Critica Sociale - anno XL - n. 5 - 1 marzo 1948

106 CRITICA SOCIALE che e sociali di una graduale e razionale riforma agraria nelle forme e coi mezzi qui sopra accennati; - assumere l'alta sorveglianza e il controllo di tutte le iniziative atte a garantire la massima occupazione della ma– no d'opera; - promuovere tutti i provvedimenti 'legislativi atti a creare le premesse e gli istituti per il rinnovamento sociale ed economico dell'agricoltura italiana. La pianificazione urbanistica-edilizia. A conclusione del proprio programma economico il P.S. L.I. ritiene necessario impostare sul piano sociale il pro– blima delle opere pubbliche e della casa. Il P.S.L.I. rileva che, a differenza di quanto avviene in altri Paesi, i problemi relativi ai lavori pubblici e alla ri– costruzione edilizia sono stati tra noi sinora affrontati ina– deguatamente, con soluzioni slegate e saltuarie, non inqua– drate in chiari programmi. Allo scopo pertanto di affrontare il tema generale della ricostruzione, con org,i.nica visione economica ed urbanistica il P .S.L.I. propugna una pianificazione 1,rbanistica, impo~ stata sui seguenti criteri: 1) il co~i-dinmnento economico dei lavori pubblici e di rica• stri1zione. Gli stanziamenti relativi alle opere pubbliche e le provvi– denze e i finanziamenti devoluti alla ricostruzione edilizia dovranno essere previsti e coordinati mediante piani. Essi dovranno essere collegati ai piani relativi alla produzione (industriale, agraria), al lavoro, alla scuola all'assistenza ecc., per inquadrare la ricostruzione nei prog;ammi sociali ~ stabilire le effettive possibilità relative alle realizzazioni e le gradualità di successione nel tempo e nei luoghi, in rap– porto al bene superiore della collettività; 2) il problema della casa. li problema della casa dovrà essere affrontato per gli– abitanti sia della città, sia della campagna, su un piano so– ciale, dichiarando la casa bene di pubblica utliità. Esso d'altra pa~te implica una costante connessione coi prob_lemidel lavoro, dello svago e riposo, dell'istruzione, del– l'ass1stenza, dei collegamenti, delle comunicazioni, nonchè dell'elevamento morale, intellettuale e materiale della popo- laz1one. · • . J:'er aff~ontare· il problema della tasa dovranno essere pre– si m cons1deraz10ne soprattutto i seguenti mezzi: a) gli istituti per le case popolari dovranno riorganiz– zarsi su basi democratiche ; occorrerà potenziarne il funzio– namento ed estenderne l'iniziativa non solo ai minori centri di provincia, bensì alle case di campagna per i contadini; b) le cooperative edificatrici, sorrette da opportune ri– forme legislative, andranno considerate un potente ·ausilio per avviare il trasferimento del patrimonio edilizio ·dalla proprietà privata all'esercizio collettivo, caposaldo necessa– rio per assicurare l'abitazione a tutti. Sarà da favorirne l'orientamento verso la costruzione delle case di proprietà in?ivisa, da dare in affitto ai" soci, così da arrivare alla ge– st10ne della casa in forma sociale ; c) il problema degli alloggi pèr i « senza tetto» sarà da affrontarsi, sia con forme previdenziali di assistenza so– ciale,, sia mediante contribuzioni di carattere pubblico, e · andra connesso con quello del livello dei fitti e inquadrato nel tema d_ei _pi~ni di ricostruzione di cui al D.L.L. ro.4.47, c~e nell~. c!tta sm1strate ·autorizza l'espropriazione, per pub– blica. ut1hta, delle aree urbane non· utilizzate per la rico– struzione; . d) I' ediliz_ia signorile e speculativa, troppo spesso favo– rita da compiacenti organi della burocrazia, .anche mediante deroghe ai regolamenti edilizi (che dovrebbero essere vie– tate), dovrà essere controllata. Le Commissioni edilizie co– munali dovranno essere potenziate democraticamente con i~missi'.mi di ele1;1enti .tecnic( eletti dalle varie catego~ie di c1ttadm1 lavoratori competenti in qualità di esperti; e) i materiali da costruzione dovranno éssere convoglia– ti ver~o l'edilizi_a POJ?olare (urbana, e rurale), medlante op– portum provvedimenti. La mano d opera edile andrà inco– raggiata, rieducata e istruita mediante l'istituzione di scuole professionali murarie e dando ai più meritevoli la possibilita di elevarsi; f) si dovrà promuovere la riduzione dèi costi di co- BibliotecaGino Bianco struzione, mediante una politica dei demani delle aree edi– ficabili, la _lotta contro le speculazioni fondiarie ed edilizie, la progressiva unificazione dei materiali e strutture edilizie; g) si dovrà, con un accorto finanziamento di costruzioni ad opera di enti locali e pubblici, incrementare al massimo la disponibilità di locali e ottenere con ciò la diminuzione degli aff'tti. 3) I piani regolatori comunali e regioriali. Le sistemazioni, le- organizzazioni e le trasformazioni del territorio nazionale dovranno .essere regolate mediante piani. Nelle città e nelle borgate i piani regolatori urbani dovranno prevedere, oltre alla regolazione delle zone esistenti, l'am• pliamènto degli abitati, mediante lo sviluppo « per comu– nità» (unità di vita semi-autonome, comprendenti zone re– sidenziali, pubbliche, ,servizi urbanistici, ecc.), collegate con zone di lavoro. Nella campagna i piani rurali dovranno prevedere l'or– ganizzazione e la creazione di comunità agricole (unità re– sidenziali per contadini o trame di nuclei residenziali, com– prendenti gli elementi di vita sopra citati per le comunità urbane), collegate con le aziende rurali di lavoro e con le città maggiori. Le une e le altre comitnità saranno da prevedersi nei loro progetti urbanistici complessivi, anche se da realizzarsi gra– dualmente nel tempo: dovranno però essere previamente demanializzati i terreni necessari. r:complessi delle città. e delle campagne di ogni regione· dovranno essere inquadrati .in piani regionali di riordina– mento e regolazione delle situazioni esistenti e di coordina– mento e guida per gli sviluppi avvenire dei territori, delle zone di residenza e di lavoro, delle comunicazioni, degli im– pianti, ecc. 4) Gli organi è gli strumenti della ,Pianificazione urbani- stica. - Orgàni della pianificazione urbanistica dovranno divenire: - i Comuni, ai qua1i spetterà lo studio dei piani regolatori comunali urbani, e i consorzi dei piccoli. Corwuni per i piani rurali intercomunali ; - gli Enti Regione, ai quali dovrà competere lo studio dei piani regionali in collaborazione con le provincie inte– ressate; - lo Stato, al quale spetterà il coordinamento dei vari ·piani regionali in una trama interessante tutta la nazione (piano nazionale di coordinamento), le cui direttive saranno fissate dalla Commissione dell'urbanistica, edilizia e lavori pubblici del Consiglio Nazion;ile dell'Economia e del Lavoro. Strumento della pianificazione urbanistica sarà la legisla– zione urbanistica, da riordinarsi e concretarsi con carattere nazionale, sulla base della legge 1865 di espropriazione per causa di pubblica utilità, della legge urbanistica del 1942 (da aggiornarsi), del codice <,:jvile(per quanto riguarda il di– ritto di. superficie) e di norme ispirantisi alla legge del 1947 sulla pianificazione urbana e rurale in Inghilterra. 5) I compiti. I compiti da demandarsi agli organi' preposti alla pianifi– cazioni urbanistica possono conc,etarsi nei seguenti: i) analisi statistica dell'organizzazione urbanistica at– tuale esistente della nazione: Regione, Provincie, Comuni. L'analisi dovrà estendersi alla situazione delle città ,e dei centri abitati minori (organizzazioni fondiarie, abitazioni, zonizzazione esistente, ecc.) e della campagna (appodera– menti, eçlilizia rurale, ecc.), degli impianti pubblici, delle trasformazioni del suolo (bonifiche, ecc.) e così via; 2) progettazione dei piani comunali e ·intercomunali, dei piani regionali e della trama nazionale di coordinamento. .Questi piani dovranno essere studiatl in collegamento coi programmi relativi alla riorganizzazione delle industrie (pianificazione e riforma industriale) e al riordinamento degli appoderamenti e dell'edilizia rurale e alle bonifiche (pianificazione e riforma agraria). Capisaldi dei piani sia comunali che regionali, dovranno essere: a) la demanializzazione Gomunale graduale e progres– siva delle aree fabbricabilj urbane (con prece<ienza ai ter·reni pe'riferici) da rendersi inalienabili Consentendone la conces– sione a privati costruttori unicamente mediante diritto di superficie, onde acquisire alla collettività l'aumento di valore delle aree derivante dalla realizzazione dei piani regolatori. In tal modo resterà collettivizzato il suolo fabbricabile, pri-

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=