Critica Sociale - anno XL - n. 5 - 1 marzo 1948

CRITICA SOCIALE 101 in una assicur·azione di tutti i cittadini su scala nazionale · cs.ncurazione integrativa. Il processo storico oer rui si è e ciò in un sìstema di « sicurezza sociale» che tragga nor: passati dalle forme della beneficenza alle prime società di malmente la sua origine da un diritto previdenziale. Obiet- mutuo so, corso, e dall'assicurazione limitata alle c.ategorie tivi immedia ti della tu tela previdenz,iale debbono essere frat- operaie più colpite dall'usura fisica e dalla in,sufficienza eco- tanto: r) l' assisten.za sanitaria di diritto per tutti i citta- · non:ica alla a~sicurazione sociale e quindi alla asskurazione clini; 2) il decoroso trattamento economico per tutti gli in- nazi. nal<>,porta bensì ad un minimo di sicurezza f<•riale per validi e gli anziani; 3) la coordinazione organica dei servizi tutti, ma non sopprime, anzi rende sempre più a~tuaìe, la di pubblica assistenza». esigrnza di u11 forte organico movimento previdenz :<1le 11114- Questa dunque, in chiara sintesi, la linea che dovrebbe tualistico ed assicurativo. Vanno sollecitate anzit•.ttto verw essere assunta dal nostro Pàrtito di fronte a:lla riforma pre- la previdenza volontaria integrata le categorie sociali che non videnziale. L'Inghilterra laburista ha varato quattro grandi poss,,n::i essere immediatamente protette da un sistema di as- leggi: r) sulla sicurezza economica estesa a tutti i cittadini sicurnzione nazionale, perchè essa è limitata iniziatr.iente per tutte le evenienze della vita (maternità, orfanilità, ma- all'assistenza sanitaria ed al trattamento economico di inva- lattie, disoccupazione, vedovanza, invalidità, vecchiaia)· 2) lidità e vecchiaia. Vanno sollecitate, poi, verso la previden- sulla sanità nazionale, per l'assistenza sanitaria, pu 1 e e;tesa za volontaria integrata tutte lè categorie dei lavoratori, af– a tutti i cittadini; 3) sul.J'assicurazione infortuni e malattie finchè trovino in essa quelle integrazioni economiche migliori professionali dei lavoratori dipendenti; 4)· sulla trasforma- che l'assicurazione sociale non può dare in quanto forzata- zione della legge di assistenza ai poveri in legge di assisten- mente legata ad un livello comune di limitata sufficienza. za J,ubblica sociale. Lo Stato deve incoraggiare, sospingere, concretamente L'Italia non è forse· oggi nelle condizioni di possibilità appoggiare lo sviluppo di un_grande movimento mutualistico economica e di maturità civile per una riforma così ·estesa associativo, sia in sede categoriale-sindacale, sia in sede in– e completa, soprattutto nel campo dell'assistenza economi- tercategoriale-ricreativa, essendo essenziale che si formi nel ca. Ma non può, come qualunque Paese veramente civile, Paese un vasto strato di cittadini che dei provvedimenti non proporsi di arrivare, sia pure per gradi, allo stesso tra- discendenti da una progressiva sicurezza economica e sani– guardo. . taria nazionale sappia apprezzare tutto il valore sociale e Fatte salve dunque le proposte di allargare ii sistema comprendere anche le possibilità ed i limiti, dando inoltre previdenziale a tutta la classe lavoratrice, sia nelie presta- ad essa appoggio morale e pratico con la assunzione di ser- zioni economiche sia nelle prestazioni sanitarie, non esistono vizi periferici di propaganda e di erogazione. difficoltà obiettive a che ci si porti ìmmediatam,,ntc sul La sicurezza sociale sempre più vasta e completa non tra- piano nazionale almeno per quanto riguarda l'assisr.enza sa- sfoonerà i cittadini in una massa passiva e querula di as- nitaria generale e l'assistenza economica agli inv:lltdi e agli sistiti; ma perchè sia così occorre che si allarghi anziani, liberando la massa dei èittadini da due preoccupa- la zona dei previdenti cbscienti quali possono formarsi uui- zioni veramente angosciose e deprimenti. Basterà cohsi: camente colla pratica educativa e formativa della mutualità derare che la· Nazione organizzata non può abbandonare al volontaria. suo destino chi, bisognoso di cure, non è in grado di prov- Il processo deve svolgersi pertanto in due direzioni desti– vedervi coi propri mezzi, e chi, invalido e vecchio, è privo ·, nate ad integrarsi, e cioè: nel passaggio graduale dalla di mezzi normali di sostentamento. Essa deve pure inter- previdenza sociale limitata alle categorie lavoratrici alla pre– venire coi mezzi insufficienti della pubblica assisteuza; la videnza nazionale estesa a tutti i cittadini e tale da ridurre quale, anche quando sia resa più efficiente e meNo disper- a compiti marginali o eccezionali di emergenza il ruolo del– siva attraverso la coordinazione organica della , 1oltitudine. l'attuale assistenza pubblica; e nello sviluppo della previ- di Opere e di ·Enti e di Istituti (pubblici, semipuohlici, pri- <lenzavòlontaria integrata, esprimentesi nella associazione mu- vati), avrà sempre risultati semplicemente lenitivi e non ri- tualistica e nella assicurazione individuale integrativa. soluhvi. Ragioni di interesse generale, oltrechè ragioni evi- In questa visione -complessiva, che pone traguardi di vera denti di dignità civile ed umana. consigliano quindi dì arri- ascensione civile ed umana, deve orientarsi lo sforzo di rea- vare <i!Uantopiù presto è possibile ad una assistenza inte- lizzazione di tutti i compagni, siano essi militanti del movi- grale che tragga la sua origine da un sistema di previdenza ·mento sociale o ·rappresentanti nelle assemblee legislative: per nazionale. , dare a tutti i cittadini una degna assistenza integrale attra- In questo quadro prende, poi, il suo posto di pnmo piano verso la previdenza obbligatoria nazionale !! la previdenza l'incornggiamento concreto alla previdenza volontarta; in- volontaria integrata. te~::. nella duplice forma dell'associ.azione mutualistica e della G. BATTISTA MAGLIONE ' Il nostro_ programma d'azione (Continuazione e fine) Il programma economico Capo I . La politica economica del P. S. L. I. L'aspetto economico della vita sociale è decisamente pre– ponderante nel programma socialista. Scopo dell'azione so– cialista è, come si è detto, di raggiungere per tutti un mas– simo tenore di vita, che può realizzarsi quando massima sia la produzione dei beni e ottima ne sia la distribuzione fra i membri della collettività, Questo contempc,amento fra due esigenze che reagiscono l'una sull'altra paò ottenersi soltanto se le iniziative dei sin– goli e l'interesse privato verranno discipli~ati ~all'~zi?ne del: l'unico organo, lo Stato, che assomma 111se gli 111teress1 della collettività, Tale disciplina è d'altra parte condizione imprescindibile per meglio inserirci nel piano. dell'economia internazionale. L'azione. dello Stato, fissando 11 punto con– creto nel qttale tale contemperamento deve avvenire, ten– derà ad adottare misure coerenti per il raggiungimento del– lo scopo. L'insieme delle misure (che dovranno essere de– mocraticamente decise) si chiama piano. L'equilibrio fra beni pr?dotti e be~ c~nsumati o re!nvestiti nella produzione ai fini d1.?n maggior mcre~en!o d! questa e, quindi, di un sempr_e_ ~m e!evato tenore ?1 vita_ e essen– ziale per garantire stabilita e sicurezza alla vita sociale. Tale equilibrio concretamente si paleserà nell'a ccertamen~o del qNOntum di reddito prodotto ( rap presentan.te la nuova ncchez; za acquisita al Paese nel penodo con s1de~ato), che dovra 'bliotecaGino Bianco essere consumato per i bisogni della collettività, e del quan– tum che dovrà essere risparmiato. Sia i consumi che i ri– sparmi dovranno essere orientati dallo Stato verso la mi– gliore destinazione, mentre l'effettivo impiego sarà suddi– viso fra l'impiego a cui direttamente provvederanno lo Sta– to o gli enti pubblici e l'impiego a cui provvederà l'inizia• tiva privata. ' li Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro. Dato ciòL ha particolare importanza l'attuazione di una istituzione rappresentativa del mondo del lavoro, tecnica– mente capace. di seguire, con la massima possibile aderenza alla realtà, gli sviluppi economici del Paese, nel loro com– plesso e nel loro dettaglio, allo scopo di ricavare dalla or– ganica e sistematica loro visione i suggerimenti per il mi– gliore adeguamento, sia dell'opera legislativa del Parlamento, sia di quella amministrativa ed esecutiva del Governo, alle mutevoli esigenze determinate dall'evolversi dell'ambiente eco– nomico nazionale ed internazionale. Tale istituzione, a cui attribuiamo importanza fondamen– tale, ravvisiamo in quel Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, la cui definitiva formulazione è -stata dalla Carta Costituzionale (art. 99) rinviata al futt.-ro Parla– mento. Tale Consiglio dovrà essere un organo assemblea• re, opportunamente articolato, secondo esigenze tecniche e funzionali, in commissioni corrispondenti alle grandi bran– che 'dell'attività economica (industria, agricoltura, cr~dito,

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