Critica Sociale - anno XXXIX - n. 23 - 1 dicembre 1947
454 CRITICA SOCIALE ~ partito, avevano creato, per poter esercitare la loro in, fluenza anche ,in questo campo, una nuova organizzazione sindacale, la Confédération géné~ale umtaire, e da allora cominciarono, e conti,nuarono pol sempre, 'I: so~tenere la necessità di una fusione fra la loro organizzazione e la C. G. T., finchè, nel 1936, poterono. a!)p_rofittare del Fro1;– te Popolare, il quale, con _ben altn hn1, fece pr~valere 11 princi.pio della unità operaia, e ottennero la fusione. M_a questa, come la sorte che to_ccòall_a C. 9. T. fran~ese d1;– mostra, finisce sempre con 11 servire gli estrem1stJ. I dirigenti della C. G. T., v_erament~ avevano creduto di premun~rsi contro questo per1col~, es1g:endo,l!-1.momen– to della fusi-one che »·due terzi dei posti d1rettw1 fossero riservati loro d~to che gli ef:fettivi della C. G. T. erano molto superi~ri a quelli della Conféd'ération, unitaùe. Ma • comunisti, con i loro ben noti ·sistemi, riuscirono ben presto a soverchiarli. La conquista comunista ,fu però arrestata dalla conclu– sione del patto germano-sovietico, quando· i comunisti, che avevano seguito la politica russa allora favorevole alla Germania furono espulsi dalla C. G. T. Dopo la sconfitta della Fr;ncia, la C. G. T. venne sciolta da,! g-overno di Vichy, e s~ dovette registrare il passaggio di alcuni sin– daca!i.sti al servizio di esso. Ma i quadri sussistettero nella cland~sti.nità. Al momento della liberazione i comunisti si impad'rcinirono, spesso con la forza, dei posti dlrettivi. Essi tentarono di saivare le ap,paren'ze, mantenendo alcuni sin– dacalisti veri, come Jouhaux, ne\ conutato direttivo, ma la nuova C. G. T., attraverso Frachon, dwenne completamente uno strumento nelle loro mani. Nei primi tempi dopo la liberazione la tattica <:O!Jlt.J?Ì:St'l: fu intesa unitamente al rafforzamento delle po~1z1,oni de1 comunisti stessi in seno all'organizzazione. Poichè il par– tito comunista partecipava al govern9, esso doveva fare in modo di rassicurare l'opinione pubBlica, sulla, quale non poteva fare allora molto assegnamento. Quindi gli scioperi, salvo quando fossero strettamente -necessarp ad assicurar– gli !'.appoggio delle masse operaie che altrimenti si sareb– bero allontanate, erano proibiti. Questa tattica non sfuggì fin da allora a parecchi ele– menti sind'acali:sti, i quali manifestarono la lor.o ostihtà, sia disertando la C. G. T., sia costituendo piccoli gruppi nel seno stesso della C. G. T. Furono appunto questi grup– pi che, per dimostrare_ la loro forza, scatenarono sciope_ri _ che dapprima i comunisti non "'.olevano, come nel caso, m primaver-ai, degl~ scioperi alla Renault, 'che determ~narono la prima grave crisi di governo in ·Francia. I comunisti, come è notb, tentarono dapprima di dominare queste ten– denze, ma in seguito, anche perchè la nuova politica di• Mosca imponeva di alimentare ~ moti popolari-, essi segui– rono la tattica più demagogica d'j.spingere all'estremo tutti i moti che si palesassero. Tanto più. poi,· divenne per loro necessario fare della C. G. T. un loro strumento, per ri– farsi dello scacco subito nelle ultime elezioni, .in cui per– sero una notevole quantità di voti. Frattant@ però gli elementi contrari alla dominazione co– munista comimciarono ad agire in maniera efficace, o su– scettibile di diventar tale. Essi hanno come loro organo il settimanale Force ouvrièr.e, che da due anni combatte contro la prevalenza comunista in seno alla C. G. T. ed in– torno al quale si sono costituiti numerosi gruppi di sim– patizzant( Fra i loro cap~ si notano alcuni membri del– l'ufficio della C. G. T., come Jouhàux, Bothereau, Neu,– meyer, Delamarre ed il segretario· della federazione degli. .impiega!~ Capocci. · Il gruppo di F&ce ,owzmère ha tenuto una settimana fa a Parigi una conferenza nazionale pet stabilire le linee della sua azione. Durante i dibattiti, alcuni -Oratori,hanno auspicato la. fondazione di una nuova C. G. T., cioè la scis– sione. Ma l_a grande maggioranza dei delegati. ha deciso di lottare contro « il pericolo crescente della politicizza– zione deJle orgànizzazionii sindacali» all'interno· stes_sodella C. G. T. L'orientamento· generale di questi sind,acalisti è bene espresso, nella dichiarazione v-otata, in questi termi,ni: « La confèrenza ·dei gruppi di Fo,rce ouvrière denuncia come pericol9sa per l'unità sindacale e per la forza del sinda– calismo operaio l'a ricerca sistematica dej. postr di•rettivi da parte di. un partito pciliitico, con 1o scopo di fare del mo– •vime.nto sindacale uno strumento di questo partito». I de– legati hanno pòi chiesto ai sindacalisti che,· scoraggiati; si soirò ri:ti.Tati,di rie.ntrare nella C. G. T. per adoperarsi a~– si•eme eon loro «là fàr rispettare i principi ,di tolleranza e le regbie d'elÌa democrazia per il trionfo del sindacalismo· libero ed 'ind.ipend·ente»..P'er quanto còncerne· 'il. piat)o· Mar-. lihall, la ·conferenza «l'ii:onosce necessario'l'aiuto eèonomi.cò BibliotecaGino Bianco americano» e aggmnge che non ne deve derivare « nessuna alienazione dell'indipendenza nazio nale>. ·E' .da notare ancqra che. ques.ti sindacalisti, e primo t-;,a ess» Jouhaux, hanno decisamente denunciato il pericolo co. stituito dal generale De Gaulle, chiedendo che tutd gli operai facciano di tutto per impedirgli di arrivare al potere. Per ora j comunisti tengono ancora la di.rezione e non sarà facile, conoscendo i loro metodi e la loro decisione, scalzameli; tuttavia, la volontf che si è manifestata · in Framcia contro il loro predominio è sintomatica e l'azione di questi hberi sindacalisti merita di essere seguita con attenzione, poichè da essa dipende in gran parte il successo della democrazia .nel Paese. P. G. Due fronti • Due eventi hanno avulo _preminente rilievo tra quel– li svoltisi nel nostro Paese la quindicina scorsa: la risoiuzione de'! Comitata.,Centra:e del P.C.I., con J'.ap– pendice del discorso Togliatti al Congresso Provin– ciale Milanese, ed il Congresso della Demo-crazia Cri·• stiana a Napoli. Ciascuno dei due eventi obbediv11 alla logica interna dei due !'ispettivi ,partiti, concre– tani!osi in una necessaria e prevista pr~sa di _posfaiò– ne politica; ciascuno dei due atti, più che al. « pub– b'lico » qualificato, ma limitato, degli aderenti del proprio .partito, si rivolgeva aJ; Paese, per prospettare una peculiare linea di condotta; ciascuna delle due tesi. non era esente da preoccupazioni estranee, sia di carattere internazionale, sia d,i. carattere elettora– listico. · Eppùre, per quanto percorressero ciascuno un pr9'. pri,o binario, i due eventi hanno finito con l'dnter– ferire, e non certo con il ris:i:Ctato di una chiari" ficaz-ione. n secondo ha finito con l'essere la dra– stica risposta alla drastica tesi del primo. Infatti, nella dichiarazione comunista. c'era anche la mira di smuovere, con un'aspra: demoliztlone di tutta l'o– pera del governo democristiano• e con il richiamo all' offensiva reaziionaria-neofascista-padronale in alto e di porre, conseguentemente, di fronte a pre– .cise res,ponsabilità la ,cosidetta «sinistra» della D.C:, ,puntando sulla paradossale situazione per cui un par– tito composto per quattro quinti di lavoratori è in realtàJ guidato da una direzio ne, se n on nettamente di destra, pér Io meno assai sollecii.ta degli interessi conservatori, o addirittura capi talistici e finanziari,, dell'altro quinto. L'effetto fù del tutto controprodu– cente. Sta di fatto che la- mossa ,comunii.sta, conside– rata e conclamata quale una « dichiarazione di gue11- ra », anche in questo caso non ad altro giovò che a far bloccare tutte le forze contro di sè. Essa favorì la manovra di Pic,eioni e di De Gasperi <;liifare di– leguare nel Congresso di Napoli ogni op-posizione del– la « sinisbra ». In funzione di un'unità più che mai necessai7ia, in quest'ora grave, per que'llo che_ volle proclamarsi « partito-guida della democrazia italia– na», si ottenne una generale sottomissione dei dissi– denti. II risultato complessivo dei due fatti è' .stato quello di un irrigi,dimento delle posizi@ni, che non hanno pii,ù mediazioni, ma sono di violento ed irreduttibi'lle antagonismo. Entrambi i partiti si proclamano ful– cro essenziale ed esclusilvo ed intollerante della di!- . mocrazia in Italia e perentoriament~ sollecitano tut~e le alt11e forze a schtl-erarsi attorno a. sè per l a saJ- . vezza da un imminente pericolo. Entrambi - anc.àe se con ,diverso nervosismo, con diverso •Jlinguaggio,– con diverse ,parole d'ordine, diversamente mobilitane do entusrl,asmi e paure, fervori e conformismi - gri" dano forte quel_ « chi non _è con _noi è contro di n~i ~ .... _ che è .Ja fossa di ogni democraz,1a. (E. ,che lo facciano. - prevalentemente per accaparramento elettorale .è lefr se la sola, magra, consolazione). No, la d·emocrazia italiana non ha tratto grandi van.taggi da questi due eventi. E,. se c'era bisogno di• una chiarificazione politica, que,sta,. in definitiva, .-ha operato a rovescio: anche qui: polarizzazfone agli estremi, ed eliminazione di ,tutti i termini di possi-
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