Critica Sociale - anno XL - n. 1 - 1 gennaio 1948
8 CRITICA SOCIALE Riprendere la strada Per ogni par~ito onesto, il Congresso è d,~dubbia– mente il luogo dove sopra tutto deve dommare la sincerità. Non è qufodi disfattismo oss~rvare .che, ad un anno dal'la scd,ssione, nel parfito si nota un sot_ tile senso di males5ore, quasi d'-incertezza, c_h~h~ ~~!te cause normaJ.i e ovvie, senza cercare mot1v1 fl1thzo, •o IPOlemici. E la •causa principale sta forse •nel Conve– gno di Roma del settembre scorso. . . . . Di.fetto fondamentale di que'1la rmmone fu anfath la sua Nmidità, che impedì di scrutare a fo1;1doi .pro– blemi e, quindi, dli raggiungere quelle solu7!I-On~ i:iette, fuor dalle secche del compromesso e del!e sottI·}Ima– novre che son necessa-rie alla democraH-ca e fraterna convi~enza di coloro che a.ccettano i postula-ti basilari d·el partito, ma che onestamenfo ~osso-no av_ere de_i dubbi sulla migliore strada da seguire per affermarli. E lin verità, la pre_parazfone inNma di .ciascuno di noi a' questo congresso de';'essere un'anaH_si d~i dodi<:i mesi tra la scissione di Roma e le Assise di Napoh. Riaffermato ,che scopo della nostra scissione fu dtl, rivendlicare la libertà deJ]a nostra coscienza socialista contro la ditta!ura dell'apparato e l'autonomia del mo– vimento socialista contro le d,ngerenze ~i- altri -partiti, o ·l'ossequio alle loro direttive, noi. dobbiamo v-edere se in questi dodioi mesi trascorsi daJla scissione abbi.a– mo sempre veduto ,c.hiaramente la stra-da, se sempre abbiam sa,puto svinco-Iaro;, dai comodi sentieri della tradÌzione per battere le vie nuove e difficili della realtà, .che non è più quella d'un tempo. A Napoli, questo dovrebbe essere dJ tema fondamentaJ.e, oltre le question1i di applicazione e di dettagltio, s,e non vocrJiamo finire col divorni,are dalla realtà effettuale del mondo e ripetere meccanicamente, come in una trappa, le parole del sermone. Gli errori compiuti ii.n quest'anno, que-ili ,che hanno forse imped-ito che at– torno al nostro IP~rtito accorressero le forze nuove, sono probabilme·nte questi errori d,i, li!Ilidezza e di meccanica fedeltà alla lettera più che allo spirito clelJà dottrina. Non si è vo-Iuto vedere, subito dopo la sciss-ione, che necessariamente la lotta sarebbe stata su due fronti e il timore di apparire, non essere troppo a destra (uso .questa formula come concetto di ,comodo} ha impedito al partito di ·comprendere che l'azione andava portata anche a sin,i,stra, non nel senso di un anticomunismo pre.concetto e meschino, ma nel senso di un'affermazione netta e positiva di democrazia ,e di Hbertà, quella democraz/ia e quella libertà che son parte integrante della nostra dottrina Gli eventi stessi ci hanno condotto -suile posd,zioni che non abbiam voluto rprenclere sin dall'inizio, così perdendo n-el paese queUa s•impalia e quei, consensi che· era lecito attendere. Ma è urgente .chè- il .Con– gresso di Napoli fissi in modo inequivoco la nustra pos,i-zione e la nostra pol-itica, per togliere alla pol~– mi ca q uotidiana -la genericità in cui troppo si è iste– ri! ,i.ta , giud•icando gli eventi non in base a dottrine e po sizio ni teoriche, ma dibattendoli come meri a-cci– dent>i della vita po1ifo,ca e parlamentare. Anche il famoso e troppo drammatizzato problema del-la nostra 1Partecipazione· al Governo non va con– siderato a sè, ma nel qua,dro di questa politica, e se ciò s1 fosse fatto, s,i,sarebbero evitate molte inutili- e dannose dispute, all'interno e fuori del ,partito, e sa– rebbe apparsa la logica di questa so·l.uzione, che de– ri,va, da un'ana1'isi obbietN,va della situazione italiana ed europea. Perchè dopo Byalistok e la « svolta » del-la politi-ca comunista sul pia no m ondiale, evidentemente al so– cialismo demo.crat ,ì.co si aprol)o nuove strade di lotta e di ,polemica, pr oprio per impedii,re quella frattura del mondo in due zone Opposte e nemiche, ,che può portarci alla tragedia della guerra civile e a-Ila cata– strofe della guerra mondiale. La ,creazione dd una . terza forza o, se si preferisce, dd,una terza via, oltre ·a salvare quello che resta della civiltà o.ccidentale, si risolverebbe proprio anche a vantaggio del P. C., se questo riusci-sse a .supera.re gli schemi ,i,n cui è costretto, ad uscire dai suoi sosp etti e dalle sue paure, e a guardare l'orizzonte internazionale non solo sotto l'aspetto de'lla politica de!l'U.R.S.S. Ma è ,innegabile ,che il nuovo ori-entamento comu– ndsta., che vede nel socialismo democratico il nemico BibliotecaGino Bianco ----------------------- numero 1, impone al socialismo, se non vuole abdi– care alfa sua fu nzione, nuove strade da battere e nuovi metodi da segui.re. Di contro al totalitarismo burocratico dell'!J &)parato e all'ingenuo trotsk•ismo che facilmente a!ligna tra i. giovani, neofiti del nostro mo– vimento, b:i,sogna ,che :il Partito sd decida ad assumere le sue vere e pesanti responsabilità. ResponsabiHtà non tanto in un min istero, quanto nella direz-ione del– la battaglia ,politi.ca ,per la salvezza del!a democrazia e della libert à in It alia. E se la massa operaia a,n.cor non comprende, se le seduzionii parolaie di partiti così detti proletaru tuttavia agiscono con la massiccia e i-gno.rante semplicità dei ùoro sloga:ns, non è questo un motivo per rinunciare a quella che noi' ,crediamo essere la verità e, in ultima analtl.si, la salvezza proprio della e-lasse lavoratrice. La .colpa nostra, se di co:!!)a si, può parla-re in que_ sta materia, è stata dd non comprendere la vastità del fenomeno e di non saper essere allo stesso tempo antichi e nuovd,. Voglfo dire, in più chiare parole, non aver saputo vi-vere in profondo la dottrina e soltanto ripeterla meccanicamente, ostinandoci, per esempio, in una concezione politica così detta di massa,, quando invece il lavoro da svolgere era pro– prio quello di .convi-I1cere della nostra parola non tanto la massa quanto i singoli eh.e fPOi formano Ja ma_ssa,· e anche quelle masse s•i,lenziose e dolenti ,che non sono a,nco,ra partiti, e che in questa Babele di li-ngue cercano affannosamente l'eco della parola che da sole non sanno trovare. Nè vi è, come facilmente d-icono gli inconsci massimahl,sti annidali nel nostro partito, il ,péricolo di mula,re il partito sociaU,sta in un ,partito piccolo borghese, 1Perchè, se ma 1i, si tratta proprio del contrario, oi,oè di fare un socialista di, ogni piccolo borghese e cosi preparare al-la class~ opera-ia, qua,ndo si scuoterà dal suo inerte errore di oggi•, nuovi frateJli nella lotta comune. · Il compito del Congresso d:LN31Poli, quindi, è sopra tutto di tracciare, anche con un anno di ritardo, la Hnea fondamentale del n ostro pa,rtito, di segnare i-1 corso che la nostra bar.ca dovrà seguire in questo mare frto d:1 scogli. Anch.e per questo è necessario c,he il Congresso sia diverso dai convegni precedenN e abbia j,J coraggio di segnare una maggioranza e una mi,noranza, doè di rispettare la .democrazia, senza ricatti sentimentali e manovre di segreteria. La de– mocrazia, per chi ne senta non solo a parole il valore, non vive d•i compromessi ma dt coraggiose accetta– zioni mal si adatta à1 provvisorio eretto a sistema, male 'tollera i compromessi sapienti La responsabiJ.ità di tutti è impeg•na,ta a far rispettare le decisioni della maggioranza eletta e non combinata o acclamata, ma la responsabiJi-tà dt tutti è anche im1P·egnata perchè la magg.iora_nza non venga e-Jusa. . . Una delle cause del malessere che serpeggia nel partito è senza dubbio qui e non va ,più a lungo tol– lerata. NapoH deye dar'ci ciò che Roma non ci h_a dato: una politica,. No~ auguriamo che sia una poli– tica veramente democratica, .coraggiosa, nuova ed an. tica, come antica e nuova è la nostra dottrjna, perchè traddsce soltanto chi si allontana dalla meta comune, non chi mostra nuove vd,eper raggiungerla: P,1.0LO TREVES Partito - Go'7erno - Terza forza Sa-rebbe puel'lile nascondersi che la partecipazione al Governo ha posto il P.S.L.I. -di fronte ad una crisi interna ed ha pur.e segnalò una svolta netta nella qualificazione della sua fu11Jzione' politica. Quanto alla fun:donè, politica del P artito ritengo: 1) che Je condizioni nelle qua.IJ si è realizzata , tale partecipazione_ sfano assol utamente ~n~uffiden~i ' a -realizzare l'aus,picato spostamento a sm1stra, poi– chè non toccano se non formalmente la struttura con– servativa del- ministero De Gasperii.; 2) che di conseguenza essa allontana, e forse compromette, quella direzione. s01cialisla del Paese -che la mozione del Convegno d,i settembre aveva po– sto come obbiettivo contro il quale non si dovesse compiere alcun atto tale da re•nderlo tl,rraggiungibHe; 3) ·che una così imprudente abdicazione ~ei pre– supposti del-la l?tla socdal~sta _a;I'es~iquel ~oyJmento, -indubbiamente m atto, di umfl'cazzone socnar1sta, ,che
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