Critica Sociale - anno XL - n. 5 - 1 marzo 1948
CRITICA SOCIALE 111 Gandhi celiare dalla terra l'odio, il fanatismo, la violenza, la disso– lutezza, l'avidità di ricchezza, le ingiustizie del mondo con– tro cui Gandhi combattè per lo spazio intero della sua vita Gandhi era il vivente simbolo della vecchia e della nuova una dura e quasi sovrumana battaglia. Ma il cammino è India, il «padre» - senz'altre attribuzioni di capo ·o di reg- tracciato, la scelta inevitabile. Altri uomini d'ogni lingua e gitore politico - di un popolo di quattrocento milioni di religione attingeranno la saggezza e le regole della vita uomini. il profeta di un avvenire migliore, uno dei più morale alle medesime fonti a cai attinse costantemente la grandi arriici e Maestri dell'umanità. Grande Anima, si tempreranno nell'ascesi, apprenderanno La sua capacità d'attingere e di tradurre in formule con- il profondo significato della vita spirituale e la bellezza crete di lotta politica l'insegnamento più fulgidamento vivo degli ideali umani, formeranno alla dura scuola di Gandhi, e attuale del messaggio evangelico ne fa l'unico vero <lisce- Maestro incomparabile, il proprio carattere, conosceranno polo modern0 del Cristo. Nella storia contemporanea l'amore !'.enorme potenza delle sue armi - le sole capaci di tra- smisurato per gli oppressi, la fede nell'ideale, il travaglio sformare e migliorare intimamente la vita dei popoli -, il dello spirito, l'ardore della lotta lo collocano accanto ad segreto semplice della più geniale politica rivoluzionaria di Abramo Lincoln. - tutti i tempi : e andranno avanti. Il parallelo col Presidente americano sorge spontaneo Ancora una volta nella storia della civiltà la luce viene quando si confrontino le singolari circostanze ,che conclu- dall'Oriente, dai paesi immaginosi e caldi, dai paesi dove la sero la vita di Lincoln e di Gandhi e diedero alla loro morte vita umana ha conservato intatta, nei secoli della tecnica, la il crisma del martirio. Entrambi caddero assassinati all'in- ricchezza interiore e la fede nell'infinito. In un'evoca di domani di un paniale trionfo dei loro ideali. L'orrido spi- quasi totale dissolvimento di valori qualcosa d'incorruttibile rito della violenza, dell'anti-umanità, della tenebra si perso- ci offre una insperata tavola di salvezza. I bagliori del rogo nifica in coloro che, spinti da fanatica insensatezza, osarono di Gandhi ammoniscono e in parte riscattano, di fronte al alzare contro di essi -la mano omicida. li gesto di Booth e supremo giudizio delle cose, la suberbia opaca dell'Occidente. di Godses non doveva restare isolato: il delitto, del teatro Gurno CllRONllTTr Ford e quello della Bi1:la House erano parte di un ordito diretto a colpire al cuore, nelle sue menti direttrici, la gio– vane Repubblica Stellata, appen,i liberata ·dalla piaga dello schiavismo, e la Giovane India, dove l'ultimo strenuo digiu– no del Mahatma aveva pochi giorni prima costretto ad una tregua le masse indù, mussulmane e siks. La persona1ità di Gandhi s'irradia di lucé riflessa in ciò che più chiaramente la caratterizza e la definisce: la tol– stoiana, evangelica e, anche, tipicamente indiana (Bhagavad– gita - ahimsà) religione della non violenza, ma brilla poten– temente di luce propria per l'applicazione metodica ed entu– siastica che di questo principio egli seppe fare alla reaftà storica del suo paese. La campagna « satyagraha » (concet– tualmente resistenza passiva) da· lui lanciata dopo il mas– sacro di Amristar fu accolta con immenso favore dalle masse indiane, di cui interpretava ad un tempo la doppia esigenza della lotta contro il· dominatore britannico e della rinunzia a far uso di mezzi men che pacifichi. Il nazionalismo indù non fu predicato da Gandhi. Esso fu naturale - e la sola negativa - conseguenza della lunga lotta per l'indipendenza, concessa alfine dal Governo labu- ' rista per l'impossibilità di mantenere, dopo la seconda guer– ra mondiale, uno statuto coloniale nel più popoloso e turbo– lento territorio del Commonwealth. Il caratteristico xeno– fobiamo di tutti i rivoluzionari asiatici fu da Gandhi re– spinto e costantemente avversato. li fanatismi> nazionalista, .cresciuto all'ombra della sua grande opera, finì per ucci– derlo. Ma Gandhi non volle soltanto l'indipendenza del suo popolo. Egli" lottò per la sua pacificazione interna, per il ri– scatto di cinquanta milioni d'intoccabili (una figlia di paria fu da lui adottata e commoventi vittorie furono dai paria ot– tenute col semplice ricorso, alla resistenza passiva), per il riassestamento economico dell'India (indicato nel ritorno alla rocca e al fuso), per l'abolizio~ dell'alcoolismo, della prosti– tuzione e dell'inferiorità della donna nella famiglia e nella società. Contro i preparatori di nuove guerre, per la pace mondiale, l'apostolo della non violenza tenne, pochi mesi pri– ma del supremo olocausto, nel tempio di Visnù a Nuova Delhi, il suo più fiammeggiante discorso. Ora questa esistenza meravigliosa è spenta. Un'epoca me– no scettica e corrosa della nostra avrebbe reagito cori un sor– prendente risveglio di energia e di coscienza creatrice, con un ritorno alla bontà, alla purezza, alla solidarietà fraterna degli umili; avrebbe risposto alla violei:iza materiale ~on la schiacciante forza dello spirito universale. Ma quelli che, fuori dei confini dell'India, dove un popolo immenso piange la scomparsa della Grande Anima, hanno compreso che il dolore dell'India è il proprio dolore, che il lut~o di quattro– cento milioni è il lutto di tutti gli uomini sparsi sul suolo terrestre sanno che la luce che brillava sul mondo quando il Mahatma pregava e di•giunava non si è spenta nè affie– volita. Vite come quella di Gandhi non hanno confini, e solo chi vede ogni cosa naufragare e corrompersi nella morte fi– sica è indotto a ritenere « realtà» la sua morte, a scam– biare la caduca leggenda per la realtà vera. L'umanità straripante che dalla Birla House accompagnò il corpo amato fino alle sacr': rive d~l Jum_m_a, .c?n l'in,faHi– bile intuito che governa ogm autentica rehg1os1ta, capi che l'angelo della morte aveva soltanto sfi~r~to _il Santo, senza interromperne l'opera o domarne lo spinto immortale. Per questo i suoi gridi furono : sei vivo ! hai vinto ! I.a fiamma che ne arse le spoglie mortali non potè can- Volontà europea in cifre Nella amichevole discussione con Guglielmo Usel– !ini, svolta su questa riv,ista, uno dei ,punti partico– la,rmente ,controvers,i era queHo relativo al grado di coscienza che gli Europei hanno sulla questione de- gli Stati Uniti d'Europa. . Proprio poco tempo dopo la Doxa, che è l'Istituto italiano che fa ricerche statistiche sull'opinione pub– blica, ha resi noti i dati di una grande ,indagine su tale argomento, eseguita contemporaneamente, du– rante l'ottobre scorso. in vari oaesi, da Istituti di– versi. I dati per ora raccolti ed elaborati riguardano un ristretto numero di paesi, ma, nonostante ciò, ùl loro esame è di notevole interesse. _Le domande dell'in-chiesta erano, fondamentalmen– te, tre: a) Che cosa significa l'espressione « Stati Uniti di Europa»? Brasrle Un,i.one degh Stati Europei Altre risposte Nessuna risposta Franci'a Federa:,;ione economica -europea Confede,razione degli Stati d'Europa Organizzazione uguale a quella degli Federa1Jione politica europea Altre risposte Nessuna risposta Ola11Jd.a U.S.A. Federazione degli Stati d'Europa uguale a quella degli U.S.A. Unione economica europea Alleanza politica delle nazioni occidenta],i etiropee Altre risposte Nessuna dSJ)osta Svez~a Una confederazione di Stati come gli U.S.A. Cooperazione CoaU.zione !Ne ,30 inteso parlare ma non so ,cosa significa Non ne ho inteso parlare Altre r.isposte Nessuna risposta 10% 10 80 100 18% 15 12 7 27 21 100 42% 12 6 3 37 100 28 % 1 1 23 41 4 2 100
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