Critica Sociale - anno XL - n. 1 - 1 gennaio 1948
CRITICA SOCIALE La censura russa aveva permesso la circolazione del Capifale di Marx, poichè, per la sua rigorosità scientifica, non sarebbe stato capito dalle masse. Ma se ciò era vero in un certo qual senso, alcune frasi della prefazione, spe. cie dove ha riferimento al comune rurale russo, provo– carono vaste e profonde discussioui, tanto che Vera Zas– sulich decise di scrivere a Marx a nome del suo gruppo. ,In questa lettera, d'.Jpo aver detto che il Ca.pitale circo– lava tra le masse operaie ed era letto, riletto, commentato, soggiungeva: « ma ciò che voi p, obabilmente ignorate è la parte che il vostro libro ha nelle nostre discussioni in– torno alla questione agraria in Russia e al 1,ostro Comu– ne rurale, Dal modo di intendere il problema del Co,mu. ne ru1ale russo dipende la vita e la morte del partito no– stro i,n Russia». E ponendo le alternative teoriche d1 pos– sibilità o no che il Comune rurale russo potesse contri– buire allo sviluppo del socialismo in un paese arretrato, con una precisione dk linguaggio, .ricchezza di dati nell'e– sporre le concezioni e le prospettive economiche, Vera Zassulich muove al Maestro· queste obiezioni: « Il Co– mune rurale, affrancato dalle enormi esigenze del fisco, dal contributo ai signori, dall'arbitraria amministrazione, è capace di svi!uppo in senso socialista, cioè di organizza. re gradualmente la produzione e la distribuzione su basi r.ollettiviste? In questo caso i socialisti rivoluziouari rus– si devono sacrificare tutte le loro forze allo svilupp'.J del Com'une. Nel caso contrario, ai socialisti non resta che at– tende,-e decine di anni, finchè le terre dei contadini saran– no passate in mano ai borghesi, e in Russia si sarà svi!up– pato un capitalismo sÌlltlÌle a quello dell'Europa occiden– tale. La propaganda socialista dov,rà avere di mi,ra gh ope. rai delle città, che saranno alle prese coi lavoratori dei campi, i quali, in seguito alla dissoluzione del comune rurale, saranno sul lastrico e fluiranno nelle città in cer– ca di un pane». E al termine della lettera, con. una toc– cante insistenza, Vera Zassulich domanda a Marx le sue opinioni sulla consistenza del Comune rurale e sulla teo– ·ria della necessità storica che tutti i pa-esi del mondo abbiano ad attraversare tutte le fasi della produzione ca– pitalistica. Per molti ann-i sussistè j,I dubbio se Marx avesse riswo– sto, ma, i n seguito ad appassionate di,Jige.nti ricerche di Ria ~an.ov tale dubbio è distrutto. Marx rispose, ma pro– babi lmente no_n_all'1:1terrogatrice, poichè la -risposta fu tro. · vata nell arch1v10 d1 Paolo Axelrod, a Berlino. E' interessante ,tener presenti le parole con cui Marx nella prefazione alla traduzione in ,,usso del lvfa,,ifest~ f~_tta d~Ila Zassulich e pubblicata in Rus·sia (ima ne era g!a uscita, opera del Bakunm) compend1ava 11 suo pen– siero ,sulla Comune russa: « Programma d 0 el Manifesto dei Comunisti è quello di procl,amare l'inevitabile_ ed imf?inente sparizione della pro– pneta. bor~hese. Ora, 111 Russia, accanto a W1 capitalismo c~e s1 _sv\luppa 111 modo febbrile, accanto -alla proprie– ta fo11d1ana borghese che te,nde a consolidarsi, . esiste il Comune ru_rale ,ch_e_è I~ metà del suolo, proprietà del Comu.n.e de, rn11tacl1m.S1 pone dunque 1111a questione: la Comune ag:ar_1a russa, eh~ ~~rma già in modo disgrega. to la_ propneta comune pr1m1tiva ciel suolo, potrà in mo– do diretto trasformarsi Jn una forma comunista supe rio– re alla proprietà fondiaria, o dovrà subire da prima lo stesso _processo storico cli <lisso!uzione che viene verifi– candosi ,nell'Occidente.? La sola risposta che io poSS'.l at– t?alme~te dare a questa questione è la seguente: se la rivol_uz10ne russa diviene il segnale di una rivoluzione o. pera1a ~ell'Occ1clente, di ,maniera che le due rivoluzioni si completmo, l'attuale proprietà comune russa può diven– tare un punto di partenza cli una evoluzi'.lne comunista». In_ con_fronto all'alternativa posta da Marx, i populisti russi emJgrall scelsero il secondo termine: la Comune ru. raie russa deve passare sotto le forche caudine dello svi– !uppo capi:alrstico. Quante discussioni vivaci, dotte, pro-· fonde, abbiano preceduto questa deliberazione e difficile dire. Ciò che è certo, da un insieme cli dati e c1rcosta.nze è_ che la risposta cli Marx ebbe un forte peso sulla evolu'. zione .ciel pcns1er:o dei populisti emigrati. Ma per inten– dere m modo ehiaro questa evoluzione, ecco la lettera di Marx: 8 marzo r88r C<'.»'o cittadino, Una malattia di nervi che mi attacca periodi:amente da dieci anni mi ha, m-,,pedito di rispo,ndere tosto alla vostra lettera del r6 febbraio. Sono s,piacen:tedi non potervi dare una esp,oisizione· swo,cmta, e destmata a.Ua pitl?blicità sulla BibliotecaGino Bianco q11es<rio~1~ c e vqi r;vete 01f11.tto' la cortesia di propormi. S01n10 1 gia dle,mesi che 1 promisi u,n lavar.o sul medesimo sog. g_eUoal Comitarto di S. Pietrob~wgo; .5',PeMche qualche nga basterà a aio,,, lrwcùwe in uoi akun dubbio .ml ma· linteso _i11 riguarrdo alla mia se.dicente teoria. . Anializzam&OI la ge11esi della prroduzione capitalistictJ, io dissi:. al fond,~ del sistema ca,pitalistÌ,:ovi è dw1q1te la se– parazione r'ad,ca-le de l proditt fore dai mezzi di produzio- 1•ne\ .. La base di mtta ques.ta evoluzione è l'espropriazione cle·i con,tadim. Lissa 1 '1,011~ si è ancora co1npiuta i11 111,a11ie-m radicale che_in Inghilterra. Ma t11tfi ,qli altri paesi della Eu•,opa occidentale percorreranino lo stesso movimento. (Il Capitale, ed. frane., pag. 345). La fatalità storica d1 q11estomovimento è d,imque espressa1ne11teristretta ai pae– si dell'Europa ocod'entale. Il perchè di questa, restrizione J irAtlicafonel passo del cap. XXXII: « La proprietà ca,pi. flalis<taPrivata, f,onda,m sulio sf1~ittan1•entodell'altrui la– ·t10,ro, sa,/a,na,fo ». In queskJ. 1111ovi_me,11to _o•cciden_tale si tratta del passaggio da iona for-ma d, pr.o,,pnetàpnvata, ad wn'altra forma di prop,rieeà p,w.a,ta. I oonMdini russi wu111que non avrebbero nulla in contra·rio a tria.sformare la &01111> proprietà in pro. prietà ,C'om,ic,ne. L'analisi fatta i:i,elCapitale fflOnoff11e ,:l,wnque ragioni pro o ~oi/'/Jt·~o, la mtalitèl. del Com,u,ve rurale, ma lo studi.o spe– cia:l~ ch_çio,_ feci raelle rii_cerchedel materiale, le sorgrnti ongina,lì., mi h,CJ!nr10 oonmnto eh.e qu,e.s,taComume piiò es. sere il pu,nto di appoggio della rigenerazion,e so-ciale in Rii,ssia; ima affinchè essa posso fi,nzionGJYecome tale, è nJeces.l'arfo sin d'ora eliminare le niffamze deleterie che l'assalg01io da .ogni lato e; in 'seguito, assicu 1aread essa le C'O•ndizioni di 1i11110 sviluppo nonmale sponf{lln'(lo, Ho l'onore, c,i.r.o cittadino, di essere il vo•stro devot• Iunr, MARX In questa lettera, che evidentemente doveva servire di risposta alla domanda posta da Vera Zassulich, Marx esi;nime un parere cond.izionato, non sicuro. Tuttavia è ev1dente che egli non esci ucleva in m odo asso! ut o la pos– sibi,li,tà che, date certe condizioni, ,,! 'evoluzio.ne ciel Co– mune rurale russo potesse condurre ad un ordinam ento so– cialista senza passare attraverso un ordinamento capitali– stico della proprietà fondiarria. Sarebbe interessante incla. gare quale influsso abbia avuto il parere di Marx nella condotta del(e di-verse correnti ~n cui si frazionò succes– sivamente in. Russia il movjmento socialista. FELICI•: ANzr FATTI E COMMENTI · della stampa italiana ed estera Lascissione sindacale in Francia. Sulla c1.•,i.sisindacale che ha reeentlemente condotto in Fran– cia alla scissione, riproduciamo parte di un articolo di Paul Fleury apparso su République ,moderne, pochi giorni pr.ima che avvtnisse la scissione. « Il sindacaUsmo osc;lla ti:a div~rse formul,e, talvo t~ andand• da upa a,l'altra, talvolta Ill:esco,landole confusamente-. Le for– mule sono Le segueno:: ~) la formula delle rivendicazioni, che afferma la sovranità dei lavoratori ed il loro diritto ad ottenere un mig'.ioramento de11a loro sorte. Questa è 1a for– mula originaria del· sindacalismo, alla quale esso ritorna sempre; 2) la formula della gestione, espres~a dallo slogan « la miniera ai mlnatori » e che m)ra al controllo operaio o alla nazionalizzazione·. Disgraziata.mente queste realizzaz· oni sen1brano 'interessare più 1 quadri sindacali cl>e te masse operaie; 3) la formula partigiana, che .si basa sull'a.leanza con un pa,rtito politico. E' quella che la C. G. T. francese aveva rifiutato al Congresso di Amiens cte1 1906, e che s\ è affermata recenten1ente, dop~ che 1 comunisti hanno ottenuto la maggioranza. In questo caso, fino a quando il partito resta a!l'opposJzione, ~a C. G. T. deve essei-e uno strumento di ag.itazJone. l\Ia_ .se esso arriva al potere, i sindacati devonc. trasformarsi in 01 1 ganismi di Stato. Qui si presenta una quarta formula; 4J la formula stata:.e. I slndacati diventano uno strumento dello Stato, il qua:e, più che rappresentare gli ope– rai, li inquadra e II disciplina. E' quello che succede in Rus– s'a e c·he è sllcce.sso nell'Ita:ia fascista e nella Germania • riazista. « Tra queste quattro formule; continua. l'autore,· comuni-
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