Critica Sociale - anno XL - n. 5 - 1 marzo 1948
108 CRITICA SOCIALE sformazione d~i prodotti agricoli, costruzioni edili, trasporti, pesca, ecc. Le cooperative esistenti, e già aderenti alla risorta Lega delle Cooperative, vanno inquadrate in Federazioni Nazio– nali per specialità di impresa, sicchè ogni ramo acquisti la necessaria organicità e potenza. Bisognerà soprattutto cu– rare che la cooperazione di consumo si sviluppi in un vasto ed efficiente movimento di massa, senza perdere la sua es– senziale caratteristica associativa, e che la cooperazione di lavoro e produzione si affermi sotto l'impulso e con la con– creta collaborazione delle organizzazioni sindacali · di cate- goria. . L'organizzazione della mutualità volontaria va incoraggia– ta perchè si espanda come movimento organico ed efficiente, mirando principalmente ad inserire i servizi mutualistici nei sindacati professionali e nelle associazioni ricreative locali. Alla Federazione delle associazioni e sezioni mutualisti– che, in accordo col movimento sindacale; spetterà una parte preminentè nell'azione per la conquista di una. « si– curezza sociale », espressa in istituti unitari di Stato. Con • questi, e con i loro c1rgani periferici, le organizzazioni locali della libera mutualità collaboreranno, specie per la gestione dei servizi di erogazione e di controllo. L'organizzazione ricreativa, che già trova espressione uni– taria nell'Ente Nazionale Assistenza (E.N.A.L.), succeduto ali'ex Dopolavoro nazionale, deve irradiare la sua azione, quale potente strumento di leva delle grandi masse popolari e lavoratrici, sviluppando la funzione ricreativa in senso e– ducativo, sia attraverso associazioni territoriali e aziendali a carattere generico di ritrovo e di svag o, sia a mezzo di a'Sso– ciazioni specifiche culturali, artistiche, ginni.co-sportive, ecc. Su questa intelaiatura, tipicamente capillare, si deve inne– stare, con intenti di elevazione morale e civica, tutta la mol– teplice e multiforme opera di assistenza sociale. Politica sociale, sanitaria, assistenziale. li procurare un'adeguata assistenza per tutti i bisogni e le difficoltà dell;, vita è un dovere Ìmprescindibile che uno Stato democratico, mirante ad attuare quj!lla che f_u detta « libertà dal bisogno», deve adempiere in modo da assicu– rare a tutti i cittadini un minimo di sicurezza. L'Italia ha iniziato da tempo quest'opera con una vasta ma frammen– taria legislazione, che deve essere organicamente riordinata ed integrata. Premessa· indispensabile è la unificazione, per meglio coordinare i servizi e ridurne i costi, dei, tre Istituti nazionali esistenti: per gli infortuni e malattie professionali, per la previdenza sociale, per l'assistenza malattie. Lo Stato, oltrechè emanare, Con organica progressione, leggi di protezione legale, assicurazione obbligatoria, disci– plina contrattuale, assistenza sociale e morale ai lavoratori, dovrà sempre meglio provvedere, attravers'o i suoi uffici pe– riferici, alla applicazione effettiva dei provvedimenti emanati ed alla permanente osservazione dei fenomeni della vita so– ciale. Per meglio rendersi conto deg;Ji effettivi bisogni, detti uffici dovranno avere nel loro seno una diretta rappresen– tanza dei sindacati ed accogliere e sollecitare una colla– borazione continua di questi, anche per quanto riguarda il collocamento all'interno e all'estero. Quest'ultimo compito potrà essere affidato in gestione delegata agli organi \ocali del· sindacato aventi rappresentanza giuridica unitaria a nor– ma dell'art. 39 della .Costituzione, quando diano garanzia di efficienza morale e tecnic'a e di imparzialità. Lo Stato dovrà anche rendere sempre più efficienti gli or– gani chiamati ad elaborare i miglioramenti nella legisla– zione ·sociale, che si proporrà di integrare, fra l'altro, con norme: cli disciplina generale del rapporto individuale del lavoro, di garanzia del minimo di compenso e della sua con– tinuità, di regolazione probivirale delle controversie indivi– duali del lavoro, cli regolazione pacifica dei rapporti collet– tivi di lavoro, e di difesa integrale della madre lavoratrice e del lavoro femminile e minorile. La politica sociale dello ·Stato deve tendere alla migliore preparazione tecnico-professionale di tutti i lavoratori ed alla difesa della loro potenzialità produttiva; contro ogni me– nomazione ed offesa che la fatica eccessiva, l'ambiente mal– sano, le manipolaziorù nocive, le offese psichiche e trau– matiche, l'inoperosità forzata possono arrecare a quella che va considerata e protetta come la sola vera ricchezza della nazione : i1 lavoro umano. I provvedimenti assicurativi, per ora ristretti alle categorie del lavoro dipendente, dovranno allargarsi alle altre catego~ rie dei lavoratori, in attesa di potersi trasformare in una assicurazione di tutti· i cittadini, su scala nazionale, e cioè BibliotecaGino Bianco in un sistema di « sicurezza sociale» che tragga la sua ori– gine eia un diritto previdenziale. Obiettivi immediati della tutela assistenziale devono frattanto essere: r) l'assistenza sanitaria di diritto per tutti i cittadini; 2) il decoroso tratta– mento economico per tutti 'sii. invalidi e gli anziani ; 3) la coo'rdinazione organica dei servizi di pubblica assistenza. La difesa sanitaria deve essere esercitata, oltre che con una assistenza individuale completa, profilattica e curativa, anche con una assidua vigilanza sull'igiene delle abitazioni e dei luoghi cli lavoro e con un aceurato controllo sugli alimenti, con la protezione dell'irifanzia in tutte le forme (dall'assistenza prenatale sino al servizio medico scolastico ed alle colonie permanenti e stagionali); ·con l'assistenza igienica della adolescenza per preservarla dai pericoli 'di de– bilitanti malattie; con la intensificazione della lotta, special– mente preventiva, contro le malattie sociali, anche mercè appositi centri e unità sanitarie mobili per le indagini nelle sampagne e negli abitati rurali; con il controllo sulle pro– duzioni farmaceutiche; con la integrazione delle condotte l'lle– diche rfiercè ser.vizi completi di consulenza e di indagine ; e, infine, con una metodica propaganda educativa nella scuola, nelle famiglie, negli spettacoli, nei ritrovi, atta a creare nella popolazione tutta una chiara coscienza igienica e sa– nitaria. Le provvidenze dell'assistenza pubblica (economica, socia– le, morale) debbono migliorare in dignità ed eHic1enza; e a tale scopo occorre realizzare, se non la fusione immediata ed integrale, almeno la coordinazione unitaria nei metodi e nei servizi di tutte le opere ed istituti localmente esistenti, imperniandola attorno agli attuali Enti Comunali di Assi– stenza (E.C.A.). Questi ultimi dovranno peraltro essere rior– ganizzati in Enti provinciali con Sezioni comunali, ai fini di una più equa distribuzione dei proventi e delle prestazioni alle comunità minori e meno fornite. ' La riforma scolastica. li problema della scuola è essenziale per la creazione di un regime di democrazia sociali~a. li P.S.I. ritiene pertanto necessario dare alla scuola la possibilità dì esplicare con la massima larghezza ed efficacia 'i suoi compiti fondamentali_ di: I)-preparare il cittadino, attraverso la educazione e la cultura, ad un consapevole esercizio dei suoi diritti e all'adem– pimento dei suoi doveri ; 2) dare a ciascuno una adeguata preparazione profes– sionale, per cui possa svolgere la sua attività nel modo più vantaggioso per sè e per la società. Lo Stato deve anzitutto riprendere una lotta a fondo contro l'analfabetismo (la cui percentuale è. nuovamente cre– sciuta), esercitando una severa sorveglianza sul rispetto del– l'obbligo dell'istruzione e promovendo in ogni luogo la co– stmzione di tin sufficient~ numero di scuole materne ed elementari, nonchè l'organizzazione di' ,scuole per adulti. La scuola elementare deve essére pubblica, grattoita, ob– bligatoria e al suo carattere educativo-formativo va rico– nosciuta importanza nazionale. L'istruzione obbligatoria, tra elementare e -post-elementare, dovrà effettivamente durare non meno di otto anni, come prescrive la Costituzione. A render possibile l'imposizione a tutte le famiglie di rispettare questo obbligo dovrà efficace– mente provvedere, in ogni Comune, il Patronato séolastico, largamente dotato di mezzi, in modo da poter compiere un'ampia opera di assistenza (refezione, libri; oggetti di cancelleria, calzature, abiti, ecc.). Tali Patronati dovrànno essere coordinati in un Ente nazionale destinato a provve– dere alle famiglie tutti i mezzi con cui (giusta il diritto ri– conosciuto dalla Costituzione) a tutti i giovani, anche di famiglie povere, sia conseutito di attendere agli studi e pro– seguirli secondo il grado delle loro attitudini. Dappertutto, ··e specie nei luoghi dove gran numero di madri sia impie– gato in lavori fuor.i casa, dovranno, per cura dei Patronati, essere organizzati educatori e dopo-scuola. Lo Stato dovrà potenziare aL massimo le sue scuole di ogni ordine e grado, con una più oculata e razionale cer– nita di insegnanti. da retribuire in misura più adeguata, con la dotazione di più larghi mezzi di studio e di ricerche, con opportuno aggiornamento dei programmi d'Insegnamento. A norma della Costituzione; a tutti coloro che offrono suf– ficiente garanzia morale dovrà lasciarsi ampia libertà di apri– re 'scuole e di esperimentarvi i metodi pedagogici che ritea– gono più adatti,. esercitando tuttavia sulle scuole private il necessario controllo, ad impedire inganni e speculazioni. Ad
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