Critica Sociale - anno XXXIX - n. 24 - 16 dicembre 1947

CRITICA SOCIALE La « spirale tota/itaria > Era un'impresa s~v_ru~an_a c?stringiere per ann,i u~ popolo di ~ 70 mi:hom di abitanti ad un regime virtualmente _d,ifame e· neHo stesso tempo forzarlo a lavorare a n-tmo crescente. Nessun regime al mondo a,vreJ?be..potu_to· ottenere .ciò, eccetto una dittatura tota 1 Li-taria del-la specie più cr ude' .e .e s_pietata. Una volta as~egnato, questo fine a.la nazione, nessuna for~a di gov~r~o, se non un despotismo totali– tan_o, era possibile. S_o:tanto con g--!iestremi del ter– ronsm~, del.:a ~oerc1z10ne, della •schiavitù, accom– pagnati da una mtensa propaganda, le masse avreb~ bero potuto essere tenute in catene e costrette a sopportare ~e ~r1:1de:iprivazioni al.e quali erano sot– topo~te. Qumd1 ·iJ programma economico del partito d?mmante_ determinò Je forme politiche del suo re– ~n:ne: E v.iceversa, so tanto una dittatura di partito 1,lhm1tata e totale avrebbe ,potuto avanzafle un simile programma econom(co e portarlo a, termine. Ogni «successo» economico rafforzava la morsa polizie– sca de:l partito e di Sta in sul popolo.· Quindi tanto :i, fa 1 tori economici quanto quelli poli-tici .contribui– vano_ a rafforzare il potere dittatorià'e del .partito domi nante ed i~_sqo caraUere totalitario. La « ditta– tp.ra del -proletariato », che aveva preso iil ]ilotere .per 1,1b erare 'Il lavoro e proteggere le masse lavoratrici da !:o sfruttamento e dall'abuso, aveva rov•esci,ato le sue funzioni: 'essa divenne ora lo strumento dello Stato totalitario per render schiavi operai e conta-, din~, per strappare a-dessi iU sovraprodotto, per sfrut– tarh 1n un modo come .i. magnati, -capitalisti e ter– rieri non avevano mai osato fare nei tempi moderni. Il periodo deHa collett1vizzazione e d-eJl':industria– lizzazione strappò ai lavoratori russi .que!l:'a.pur pic– co:a libertà che essi avevano raggiunta. Ogni libertà d·i movimento al'l'intetno del paese ed ogni, libertà di cambiare lavoro svanirono. Ciascuno rimase legato alla città o a•l viraggio, a·tla fabbrica nella qua 1 è la, vorava. -Vennero staoiliti r1gorosi contro1li su~le con– dizioni di Javoro, furono stabi.liti i salari e. le ore ·d,i,lavoro, e furono introdotte ,punizioni inaudite _per i 1 1iberi favoratori. Anche ::e colpe minori, come ar– rivare tardi al lavoro, potevano essere punite· con la prigione o .con la, deportazione in campi, di concen– tramento. Nelfo stesso tempo, vasti, campi 'd.i con– centramento (che si contano a centinaia) furono isti-– :tuiti in tutta la Russi.a. In questi campi, milioni· di cittad·ini sovietici dovevano, e devono ancora, lavo– rare come schiav-i nel senso ,letteraJe d,e:Jla parola, e ne·ne più inumane ,condizioni I sindacati controllati dal:o Stato, che all'irnizio ave– vano il comp-Ho - almeno J,n linea di pri,ncipio - di proteggefle i lavoratori e di rap,presentare !i loro dnteress·i particolari, economici, e sociali, furono com– ple·tamente trasformati durante questo periodo in uno strumento demo Stato per dirigere con sti'curezza i [:avoratori, e ,costringerli a prestarsi, al mass·imo pos– sibile, alle sov,rumane esig,enze del regime. Nello ste~so tempO la necessità economica di creare in-• _ centivi per acce!erare -la produzione e, p-iù, finte– resse politico deJ.la dittatura d-i,avere uno strato so– ciale materialmente .interessato al sopravviv,ere del regime, ,portò a]a introduzione di un s·istema di sti– pendi e salari, fortemente differenziati. Ciò finì con il crea,re una piramide sociale in .cui i contrasti fra ricchi e poveri sono più forti di, quanto ~:iano mai stati sotto i·l vecchio regime feudale .o ,sotto il nuovo regime capitaldstko. Non sono sol,tanto gJ:i,stLpendi ed i salari in mo– neta che contano in Russia; sono questi e la somma totale de'lle rimunerazioni i,n comodoità, servizii, pri, vilegi sp.eciaU, ecc. che favqri,scono coloro che sono a,ssunti da:: grande datore di lavoro: lo Stato. Così i privilegi polit1ci ne comprendono molti altri, come una casa m:i,gli,ore, razioni specia,li, i1 di-ritto di ac– qui.stare atle cooperative, l'automobi'Ie, scuole spe– ciali per i figl,i, la vi::Ia in campagna, il p~rmesso di acquistare beni esteri a bas,si, prezzi drJ. scam– bio, e·cc. Una ·nuova società, gerarchicamente differenziata, e piramidaile ~. si è 'costru:ita in Russia durante i. due - ultimi decenni una società di, ·t-ipo totalitario ed as– solutistfoo. In 'cima all!l! pdramide socia:le vi è• una nuova aristocrazia, lo strato superiore p,iù pr~vi4e-: giato, composto prima dù tutto dal partito, e ·poi da,1 iblioteca l:J1110 t::s1anco pezzi grossi della amminis•lrazione civile economica e militare, d,e,.:la po:iizia e deHe a,Jtre branche del gove-rno. La guerra ha aggiunto a questi,, come un e~emento molto importante, g.i alt-i ranghi dell'eser– c~•to- i{ « nuovo vittorioso esercito», - in cui un giovane fenente ha una paga di 1000 -rubli mentre un « borghese·» ne riceve -10. ' Il ,primordiale assunto su ·cui poggiava l'idea di Lenin del'a « dittatura del )}roletariato » era che il· governo dittatoriale. rivoluzionario, rappresentante la classe ,avoralrice, sarebbe :riniasto costante immu– tabile nella sua ideologia, nella sua· mora.ità' e nella sua sincerHà. Questa era la sola garanzia contro la possibilità che il governo diventasse una cricca e dege_ne:asse in un chiuso gruppo socia e, che p otesse servirsi del suo iUimitato ,potere per fini che n u.la avessero a vedere con il bene -del proletariato. Ques_ta garanzia poteva sembrare valida, secondo la teoria ,che il periodo del:a dittatura doveva essere mo'.to breve, se esso avesse avuto soltanto - come Marx aveva detto --'·cD scopo di schiacoiare la resi– stenza dell~ classi capitalistiche contro il governo delLa maggiora-mia. Ma quando, come in Russia il periodo della doittatura dura per tre decenni o più sorge il_ problema come impedire la degenerazion~ della minoranza che domin11 i.- partito.- All'inizio del loro dominio i bo:scevichi · stabilirono che il loro partito dovesse rimanere democratico, anche se il regime istituito nel paese era dittatodaJ.e. Dittatura per 11 -popolo nel suo complesso; democraz'a (de– moc:azia tlnterna) per il partito bo scevico: questo era 11 concetto. Nessuna opposizione po'.itica doveva essere permessa nel paese, alle e:ezioni per i Soviiet, per 1 sindacati ecc. Ma nel partito le opinioni dove– vano essere discusse liberamente, ed i dil.'igenti e·etti democraticamente. II partito era concepito come un'iisola democratica in un mare dittatori-aie Presto, ,però, ap-parve chiaro che si tendeva ~d an– dare in una direzi.one ben diversa. L'ammonimento di. Len.iin, di non usare il terrorismo contro i ,capi dissenzienti de: partito, fu trascurato dal suo suc– cessore. La -logica deLa « spirale dittatoriale» che nel suo necessario sviluppo diventa una « spirale tota'.itartla », cominciò a lavorare quasd automatica– mente. Si capì che se l'op.posizionè fosse stata am· messa all'interno del partito, le sue idee ed i suoi s ogans non avrebbero potuto essere costretti nelle riunioni a porte .chiuse del parlato. Tanto l'opposi– zione quanto .Ja maggioranza avrebbero cercato ap– ,poggio tra i membri del partito. Ne sarebbero se– guite animate discussiontl, i rumori. avrebbero riem– pito l'aria, e quello che fosse cominciato come una privata discussione del partito sarebbe diventato b en presto, con tutti d pro e i contro, di pubbli.co do– minio. iNel 1926 l'opposizione congiunta di T rotzky, Zinoviev e Kamen_ev potè facilmente organizzare di– mostrazioni dii piazza, per non parla,re delle riunioni segrete di massa. Ma ii,. .circolo deiJ membri del par– tito eui era permesso dtl partecipar-e alle discussioni ùnterne divenne sempre più ristretto. La Ji.bertà di informazione e di parola anche alle riunioni de~ parbito div-enne sempre più limi-tata. Dal 1930 questi « diritti » diventarono privilegio esclusivo dei diri,– genti centrali del partito. In def\initi-va, come ogni opposizio ne nel paese era -considerata un -pericolo potenz.ia: ,e per dl partito e per il regime, nessuna op– posi .zione o dissenso ,potè essere tollerato a!l'interno del partito stesso. La decisione del Comitato cen– trale divenne legge per il partito, e gradualmente il « Politbureau » e J'onn,ipotente segretario sostituirono Ìil. Comi-tato centrale. L'autori-tà dàla polizia· segreta, a capo della quale fu ,posto un membro del Politbureau, fu gradualmente estesa, al punto ,che nemmeno i più alti membri dello stesso parbito comunista poterono più sottrar– v>isi.Ogni, -di-l'igente del pa·rtito (eccetto Stalì,n) aveva un dos9ier al segretariato ed al quartier generale deHa NKVD. Quasi ogni parola di ciascuno· era fii– cordata e ana:fo:zatata da specialisti ben addestrati. Così il partuto, che da un pezzo aveva -cessàto di essere una « isola demooratica », fu d·iretto dall'alto con gli stessi metodi totalitari già ap,p1icati a tùtt«? i,l paese·. La dittatura del prole,tarùato era diventata· la duttatura di poç_hi uomini, di fatto di, un uomo,' che, con J'aiuto di lina macchi,na immensa, ma as-

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