Critica Sociale - anno XL - n. 1 - 1 gennaio 1948
10 CRITICA SOCIALE ostile ad una partecipazione al governo come quella ,che abbiamo accettata, : 1 a quale, in verHà, ci consente di fare ben poco nell'tinteresse della -classe lavoratri– ce e che dà vita ad una formula gove,rnativa troppo si~,iJe a quella infausta ,e da noi condannata, del tri– partito; a>ur ritenendo che troppo si è decampato dal– la chiara volontà espressa a Roma dalla base, sono pronto a riconoscere che la grave situazfone del pae– se e :1'timminenza deJl,e ,elezioni potrebbero dar ragio– ne ai partecipazionisti. E' perciò ·che, skuro anche d,i interpretare il pensiero di gran parte della mia, fede– razione, approvo neUa sua sostanza la decisfone adot– tala, salvo attendere l'espos<izione che dai compagnì responsablili verrà fatta a !Napoli. . · Viceversa l'imminenza del Congresso impone il do– vere d,i dire senza mezzi termini che la procedura se– guita è da condannarsi, perchè calpesta la democra– zia ,interna del Partito. Il Convegno aveva tracciato a tal proposito una linea precisa da cui non s-i sarebbe dovuto deviare. E se le .circostanze furono tali che non si: potè attuare quello che la rigida democrazia avreb– be imposto e cioè la convocazione del Congresso, per– chè si pronunciasse, si ,poteva almeno, e si doveva, convo,care' il Consiglio nazionale, che era stato stabi– lito nella mozione votata a Roma e d,i cui la Direzione dovev,a èurare (e non l'ha fatto) la effettiva creazione. Anzi, ad una richiesta della Federazione -di Ales– sandria fatla propria da moltissime Federaz,i,oni pro– vinciali, la Direzione rispondeva che tale convoca– zione era superflua ed •impossibil-e, allegando moHvi d'ordine finanziario, fondati ·quanto si vuole, ma che bisognava far presenti f,in da quando fu proposta la creazione del C.N., la. cui foutilità sarebbe in tal' caso a tutti apparsa evidente. Nè la Direzione del Partiito si è assunta, come sa. rebbe stato suo dovere, la responsabilità della gra-– vissima decisione che contrasta con il voto- del Con– vegno, ma se ne è s.caricata delegando il Gruppo par– lamentare, la cui ti.ncompetenza è manifesta, .non es– sendo esso un organo rappresentante gl'iscritti, ma l'esecutore, -in un determinato e ben delimitato cam– po, del!a volontà della base, che esso non è però auto– rizzato ad interpretare, anche per,chè in seno ad es– so non tutte le federazionti. sono rappresentate. Questa procedura merita censura ed il Cong,resso di Napoli, a parte la sua approvazione o meno alla sostanza della decisione presa, dovrà additare •i si– stemi per cu,i in futuro non abbiano più a riprodursi situazioni analoghe e perchè .come era nei voti for– mulati a Palazzo Barberinti,, la volontà della base·trion. fi sempre sovrana. MASSIMOPuNzo Il nostro problema .. l cruciale Come nel '19, e in acque ben più minacciose, fra Scilla e Car,iddi, a scongiurare nuove catastrofi una sola via s,i prospetta pel mondo: « la terza via». Perchè, solo appagando le ·istanze sociali, si può ef– ficacemente difendere la libertà, possono trovare so– luzione non ingannevole le aspiiraz-ioni .socialiste. Riuscirà cggi ad assolv'ere ,i! su-o arduo compito il movimento socialista? Saprà dei problemi sociali e wnternaziona-li trovare e real 1 izzare soluzioni che ci salvino da un'altra guerra e da nuove dittature? Per spil'iti 'liberi che si debba essere, noi non pos– srlamo staccarci dalla tradivione marxista senza rin– negare un secolo di storia e gli affetti per le sacr.e memorie dei nostri gran di. La meta è invariata: l'af, francamento del lavoro umano; ,il metodo è ancora lo stesso: la lotta democratica. Ma le « condizion-i obiettive» .sono profondflmente mutate; ·le esperien– ze passate suggeriscono amari mon,iti, per curi fa noc stra azione si presenta quanto mai ,complessa e ardua. Solo !'•internazionale so'cialista può impedire la dli– struziorie della civiltà, ma a patto di r,iconoscere c,3e essa deve alla sua astrattezza la sua passata sterilità. Vano è levare platonicamente lo sguardo « au dessus de la -melée ». Non si può evitar la guerra che avendo soluzion-i ~oncrete da proporre alle impellenti que– stioni ,contingenti, da cui, se ,insolute, le guerre fa– .talmente scaturiscono. Si deve -avere il coraggio di ap– poggia·re, senza falsi scrupoli d,i pretesa imparzialità, l'opera dei Governa che di I.ali problemi sostengono 1,oluzioni eque e razionali. BibliotecaGino Bianco Mai le « condizioni obiettive > reclamarono co11 maggior urgenza radicalti trasformazioni d·i struttura; mai, almeno in Italia, le « condizioni sub-iettive > i,i manifesta·rono tanto immature per una conciusiiva a– zione socialista. Venti e pìiù anni di soppressione del– le istituzioni democratiche e di paternalismo manga– nellatore hanno reso, ancora p·iù che dopo l'altra guer– ra, il popolo ùtaliano •impreparato a.l'eserciz•o della libertà e deUa democrazia, debolù e mal difese da'gli attentati d-i destra •e di sinistra. Si è avuto così la fal– -ldmentare politica del triparNto, ed un'azione ammi– nistrativa non certo. bri,lante, di poco lieto au,picio per le socializza7Jioni che si stanno invece compJen– do, e par,e con successo, in tanti altri paesi. Inoltre anche que11a che fu per tanti a-nru l'opera prevalente del partito, la veramente profìicua e meri– toria (quando fu oculata, saggia azione d:i resistenza per la difesa del salario, che riscattò dall'indigenza la classe lavoratrice italdana, è o·ra· un'arma ,che va sostituita con congegni assai .più perfezionati e più modern-i. Le « conquiste salaria1i » non sono oggi che una fugacissima illusione, risolvendos,i in aumento di prezzi e in ùnflazione. Marx .fece l'analisi critica del capoitalismo del suo tempo: un'~conomia ,che produceva quasi esclusiva– ·mente merci, mentre ora assumono p·roporziorni sem– pre più ampie i servrizi; un'economia in cui la pro– prietà pareva si stesse concentrando in poche mani, mentre oggi, a fianco della grande industria, pu!Jula– no le piccole industrtie e que1le a·rtigiane, e tanti ,pro– fessionisti guadagnano milioni, e le azioni della gran.– de industria circolano in parecchi strati sòoi-ali. La lotta dri classe non è pliù oggi il brutale urto fra pochi « usurpatori » e la gran massa deg!,i sfruttati e degli esp-ropriabi, ma qualche cosa di assai più elastico, assai più complicato, assai più diffdcile e più perico- . !oso, perchè tocca un ben maggior numero di u.nte– ressi. Proprio quel che ci vuole .per certi nuovii sinda– caJ.ist1 di oggi giorno! L'economd.a studiata da Marx era un'e·conomia do· mrinata dalla Jiibera conco-rrenz-a, di cui egli denun– ciò i malefici effetti e le ,catastrofiche tendenze. Ma ora la libera concorrenza· è stata accantonata, non so– lo perchè i « trust » ed d « cartelli » son divenuti as– sad più numerosi, ma perchè si è andata formando una nuova mentalità. Anche i fatti economici sono fatti pskologiai e non si spiegano cop le sole cifre. Come i lavoratori (quelli manuali) hanno soppresso il cru– miraggio, la borghesia ha saputo arginare la con– correnza. Alla tendenza i:ndividualista è subentrata una tendenza opposta, la quale, anzi.chè strappare c,Jient-i'al concorrente, sa accordarsi'tacitamente cen questo per pelar meglio quelli. In un'economia di simil genere le « ,conquiste sala– r1ak·» non erodono il ,profitto, ma spolpano il con– smp.atore: sono, quindi un benefieio effimero, a sca– pito della collettività, che ricade &ulle categorie re– iette e disarmate, 'che non hanno modo, nè sùndacale, nè commerciale, di rivalersi. Così la grandiosa ,con– cezione marxistica, di una lotta di classe redentrice del genere umano, ·rlschia dd frazionarsi in una mol– teplice competizione dii appetiti ,corporativi, nella quale, -come chiaramente si vede in certi casi, indu– str-i-ali ed operai sono perfettamente sol:idali, e il pro– fitto fa da paravento fra i contrastanti interessi delle ,categorie. Vi sono fodustrie ,protette, ùndustrie mono– poLstiche, artif·iciali e parassitarie, dilap,idatrici in– dustrie del giuoco e del lusso, ove ,capitalistii e di– pendenti usufruiscono di condizioni privilegiate dn danno della collettività. E non sii vedono anche i loro operaii, invocare per tali industrie protezioni, asse– gnazioni, concessioni, fdnanziamenti? Gli scioperi, le agitavi.oni, gli aument-i salariali d'i categoria non dn- ' taocano in definitiva dl profitto, ma incidono sui sa– i-ari reali di altre categorie; non sono più, come in al– tri tempi, efficace strumento d,i lotta di classe, ma so– lo un mezzo d•i difesa delle -catego·rie più deboli e dii– menticate. L'illusione di un processo d,inamico capa– ce di realizzare la g>iustizia automatkamente si- mo– stra altrettanto fallace 'neJla dottrina del marxismo quanto dn quella del liberismo, e ii problema morale, cacciato dalla porta, rientra dalla finestra. Perchè so– lo una azione sociald,sta che appaghi q.uellà aspira– rione di giustiz,1a cui anela, la società civile può non crearsi attorno il vuoto e trovare adesfoni e simpatie.
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