Critica Sociale - anno XL - n. 2 - 16 gennaio 1948

' CRITICA SOCIA.LE 41 li_sta, ~':1ò ~n democr.atico, dare il suo vot'o alla pos'lzione d1 politica internazionale rappresentata da Nenni? Credo in tutta onesta di no. Perchè? Perchè la relazione di Nenni non è un piano di ripresa politica che possa condurre di fatto alla pace; che sviluppi in forma organica i fermenti di libe– ra_zione o di lìbertà che ~ncora sussistono nell'Europa spo– gliata. da una guerra e preda di imperialismi vincitori; è ~emphcemente un piano, l!_n abile piano - se non fosse vi– ziato dagli errori c dalle ingenuità di tutti i piani abili _ per uno spostamento essenziale in senso russo sovietico del- 1 'equilibl'io generale dell'Europa». Dopo avere rilevato le d~storsio~i ; l_e r~ticcnze della premessa storico-sociologi~a d1 ~enn1, l arhcohsta continua: « Per Nenni la grande tra– ge~1a del momento presente è che non vi siano stati in tut– ta Europa, per colpa della presenza degli eserciti anglo-a– mericani (che in verità si sono trovati qui, particolare non trascurabile, per cacciare i tedeschi} sviluppi politici socia– listi e rivoluzionari. Ma di chi la colpa se questi svilupp'i. non " ci sono stati? Forse che..Ja « divisione in ·zone d'influenza» _ e il possibilismo a oltranza sono avvenuti contro il consen– so, contro addirittura l'iniziativa russa? La verità è che le Zone d'influenza sono state molto comode ;l governo deU~ Russia sòvietica, per istallare sotto l'egida della Armata Ros– sa regimi totaltthri o paratotaiitari che Nenni, può chiamare - den1ocrazie popolari, ma che democrazie, dal punto di vista delle elementari libertà, non sono ». Anche a proposito del piano Ma,rshall, Nenni cqqivoca sub– dolamente. « Non osa, dato l'atteggiamento di simpatia po– polare, dato l'atteggian1ento del §U@ stesso pa,rtito, respin– gere apertamente il piano Marshall. E lo acc,etta. Per essere precisi, accetta gli .,aiuti, ma non accetta l'unificazione del– ~'Europa Occidentale. Accetta Ja parte caduca e la parte che implica vassallaggJo. Ma non accetta la parte che implica ripresa socialista. Mette .U , socialisn10 fuori combattimento nella lotta per l'Europa unita con mezz.i pacifici e pretende di unirlo attorno alla Russia ». Il bello si è che « questa politica egli battezza 'politica di ~ace. Mentre è chiaramente in ogni dettaglio una politica che tende a spostare, non attorno ad un autonomo e demo– cra'-tico sodalism,o europeo, ma 'attorno alla iniziati va russa, tutto il continente europeo >>. ~a posi,zione assunta ,da Nenni significa che « il socialis1no, italiano abbandona la carta. di ~na evoluzione au~onoma dei Paesi che stantl.o fuori dell'or– bita russa. Significa neutralità provvisoria in vista di un'Eu– ropa 'russa futura ». Essa significa: niente neutralità ideo– logica, ma sfruttamento dei rapporti materiali con l'Occiden– te e solidarietà moràle con il grande alleato-guida. E Ga– r0sci · fa a questo riguardo un. acutO paragone: « Chi non ,ri– conosce in questi tratti la politica di « non belligeranza », la infelice non b~lligeranza ·che servi a Mussolini ad oltrepas– sare le ripugnanze italiane per una gu~rra d'invasione? Chi Ron riconosce nella politica di Nenni una politica non solo nettamente distinta, ma opposta a quella degli uomini che non vogliono puntare sui\la vittoria dell'A~mata Rossa il fato del socialis1no e della democrazia?». Tutto ques-to ha un nome ed un costt'utto ben preciso: « -si– gnifica, per un soci.a.lista ed un italiano, un suicidio ». p. ga e g. p. Spunti sovietici. Sempre più fitto è il nùmero delle pubblicazioni che dappertutto appaiono sulla Russia .sovieti-Oa, e in cui si l.'icercano le peculiari carartteristiche di quel regime e dl quel· 'popolo, le quali, influendo l'una sull'altra, accentuano e. spiegano le differenze di quel paese in confronto ai paesi d'Occidente e la scrursa comprensione che qui si ha della nuova società sovietica. Il « Manchester Guardian Weekly » dell'll settembrè dà am'pie notizie di uno studio di Edwàrd Crankshaw (« Russia a.nd the~·ussians >1), in cui si cerca, fra l'.altro, di trovare Hn nesso fra la condizione geofisica del paese, lo spirito del popolo e il tipe di governo · che necessariamente ne deriva. L'autore apre infatti il suo libro descrivendo lo spirito della grande pianura russa e cercando di connetterìo col oarattere del popolo e colla sua storia. Sembra esser qµesta la sola via giusta per cominciare a studiare 13' Russia, perchè da questa opprimente pianura, dove le città non sono altro che minuscole isole in un vasto oceano attrav:erso il quale 1t i treni a vapore partono per i loro tremendi Tiaggi, collegando una chiazza di umanità con un'altra», tleriva cc l'emotività, la smoderatezza, la mancanza di ten– àenza verso il compromesso, e l'ardente desiderio di perfe– zione, che è proprio della lett.eratura e della musica russa e· che giova a spiegare perchè ci riesce cosi difficile capjre i russi. Eppure, per coloro che hanno colto lo spirito <!ella }lianura, i Russi sono il più attraente dei popoli Europei». iblioteca Gi o Bianco Nulla può ostacolare il libero spirito dell'uomo. Eppure lo Stato russo non avrebbe mai potuto esistere, se non vi fosse stato nel carattere russo un dualismo, che istintiva.– mente prova come sia necessaria una autorità centrale per tener insieme la Russia. Così trovò attuazione la schiavitù è, insieme, l'autocrazia zarista, dalle ceneri della quale sorse il regime sovietico. ·n russo sa bene che per sopravvivere al1'aspro gelo e a]Ja neve invernale, al ~a,ldo est..enuante estivo, al fango e ai diluvi primaverili, alle generali asprezze della vita nella grande pianura, deve aggregarsi in comunità e obbedire a qtlel che gli dice uno zar o un comil'.Liseario bolscevico. I Russi non hanno fiducia nell'Europa occidentale, nè i loro rapporti sono in via di rapido mjglioramento, sebbene llessun paese abbia più bisogno di pace della· Russia. La visione delle cose del mondo che ha la Russia e quella che ha l'Occidente sono agli antipodi. « Il nostro mondo è un mondo di valori individuali u, dice l'autore. u Invece i Russi non· hanno valori individuali, ma solo un unico valore: la verità universale )). La Russia è oggi un'autocrazia dove il notere fil in ma,no di un gruppo di Persone relativamente giovani ed esperte. torma_tesi nella fablirica e nei campi per reggere il paese. La vecchia guardia bolscevica è scomparsa nelle grandi u purghe ». L' A. pensa infine che la nostra ,civiltà occict.entale verrà giudicata nella storia principal. me_nte da,,l modo in cui reagirà al nuovo· fatt0 dena vita del .mondo: la -clviltà .sovietica .. Sn un'altra rivista inglese <( 'l.1he Ta,blet n, del 23 agosto. troviamo riassunto un 1 altro in1portante studio 8ulla Russia, « The real Soviet Russia » di David J. Dallin. Il -Dallin esamina la struttura de11a società s.'ovieticar e trova che j vari elementi che la compongono sono: Ù part,ito comunista, le 1t nuove c"iassi .superiori n, la classe operaia, i contadini e il lavoro forzato. Particolarmente interessante è 1b studio dell' << intelligenti a sovietica», essenzialmente Jl.lla burocrazia sta,tale, che, data la particolare struttura della società sovie– tica, si è accresciuta in p·roporzioni senza precedenti. Il Dal– lin calcola che questi impiegati governativi vii costituiscano dal 12 al 14 per cento dell'intera popolazione, mentre il loro– reddito assomma· dal 30 al 35 per cento del totale reddito nazionale. Questa vasta.i popolazione improduttiva (qualcosa come 24 a 28 milioni, coi loro dipendenti) è. diventata l'ele. mento dominante ne.Ila vita, seppure non ancora politica, sociale della nazione. E' altamente significativo, per esempio, che i romanzi russi adesso trattino precipuamente di questa nuova classe: (< Il capo sovietico ha bisogno di vedersi rap. presentato nella .letteratura come l'intellettuale sovietico; e lo scrittore, n suo ((confrère )>, ben volentieri soddisfo .. qÙesta sua richiesta. Alcuni scritti si occupano ancora, per ordine del governo, di contadini, di soldati, e, raramente, di operai. Ma nei dieci anni passati, questi eroi hanno ceduto il primo posto, nell'interess~mento dei lettori, all'u i~telli– gentia 11. Su questa 11 intelUgentia )) sovietica si appunta l'ilL teresse dell'autore, e ,su di essa soltanto egli ripone le spe. ra'nze di una trasformazione interna. TI processo di elevazione di una parte del proletariaito ad un ceto superiore di intellettuali; anzichè l'inverso, carat– teristico dell'epoca postmarxiana in· tutti i paesi a indu– strialismo pih o meno accentuato, ceto che, soprattutto. lj,ffotla gli uffici così pubblici come privati, era stato veduto e ·\lescritto oltre vent'anni or ,sono dal De Man, il quale scriveva: u chi non 'vuole dei burocrati non deve impiantare degli uffici; se le masse vogliono fa.re della politica. hanno bisogno di p~litici » (1). Lo Stesso processo de11~ · formazione di un ceto medio, o proletariarto in colletto bianco, che costituisce via via una classe di specialisti di cui lo Stato abbisogna per l'eser. cizio delle sue funzioni direttive e che poi, come funzionari, o giornalisti, o deputati, sempre più assomigliano ai loro «colleghi,, dei vari partiti e sempre meno ai compag11i operai, si viene svolgendo nella Russia sovietica, pur con le peculiari differenze imposte, come si è visto, dalle condi. zioni geofisiche, etniche e storiche. Far previsioni sullo sbocca di queste trasfonuazioni è impossibile; basti, per ora, segnalarle. sticus (1) Henry de Man: « Il superamento del marxismo » (La– terza 1929, p. 208). Leggete e diffondete il quotidiano del P. S. L. L -L'UMANITA'

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=