Critica Sociale - anno XL - n. 4 - 16 febbraio 1948

84 CRITICA SOCIALE trici ed una libera scelta dei propri rappresentanti, che eli- 111inila subordinazione dei, sindacati agli interessi e alle manovre dei Partiti politici. 6) Sul piano della politica interna, il P. S. L. I. intende, secondo più dettagliati suoi piani programmatici, esplicare una organica e realizzatrice azione in vista di due grandi obiettivi: a) costruzione di uno Stato moderno, efficiente, fon– dato sulla libertà politica e sulla giustizia sociale, aperto al controllo ed alla partecipazione delle forze popolari, tanto al centro che alla periferia, attivo esecutore dei suoi com– piti, specie sociali, fermo nel rispettare e nel far rispettare la lega1ità democratica, capace di attuare iniziative e piani per il vantaggio della collettività; b) inserimento dello Stato stesso, con coerenza di me– todo e con organicità di scopi, nel processo in atto di tra– sformazione dell'economia, attraverso la pianificazione e le riforme strutturali, non solo per difendere gli interessi del– la classe lavoratrice, ma per risolvere, con l'incremento della produzione, gli innumeri problemi immediati e. di emergenza e creare così i. presupposti dì un Qrdinamento socialista. 9) Il P. S. L. I. è convinto che l'affermarsi di regimi che concretino i principii e la prassi del socialismo democratico ed autonomo e la loro intima collaborazione nel campo eco– nomico, politico, culturale sono il solo modo di sfuggire al– l'alternativa di schierarsi nell'uno o nell'altro blocco di po– tenze ·ostili in cui il mondo è oggi dilacerato. Fermo nel condannare nazionalismi, impe,:ialismi, autarchie, il P. S. L. I. non è meno fermo nel conciannare l'asservimento a inte-· ressi stranieri, l'aggiogamento agli imperialismi altrui. Es– so ritiene che un nuovo ordine internazionale non possa af– fermarsi se non con reciproca rinuncia degli Stati a por– zioni di sovranità nazionale a favore di organismi super– statali a carattere federativo, come avviamento alla creazio– ne degli Stati Uniti d'Europa, unica istituzione atta a ga– rantire una democratica e costruttiva convivenza dei popoli europei e necessaria tappa verso una più vasta organizza– zione mondiale. Il programma ~'azione. 1) I grandi problemi dell'ora presente. Un Partito socialista deve essere costantemente ispirato all'obbiettivo finale della instaurazione, per via democratica, della società socialista: esso deve quindi mirare alla difesa, al potenziamento, alla sempre più consapevole preparazione della classe lavoratrice. Ma questi obiettivi e queste direttive non devono far smarrire il senso della realtà e delle responsabilità dell'ora presente. Anche se non significa creazione dr_ quell'ordi– ne socialista a cui miriamo, la soluzione dei problemi .di emergenza è necessaria premessa alla instaurazione di quelle condizioni nelle quali soltanto è possibile preparare l'avvento del Socialismo. L'esasperazione degli _estremismi, sul ter– reno politico; il caos e la miseria, sul terreno ecorn:>mico; la confusione· e l'intolleranza, su quello intellettuale; la pau– ra, la violenza, il servilismo, il conformismo, sul terreno morale, sono elementi assolutamente negativi per la rico– struzione del mondo squassato da tante tragedie e per lo stabilirsi di una salda ed effettiva democrazia. D'altra parte è in atto un profondo e intricato processo di trasformazione della società, dello Stato, del sistema economico, degli stessi• valori ideologici, cbe segna la crisi del sistema capitalistico, processo che il crollo del fascismo e la catastrofe di una sciagurata guerra hanno reso più intenso ed evidente. Tra– diremmo gli interessi vitali della classe lavoratrice se a· questo processo rimanessimo estranei, lasciandone la soln– zione ad altre forze ·- ostili o,· comunque, estranee alla classe lavoratrice - e non ci inserissimo in esso con con– sapevolezza ed energia per far tutto il possibile per oi:ien– tarlo a. soluzioni socialiste, impedire deviazioni conservatri– ci o reazionarie, opporci ad involuzioni dittatoriali o tota- · litarie. Occorre quindi che anche sui problemi di carattere con– tingente o immediato e su soluzioni a relativa breve sca– denza si rivolgano oggi le forze e le capacità di un Partito socialista, per non vedere deviata o intralciata l'ulteriore marcia verso le mete finali. .J numerosi- e ardui problemi che occorre affrontare nel momento presente della nostra storia possono sostanzialmente ridursi ai seguenti : I) in qual modo si possa assicurare l'autorità e l'efficienza ·del nuovo Stato democratico e portare nell'assetto della vi– ta nazionale un or.dine che risponda ad un tempo alle esi- BibliotecaGino Bianco genze della giustizia sociale e della libertà politica; 2) con quali criteri e in quali forme e limiti lo Stato debba intervenire nel campo economico ad organizzare pro– duzione e distribuzione al fine di portare al massimo il red– dito nazionale ed elevare il livello generale di vita, realiz– zando anche, mediante una equa ripartizione di oneri e be– nefici, la pit1 alta giustizia sociale; 3) come si possa fare dell'Italia un fattore di equilibrio e di pace internazionale. 2) N e_cessitàdi risanamento morale. Aggiungiamo subito che condizione preliminare per ogni rinnovamento nella v.ita pubblica e nell'attività dello Stato è una riforma del costume, una profonda opera di risanamento morale. Sul terreno specificamente politico, la democrazia non potrà effettivamente affermarsi se non fondandosi sul rispet– to della personalità e delle libertà altrui. Il fascismo ha la– sciato a ·questo riguardo profondi e dolenti strascichi: la psicologia del « chi nòn è con noi è contro di noi»; la pre– tesa di essere gli esclusivi detentori della verità e del bene, a cui si contrappone fa menzogpa, l'aberrazione, il male da estirpare con la violenza e l'intimidazione; la mancanza di coraggio; la propensione ad aspettare dall'alto soluzioni, istruzioni, parole d'ordine, per assogettarvisi con passivo conformismo. Contro queste menomazioni della dignità ed autonomia dell'uomo siamo fermissimi nel propugnare la ne– cessità di un riscatto, che renda ai singoli la dignità e l'au– tonomia delle proprie decisioni e il dovere di attuarle co- raggiosamente. • Occorre creare il cittadino che senta la propria respon– sabilità, sia consapevole dei suoi diritti e pronto a difenderli, e, prima ancora, sia corisciò dei propri doveri e per com– pierli sappia superare egoismi e riserve mentali, subordi– .nando al pubblico interesse la ricerca del suo vantaggio par– ticolare. In questo senso soprattutto noi dobbiamo ripren– dere ed interpretare il compito di « fare gli Italiani», in– fondendc, al proletariato, nella sua marcia verso le mete so– cialiste indicateci da Carlo Marx, quell'alta aspirazione mo– rale che ariimò la predicazione e l'opera di Giuseppe. Maz– zini. Questo compito è particolarmente necessario in un mo– mento in cui gli ·effetti del fascismo e della guerra hanno tanto gravemente accresciuto le schiere di gente degradata ai margini della società, ver~o cui è imprescindibile dovere .compiere un'opera di « bonifica umana». Per quanto riguarda infine la vita e l'attività dello Stato, noi dobbiamo combattere senza tregua il costume di consi– derare il potere come una specie di « terra di conquista » delle forze politiche che vi hanno la prevalenza o degli in– teressi di ceti particolaristici, di manovrare le leve di co– mando dello Stato al servizio di partiti, di gruppi, di- sili– gole persone; dobbiamo lottare strenuamente contro tutte le forme di privilegio e di parassitismo, dobbiamo contrastare la tendenza, da qualunqae parte si manifesti, di approfit– ta,re, per vantaggi particolari, del pubblico erario, tend~n– za spesso incoraggiata o tollerata per indegne manovre elet– torali. 3) Per la costruzione dello Stato Demoèratico. Il P. S. L. I. ritiene che la restaurazione, cui mirano le forze conservatrici, dello Stato prefascist~ e tradizionale,· non risponda alle esigenze della nuova democrazia. Queste infatti implicano la eliminazione di ogni minoranza privi– legiata e la partecipazione alla vita pubblica di sempre più vasti strati· di cittadini, della classe· lavoratrice in partico 0 lare. Ma· 1a democi:azia resta nominale se non è democrazia sociale, se non consente cioè a tutte le categorie una effettiva– mente libera esplicazione dei propri diritti, riscattando le masse dalle condizioni di miseria, di -sfruttamento e di igno– ranza - con conseguente assenteismo o servilismo -, sulle quali si reggeva il vecchio regime, nei cui s~uilibri .trova la sµa origine il fenomeno patologico del fascismo. Vmcen– do ostilità, diffic!enze éd egoismi e superando l'atteggiamen– to di opposizione a priori contro i poteri pubblici, occorre fondare il senso dello Stato quale democratica collettività, che è bene e presidio di tutti, e che perciò deve essere al riparo da inframmettenze ed usurpazioni di gruppi. Occ?r~e colmare il distacco tra Parlamento e Paese, creare un mb– mo collegamento tra istituzioni e popolo, superare l'autori– taria distinzione tra g6vernat,1ti e governati, cosicchè l'azio– _ne dello Stato, 'che riceve l'impulso dalla coscienza popolare, sia interprete immediata e sensibile dei bisogni della na– zione e degli interessi della collettività. •Con que~te premesse, insieme politiche e sociali, il P. S. L. <

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