Critica Sociale - anno XL - n. 1 - 1 gennaio 1948
CRITICA SOCIALE 13 Le fi'Yove indirette dell'i11!!'Ufficienza tecnica. L'insufficienza . tecnica. del . documento è indirettamente con:iprovata dag!.t avve111ment1che ,ne seguono la pubbli– c~zion.e. I~ data 14 •lug:lio 1946, appena 15 giorni dopo SI cere~ d. pdorre nme.110 agli errori tecnici mediante I; emanazione I una sene d1 « norme di interpretazi.one-» per 1deco 1 g;lare la perplessità con cui i competenti hann~ acca to l ocum~nto e, questa è la verità più importante rr rendere prat:Jcamente appli'cabili norme che sembran~ f atte apposta, non per liquidare una pendenza ma per arne sorgere molte altre ' DGià nel _lu_glio 1946, _cioè_ appena pubblicato il giudizio e Gaspen, ,il suo destf,no_e segns1,to:nato male, condotto· peggio,. concluso m modo Lrraz1onale. ha finito per creare confusione, laddove le trattative locali avevano dato 0 ~t~va11:odando. qualche nsultato soddisfacente. L'ultimo e nt(tvo tentativo d1 salvare quel che in esso v'è di co st ru.tt1vo non è che 1~ r-Ì'prova della sua -insufficienza. D1: fatt;. il ~ecreto del g1ug;no 1947! eh~ rende obbligatoria la app 1caz1~ne dell ~ norme del g1ud,z10, ne contiene la con– danna_: 1,aI?phcaztone. sarà fatta. ~a Commissioni « con gli · adattam1e,i,C! o1lllce$mnalle CrJmPlziom particolari delle di– v.erse provincie e i1one ». L'esperienza dimostra che quando SI ncor,re .a queste formule generiche, che dico~o tutto senza precisare nulla. tu.tto rimane molto confuso. Riforma agrana demio·c,ristiana? Ma .una cond~nna ben più grave, di ordine morale, è sc~tunta dall_a vivace poi emica sorta a suo tempo fra cri– tici é sos_te111tondel d?cu!11ento_A parer nostro la più acerba critica sta propfJo m quella pretesa apologia che Ach11l_eG~and1 pubbl11:ò su « Il Popolo» del 28 giugno 1946, _m_cm, dopo _aye: rivendicato alle Organizzazioni sm– dacali bianch~ I 1111z1at1va delle agitazionf agrarie del 1919 , 1920 e 1921, e detto:.« Queste (]Jg<fazioni del ''20 e del • 21 ~oteva,,;o coo;dun:e, fin da allora, ad una revisione eqwa d-el patto co-lle tllvo e a que"st' !Pra,moleo priobaòilmen(e, si' Iniziativa • privata (Confinua21ione dai nn. pre,cedenti). III. Obiezioni ali/a pi"anificazione: a) Standal'd,izzazioine; difetto dr interesse perst0na/e. Co_ntro questa concezione s~ ap,puntano tuttavia "li 1t~ah di_ parecchi!? obiezioni, delle quali io mi p;'o– P?ngo d1 passar,e ?n rassegna le principali. La più ra– d1cal_e, e che ,perCl? va col:Iocata innanzi a tuite le al– tre, e quella che 10 ho letto su un grande "iornak ecoi;iom_ico: a proposi!?. de-Jla ult\ma Fie1ra Campio– narza d,1Milano. Lo sor1t-tore ammirava la meraviglio– ia varietà di produzioni dell'industria contempora– nea, e pensava malinconicamente che tutto questo scomparirebbe tosto se ci decidessimo ad abbra-cc,la– ,re il sist ema dl i una economia pianificata: tutti do– vremmo vestir.ci _allo stesso modo; tutti caJ..zarci uni– formement e; tut ti saremmo costretti a vedere gli stes– si filmsf . ~'ob~ezi_o~e era ve·ramente strana per la sua temi!· rita. Piamflcando, dunque, noi dovremmo giungere a!la standardizzazione di tutti i prodotti, alla loro nduzione, a so1i, tre o quatro tipi? Noi sapevamo che il processo verso tale epilogo era ,cominciato il gior– no in cui la grande industria meccanica aveva fatto la sua appari,zione nel mondo, schiantando o ridu– cendo al mi.nimo tutta la infinita varietà delle pro– duzioni artigiane. Apprenderemmo ora .che essa è itata, invece, liJ ,portato della pianifi-cazion,e, la quale dovrebbe essene già in azfone da tempo, pe!'chè ne– gli Stati Uniti, paese per eccellenza industrialmente meccanizzato, nessuno orma-i più ordina abiti o cal– zature su misura, ma tutti indossano calzano vestiti e scarpe fabbricati in serie. L'assurdo di tale inte-r– pretazione basta a confutare la sostanza della audace censura! Ma le obiezioni più consuete, più tenacemente ri– petute, hanno ,come bersaglio, non l'elemento econo· mico, ma l'elemento politico, ·che in una economia pianificata, dnterferirebbe nella inizi,ativa privatia, e, piuttosto, si sovrapporrebbe all'impresa industriale e B1bl1oteca l:i1r,io Bianco /.S'arebbe (lfUUPO uno svilupfjo della piccola e media pr 0 _ f!rietà_ ,agrico_klc!1e ,avrebbe fatto grandi passi, co,n tutti i suoi venefici nsuleati ». L'accusa che nessun avversario aveva osato formulare per deferenza all'uomo è scaturita proprio nello stesso Partito e sullo stesso giornale dell'on. De Gaspen: le norme del giudizio tendono alla forma– z101:e di_ nuova piccola e media proprietà coltivatrice, cioè s1_ •Inseriscono nel pro&'ram~a. di riforma agraria vagheg– giato dalla Democrazta Cnsllana. Ora, dato che l'arbi– trato doveva ser_vire a liquidare le pendenze per raffar. zare la mezzadna, e non già per liquidare la metzadria attraverso. un inasprimento della vertenza, è venuta da sè !a cm·dusione, da molti sottaciuta, ma da Achille Grandi !mpl1citamente ammessa, che !'on. De Gasperi abbia steso 11_~ocumento, non con l'animo del Presidente del Con– s1\l'!to,bensì con_quello del leadlllr della Democrazia cri– stialla. L'osserva~ione rip~rtata è poco riguardosa, ma non per _q?esto d_obb1amo tacetla. Anzi, per dovere di cronaca, dob– biamo_ nncarare la dose: non manca chi sostiene che le 1nsufftc1enze tecniche contenut_enel giudizio mirano proprio a creare quelle çompl1caz1~:m1 ~h~ più _di ogni altra cosa yalgo':o a stancare I propnetan, l quali, stancandosi, sono indotti a ve':dere la terra e, vendendo, aprono la strada alla n;1ova I?Jccolae media proprietà ... . All'1nfuo_n e _al di ~opr~ di ·ogni malizia sta l'osserva. z1_onerelat1ya al _propnetarJ, che hanno avuto ,i·l beneficio di, ved~r pian piano tramontare quel « I odo» intorno al quale s1,erano accese tante spera.nze dei mezzadri Il nostro compito di tecnici comporta unicamente· la va- 1?t_azi~medelle int_enzioniman~festate e non delle suppo– ~;z101;1. La conclus10ne allora e questa: le norme tecniche ms-ente. senz~ d1ec~ss•tà nel «lodo» hanno tradito ogni buona mtenz1oi:ie~1 rend·erlo un documento di sana rico– struzione su d1retttve chiare, con finalità di facile realiz– zazione. ALDO PAGAN[ o pianificazione ? commer.ciale. Noi possiamo oggi discorrere di questo c~n maggiore agio, perchè l'ex-Ministero per la Co– slltu~nte _ce ne ha reso più agevole la via, grazie ad u!la mc h_1 esta, da esso ordinata, sull'agrkoltura e sul– l'~ndus ~r.ia , cim •:elahivi 'interrogalorii di industriali, dr agrr -col tor1, dr Camere di Lavoro, di economisti ecc., nel corso -dei quali il problema della pianifoi,ca~ zohe fu larghissimamente discusso. . !-,'•i,nconveni_ente l!)rincipale di tale sistema di po– h_trca .economica, afferma -l'ing. Pietro Fe,rrerio, Pre– sidente della Soc. Edison d,i, Milano, il quale trova « preferibile la più sfrenata disorganizzazione alla mi– gliore pianificazoine », starebbe nella mancanza di interesse personale neti produttori: « Tutte le forme .che vanno sotto il nome di statizzazione socializza– zione, Ente a capi.tale .pubblico, mancan~ di un ele– mento fondamentale: /e persone fisiche che hannQ -impegnata. i ·l'oro capilg:l-i, ,cioè coloro che pagano cli person;i gll errori ·commessi, e che hanno, quind,i., in– teresse che l'azienda sia viva e vitale» (1). Così il Ferrerfo. Siffa 1 ta formulazi-one traduce :in termini dotti un proverbio popolare: « L'occhio del padrone ingrassa -il cavallo », sicchè quando il padrone si as– senta, ,il cavallo dimagra, ossia l'impresa deperisce. Appunto perdò l'obiezione contiene un grosso equi– voco. Nelia grande impresa, industriale o commerciale, il padrone non sorveglia il suo .cavallo. I capital,i, del1a Società Edison provengo•no da 34.000 azionisttl,; quel– li della ltalgas da 50.000; quellli della Montecatini, da · 57.000. Or bene chi -agisce, chi d-ir•i-genon sono le persone fisiche che hanno impiegato i loro capitalii, ma il ristretto Consigl-io che questi cap-i.tali ammini– stra. G'.i azionisti non eseroitano che un solo atto di 1intervento: una volta l'anno (e il Ferrerio ne con– viene) si recano ad ascoltare il Presidente o ·u Con– sigliere delegato che legge la sua relazione, dopo di . (1) MINISTERO PER LA CosTITUENTE, Rapporto della Commt.– sione economica, 11. Industria, AppenaLce a.la l(elazione (In~ lerrogalorif), p. 178,
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