Critica Sociale - anno XXXIX - n. 23 - 1 dicembre 1947

CRITICA SOCIALE 467 Htka verso le minoranze etni.che della Dalmazia e de!J'lstria. Bisogna impostare una accorta politica slavofila in alto e in basso. V,i, sono larghi strati popolari, in– fJuenzati dal Partito Comunista, i, quali si sentono fortemente attratti verso il regime di Tito. Non è dipingendo loro d,l Maresciallo come una specie di orco, con le unghie protese sulla valle ,del Po, ,che si, sopprimeranno tali ingenue simpatie .. Questi sono metodi reazionari e generalmente controproducenti. Bisogna piuttosto far .Jeva sul sentimento di ,solida– rietà internazionale della classe operai a, che si op– ,pone spontaneamente a tuttL i miti nazionalristi.ci. Nonostante i cospkui sforzi in contrario del P ar•• lito Comunista, l'interna;donalrismo è tuttora ben vivo tra i proletari ifaHani. L'iniziat:iva degli scatnbi cul– turali non deve essere Jasciata ai vari Fronti deJ.la Gioventù. Il giuoco condotto dalle orgarni,zazzioni cripto-comuniste è spesso troppo palese: la. parte cli opinione .pubblica tuttora incerta o decisamente filo-anglosassone ha ragione di dHiìdare. Teme il ,con– trabbando della democrazia· progressi,va sotto l'eti– chetta ·della cultura. E' un atteggiamento discutibile; tuttavia si potrebbe ribattere .che la mentalità co– munista è non meno rigida nei confronti della de– mocrazia ocoidentale. Le coi;renti slavofile - .e,.sih– cèramente ,sJlavofiJe - devono essere guidate da e'Je– menti non sospetti di sim.paHe per il regime di Tito e .per i1 naz.ionalismo serbo. Il ,campo della lor-o at– tività potrà così abbracciare, oltre alla classe ope·• raia, vastissim1 strati d-i opinione pubblica, .spezzando radicalmente le ve1Jei!à be!Jkiste dei circoli nazio– nalisti. La nostra diplomazia dovrà affrontare .iJI delica– tissimo .problema delle displ<ticed persons, di cui Belgrado ha chiesto più volte Ja ,consegna da parte de1Je auto!'i,tà italiane. Tra queste è doveroso distin– guere i criminalii di- guerra dagli elementi semplice– mente invisi all'attuale regime: ed è chiaro che per i ,prim,i, - se riconosciuti come tali - non dovreb– bero suss,istere esitazioni di sorta. Del resto, nessuna occasione migliore per chie– dere la restituzione alle comunità itaJ.i.ane dei giu– Jiani e de1 da-!mati non-conformisti, arbitrariamente arrestati e internati durante tl,J ,regime di occupazione. Se la consegna deii criminali di guerra tuttora su suo!o italiano non fosse sufficiente a ottenere la .Ji– bertà di quem, si, dovrebbero offrire più valide con– tropartite: clausole commerciali particolarmente van-· taggiose per Be,Jgrado, un tempestivo appoggio su questioni. internazionali non in.teressant1 di•rettamente fltalia, possono ,servire a .vin.cere ogni presunta fr- , removibilità. · - I,) signor Iv.ekovii-c, al termine deLJ.asua conversa– zione radio.fonica, espresse .i,l gradimento del suo Governo ,per una forma d'intesa reciproca diretta, senza l'intervento •d'intermedfori non richiesti,. Que·• sta è una mano tesa che cancella molte tristez ze di un passato, la cu1 eredità di odio e di sangue p e.sa sui due ,paes•i, fomentando d.n entrambi ignobi,Jii spe– culazioni po liti-che. Re spingerla - à parte -ogni con– siderazione idealisti.ca _:_ sarebbe semplicemente de– littuoso. Nè s1 obietti che .Ja -costituzione del Comin– form accresce le difficoltà di un'intesa italo-jugo– slava. Al contrari,o, ciò deve indurci ad accelerare. 1 tempi e a puntare suJ successo ,con_tutte J.e no~tre forze. Se il ,cervello del nuovo orgamsmo comun•1s~~ è a Mosca, .Ja sua sede :mater,i,ale è ~~!'grado, e c10 per evidenti ragioni di strategia po!It1ca·. Belg_rado, dunque, è i,l Cominform, e la ,sua. importanza ·Ii:iter•• nazionale è per,ciò oggi notevolmente accres_omta. L'accordo italo-jugoslavo, se ,condotto, ,per l'Italia, da elementi estranei" :al Partito Comunista e voluto dalla parte di opinione. pubblica meno fl:!vore_vole al re– gime di Tito, devierebbe la ti:ae_ttoria d1 un~ deJ.l.e più pericolose armi propagand1sh~he d~l- çommf?rm (fronte .imperialista e fronte' antimperiahs!a),. ridu- . cendone sensi-Mlmente il raggio d'azione. Se 1 ten– tativi d'intesa con Belgrado, per quanto strenuamente condotti, dovessei:o sciagur:at~mente fa~lire, più stretti legami con l'Unione · Sovietica favor1rebber_o senza dubbio eventuali !'i-avvicinamenti. Ciò ,che _1mp_orla, soprattutto, è di non abbandonarsi alla ps1cos1 del sipà1I'to di ferra ~ ~i !avor~re . concretamente pe: aprire al commercio Jtahano :1Oriente Europeo e sta ibliòteca Gino Bianco biihre con i ,popopli: slavi, ~iano essi governati da comundsti o da framassoni, sald1 vincoli di amicizia e di -reciproca stima: Allo spettro della nuova Dan– zica è necessario opporre-- la .pol<i,ticadeJ.l'anti-Dan– zica, dell'anbi,corridoio, e superare il ristretto nazio. naldsmo triestino, rivendicando ,Ja funzione europea - non soltanto ,ì,taliana o jugoslava - di Trieste. Poggiando su queste premesse, la politica italiana è in g rado di scompigliare i piani delle due mas- . si.me potenze in questo settore, creando, un ponte sul quale latini e · slavi, a dispetto dei mi,lital'i de:J'Est e deJl'Ovest, finiranno più presto che non si ,pensi per incontrarsi (e da un tale incontro molte cose ,potrebbero scaturire) e avvantagg,iandosi dei com– mel'ci con l'Europa Orientale e, in par.i. tempo, deg1'i aiuti americani (che aumenteranno, ne] timore di un troppo deciso « orientalismo > dell'Italfa) e della col– laborazione con gli allr,i paesi deJl'Occidente. L'Ita– lia deve fare una politica Jungimirante o rassegnarsi a perir:e. (continua) Gumo CERONETTI FATTI E COMMENTI· della stampa italiana ed estera Soèlalismo, comunismo e le sinistredell'Occidente. In un articolo del settimanale NaNon di New York, una intelligente redattrice, Margaret Marshall-, anaHzza le opinio– ni - e d·lllÌo,stra le responsabilità - di quei « liberaH » e « radicali » del mondo Occidentale che noi chiameremmo « uo– mini di s:ntstra », di una sinistra progressista e filos<r cialista. Essa ne rileva lo stato d'animo di sbandamento e di perplessità, dl fronte alla .situazione attuale, partendo dal– l'atteggiamento di vivo giubilo da costoro manifestato, tren– t'anni fa, ,per il tr2onfo della rivoluzione di ottobre e dal diverso atteggiamento,. di attenta curiosità ma alieno da qual– sia.si tras,porto, con cui costoro seguono l'affermarsi del so– ciali~mo in Inghilterra. Eppure non vi può ,essere dubbio: « il socia:Ilsmo inglese sarà infinitamente più imporlante per l'avvenire della civiltà occidentale d1 ,quanto non sia il co– mun1;snio sovietico"· E' una vera e propria rivoluzione quel– la che si sta compiendo in Inghilterra e l•a sua maggiore im- " portanza si fonda .sui seguenti motivi: « 1) La rivoluzione di ottobre ha avuto luogo fuori daUa corrente princlpa:le della cultura occ;dentale; quella britan– nica invece ,st,a a_1 centro della cultura occidentale, e .soprat– tutto della sua cultura politica. 2') Mentre la rivoluzione di ottobre fu un drastico sommo– vi~ento, prodott9 da un piccolo gruppo di inteilettua.Ji oc– cidentalizzati, in un paese arr.etrato, la r'voluzione ingl~se si presenta come rivoluzione fondata sul consenso, Lmpostata sqlla consapevole, autonoma e pacifica dec':;ione della mag– gioranza del popolo, in uno dei più progrediti settori della culturl\ occidentale. 3) Mentre -la rivoluzione. d'ottobre ,trascorre da un estremo dell'ordine ,sociale (feudaiesimo con una lieve impiallaccia– tura di capitalismo) · all'altro estremo (Stato proLetario), la rivoluzione inglese segna 11 trapasso tra un morente ordine capitalistico, già costretto ad appropriarsi molte misure so– Qialiste, ad un ordina.mento socialista. 4) Mentre la rivoluzione di ottobre irruppe come ribellione a,l pas.sato della Russia, in una violenta esplosione, il socia– lismo inglese considera 11 passato inglese, ed occidentale in genere, non gi.à come il diavolo, ma come la .matrice del fu– turo. 5) Me.otre la rivoluzione di ottobre e il regime che ne è sorto non .garantiscono la libertà di pensiero, di parola, di ricerca su quals'asi presupposto idrologico, la rivoluzione in– glese ,sta <:omplendosi .senza sacrificio di queste grandi idee occ 1 dentali, che sono anzi il mezzo: per cui si compJe il pas– saggio dal capitalismo al .socialismo. 6)Mentre Il fanatismo ,politico degli esordi ha eserèltato ed eserctt~ una parte decisiva nell'esperimento russo-sovietico, -:t'esperimento britannico ne è invece esente ». Le ragioni che, secondo la Marshall, dettrm i nano una sot– tovalutazione dell'esperim·ento socialista brit"annico, sono: t) certi aspetti del1a po!ltiea estera britannica, speci.e nei con-

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