Critica Sociale - anno XL - n. 3 - 1 febbraio 1948

66 CRITICA SOCIALE fondo cieli' Unità - contro il governo, perchè esso, permet– tendo alle librerie italiane· dj vendere le opere di Trotzk1j, commette una azione di dispetto contro il governo deil'U. R. S. S. ed :-1 suo oa,po? Altra sintomatica manifestazione dell'insufficiente sJ2Ìrito liberale e d~mocratico è la, for– mula, approvata dalla Costituente, d1 giuramento .dei di– pendenti civili e militari dello Stato,. eh~ <:om1nc1acosì: « Giuro di essere fedele alla Repubbhc~ 1taliana e al, s11,o ca.p,o ·ecc.». Anche lasciando da parte la questione se lo stesso fenomeno di giuramento sia conforme alla moderna coscienza laica e sia compatibile col principio democratico, questa pretesa di imporre al cittadino l'obbligo di giurare fedeltà non solo allo Staio e alle leggi, ma -anche al capo eletto è in stridente contrasto con lo spirito liberale e de– mocrdtico, perchè considera il libero cittadino come sud– dito e il superiore magistrato non come semplice cittadino, primws i,,iter P•wres, ma come «capo». Purtroppo, tali antidemocratiche velleità si fanno senti– re oggi spesso non solo ,nel cannpo dei rapporti tra il citta– dino e lo Stato, ed insinuandosi profond,amente nei più in– timi particolari delle relazioni individuali e sociali, "inca. tenano le c.oscienze alle ostinate reminiscenze di una an– tiquata mentalità, con grave danno per il progresso morale e pohtico della società, Tra tanti fenomeni caratteristici in questo senso accenniamo a quello indicato tempo fa da Ignazio Sjlone (Av®ti! 14 luglio): che « i grandi partiti · tendono nel proprio interno v,erso un regime oligarclùco, verso un orientamento, cioè, a porre la direzione del par– tito nelle mani di una ristrètta cricca di dirigenti tra di loro legai! al modo abituale delle sol_iclarietà·camorristiche, e nell'esterno verso un monopolio seimprè più rigoroso della opi,nione pubbl.ica ». Conclusione. Tirando le somme, dobbiamo concludere che la più dan– nosa conseguenza pratica del turbamento ideologico e mo– rale, generato dall'artificiosa dottrina bolscevica nella mo– derna coscienza spirituale, çonsiste nel fa'tto che in larga parte di quest'ultima si è offuscata l'idea della libertà po– litica come di un diritto inviolabile che appartiene ad ognu– no in quanto uomo e cittadino e non può, quindi, essere distribuito e concesso quale ricompensa e privi! egio secon-. cfo tendenze ideologiche e politiche, più o meno. conf@rmi– ste, dei cittadini. « La libertà soltanto per i seguaci e fa~tori del governo e per gli appartenenti ad un solo partito ~ ha detto Rosa Luxembourg nella nota poleimica con i bolsc~vichi - non è libertà : la libertà è lib.ertà anche per quelli che pensano non come penso io». Perciò veramente· ama é difende -la libertà soltanto chi la chiede non solo per sè e per .i suoi seguaci, ma per tutti e, dunque, anche per i suoi avversari. Senza voler fare dell'allarmismo ed arrivare alle defi– nitive deduzioni pessimistiche, sarebbe però imperdonabile leggerezza sottovalutare l'importanza sintomatica dell'in– quietante fenomeno di offuscamento del concetto di liber. tà - che determina, com_e vedremo in altro articolo,· l'a– nalogo travisamento della concezione cli democrazia. e cli socialismo - offuscamento che dimostra quanto la con:fu– sione ideologica e il disorientam·ento morale hanno già mi– norato la sensibiJ.ità etica ed il senso della dignità umana nell'attuale società. Per fermare questo minaccioso proces– so di inversione dei valori umani - cloloròso retaggio del– la devastazione spirituale, provocata dai regimi dittatoriali di vario colore - c'è un sol anezzo: la rieducazione ideo. logica e soci;ile mirante ad introdurre nella coscienza delle masse la fondamentale verità che l'uomo, la personalità uma.na, ha un valore asso! uto, che esso è zv.eck a,,i sich selbst (scopo a se stesso) ...:.... per usare la formula· cli Kant - e che, per logica conseguenza, appunto questa nonma etica deve stare a base dì ogni costruzione politica: ·ciò· che "in termin i ·più concreti significa, che può essere considerato libe.ro, democratico e progressivo soltanto quel regime sta– tale c he si poggia sul riconoscimento dei sacrosa01ti diritti cle1l'uomo e del cittadino, proclamati « principi immortali · dell'Sg ». Tale· è il· compito urgente del momento, all'asso"!vimento del quale dovrebbero dedicare almeno una -parte della pro– pria energia operante tutti gli uomini di buona volontà, ricordat:1do - come dice Goethe (Faust, parte II) - che anche oggi « l'ultima parol·a della saviezza suona: così: me– rita la libertà e l'a vita solo chi ogni g:ÌOmo sa conquistar- sele». · · J. J. SCHREim:R BibliotecaGino Bianco FATTI E COMMENTI della stampa italiana ed estera Sforzoproduttivo Inglese. Il bollettino periodico, Il lavoro in Inghilterra, dell'Amba-· sciata britannica ripo~a il discorso ,tenuto dal Primo mini– stro inglese durante il banchetto per l'insediamento del Lo.rd Majror, discorso che· documenta PJmmane sforzo dell_ 1 Inghil– terra laburista per aumentare la sua prpduzione e la positi– vità \lei risultati, che danno bene a sperare per il s~pe– ramento delle difficoltà che tanto hanno ·preoccupato Il go– verno inglese nello scorso inverno. Attlee ha ricordato che « il mondo in ge~erale conosce le nostre difficoltà, ma non apprezza sufficientemente la va– stità dello sforzo che il nostro popolo sta facendo per su- perarlo ». Ed egli ha proseguito: . «, La Produzione è la chiave della nostra ripresa. ,In mol– tissime industrie essa è ~~a .É>iÙ ele~atà di quanto non fos– se. negli anni anteriori! alla guerra. Nel 1938,° Per e·sempio, producevamo 200 mila tonnellate di lingotti d'acciaio alla settimana. Nel settembre ·di quest'anno la stessa cifra è sa– lita a 266 mila. Durante· l'ultima settimana di ottobre I~ produzione ha ràggiunto le 281.500 tonnellate, pari ad una media annuale di 14.638.000 tonnellate. Un analogo pro– gresso si nota nei prodotti_ del ferro e dell'acciaio, nell'allu– ll1inio e nei prodotti .chimici, La ste~sa storia può essere· ri ... petuta, per molte , sezioni della manifattu'ra. Confrqntata col 1937, la produzione mensile di camions si è quasi raddop~ piata. Abbiamo prodotto più trattori agricoli nel secondo tri– mestre del 1947 che in tutto il 1938. Tutti siamo a cono– scenza della sc~rs~t,à di merci di consumo1 per il rpércato interno, ma non tutti riconosciamo che parte di questa scar..: sità è dovuta a u~ 8.umento nella richiesta. Nonostante le difficoltà all 'inizi9 dell'anno, col terzo trim~stre abbiamo co– minciato 'a map.dare all'estero 1'11,~%· in volume di quanto esportavamo ne.I 1938. Naturalmente è necessario badare all'altro lato deJ quadro. Vi sono industrie che non hanno raggiU.nto gJi stessi buoni risultati, ma per la maggior parte si tratta di quelle che sono state rigorosamente contratte durante la guerra, çome ad esempio le 'industrie tessili. ·Anéhe nel carbone, per ragioni che 1:utti conoscian10, la - produzione è. andata considerevol– mente al diSotto d~IJe nostre ne~essit~,. ma vi sono segni che sta ora rimettendo&i. Durante la settimana terminata 1'8 no– vembre si s,ono prodotte çj,.rca·4.250.000 tonneqate di ·carbone. Osservando la •situazione dd.. un pup.to d~ vista generale., non è che il nostro •sforzo dimostri una dimin~zione rispetto &-gli anni d•anteguerra~ ma piuttosto che le nostre necessità sono molto maggiori. Si leggr molto sui giornaJi a· proposito degli sciop~d, ma in re~ltà le ore perdute a ,.causa degli scio– peri durante gli ultimi due anni sono molto inferiori a quel– la, eh~ r era, la meçlia dell'antegueri-a. ·vorrei sotto,li~eare .~l fatto che vi è stata una notevole risposta da parte del popo– lo all'appello del Goveri:io per "più l'unghe _ore di lavoro in quelle industrie che sono importanti per il fatto che r~spar– miano importazioni, o perchè son.o esport~trici, ovvero prov.:.. vedono ai mezzi con i quali altre industrie possono svilup– pars•i. Nel' campo· dell'estrazione del car~one _si sono conclusi accordi per maggiqri ore ~ lavorative, il cui , funzio1:1amento si è iniziato la settimana scorsa. Nell'industria laniera e cotoniera si! è accettato di lavorare per L"idurre il consumo di elettricità, accettando una diversa distribuzione delle ore di lavoro. I risuJtati sono stati soTprendenti ». L'economia russanel dopoguerra. Il notiziario sindacale russo di novembre ha pubblicato uno studio sulla economia russa del dopoguerra di çui riprodu- ciamo le parti essenziali. - 11 1946, ·primo anno del quarto Piano quinquennale, fu oscu– rato da uI;1.acatastrofe agricola di prima gl"andezza. Il 21 gen– naio 1947 la Commissione statale dei piani (Gosplan) annun– ciò che l'agricoJtur.a sovietica era stata colpita dé.lla peggiore siccità verificatasi in Russia negli ultimi 50 anni. La stessa stampa sovietica non potè ceJare Ja gravità dei fatti. 11 i marzò il vicepremier fi... A. Andreev ebbe a dichiarare: « n compagno ..Stalin ha posto risolutamente all'otdine del giorno la questione di aiutare i kolkpz e le campagne con prodotti prelevati dalle riserve ». Ben.,hè · manchino precisi dati stati– stici ·sulla produzione, è certo che essa fu éstremamente bas– sa. Alcuni kolkoz della regione del Volga che dal 1933 al 1937 avevano prodotto in media 11,6 q. di grano per ettaro: ne produssero solo da due a tre.

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