Critica Sociale - anno XL - n. 5 - 1 marzo 1948
CRITICA SOCIALE 105 dal Ministero per l'Istruzione, ed impostando ogni riforma. (da compiersi con cautela, ma con energia) sulla preferenza da dare' alla qualità in confronto alla quantità. Politica agraria e ·problemi particolari. Per quanto riflette la proprietà fondiaria, il Partito fissa \-e seguenti direttive d'azione: - creare le condizioni atte a sottrarre la terra da ogni investimento ispirato da solo intento di lucro commerciale e dai calcoli ·di coloro che ad essa si rivolgono, non per fi– nalità produttive, ma per semplice temporaneo investimento di denaro ; creare quindi le condizioni atte a. eliminare la presenza dei proprietari assenteisti, che incidono sulla pro– duzione, e a volte la ostacolano, senza parteciparvi diretta– mente·; - fissare per ogni zona di ordinamento produttivo i li– miti della minima unità colturale e non permettere che sia possibile suddividerla (rafforzamento de11e disposizioni degli articoli 846-847-848 del C. C.); • - imporre la ricomposiz,ione dei fondi frammentati, me– diante permute volontarie od obbligatorie (rafforzamento delle norme degli articoli 850-851 del C. C.); - riformare conseguentemente il diritto successorio e la indiscriminata libertà di commerciare terreni 'in forma di piccoli appezzamenti, -quando ciò contravvenga alle esigenze tecniche ed economiche della coltivazione. Per quanto riflette i diversi sistemi di condÙzione agra– ria, fermo restando quanto si è detto sullo sviluppo della cooperazione nelle sue diverse forme, noi chiediamo che : - sia tutelata· 1a piccola proprietà esistente e coordinata in forme associative, volontarie od obbligatorie ; - sia avversata la formazione di nuove piccole proprietà in zone non idonee, pc;rchè ciò comporta un regresso tecnico– economico senza corrispondente beneficio di ordine sociale, e compromette la soluzione del fondamentale problema ita– liano, consistente. nella scarsità di terre disponibili in con– fronto ai lavoratori da sistemare. Tendere a sistemare bene alcune famiglie contadine per dover poi lasciarne neN'ab– bandono altre significa non risolvere, ma acuire il problema italiano dominante ; - iq materia di affittanza agraria, sia colmata in modo efficace la lacuna che questa forma di conduzione lascia nel– l'importante settore dei mig.Jioramenti fondiari (e in parti– colare delle case di abitazione dei contadini) : il proprietario che affitta non compie i miglioramenti, perchè non ne per– cepisce le utilità, o perchè non ha le necessarie possibilità finanziarie· l'affittuario, che è il tecnico che inkavede la possibilità di miglioramento, s_iastiene dal compierli, perchè non gli vengono poi indennizzati. Di conseguenza si orienti decisamente la legislazione •verso il pieno diritto all'inden– nizzo per i miglioramenti di riconosciuta utilità sociale, com– piuti dall'affittuario (perfezionamento delle norme degli ar- . ticoli 1632-1633-1634 del C. C.); ..:_ in tema di mezzadria, questa forma di conduzione sia orientata verso un sano ed efficiente equilibrio fra famiglia colonica e ·podere. L; formula generale di divisione dei pro– dotti e delle spese in una misura unica per tutti i poderi crea gravi sperequazioni, in quanto. condanna alla miseria i mezzadri che lavorano i terreni !JlenO fertili ed obbliga a gravi, sforzi quelli che lavorano terreni più difficili. La va· rietà dei patti fondamentali, o l'aggiunta di patti accessori, o la · generalizzazione della quota di conguaglio sono le tre formule cui si può affidare in praj:ica il .compito di stabi– lire l'equilibrio cl.ella mezzadria e, con l'equilibrio, la sta– bilità nel tempo; . - sia incoraggiato il contratto di compartecipazione per coltura e per appezzamento, poichè serve all'impresa per risolvere convenientemente delicati problemi di mano d'ope– ra ·e serve ai lavoratori per la maggiore stabilità che deriva afla loro economia. La forma di compartecipazione ora pre– valentemente usata, per individuo o per famiglia, può con– venientemente sostituirsi con concessioni ad associazioni di lavoratori, per evitare il danno della frantumaz!?ne dell'~ni– tà aziendale o di gestione e permettere un pm largo im– piego di mezzi tecnici efficieHti. Fra gli innumerevoli oroblemi varticolari il P. S. L. I.· chiede, per quanto riguarda ir Jatifondo: - un'azione di ordine generale che tolga le masse da quel- o Bianco la soggezione feudale che tanto contribuisce al basso tenore di vita dei contadini delle zone latifondistiche; - un'azione d'ordine tecnico volta al duplice scopo di sfruttare al massimo tutte le risorse dell'ambiente fisico- a– grario e di limitare l'azione dannosa dei fattori che sono negativi ai fini della produzione e dell'organizzazione azien– dale; - risanamento igienico delle zone latifondistiche, che, u– nite al ripristino della sicurezza pubblica nelle campagne, allo sviluppo della rete stradale, alla costruzione di opere di bonifica, ali' apporto di acqua potabile, deve essere la base della trasformazione economica, che recherà anche il be– neficio dello sfollamento delle cittadine rurali e del perma– nente insediamento dei lavoratori nellacampagna; - orientamento tecnico-economico decisamente volto ver– so il rispetto o la costituzione di grandi unità aziendali, le -quali, specialmente nelle zone cerealicole-pastorali, sono quel– le che più possono benef_iciare del progresso agrario ; - spezzettamento dei terreni con conseguente distribuzio– ne delle quote in uso ai contadini: pratica da seguirsi tuttavia solo laddove possono essere sicuri i risultati di utilità so– ciale, cioè solo laddove esistono le premesse tecniche di riu– scita, ovvero in prossimità dei centri abitati; in ogni caso i contadini quotisti vanno assistiti con efficace azione coope– rativa, che riguardi le operazioni commerciali del comprare e del vendere, l'uso associato di macchine ed il godimento di competente direzione tecnica. Per quanto riguarda la montagna, si ravvisa la necessità, oltrechè della massima possibile tutela di quelle popolazioni e dei massimi possibili sgravi tributari, anche di un'azione che coordini efficacemente le branche della produzione terriera (bosco, pascolo, seminativo) sulla base della preva– ,lenza dell'interèsse sociale. In materia di tributi e contributi, di credito agrario e di attività amministrativa in genere, il Partito chiede quella corr.ispondenza fra on6re e beneficio che è fondamento di perequazione e di equità; in particolare chiede che si rag– .giunga, specialmente nel settore agricolo quella semplicità dei rapporti con gli enti pubblici che non distragga gli agr1= coltori dalle loro funzioni tecniche. La riforma agraria socialista. La riforma agraria socialista ha un contenuto sociale e un contenuto economico. Il primo, che consiste, in sintesi, nell'elevazione delle condizioni di vita dei lavoratori dei cam– pi, ha una priorità rispetto al contenuto economico e tecnico, data l'urgenza .di migliorare le deplorevoli condizioni di ar– retratezza della maggior parte delle plaghe agricole italia– ne, col dare ai contadini la casa, la scuola, l'addestramento tecnico, con l'alleviare al massimo grado la pena del loro lavoro, curare l'igiene, dare la cultura, lo svago, ecc. Il contem.ito economico della riforma agraria si .compen– dia nel raggiungimento di più elevati rendimenti mercè una tecnica sempre più perfezionata e la creazione delle condi– zioni per l'occupazione, più continuativa che sia possibile, della massima quantità di lavoratori. Per raggiungere tale fine il programma del P.S.L.I. si ·concreta nella costituzione ,di un apposito grande Ente Sta– tale, alla cui amministrazione debbono essere chiamati an– che i rappresentanti dei lavoratori, dei tecnici agricoli e dei consumatori, articolato in ramificazioni regionali e comu– nali, al quale spetteranno i seguenti compiti: a) disporre dei terreni demaniali o riscattati dallo State, per ragioni di pubblica utilità od altre; b) costituire un sempre più ampio patrimonio terriero · collettivo mediante riscatto con indennità di aziende che per la loro dimensione o per le esigenze particolari della loro . conduzione richiedono il diretto intervento qello Stato, a sensi dell'art. 41 della Costituzione; c) affidare la conduzione dei terreni a) e b), avocati al Demanio statale inalienabile, ad associazioni cooperative qua– lificate, e controllarne la buona coltivazione. Spette~à al Consiglio Nazionale dell'Economia è. del La– voro, e precisamente alla Commissione dell'agricoltura, il compito di: - proporre od applicare il piano agricolo nazionale; - coordinare l'attività bonificatrice alle finalità economi-
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