Critica Sociale - anno XXXIX - n. 24 - 16 dicembre 1947

CRITICA SOCIALE 493 pio, il valore degli scambi per il prossimo anno è fissato a 70.000.000di dollari, pressoohè uguale al totale delle espor. llizioni dell'Ungheria nel 1946. Anche il trattato con la Cecoslovacchia prevede un fortissimo aumento di scambi. Per molto tempo nel passato gli scambi di questi due paesi furono effettuati" soprattutto verso ovest. Gli altri paesi della zona hanno sempre avuto parte del loro commercio all'interno della zona d'inft~enza russa, ma quasi tutto il lòro commercio con l'Ovest era stato . assai aumentato. La spiegazione di ciò non è difficile. Le economie dei paesi del– l'Europa orientale non sono complementari. Essi posseggono e sfruttano virtualmente le stesse risorse produttive, e lo ?°arso svilup_po delle loro comunicazioni• non favorisce gli interscambi. Sebbene per una quantità di ragioni non si possano trarre conclusioni dailo stato del loro commercio prebellico, non è &enza significato che nessun paese in questa area svolgesse phì di un quarto del suo commercio estero all'interno dell'attuale zona d'influenza russa. Per la Polonia e la Bulgaria la proporzione era di meno del 10 per cento. Statistiche a parte, le diverse industrie della Ceco&lo– vacchia dipendono dalla produzione di macchinari che si possono avere soltanto dall'Occidente, che è del resto il suo tradizionale mercato per le esportazioni di lusso. Tutti gli altri paesi sono normalmente esportatori di generi "alimen– tar_i e di legname. Ma quale sarà, alla lunga, lo sviluppo di questi commerci? La Polonia esporterà il suo carbone piuttosto che sviluppare le sue industrie? E' stato giusta: mente osservato ohe i cambiamenti nella struttura produt– tiva della zona potrebbero alterare completamente l'aspetto del suo commercio estero e che una continuazione del com– mercio prebelllco chiuderà la strada ad uno sviluppo eco. nomico au larga scala-. La validità di questo argomento può essere meglio sti. mata se si considerano i trattati conclusi negli ultimi mesi tra molti paesi d'ella zona russa. Questi trattati sono nar– ma.lmente meno comprensibili nei loro scopi di quelli con la Russia. Sono trattati a lunga scadenza, che mirano ad una misura ai coordinamento nei programmi di industria– liz~azione, e, nel caso del trattato russo-cecoslovacco, anche alla formazione di comitati congiunti per la pianificazione. Secondo questo trattato, la Cecoslovacchia dovrà fornire nei prossimi cinque anni macchinari ed installazioni - per il valore di 7,5 miliardi di corone. Coloro ohe considerano questi accordi come facenti parte della risposta russa alla proposta di Marshall dimenticano tre cose. In primo luogo, la realizzazione di questi accordi a lunga scadenza dipende da un aumento delle importazioni oecoslovacche di macchinario e di materie prime dall'Occi. dente, e il recente accordo commerciale rnsso-cecoslovacco è apertamente in contrasto con quell'aumento. In secondo luogo, oltre alla fornitura di impianti, questi trattati sot– tintendono un processo di reale risparmio in forti propor– zioni; mentre nessuno dei paesi d~lla zona dispone di rispar– mi al di là. dei rropri bisogni, e per· alcuni di essi, ee non per tutti, quel processo di rispa,rmio costituirebbe un peso eccessivo. Ma, ciò che alla lun'ga è più importante, qualsiasi eviluppo iudustriale su larga scala nell'Europa centro-orien– tale dipende da un vasto mercato interno, che può fondarsi soltanto su un'agricoltura prospera. Per consenso generale, la principale linea di sviluppo per le risorse agricole della zona rmplic~ un'agricoltura intensift~ata e lo sviluppo del– l'industria alimentare. Un simile sviluppo, a. sua volta, di. pende da un aumentato sbocco per i generi alimentari di prima qualità, e per un lung~ periodo di tempo tale mer– cato può essere trovato soltanto nell'Occidente. Considerato sotto questo a spetto, il commercio con l'Occidente ben lon– tano dall'ostacolarlo, lo sviluppo economico della zona, ne è anzi la- 1( oonditio eine qua non ». In ultima analisi, il concetto di un b]occo economico orientale autarchico si presenta come fondamentalmente de– bole. Questo blocco si accentrerebbe su un paese, la Russia sovietica, che ... è economicamente più arretrato di alcuni dei suoi satelliti: un ~aese incapace di soddisfare ai bisogni 'del blocco quanto all'attrezzatura. industria.le e, comunque, di aeeorbire in cambio le sue eccedenze di generi alimentari di prima qualità. E' vero che la Russia ha portato a termine la eua rivoluzione industriale con un i:ninimo di scambi con il mondo esterno, ma essa aveva allora una grande quantità di risorse industriali non ancora sviluppate, e non doveva atrrontare un problema di pressione demografica. Senza dubbio la Russia può, se vuole, avvalendosi ·di mezzi politici, allontanare il commercio, la produzione e lo SYi!upp 0 dei suoi satelliti dalle direttive meglio rispondenti alle loro risorse ed ai loro bisogni. Essa può anche ottenere qualche beneficio a breve scadenza da un'azione di questo cenere, ftseando i prezzi delle merci da scambiare, in base ilgll accordi bilaterali, a proprio esclusivo profitto, ma mal. ibliotecaGino Bianco grado ciò è chiaro che una simile azione impedirebbe Iii ripresa economica di questi paesi e, in definitiva, potrebbe ridurre il loro tenore di vita allo stesso basso livello della Russia. stessa. Lariforma dell'Insegnamento inCHoslovacchla. Nell'articolo · « Cecoslovacchia socialista" da noi 1>ubbli. cato nel n. 21 si parlava della riforma dell'ordinamento degli studi in quel paese. A complemento di quelle notizie pubblichiamo ora una. corrispondenza inviata da Helena Pori– rova alla e• Revue Internationale ». ' · L'insegnamento è basato attualmente in Cecoslovacchia. sui due seguenti principii: l'insegnamento obbligatorio c; mincia a 6 anni e termina a 15. I ragazzi lo :ricevono da.i 6 agli 11 anni alla scuola primaria, che è di un tipo unicb (eccetto alcune scuole ecclesiastiche in Slovacchia); dagli 11 ai 15 anni alla scuola primaria superiore, oppure alla scuolà secondaria. Dopo i 15 anni, i ragazzi usciti dalla scuoi~ pr_imaria superiore entrano nei mestieri o nei corsi" speciali', gh alunni della scuola secondaria in generale continua-né> gli studi fino al diploma, a 19 anni. Il diploma permette agli alunni di proseguire gli studi superipri. Agli alunni della scuola primaria superiore è concesso la possibilità', fino ai 14 anni, di enti;are alla scuola secondaria dopo aver · sostenuto un esame _complementare. Da questo rapido esamè si vede subito che le questioni dell'educazione e della desd– nazione dei ragaizi sì pongono già a 11 anlli ·e che i motivi di scelta sono determinati soprattutto dal desiderio a dal– l'opinione dei genitori, dalla loro situazione finanziaria o da altre cause di ordine pratico, piuttosto che dall'inte!li'. genza. dall'attitudine e dalle disposizioni déi ragazzi. Naturalmente il regime socialista in Cecoslovacchia rie~ · nosce il dovere di stabilire un siStema di insegnamento che assicuri a tutti, senza differenza di provenienza e di posi– zione sociale, la possibilità di avere una determinata edu• Cazione. che gli consenta di usare le sue migliori attitudini e disvosizioni p~r il bene della società umana e per la sua propria vita, piena e feconda. · Dopo aver ampiaimente discusso questo problema, il Mini. stero dell'Insegnamento e della Cultura ha formulato. all'ini– zio. del 1947, un progetto di riforma dell'insegname11to, oh~ ha attirato l'attenzione del popolo e suscitarono numerosè discussioni e polemiche. Il progetto propone l'istituzione della scuola unica per tutti i ragazzi da 6 a 15 a.noi. La decisione sul destino futuro sarà cosl presa al quindicesimo anno di età, quando JP. attitudini dei ragazzi appaiono molto più chiaramente. Il progetto riserva quindi a tutti le stesse possibilità d1 proseguire gli studi. sopprimendo le scuole secondarie chè si trovavano soltanto nelle città di una certa importanza:, n•entre il nuovo tipo di scuola unica di secondo grad() sarebbe stabilito in tutti i luoghi dove attualmente vi è la scuola primaria superiore, la quale in gener.ale è acces: sibile a tutti i ragazzi. 8i -tratta, però, non .di dare a tutti lo stesso grado dt cultura, ma le stesse possibilità. di avere l'educazione più ndatta alle attitudini ùi ciascuno. Ciò pone dunque il pro– blema della forma. di insegnamento, specialmente delle ma– terie classiche, nella scuola unica di secondo grado, per i ragazzi __dagli 11 ai 15 anni. A· questo proposito si sonq formati due gruppi. Uno chiede_ la divisione degli alunni in diversi rami o classi; il second0 ·sostiene una stessa base di insegnamenfo per tutti gli alunni dèna scuola unica di se~ondo grado, completata, per i meglio dotati, da materie speciali a scelta. I meglio dotati, poi, proseguiranno nell~ scuola unica di terzo grado. Quest'ultima proposta, che cor_ risponde anche a.J progetto di riforma dell'insegnamento francese formulata dal <• Groupe de l'Enseignement Nouveau ,,, sembra destinata a miglior successo. · Quanto alla scelta delle materie e soprattutto dell'indi. rizzo della scuola di terzo grado, per ragazzi dai 15 ai 18 anni, viene afferma,to il principio socialista: che i desideri dei genitori, positivi o negativi, e la loro situazi~ne econ~ mica non devono influenzare in nessun modo la scelta. M·a la semplice pagella .non basta a dimostrare le vere attitudini dell'allievo. La decisione sulla destin_azione dell'alunno pei– un'educazione teorica, speciale o pratica, deve essere riser- 1ata alla scuola e agli insegnanti, i quali devono trovare una giusta regola per apprezzare le attitudini degli allievj; una regola piuttosto umana che statistica. ' Il progetto di legge fondamentale ha intanto sòllevatò vivaci discussioni fra i partiti politici e gli specialisti. I socialisti e tutti i progressisti sostengono il progetto dell.i scuola unica senza branchie speciali, mentre gli elementi co:iservatori vorrebbero soltanto dei miglioramenti dell'at: tuale sistema d'insegnamento.

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