Critica Sociale - anno XL - n. 5 - 1 marzo 1948
104 CRITICA SOCIALE Capo IV. La riforma dell'ordinamento creditizio, Altro settore da sottoporre a regolamentazione, per le evidenti interferenze che ha col problema della produzione, è quello del credito. Questo deve essere trattato alla stessa stregua e disciplinato con criteri analoghi a quelli che pre– siedono alla distribuzione delle materie contingentate. E per– tanto va erogato a favore dei singoli settori economici, se– condo l'ordine di priorità fissato dal piano, così da poter dare il massimo incremento alla p·ubblica ricchezza. Nelio stato di povertà del nostro Paese, come si deve fer– mamente reprimere ogni fraudolenta fuga all'estero di· ca– pitali indispensabili alle necessità della vita nazionale, così non si può assolutamente tolletarne la distrazione verso im– pieghi voluttari e verso investimenti non socialmente pro– duttivi. Naturalmente l'azione delle banche, anche sotto la nuova disciplina, sarà informata ai principii tecnico-economici· che presiedono ad una sana erogazione del credito, in relazione anche alla natura sociale che ha il risparmio da esse raccolto e distribuito, e che pertanto ne impone la oculata difesa. L'attuazione della politica finanziaria, monetaria e ban– caria, deliberata dal Governo e dal Parlamento dopo 'aver sentito la Commissione del Credito nel Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, della quale dovrà far parte di diritto il Governatore della Banca d'Italia, continuerà ad essere curata dalla Banca d'Italia, la quale dovrà tenere rap– porti solo con le aziende di credito, abbandonando ogni re– lazione d'affari con/privati. Essa, nella veste di Banca delle Banche, nazionalizzata, riorganizzata su basi democratiche e potenziata nelle sue funzioni, eserciterà la vigilanza sulle aziende di credito, con– trollando la distribuzione qualitativa del credito in aderenza alle direttive superiori e, p_er i finanziamenti più impo.r– tanti, anche quella quantitativa: verrà così a funzionare quale organo equilibratore della politica-creditizia, oltre che qµale regolatore del mercato m,onetario. Al fine di garantire che l'erogazione del çredito avvenga secondo le disposizioni superiori, sarà inoltre necessario, da– to l'interesse preminente che esse presentano, completare la nazionalizzazione delle tre Banche di interesse nazionale col riscatto della minoranza delle azioni tuttora in mani pri– vate, mediante il ritiro da parte dello Stato dei certificati azionari. Ai consigli di Amministrazione delle Banche na– zionalizzate e degli Istituti di diritto pubblico, occorre dare composizione democratica, chiamando a farne parte rappre– sentanti delle forze economiche attive del Paese e del per– sonale delle singole Banche. Capo V • La riforma agraria, Premesse. Il programma socialista fissa come meta finale la sicia– lizzazione della terra e la sua gestione produttiva mediante la concessione in uso (a seconda delle condizioni di ambiente e degli ordinamenti produttivi) :id associazioni di- lavoratori, oppure a singole famiglie legate corr vincolo associativo, che permetta di impiegare mezzi tecnici moderni e di usufruire di efficiente direzione tecnica. I concessionari avranno ob– bligo (pena la revoca della concessione) di buona conserva– zione e continuo miglioramento del· patrimonio tecnico loro affidato. Lo stimolo al perfezionamento co;tinuo degli ordinamenti produttivi e. dell'aumento quantitativo della produzione e al suo miglioramento qualitativo stanno infatti a base del pro– gramma socialista per l'agricoltura, al1'intento di provve– dere agli interessi diretti dei consumatori che utilizzano i prodotti ed a quelli dei lavoratori che li producono nonchè a quelli della· collettività nazionale il cui benessere è in gran parte legato al flusso di ricchezza che il lavoro ap– plicato allo sfruttamento dello strumento produttivo fonda– mentale per l'umanità, cioè la terra, è capace di creare. Nel settore dell'agricoltura sta in primo piano Io sviluppo della cooperazione nelle sue diverse forme (consorzi, asso– ciazioni, mutue, ecc.), che, oltre ad esercitare un benefico, influsso d'ordine morale, sviluppando lo spirito di solidarietà umana, ha oggi il compitò specifico di eorreggere l'insuffi– cienza tecnica insita nella produzione agricola, la quale trop- BibliotecaGino Bianco po spesso deve forzatamente rinunciare ad una efficiente direzione e all'uso di moderna attrezzatura, a causa del fra– zionamento e della limitata ampiezza delle unità colturali. Ma il problema grave italiano è dominato dallo squilibrio fra terra e popolazione, le cui conseguenze si manifestano nella disoccupazione: quella permanente, che accusa il su– pero assoluto di popolazione lavoratrice; quella temporanea, che è un portato della forte concentrazione stagionale dei lavori relativi alle culture e alle industrie trasformatrici dei prodotti agricoli. Pertanto, se in linea di principio ·il partito è compreso della necessità che le ·imprese possano liberamente organizzarsi secondo criteri di razionalità e, quindi, di economicità, tuttavia, quando sono in gioco co– spicui interessi sociali, quali sono il pericolo e il danno della disoccupazione di numerosa massa lavoratrice, ammette che transitoriamente si possa derogate dal principio; molto più poi quando la deroga vien fatta con provvedimenti che ot– tengono il beneficio indiretto di sollecitare l'iniziativa degli agricoltori, verso ordinamenti produttivi di maggiore inten– sità ed efficienza. Per queste ragioni il Partito sostiene la necessità della regolamentazione nel mercato del lavoro agri– colo di diverse plaghe: imponibile di mano d'opera, turni di lavoro, tariffe variabili secondo le stagioni, divieto di scam– bio trawavoratori di diversi ·gruppi familiari, e così via, segnandò' la strada da seguirsi, almeno fino a quando non sarà stabilito un sano equilibrio attraverso quelle trasforma– zioni fondiarie, colturali e industriali che rendono più ele– vata e meglio distribuita nel tempo l'occupazione dei lavora– tori agricoli. Si deve però osservare che le emigrazioni tem– poranee all'interno e all'estero costituiscono il necessario complemento di quella politica di cui si è dimostrato valido ausilio anche il contratto di compartecipazione per coltura e per appezzamento, che serve a dare maggiore stabilità ai lavoratori avventizi. · Tale politica tuttavia è pur sempre di ripiego, anche st il suo prolungarsi per diversi decenni ha permeato deÙe pro– prie necessità o manifestazioni tutta l'attività produttiva agricola delle zone interessate. Alla bonifica, alle trasfor– mazioni fondiarie e colturali, allo sviluppo delle industrie trasformatrici dei prodotti agdcoli è demandato il compito di risolvere in senso costruttivo il problema della perma– nente occupazione della mano d'opera in agricoltura. Le c aratteristiche peculiari .dell'attività agricola a lungo e len.to ciclo di produzione, i problemi di bonifica e inten– s ificazio ne colturale, la piaga _dolorosa della disoccupazione hanno esigenze tecniche, che richiedono un'azione da svol– gersi sulla base di programmi e piani a sviluppo successivo e coordinato. La pianificazione agricola è una necessità im– posta da ragioni tecniche, economiche e sociali. Essa viene· assorbita (e ad un tempo i_n parte lo determina). dal pro– blema della riforma agraria. Il Partito, oltre i necessari pia– ni .economici che inseriscono l'agricoltura nello sviluppo del– l'economia nazionale ed internazoinale, propugna la neces– sità di, piani tecnico-economici in materia di bonifica, affin– chè sia evitata la dispersoine -del pubblico denaro in disor– dinate ini'ziative. Queste, viceversli, debbono essere oculata– mente scelte in ragione della loro portata economico-sociale e, una volta intraprese, d~bbono portarsi a compimento nel più breve termine possibile. In materia di ricerca scientifica, sperimentazione, pr~pa– ganda tecnica ed .insegnamento (l'attività di cui riconosce– l'altissimo valore), il Partito ravvisa la necessità di prov- veçlere urgentemente : · - riorganizzando gli istituti di ricerca e sperimentazione in modo che sia evitata l'attuale dispersione improduttiva di mezzi materiali e di energie intellettuali; .- fissando per tutti o per ciascun istituto temi di studio in rapporto a precise finalità pratiche da uaggiungersi coor– ·dinatamente; solo la ricerca scientifica pura va lasciata alla libera seelta degli studiosi, secondo le particolari inclina– zioni o attitudini ; - conservando gli ispettorati agrari nell'ambito dell'am– ministrazione statale, però con ripristino delle loro origina– rie funzioni tecniche; - istituendo « agronomi condotti» per ogni Comune o per consorzi di Comuni e ·devolvendo ad essi principalmente la funzione di assistenza' tecnica agli agricoltori; la loro dipendenza amministrativa dai Comuni deve essere discipli– nata d,i una dipendenza tecnica dagli ispettorati; - riafferm,mdo, .in tema di insegnament~ agrario, la ne– cessaria dipendenza di tutte le scuole, anche se specializzate,
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