Critica Sociale - anno XXXIX - n. 23 - 1 dicembre 1947
CRITICA SOCIALE 451 Dei · consigli di gestione e di altre cose Fra tutti :il segni .di, irrequietezz-a e dii disagio che hanno tenuto e tengono in fermento, in questi gior– ni, ,le terre d'ltal'ia, nessuno è forse impressionante quanto g;uelli c~e -~- ve!lgono dal~a Pug.ia .. La P_ugl!~ è una delle reg1om =iitahane la cm popolazione e p1u abituata a1La fatica e alle soffere·nze. I contadini; che costituiscono il nucJ.eo dtl gran l'Unga più numero– so della popolaz-ione lavoratrice, vivono quasi tutti in città e percoprono ogni giorno dieci, dodid, quat– tordici -e più chillometri .per raggiungere il luogo del loro duro Javoro e tornare la sera a casa, dove H at, tende un pasto magro e un incomodo giaciglio; e re– sistono alla estenuante fatica. con una ,perseveranza e ,con una rassegnazione che suscitano a un tempo ammirazione e spavento. Fin dove sii"può scendere infatti nella via della rinuncia a ogqi ,e.sigenza u– mana dli vita? Quando Ja famiglia ·cres'ce e le bracci-a sono -esu– beranti, per la terra da coltivare e non trovano altro ·impiego in città, i contadini pugliesi da dec.enni si sono abHua,ti- ad anda,re a ,oercare altrove, anche lon– tano, altre occasioni di Javoro, abbandonando la ter– ra che hann-o fecondato e che dà ... ad aari lanta rie-· chezza di vino, d-i olio, di verdura, di frutt~. Essi sono stati fra coloro che hanno dato più largo con– ,td-buto a quella gi,gantesca ,corrente di emigrazione -con cui J'Itali.a ha tanto contribuito •a mettere in valore le ricchezze del!' America; essi hanno soppor– tato .JàJ hl peso di un lavoro anche- ,più duro di ,quelJo che compievano i,n patria; banno sofferto I,a miseria ,più nera, sono stati, vi!tim_e -d.ella ingordigia crudele dei faztmderos, dell'abbandono nel deserto delle fa– zendas dove h anno ,contrat to la febbre gial.l.a e altre malattie, senza possibilà.tà d·i, assistenza medi·cà: nè d-i cura nè di altro ripo so fuorchè quello che h at– tend·e•va' •nella tomba; e, tpur s·otto l-'o·ppressi,one di tutte queste .soffere-nze, essi hanno trovato: modo di risparmiar denaro per mandarJo ali.e fam1,gl1e, con– tribuendo con queste loro «rimesse» a saldare 1-l passivo della bi.lancia commerciale deL nostro Paese. Se .gente così ,abi.tuata a .s.ofl:ìri-r.e oggi si agita e ,fu, multua e compie atti di viol,enza, non è lecito alle classi d-irigenti di attrdbuirne -!'ori.gin.e alla, sola pro: paganda comuni-sta, nè al turbamen-ti:i J)I"o~otto negh spiriti dalla _guerra,_ che !lelle t.e_rred1,P!1gha ha fatt? sent-ire assai poco 1 suoi effetti, tanto e vero che fa cercarono e trovarono per J>iù mes-i ,rifugio la fugace dinasti.a Sabauda e -i,1seguàoe governo Badoglio. L'o– rigi-ne è nel co lpevole ,egoismo delle ,c_lassi dirigenti, che non han.no mai sentito -il dovere d1 affrontare un problema che dura _da se~oli e s~ ,ri!~n?va ogni anno, non appena cessa :11periodo da ,pm mtenso lav·oro agri-colo; ì'origine è nella insipienz.a e _trascuratezza dei governi, an·che di. queHo che ora ci r~gg.e,_com.e - in grado non ,certo minore - del!~ Esarch1a p,n– ma, del Tripartito poi, che -in due anm e m~zzo han– no es aurito nel le imterne baruffe la loro mconclu– de-nte operosi.là ·e non hanno saipu.t-o far nul,J-a per solle,v,a,re la mi seri-a del Paese. Que1 che avviene dn ~ug.lia_ h~ •J?iùtriste eloquen• za, per la ragione detta m pnnCIJ?I0, che non quello che, in forma poco di~er~a, !lvnene _altrove e che rivela una condi-zione d1 d1sagno su cm ,oerto .la µro– paganda comunista riesce_ a far pres_a _aggravando le manifestazioni, ma che mclude grav1ss1me ~-esp~n– snbi:tltà più lontane. Non vog!i~mo ent:ar qu! _a gm– di-care della poH!ica d~ r.estnz1one _dei cred1t~. con la quale iJ Ministro En~audi .ha m1rati:i e rrpra ad arrestare il ,flagello dell'mflaz1'0ne. Possia!Ilo amm~t– tere che, buona in se stessa, essa,, per .11 ID:Od<:J 1~ .cui, è stata applicata, abbia prodotto s1tuaZionI d) crisi eh.e era opportuno .evi,tare; ma è certo c_ h~tah situazioni si sono verificate soprattutto -p~rche . 1.no- 1t,:,i capital,isti non hanno vo!_uto s~-ob1-hta:e ne le gigantesc'!:le ,ri,serve di m<\rci accum~· al,e nei magaz-, zini, ne :le riserve, veramente fantastLche pe • .Je loro •bliotecaGino Bianco di,mensioni, di do!,lari e d:i franchi che essi hanno depositato nelle banche ameri.cane e .svizzeni, fro– dando Ja legge e caJpestando, con sfacciata violazio– ne di• •o·gni norma di soLidarietà nazionale e d i uma– nità, g!.i,interessi del ,J-o-,o Paese e il dirit.to di vi,la di que:.Je classi Javoratni.ci, la cui fati,ca ha loro pro– curato quel .pantagruelico cumulo di ricchezze. Si capisce che di fronte a questi fatti, i•lavoratori esigan o di u ver l,a possibilità di vigilare su!l'anda– me.nto de.le az.:.ende in ,cui, prestano l'opera I-oro, _af .. finchè cess i una ,situazi-01ne nella .qua:e essi, sono condannati ad esser lo •strumento con cui si fabbri– cano ,i. mil.ioni e •i·mi.liardi e che si mette i.n disparte quando l'use rdi .esso divenga ,superfluo e non si sti– mi conveniente neppure di spendere i,J dena-r-o ne– cessario a mantenerne l'eff'denza per ·i,lmomento ,in cui -lorn,i ad ess·ere neces•saria !'·o.pera sua. AJ.fri ·stru– menti sarà possibile trova-re i-n quel momento, che la pro'ificHà deJle madri, italiane abbi,a provveduti alle esigenze de11o sfruttamento capita'1i-stico. Premer.so questo, do•bbiamo -tultavia s,oggiungere che la legittima 6cMesta dei, Consig li di. Gestione ci sembra ,imp•ostata in un modo ·c.he non possiamo ap– p·rovare. Anzitutto fare d,ella agitazione pe,r quei Con– si-gJi un'arma p•er_costringere la Democrazia Cri:sti,a– na a ri.aprire, :nella porta per ,cui si accede ali g,o– ·verno, uno ,spdriag,lioatt rave r so H qual~ possano ri~n– -trare i sodalr-c,omm1•i• s.ti, a ricostitui.re ·il TripaPt1to, o qualcosa di, similie, è una manovra che ci nausea e ci spaventa. Ci spaventa, perchè sareb be un vero ,fiacrelJo per l'lrtalia che -si ri.comincias.se la -frrj,stae– sptrienza d-i1 .un go•verno i ,cui componenti diri.gessero Vattiv,:tà loro s.peti,almente al sabotaggi·o de·'.·l'oper,a comune· ci nausea, perchè coloro che aspi.rano a 1ornare 'al potere sanno bene a ,che si ri-durr 1ebb.e il loro compdto ,e non hanno altra mira che, o di met– tersi· in condizioni di gi-o•vare alle proprie clientele, •o di. cPeare, con un sabotaggio del comune lavoro, uno stato -di di.sagio e di •irrequietezza -anche peg• giore di, queJ,lo che oggi ci delizi.a. Pe,r ,pa,rtiiti,c.11esi dfoono ri'Vo1uz1onari noi pot.rem– mo an che rit ener logico un ~ale att.eggia_mento, se non .si f.os.se com'P'iuto tanto lavoro, combattuta una ·loffa così tenace, v-e·rsato tanto s-angue di, mar<tiri p_eT restauraJ'e il nome e il -costume d,e]].a ·democrazia,. Oggi, i, m.ezzi. de·.l.a democrazia ci sono; ma ,col<:>r? che d·ovrebbero usarli fanno ·di tutto per renderl,1 I– nope.I"OSi e ,ridurJ,i, J'Ilservibili. Pen,sare al1a violenza e alla guerra civile è delittuoso oggi, mernl.Pe]'•intento di elevare a gradi ,sempre p·iù alti la vi-ta •della Na– _zion.e può esser -raggiunto co~ me~z_i che la più u– mana civiltà pone a nostra d11spos1,z1•on-e. Ma da una, parte c'è un gov•erno ,che, .pur avendo l'ary•a di esseT disposto ad accog:ier1: l'altrui ,col:~boraz1~ne, tend_e . a rinchiudere entro 1.J,nucleo dei. p-ropr] seguaci,, en/(i,o u/llll qer(JJJ''chi.a che ha il su.o ue--rlic~ in Vah1can_o! tutto l',es·e·ncizio del pot,ere; dall'alfra 01 so•no part-JtJ, che trovano conven~ente· tenere in agi.f.azion_e _la vit~ 'dei! Paese per poter ri-prendere ,la ],oro posizione d1 mezzadri o terz.i.ari nella d•ivi-sione dei frutti di. quel grasso podere -che è i.l governo- _del P.aes-e. Per venire più direttament!: apa questi~ne. dei· Consi-gli di Gestione, noi resp,mg1amo le d,1,chiara– zionT falle alla radio dal vice-presidente de~!a Co_n– fi'ndustria. Là, dove tl, d·ir-igenti si mo.strano .rag10- nevoili e comprenisivi e non si sono ch1us-i•nella tor– l'è eburnea del diritto quiritaPio, •i Consi-gli d•i Ge, stione hanno funzionato con benefico effetto,- almen.o con quel tanto che era possibile attendere dal con– tributo da una maestr-anza che non av-eva an,cora avuto nessun addestramento .a sentire quel 1 :e res,pon– sab,i,Lità e a COllllJl'ierequelle funzioni che le ;<1>-ette– ranno qu-ando .essa dovrà assumere nella :v1_ta ·so– ci alle quel compilo a cui la vec-chia ,cla~s,e d1ngent,e, .per .i] soverchiante impulso del suo ego1 1 SID:0,appa:e ogni -gioi:no meno adatta. A questo comp·1to eh.e l_a attende noi •vogliamo -addestrare la nuova ,cla~se d1~ r,igente e consideriamo i C. di G_.come uno dei molti mezzi che p ossono essere adatti ·a,!lo SC:OP<:J· l\~a ap– punto p.er questo ess·i. d,ebbono essere- mch1es!1 e at– tuati non come mezzo .d.i agitazi<?ne, ma con mtento -costruttivo, ,col mandato non d11turbare la p-rodu-
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