Critica Sociale - anno XL - n. 6 - 16 marzo 1948
CRITICA SOCIALE 137 in questi territori, dai quali ·i superstiti tedeschi sono stati del tutto evaçuati in Germània, sono venuti ad -abitare i po-– lacchi che hanno lascia;to i territori ceduti all'Unione sovie– tica, e quelli che nella Polonia centrale devastata non trova– vano possi'bilHà dJ vita ... Con molta pazienza, con molto sa– crificio i polacchi hanno preso sotto la loro autorità l'Oltre Oder, hanno ricostruito, hanno -ricominciato tutto daccap-o ... Ed ecco. che il 15 gennaio i polacchi hanno appreso da un articolo che Léon Blum considera la Slesia come un tert~itorio da internazionalizzare ». · Ora, secondo il notiziario, questa affermazione minaccia non solo la Polonia, ma la pace dell'Europa, e danneggia la stes– sa Francia. Infatti, sempre secoµdo l'organo polacco, essa ap– poggia le idee revisionistiche di Schum8.cher, il qua-le adotte– rebbe addirittura la tattica di Hitler di attaccare gli avver– sari uno alla volta, incomi,nciando a porre innanzi le sue ri– vendicazioni con la Polonia, in attestt- di fare altrettanto con la Franci8., col Belgio, con l'Olanda, con la Cecoslovacchi~ e via dicendo. -/ Questo confusionismo, che inserisce elementi estranei alla discusssione e .che con finta abilità tende a mostrare la ma– lafede di un solo uomo polJtico, Ghe è ~aturalm~nte un so– cialdemocratico, preannuncia le conclusioni dell'articolo. In– fatti, dopo una ·sfu~riata antitedesca, esso scrive: « Di ben al– tro realismo ba dato Prova invece il capo dol ,PartitQ sòcia– lista tedesco unificato (che è, come tutti sanno, quel partito comunista sorto dopo la soppressione; forzata del partito so– cialdemocratico nella zona orientale· della Germania), Otto Grotewohl, che ha dichiarato, fra l'altro, come la questione dei confini orientali della Germania, regolata alla conferenza di Potsdam, non può essere messa in discussione dalla Gèr... mania, mentre le cose stanno diversamente per quanto ri guarda il problema del bacino della Saar: Esiste dunque in Germania una corrente favorevole, all'accettaziÒne dello stato attuale delle frontiere con la Polonia ». Naturalmente il noti– ziario non dice che questi sono i bolscevici teçleschi. Anche i bolscevici degli altri paesi sono naturalmente dello stesso parere. Cos~ l'« Humanité l) 'ha risposto a Blum dicendo: « Blum propone di .trattare la Slesia come un territorio tede– sc<'. Proseguendo nel suo compito di aposto.lo traditore, Blun1 propone che la Slesia, c0me pure il bacino della Rhur, sia sot– toposta ad un c~ntro1lo internazionale. E' chiaro .èhe gli uo– m1n1 politici, i quali_ si atteggia,Ìlo a campioni della reVisionP delle frontiere orientan della Germania, non sono difensori degli interessi della Francia e della -Polonia. Léon B!um è un sostenitore della politica del revisionismo tedesco ». Lo stesso notiziario ricorda poi, con parole apologetiche, la visita di Maùrice Thorez in Pt)lonia, dimenticando del tutto che Thorez andava, a porsi, nell'autunno 1939, al servizio di Hitler, nel momento in cui questo attaccava e straziava , la Polonia. Ad una ,esposizio~e quale è quella eh~ siamo venuti ,.rias– sumendo non c'è bisogno di fare molti commenti. Rilevia~o soltanto, oltre alla incongruenza di alcune espressioni e di alcuni ragionamenti, 4uello, che è un lato distintivo di tutto l'atteggiamento bolscevico inteina-zionale e cioè: d,ifesa dei nazionalismi - in questo caso del nazionalismo francese e del nazionalismo polacco - ogni volta che la Russia abbia un qualsiasi interesse a simili manifestazioni. Economia ed ammfnistrazione llazonasovitltica della dellaGermania. Nella rivista sociali~ta svizzera Rote. Revue, un funzionario americano .del Governo militare americano di Berlino, il quale peraltro dichiara di esprimere opin~oni ed osservazioni per– sonali, e non il punto tli vista dell'organo da cui dipende, pubblica alcune interes_santi constatazioni sull'economia e sul– l'amministrazione della zo:q.a di occupazione sovietica della Germania. La fondamentale constatazione, atta a suscitare lo stupore degli ingenu·i, è la mancanza di unitarietà e di coordinamento della politica adottata dalle autorità s.ovietiche. « Non soltan– to il coordinamento tra le più importanti autorità sovietiche In Germania è deficiente o inesistente, ma l'opera e la collaborazione di queste autorità, come pure il 1noclo col qua~ le esse applicano le istruzioni delle corrispondenti autorità di Mosca, dimostrano che-- non si tratta che di un coordina– mento apparente. E' quin4i erroneo parlare di una politica d'occupazione sovietica in Germania, come se esistesse una tale unità; è piuttosto necessario distingnere diverse tendenze politiche ed economiche dei soviet ». Tendenze che rappresen– tano poi un'interna antitesi. Cosi nel campo economico abbia– mo: a) la politica della ricostruzione economica della zona aevietica, ed eventualmente anche della Germania come unità eeoa.amico-politica, sulla base di una pacifica e disarmata e- iblioteca Gino Bianco conomia, come prevista nel pTotocollo di Postdam; b) la po– ►litica della più rapida possibile sottrazione della maggior quantità poss1bile di riparazioni d'egni genere, s'ia in capitale che in beni di consumo, per la ricostruzione della Russia. Nel campo politico a ciò corrisponde: a) la politica di costruzio– ne di uno stato democratico tedesco, benchè nell'usuale e U– mitativo sellso che i soviet danno al termine « democratico », soprattutto per i rapporti di sottomissione rispetto alla Rus– sia; b) la sistematica intimidazione di ogni elemento di oppo– sizione per mezzo della costrizione e del terrore, ossia di tutti i partiti e di tutti gli individui che rappresentano uil inceppo per le misure ritenute necessarie dalle autorità sovietiche, o che ne criticano il comportamento. Va tuttavia notato che certi contrasti tra questi cciteri, che per noi' appaiono contraddi– zioni, tali :rÌ.on sono, o non appaiono, per le autorità sovieti– che. « Sarebbe falso » - ·nota l' A. - « considerare che il ter– rore politico costituisca un elemento essenziale del concetto so– vietico della democrazia: esso è piuttosto un fenomeno con– nesso con il met0do sovietico di detp.ocratizzazione, ossia una tattica più che un pçinci.p'io. Per i sovietici non sussiste con– tr_addizione con la democrazia, percbè essi non hanno il con– cetto occidentale dell"a libertà politica, dei diritti dell'uomo e , del cittadino, come fattori essenziali ed ineliminabili della de– mocrazia». Coesistendo contemporaneamente queste tendenze la sit~a– zione è determinata in parte dalla oi;ganizzazione delle auto– rità militari sovietiche in parte dagli eventi politici manife- statisi' iB modo discordante dopo la guerra. · E' da notare che, maJ·grado le autorità russe avessero già durante la guerra predisposto dei piani per la democratizza– zione della Germania e apprestato un nucleo di funzionari civili, in realtà dominano in maniera pressochè esclusiva le autorità militari, come del resto anche nelle zone occidentali. Il governatore militare, G-heha sede a Berlino, - è il capo della amministrazione militare sovietica, divisa in vari settori. Per ciascuno dei cinquP. LB.nder c'è un'amministrazione locale, ana– logamente organizzata. Per quanto il governatore militare su– periore abbia formalmente la potestà d'impartire ordini ai governatori militari dei singoli L8.nder, non di rado questi ri,cevono direttamente da Mosca ordini e disposizioni, che il g'.overqatorato centr_ale non può revocare. Vi sorÌo poi dei co– mandi circondariali, in cui da 15 a 35 u.fficia~i dirigono i diversi seltori. Questi settori corrispondono poi all'ambito di competen– za dei singoli ministeri del ioverno tedesco. Ma le disposi– zioni che questi ministeri emanano $ODO ribadite da o.rdini delle autodtà militai:-i sovietiche, cosicchè le autorità tede– sche sembrano riposare assai pi4 sull'autorità del potere mi– litare· sovieHco r,he su Un proprio autonomo potere statale. Da– ta la maggiore rapidità di trasmissione delle autorità milita.ri sovietiche, avviene spesso, a proposito di ordinanze prese sullo stesso argomento daJle autorità tedesche e da quelle militari sovietiche, che queste ultime abbiano la precedenza, umilian– do. cosi, anche formalmente, il potere potestativo delle autorità locali tedesche. II coordina1nento della politica d'occupazione sovietica è impédito, tra l'altro, dal fatto che a Mosca non esiste un or– gano che abbia una .unitaria e complessiva responsabilità per gli affari della zona d'occupazione, adottando organ1c1 principi direttivi, in modo che la competenza si fraziona tra i diversi ministeri sovietici, ciascuno dei quali ha la possi– bilità di impartire disposizioni per la zona-d'occupazione, senza sentire gli altri ministeri. Si noti poi che lé. autorità della zo– na d'occupazione~ stanno sotto il controllo del Comitato cen– trale del Partito Comunista-, i cui rappresentanti in Germania devono riferire circa l'osservanza della « linea » politica ed ideologica. Questo crea, tra l'altro, notevoli intralci: « poichè le. relazioni con i rappresentanti delle potenze occidentali sono consiòerate come sospette, la maggior parte degli impiegati sovietic;_i evita di accogliere a tu per tu i funzionari stranieri». Particolarmente deleteria è l'ingerenza della M.G.B., la po– lizia segreta sovietica, organizzata in modo parallelo al co– mando militare, ma in tal guisa da avere il potere di vigilare l'operato degli ufficiali, di proce<\ere agli arresti, di decidere le deportazioni in Russia o in Siberia. E' assai raro che le · autorità militari osino ribellarsi alle de.çisioni della M.G.B.: anzi, nell'amministrazione circondariale il comandaQte non e– mana alcun importante ordine senza la controfirma dei co– mandanti della M.G.B. « Anche i russi, non differentemente dai tedeschi, vivono nella continua paura della M.G.B., perchè essi possono essere in ogni momento arrestati, anche per ge– nerici motivi di « sicurezza politica ». Quanto alla politica eponomica, l'A., in base ad una serie di fatti che espone, ritiene « che l'attuale tattica totalitaria_ dei soviet sia la conseguenza di una serie di avvenimenti i quali dipendono proprio da un difetto di organizzazione e di pianificazione ». Fu soprattutto la penuria H.ei mezzi di ali-
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