Critica Sociale - anno XL - n. 4 - 16 febbraio 1948
78 CRITICA SOCIALE Storia). In ciò consiste l'autonomia dell'uomo. c:bP lo fa differire dall'animale, « che non ha le sue rap• presentazioni come ideali ed attuali » (ibid.). E lo stesso. Hegel aveva scri.tto che « l'uo_mo deve farsi: per essere uomo », non senza soggmi:igere: « e_gl~ deve tutto conquistare da se stesso, giacche egli e Spirito »·. In tal modo la te~i ~ella_ determinazio1;1e dell'uomo per i fini che egh s1 propone sbocca m Hegel in una dottrina che fa. della ~toria. u_na.al– lucinante fantasmagoria, dove 1 popoh e gh md1v1- dui non sono che emanazioni di una sostanza im– materiale che esplica la funzione di Spirito univer– sale. Tuttavia l'influenza del pensiero hegeliano sulla elaborazione della concezione materialista della storia come metodo di investigazione è indubbia, e le affermazioni stesse di Marx a tale riguardo sono formali. E' da Hegel che Marx ha ereditato un cam– po storico libero da ogni morale e, in pari tempo, la fede nella razionalità dell'evento storico. In ciò con– siste - e noi lo sappiamo per testimonianza dello stesso Marx - uno dei non minori meriti della dia– lettica marxista. L'originalità del materialisi:no sto– rico appare in tutta la sua profondità ·dal momento in cui si schiera contro l'apriorismo hegeliano ed assume carattere di insegnamento etico, di dottrina , della creazione storica, di una tecnica dell' « inter– ven'to cosciente nel rovesciamento storico che si ef– fettua nella società » (H eu Vogf). La correlazione organica tra fine e mezzi che Marx considera come la principale caratteristica della praxis umana, si traduce, sul piano della con- , dotta rivoluzionaria, nella affinità fondamentale che esiste tra lo scopo ideale ed i mezzi concreti suscet– tibili di generarlo. Questa prefigurazione •del fine nella scelta e nell'impiego dei mezzi è illustrato dal fatto che la parola socialismo designa in Marx in pari tempo il movimento sociale che tende verso la creazione della nuova città umana e lo scopo da- raggiungersi: l'umanitd sociale. ' . , Il materialismo storico - Marx non ha mai par– lato di « materialismo dialettico » - è un metodo di interpretazione causale della storia. avvenuta ed in pari tempo una concezione etica dell'uomo « at- · tor.e ed autore della sua stessa storia » (Anti Prou– dlwn). Se, per quanto concerne il passato, 1a· ne– cessità storica appare come una specie di fatalità di cui l'in-terpretaiione materialista della storia si sforza di scrutare le leggi causali, essa deve invece essere concepita, per quanto riguarda il preserlte e 1 l'avvenire, come un compito, di cui la dottrina etico– materialista délla storia è quella che deve formulare le norme -di realizzazione. Quest'ultimo aspetto della . concezione materialista della storia .è sfato messo in evidenza da Ch. Andler, quando notava che la fine dell'antagonismo tra gli uomini -«non è inevitabile per necessità fatale; ma a condizione che gli uo– mini non vogliano perire, eq il ·materialtsmò. stori– co è un appello alla 101'0 volontà di vivere. Esso comporta un orientamento di ogni pensiero verso la pratica e di ogni pratica verso l'organizzazione ra- zionale e consapevole ».. · . Dal punto di vista teorico i due aspetti del mate- · , rialismo storico non hanno nulla di contradittorio. Anzi, ìl fondamento razionale della praxis rivolu– zionaria è dato appunto nella e per mezzo della in– terpretazione materialista della storia, che sbocca ad una teoria la quale dimostra la dipendenza della emancipazione umana da certi fattori materiali tra i quali il grado di sviluppo delle forze produttive sta in primo pian·o. Nel passato, .il primato delle condizioni materiali rispetto ali' uomo era inelut– tabile; ma nell'era delle forze produttive completa- . men_te sviluppate, esso potrà dar luogo alla supre– mazia dell'uomo sulle proprie condizioni di vita. Ma si tratta di una possibilità e non già di uno sboc– co fatale dello sviluppo storico. A questa possibi– lità obbiettiva, fondata sui fatti materiali,- corrispon– de, sul piano dell'energia creatriçe umana, un com– pito. « Dettato dalle condizioni attuali »·, questo com– pitò consiste « nel· dare alla società un'organizzazio• ne comunista (14) (Ideologia tedesca). (14) Si tenga conto del significato che aveva allora questo vocabolo nel linguaggio marx:--engelsiano. BibliotecaGjno Bianco I punti di appoggio di quest'etica pragmatica, Marx li ha scoperti nel Feuerbach e nei principali rappresentanti del· materialismo francese del sec. XVIII. In tal modo la severità del giudizio dato dal– l'Engels sul Feuerbach, dopo la morte di Marx, non può non sorprendere chi rilegga l'« Essenza del Cri– stianesimo», le « Tesi per una filosofia dell'avveni– re» o l'« Essenza della religione». Per Feuerbach, non diversamente da Marx, « l'uomo è un prodotto dell'uomo, della cultura,~della storia». L'etica del Feuerbach, proprio come l'etica marxista, è una dot– trina di azione e non di contemplazione: « La nega– zione dell'al di là implica l'accettazione dell'al di qua; la negazione- di una vita migliore nell'al di là implica l'esigenza che la vita sulla terra migliori; l'avvenire migliore, oggetto ozioso e sterile, diven– ta in tal guisa un oggetto del dovere e dell'autoatti– vità dell'uomo. E' certamente una stridente ingiu– stizia che gli wni possiedano tutto· ed altri non ab– biano nulla ... La sola conclusione necessaria che bi– sogna ricavare dalle ingiustizie e sofferenze esisten– ti nella vita umana è la ·volontà, lo sforzo per la rimozione di questi mali, e non la credenza in un al di là sterile, che lasci sussfstere questi mali » (Essenza della religione). Feuerbach sa che l'umani– tà ·non è statica e che la storia è il divenire del– l'uomo: « Esiste una storia dell'incivilimento uma– no: gli stessi animali e piante si trasformano e si sviluppano nel corso del ,tempo in un grado tale che noi siamo incapaci di ritrovarne e di designaì-- . ne gli antenati » (ibid.). Lungi dal rinfacciare al Fe– uerbach, come farà l'Engels, di avere considerato i rapporti sociali sotto -il punto di vista dei senti– menti di mutuo affetto, ,Marx gli faceva un merito di avere dimostrato che la· ragione, l'amore ed il de– siderio insoddisfatti divengono, per l'individuo, del– le potenze che lo schiacciano. La sola critica che Marx rivolse al Feuerbach era di aver isolato ~ i– dealmente» dal processo storico questo-fenomeno della decadenza u111ana « invece di considerarlo co– me il prodotto di uno stadio transitorio dello svi– luppo storico >> (L'ideologia tedesca). Secondo Marx, Feuerbach aveva· sopravvalutato ecl idealizzato gli .impulsi affettivi dell'uomo a detrimento delle sue facoltà energetiche, della sua attività creatrice, del– la sua capacità di trasformare l'ambiente storico nel quale esso si trova collocato. Tuttavia Marx ha in– corporato nella sua visione del mondo questo prin– cipio della filosofia deH'avvenire,_ formulato dat Fe- -uerbach nel 1843: « Homo sum, humani nihil a me iJ.lienum puto: questa massima, presa nel suo signi– Jìcato più universale e più elevato, è la massima de,I filosofo moderno ». Ma soprattutto da Holbach e da Helvetius Marx ha mutuato gli elementi fondamentali dell'etica so– cialista, quali riassunse nella Sacra Famiglia, dove la parentela spirituale tra il materialismo inglese e francese e il socialismo è _esplicitamente afferma– ta. Marx vi espone· e fa sue le· tesi materialistiche sulla bontà originaria e sull'eguaglianza delle fa. coltà intellettuali fra gli uomini, sulla importanza dell'ambiente e dell'educazione e sulla legittimità della felicità umana. Per di più egli non esita ad l'sprimere- gli insegnamenti che egli Ficava da que– ste tesi sotto fiorma di postufati_ etici: « Se l'uomo acquisisce ogni conoscenza, sensazione, ecc. per mezzo del mondo sensibile e de'll'esperienza· di que– sto, occorre organizzare il mondo empirico in modo che l'uomo vi scopra e vi assimili la vera umani– tà, che egli vi si sperimenti come essere umano .... Se l'uomo è formato dall'ambiente, ne consegue che è necessario dare all'ambiente un aspetto umano ». Se la libertà positiva dell'uomo consiste nel far va– lere la sua vera individualità, « ne consegue che bi– sogna dare a ciascuno lo spazio· soéiale per manife– starvi la propria vita in una maniera ·essenziale ». Questi imperativi, che discendono logicamente dalla filosofia materialista del secolo XVIII e che, nel più schietto stile umaaistico, definiscono lQ scopo finale ·del movimento socialista, Marx li completerà c;on la dottrina dei mezzi rivoluzionari, il cui JlO· stulato foridameatale è l'autoemancipazione del pro~ letariato. . MAXIMILIEN RUBEL
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