Critica Sociale - anno XL - n. 4 - 16 febbraio 1948
76 CRITICA SOCIALE xista della inevitabilità storica del comunismo, S. Hook fa opportunamente le osservazioni seguenti: « Il comunismo (7) non è destinato a realizzarsi per la natura delle cose; ma, se la società deve soprav– vivere il comunismo offre l'unica via per uscire dall'in'trico creato dalla incapacità del capitalismo a dare ai suoi salariati una esistenza sociale suffi– ciente, e ciò malgrado la sovrabbondanza delle ric– chezze. L'affeqnazione reale di Marx è: « o questo (il comunismo) o nulla (la barbarie) ... L'obbiettivi– tà del marxismo deriva dalla realtà di questo dilem– ma, la sua soggettività dal fatto che esso_sce_glie qu~– sto piuttosto che nulla. Norm:;ilmente 11 nconosc1- menl0 della realtà del dilemma trascina con sè l'a– desione al comunismo. Ma ciò nçm è più necessario di quanto non sia necessario per qualcuno diventare un heYitore di latte per il fatto di riconoscere che il latte è un:J bevanda sana. Voi potete ~ccettare le analisi economiche di Marx, riconoscere l'esistenza della lotia di classe ed applicare· il materialismo sto– rico al passato. Ma ciò non basta a rendervi marxi– sti. Dei pensatori borghesi l'hanno, già fatto dopo Marx, e qualcuno anche prima di lui: è soltanto quando si accetta il primo termine del dilemma, ciò che· in realtà è un atto psicologico ed etico, che si ha- il diritto di chiamarsi marxisti... La verità ob– biettiva del marxismo si realizza nell'atto· rivolu– zionario intelligente. Il marxismo non è nè ùna scien– za nè un mito: è un metool.o realistico di azione sociale». Possibilità economica e neèessità etica. L'etica marxista si caratterizza: negativamente per il suo amoralismo e positivamente per la sua im– pronta essenzialmente pragmatista. Essa raggiunge, attraverso Feuerbach, il pensiero etico del più gran-· de amoralista che ci sia stato: Spinoza. Come, I'E~ lica di quest'ultimo, essa è uri messaggio di esistenza e non di speculazione. Come Spinoza, Marx inserisce l'uomo nel ciclo eterno della natura infinita e gli assegna un ideale di perfezione: la realizzazione della sua umana completezza _(ma qui si a·rresta l'a– Iialogia, la quale, spinta oltre, sboccherebbe nel pa– radosso). Se Marx odiava il verbalismo moraleggiante dei socialisti dottrinari, se evitava di impiegare nei suoi scritti parole quali « giustizia », « dovere », « mora– lità », ecc. (termini di cui Proudhon faceva costante– mente abuso) (8) resta pur tuttavia vero che anche l'espressione. più oggettiva del suo pensiero è intes– suta di giudizi di valore sotto ·re più diverse· forme. L'esempio tipico di quella che si" potrebbe chia– mare l'ambivalenza marxista è e rester_à la Prefazio– ne del 18"59a « Critica dell'Ecom,mia politica», che contiene l'esposizione più concisa che Marx ci ab– bia lasciato 'del materialismo storico. Dopo avere tràtteggiato i rapporti tra la sottostruttura economi– ca della società e la sua sovrastruttura ideologica, e dop@ avere indicato. come « i ·sistemi della produzione asiatica; antica, feudale e borghese pos– sono essere considerati come altrettante epoche pro– gressive dell'evoluzione economica della società », Marx conclude con un tono di apodittica convinzio– ne: « Il sistema borghesé di produzione è l'llltima for– ma antagonistica de} proèesso di produzione sociale ... (7) Inutile ripetere qui, ancora una· volta, il motivo per cui Marx usa questo vocabolo in un mome:nto il1. c1,1i « sociali.smo » . era- usato a· indicare fantastiche utopie e dottrine sostanzial– mente conservatrici (N. di C; S.). (8) Cfr., tra il resto, la battuta contro Prouà.hon in ~na nota del Capitale ove c'è ·un riferimento a proposito della « giu– stizia eterna », ideale attinto, secondo Marx, dal &istema gine: rid,jco corrispondente alla produzione inercantilistica. « Che si çlirebbe di un chimico che, invece di studiare le vere leggi della compinazione chimica e di fondarsi su queste leggi per risolvere dei problemi ben determinati, volesse maneggiare le combinazioni per mezzo delle « idee eterne» della .« nath– ralità » ed «affinità»? Siamo forse noi meglio informati sul– l'usura quar:i.do ci si" dice che ess.a è contraria alla « giustizia eteriÌla », ali'« equ~tà naturale», alla « mutualità nQ.turale >> e ad altre « verità naturali », di. quanto non Io fo~sero i Padri della Chiesa, quando, la dichiaravano contraria alla « grazia eterna », alla « fede eterna », alla « volontà eterna di Di.o »? BibliotecaGino Bianco Le forze produttive che si sviluppano nel seno della società borghese creano in pari tempo le condizioni materiali per risolvere questo antagonismo. Con que– sto tipo di società si conclude quindi la preistoria della società umana ». Non si può prescindere, a proposito di questo testo e di tutti .$li altri che si potrebbero invocare, dal rilevare la contraddizione. Marx presenta l'av– vento del socialismo nello stesso tempo come una possibilità economica e come una necessità etica. Nel presagire, nel Capitale, come aveva già fatto nel Manifesto, il crollo .della borghesia ed il trionfo del proletariato, come « parimenti ineluttabile »,.. egli non fa che annunciare un'ipotesi scientificamente valida, fondata sull'analisi - fatta more geometrico - delle leggi del movimento economico del capi– talismo e sulla percezione direttl;l della lotta che si svolge tra le due principali classi della società mo– derna e nella quale lui, Marx, si sente personalmente coinvolto come teorico e come educatore del prole– tariato. La predizione del socialismo non è, come tale, una verità scientifica, ma un giudizio di valore scaturito da una convinzione e da un'attitudine e– tica che attingono ad una conoscenza obbiettiva dei dati materiali, economici e storici, capaci di con– durre ad una rivolu.zione totale della società attuale e alla nascita di una « u.manità sociale » (tesi. X su.I Feuerbach). In una parola: .la tesi della ineluttabilità del 'so– cialismo· sta nell'ambito delle verità che, per dive– nire « obbiettive », richiedono la partecipazione at– tiva, l'impegno etico (tesi II sul· Feuerbach). . 11 socialismo. - quale Marx lo vede - può di– ventat"e una realtà, se la classe storicamente chi.ama– ta a realizzarlo - il proletariat0 moderno - si as– segna essa stessa questà missione storica e la com– pie con. la coscienza di un d@vere verso se stessa, prònta 'a conquistare la sua umana dignità per nfèz– zo del,le sue proprie forze. Il movimento socialista è precisamente ques.ta coscienza di un compito ri– voluzionario dà parte del proletariato che, agendo sul mondo, opera in pari tempo la sua stessa trasfor- - mazione e mette termine alla su.a decadenza morale e materiale. Possibilità obbiettiva e necessità etica: Marx stes– so ha nettamente. scorto questo « dualismo » del suò messaggio, che i. suoi critici considerano .come ir- · reduttibile e 'che i suoi discep9li meno intelligenti s'accaniscono_ a negare, anzichè cercarne la chiave e la giustificazione nel credo etico costituito dalle gl0sse al Feuerbach. _ Esiste un curioso documento che attesta la luci– dità con cui Marx indovinava le reazioni che il suo insegnamento non poteva marncare di produrre sui lettori m'eno prevenuti in suo favore. In una lettera• indirizzata all'Engels qualche mese dopo ljl pun– blicazione del Capitale, Marx, tenta t1na critica « og– gettiva » 9-ella ~ua, opera, che avrebbe dovuto esse– re utilizzata da,l suo amico per urna recensione desti~ nata· ad, un giorn~le, !il cui direttore, Mayer, era in– timo del famoso Herr V0gt, smascherato da Marx come un pÙbblicista assoldato da Luigi Bonaparte. Desiderando giocare uno sche1;zefto a questo gior– .nale, Marx redige ti.na specie d.i auto-critica, rive, lando al suo critico immaginario (occorrendo, l'En– gels stesso) il segreto punto debole del suo libro che, per confessione del su@ autore, si presenta co– me un'opera in par.i tempo scientifica e « tenden• ziosa ». La critica comincia con una- battuta ironica con– tro ia Prussia, dove le « iniziative scientifiche » so– no da molto tempo scomparse, dato che lo « spirito tedesco » non ha modo di manifestar.si che· nell'esi– lio. << Quanto al l!ibro in questione» - continua Marx - « bisognerebbe fare una distinzione tra gli sviluppi positivi deU'autore e le tendenziose conclu– sioni che egli ne ricava: I primi costituiscono un diretto contributo alla scienza, poichè le condizioni économiche reali vi sono analizzate in maniera ori– ginale e secondo un metodo materialista (9). Esem- .'pio: l'analisi del denaro; lo sviluppo « natut"ale » dell:J. cooperazione, d~Ha divisi@ne del lavorn, del (9) Marx nota a questo punto, fra pa1:entesi: « Mayer, ama questo slogan,' dati i suoi rapporti con vOgt ».
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