da quelle che si potrebbero fare in Russia o in Ameri– ca. In Germania J•a socializzazione non è un mezzo • per far· risorgere un onnipotente capitalismo di Sta– to, rria' un tentativo di dividere i prodotti sociali in modo più equo. e di eliminare la possibilità di ·.un abuso politico del potere _eçonomico,• come noi-Te– deschi abbiamo imparato a temere negli ultimi tren- t'anni. , • L'Europa è stata finora esposta ad una offensiva dall'est. Le diverse nazioni hanno dovuto difendersi ,com·e meglio hanno potuto e ·a questo proposito Tedeschi hanno dimostrato· di avere una notevole influenza. Essi non hanno seguito la tendenza inte'r– nazional'e a passare dal fascismo ·a1 .comunismo e si sono conservati idonei alla battaglia per la de– mocrazia. Una situazione del tutto nuova è. stata creata dallo sforzo degli Stati Uniti di partecipare attivamente alla riorganizzazione dell'Europa. La propaganda co– munista dipinge il piano Marshall come una cospi– razione americana per il dominio del mondo. I Rus– si vedono il pericolo per loro del piano Marshall e si sono quindi ritirati su un_a posizione di difensiva. - La Germania orientale è stata eliminata dal ·godi– mento dei benefici del piano Marshall dall'imposi• zione della Russia. Nell'attuale diffidenia i Russi vedono una· delle loro migliori armi contro la politica estera ameri– cana. La seconda arma sulla quale essi contano è la difesa della sovranità na,:ionale. A pa,rte il fatto che essi hanno idee del secolo passato che gggi non han– no alcuna forza creativa, la- Russia stessa miscono– sce brutalmente la sov ranità di tutti gli altri paesi. Da quando si è mes.sa ali(). sua propaganda, essa m.a– nipola :l'idea della so vranità nazionale esattamente come manipola i éoncetti di socialismo e df demo– crazia. Essa usà queste idee puramente come mezzi_ di propaganda, senza alcun riguardo al loro signifi– cato. Essa ha quindi suscitato lo spirito di rivalità fra i ~vari Stati nazionali dell'Europa· occidentale, mentre il piano Marshall non può vivere se le na– zioni europee competono l'una con l'altra in base al principio che ogni nazione deve beneficiare a spe– se dei suoi vicini. -Se gli Stati Uniti dànno aiuti alla Germania, i Rus- · si organizzeranno immediatamente confusione poli– tica ed agitazioni in Francia ed.. in Italia, per im– pedire che il piano Marshall agisca effettivamente. E nessuno può negare che negli ultimi mesi essi hanno ottenuto successi, con questa tattica, nel ri– tardare l'attuazione del piano Marshall rispetto alla data che i suoi autori avevano in mente. · In tutte le decisioni che sono state prese c'è il pericolo che esse siano definitive e che non possano essere riparate. Ci so_no situazioni storiche, i-n cui una singola nazione può creare ima distribuzione del , potere completamente nuova. In questo ·modo i fa- · natici tedeschi che nel 1933 diedero il I0ro voto a Hitler ed al suo Terzo Reich non compresero quali conseguenze sarebbero derivate dalla loro decisione. Nel 1-933 si potevano sentire queste parole: «·Ab– biamo provato tutti gli- altri metodi, lasciamo che i ,nazisti facciano la loro prova. Se essi non manter- .ranno le loro promesse, potremo liher-ai-ci. di loro come ci siamo liberati degli altri ». BibliotecaGino Bianco Lo stesso pericolo del carattere definitivo delle decisioni è implicito nell'attitudine del mondo di fronte al comunismo. Se oggi in ogni singolo paese il pop'olo decide in favore del comunismo, il peri– colo è che questa decisio·ne potrà essere corretta sol-– tanto a costo di grandi sacrifici. Se i pericoli per l'Europa sono oggi più grandi che mai prima, anche– le possibilità di un cambiamento sono più grandii che mai. Noi socialdemocratici tedeschi diciamo ai· comunisti: « Noi non abbiamo niente di comune con voi; quello che voi chiamate socialismo non è socia– lismo per noi euro.pei e tedeschi, ·ma un brutale e totalitario capitalismo di Stato ». ·Il comunismo è oggi la più perico)gsa negazione della democrazia. Il comunismo come ogni forma di totalitarismo, come ogni possibilità di neo fascismo, significa la soppressione della ,personalità umana. Noi siamo determinati a lottare per la libertà per– sonale ed a ,Proclamare il diritto _di trovare il no– stro mcid,o di vfta con il rispetto della libertà poli– tica e personale in Europa.· Come socialisti, come tedeschi, come europei, noi vogliamo collaborare con le democrazie occidentali, ma non vogliamo ac-– cèttare indiscriminàtamènte nessuna dominazione politica straniera. - La volontà di costruire una pacifica e collabora– trice Europa è ancora forte nel cuore dei lavoratori tedeschi: Io spero che essa non sarà soffocata dal continuare del presente. stato di miseria. .KuilT ScHÙMACH~R Sul Consigli? Nazionale delP Economia e· del Lavoro Oi fronte alla sbrigativa e distratta discussione della Costituente, ed al quasi assoluto silenzio della stampa, va reso merito al nostro Istituto Studi di ·avere impegnato lunghe e serie discussioni sul Con– siglio Nazionale dell'Economia e del Lavor-o. Di que- - sta isrituzione cenerentola - a cui rivendichiamo -uha sostanziale importanza per il funzionamento di un regime democratico - la promessa (poichè non più che di una promessa si 'tratta) è contenuta nel– l'art. 99 della Costituzione. Esso suon().: « Il Consi– « glio Nazio nale d ell'economia e del lavoro è com– « posto, nei mo.di stabiliti dalla legge, di esperti e « di rappresentanti delle catego)!ie produttive, in mi– sura che tenga conto della loro importanza nume– « rica e qualitatlva. E' l'organo di consulenza delle « Camere e del 'Governo per le màterie e secondo le . « funzioni che gli sono attribuite dalla legge. Ha la « iniziativa legislativa e può contribuire alla elabo– « razione della legislazione economica e sociale, se– « condo i principi ed entro i limiti stabiliti dalla « legge ». Come si vede, è poco più di quel semplice rinvio al futuro Parlamento ch'era -previsto nel pro- getto di costituzione (art. 92). _ Vorremmo· che gli or.mai prossimi legislatori sen– tissero, come noi, l'impegno di tradurre in atto, in un òrgario valido, razio·nale ed efficienfe, il prean– nunzio contenuto nella Costituzione. Ma poichè ci rendiamo benissimo conto che si tratta di istituzio– ne· senza precedenti, esposta a possibili fuorviàmenti, non faci'lmente congegnabile nella sua struttura, nè agevolmente delimitabile nef suoi compiti< (cose tutte che hanno contribuito certo a far preferire un comodo rinvio ad una ardua costruzione in sede di Costituente), ci sembra utile esporre il ;,ostro pt1nto di vista su questa istituzione, non foss'altro che come prima base per una costruttiva discus– sione. Una nuova esigenza nello Stato. Accanto all'attività politica ed a quella ammm1- strativa, lo Stato JllOderno vede sempre più _dila– tarsi, irresistibilmente, una nuova attività, in parte attinente alla produzione o distribuzione delle ri– sorse di cui il paese dispone, in parte· derivante dalle sue finalità sociali: l'attività ecoBomica. Dove essa non si risolve, in ultima analisi, in amministra– zione dei beni. e delle imprese produttive dello Stato,

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