Critica Sociale - anno XXXIX - n. 23 - 1 dicembre 1947

.CRITICA SOCIALE 463 .· La nuova po.Jiti'ca di Lenin, tuttavia, <incontrò una viva opposizione .nei ranghi della siniistra socialista non bolscevica, da parte di co'.oro che come i bol– ~evichi, eran~ contral'i :f'la guerra -ed·appartenevanò– rnoltre al cos1dd-e-tto blocco di Zimmerwald. Ad una r,i:unione degli « I-i:iternazionaHsbi > e dei «gruppi. di -Zimmerwald » a Pietrogrado (giugno 1917) una vivace discussione fra Lenin e Trotsky da una parte e molti preminenti socialisti di' sinistra dall'altra mostrò che -la.fazione Lenin,Trotsky era risoluta a procedere con l'a rivoluzione proletal'i.a, abbandonando il tradizi.o– nale,- antiutopistico atteggiamento del maridsmo russo. . ·Lenin rifiutò di• badare al monito marxista. EgN rifiutò anche di ammettere l'foevitabLlità della d,i– s-fatta finale e la _,prospettiva di poter: diventare lui stesso un--secondo Thomas Miinzer o un J ohn Bellers. · Non un glorioso martirio, ma tll _potere era iii suo sco– po. Con un astuto-%mpeggiamento degli occhi sèmi– chiusi, egli ripeteva què.Io che aveva .scritto in uno degli articoli di queJ pe!'iodo: « Do.po la rivoluzione del 1905, la Russia era go– v.ernata da 130.000 propl'ietari terrieri. Essti gov,erna-• rono per mez:llOdi una forza ,èostante sopra una po– polazione di 150 milioni di abitanti,. procurando ad essi un immenso dann-o, assoggettando la grande mag– gioranza ad un lavoro forzato,,e ad una semi-schiavdtù. Ed ora noi abbiamo detto ,che la Russda •non potrà essere governata da 240.000 membri deJ partito bo·> scevico che governino nel'l'interesse dei ,poveri contro i ricchi? » (1). La tendenza utopistica prevalse finalmente nel so– cialismo russo sulJa tendenza marxdstica. Lenin, che aveva ,cominciato la sua carriera nel 1890 come mar– xista antiutopistico, giunse vent'anni dopo alla pura Utop,ia, mescolando la rivolta dei ,contadtin,i di Ba– kunin con il sistèma di Tkatchev della dittatura del,la minoranza e J,e frasi di Marx dntorno alla « dlittatura del pro'etariato ». Il proletariato russo ne-l 1917 era certamente una piccola minoranza della e-lasse lavora– trice russa, ed anche questa esigua schiera non -era tutta con Lienin. Le strad,e di Pietrogrado erano de– serte Joastorica notte d,el 6 novembre:. Soltanto i carri armati dei cosp,irat0-ri mi·.•itari bolsceV'ìchi venivano mandati nei punti strategici ai. qua,li erano stati as– segnati da,1 « -Comitato rivol,uzionari'o militare ». Quand-o i lavoratori d,i Pietrogrado si alzarono la mattina seguente, videro ,con un misto di ·stupore, di _ curiosità e d,i apprensione che la Joro dittatura era stata stabiH,ta. In modo del tutto diverso dal giubilo con -cui la Ri– voluzione di marzo .fu salutata da)le ·masse del'la ca, pita-le, la sommossa di novembre avv,enne dn una at– mosfera di ,passiV'ità delle masse. Soltanto un'dde_a su– scitò l:ntusiasmo i:iei;q,uàrtie:i ab)ta_ti dalla classe la~ voratr,1ce della c1tta. Fu '1'1dea d•1 un governo d1 coalizione di tutti i partiti sociaUsti, •che ti socia''.isN d,i sinistra e la V,ikzhe1/ (H sindacato dei ,lavoratori ed impiegali deiUe Ferrovie) stavano componendo. Ma questa azione per l'unità/, che era appoggiata anche da una grande parre degli stessi bolsceV'ichi, fu fru– strafa da Lenin, Trotsky e, a quanto pare, da Stalin. _I I groJn.de ~ùlemrrta. Considerando le cose retrospettivamente, noi pos– siamo vedere ora ,che Lenin si è sbaglia,to in quas~ tutte le sue preddzioni politic':J.e di quei g>iorni, sia in– ternaz.ionai:-i sia int erne. L a guerra fu 1Jiquidata dad « capitalisti» e non da.J.la« ·vi~toriosa rivo.J.u~~ne ~el p·roletal'iato ». « Questa !'iVoluz10ne, sola poss1b1le giu– stificazione », non recò ili socialismo alle masse r~sse. Ma ,per un lato Lenin ha provato di ave~ -r,a,g1ome, ed anche in un modo stupefacente. Contrariamente a tutte le previsioni, il suo _partito riuscì a ,conservare il potere e a dominare quell'immenso territorio, e-non già per una di-ecina di anni, ma per decenni. La rivolurione di Lenin era evidentemente una r-ivoluztlone utopistica, nel senso in ,cui Marx ed En– gels us~vano questl! par?l~: I bolscevichi presero il potere m un paese m cm I 80 per ·cento della P(!P.ola: ztione era cost,ituito di contadini, dn cui le ,cond1z1om sociali, economiche, culturali e materiali ll;On ~rano mature per Ì-:' governo da parte del ,proletar-1ato_,1~~u~ striale. L'industria moderna era ap_pena ai suoi 4Il!Zl . (1) I bols,c"'JICht conse:rverannD_ il pole:re. Lenln'• oollected W'ork.l, voi~ XXI, libro II. Internatlonal Pnbllshers, 1932. ibfiotecaGino Bianco in Russia. E non aveva Federico· Engels ,esprèssa-• mente amm0ndto -i « dirigenti d~ .partiti estremisti» proprio ,contro simili esperimenti? Nel suo notevole studio, La guerrra de,i contadini in Geinmaniia. scr-itto nel 1850, sotto la recente delusione delJa fal;ita rivo- . luzione de.J 1848 in Francia, Engels scrisse: · « La cosa principale che deve evitare un dil'igentè dd un partito estremista è di essere ,costretto a pren– dere d·~potere in un momento in cui i1 mOV'imento non è ancora maturo per il governo della classe che egli rappresenta ... Quello -che ,egli può fare d,i,pende non da quello che egli vuole, ma dal liv-elJo dei· mezz,i materfa:•i di esistenza, daHe relaziond del'la _prod1,1zione e dei mezzi di comuniicazione ... Quello ,che egli d.eve fare ... quindi non dipende da ,lui... Così ,egli si trova in un d<ilemma. Quello che egli può f,are è .in ·contra– s1o... con tutlJi i, .prinoipii e ,con tutti ghl interessi pre– senti del suo partito (classe); quello ,che egl•i deve fare non può essere ,essere fatto. In una parola, eg"tl'i -è costretto a rnppresentare non il sito partito.-.o la sua classe, ma la olasse per cuu le ,condizioni sono mature per ,iJ gov-erno. NeH'inte-resse del suo movi· mento stesso, egld è costretto _,a difendere gli inte– ressi di una classe diversa, e a tener a bada la sua pr<i>pria ,classe con frasi ,e promesse, con I'asserzione , cbe già ,1nteressi deU'altra clas·se son o i suoi prop r.i ,,jftter,essi. Chiunque si .metta in questa disg razioa.ta po– sizione è irrevocabilmente perduto ... ». ,Come si vede, Engels 1-nddca qui due alternative de1'1a politica di un diicigente di un .partito estremo c"!ievada al potere « pre maturamente ». EgliJ può con– tinuare a difendere ·ed a rappresenta.re gli iinteressi, e gli scopi de::'1asua ,classe ed a sopportare .una even– ,tuale sconfitta all'tinterno de:lla dasse ostrlle; oppuroe può preferire di difendere gJi, interessi di un'altra ,classe» (o gruppo), mentre tiene a bada « la sua classe con frasi e -promesse ... ». Engels crede che q1,1al.unquedi queste vie scelga un dtll'igente di un .partito utopistko -eg:·Lsia « irrevoca– bilmente perduto »: nel primo caso politicamente e fisicamente (Thomas Mi,inzer e la sua Nuova Ger,u– sa:Jemme, la Comu.ne di. Pari,gi e 1a rivoluzione di Be!Ja Kun tin Unghe1"Ìa); ·nel secondo, moralmente, ideo_lo– gicamente e in definitiva, alla dunga, politicamente. Ma non ha :;r',e,spenimento bolscevico provato che E ngels con :i,lsuo insiste•re sul-la maturità della società e d.el movimento, era -in errore? Non ha forse Leni1_1 pr oy -.i,to senza ailcun· dubbio che un partito rivoluzio– nario ,può non soltanto prender-e rii potere tempora– neamente, ma può anche conservarlo per decenni, se anche ,J.econddzioni- non sono ancora mature per .il dominio della c::·asse•lavoratrice? EngeJs, scrivendo quasi un ·seco.Jo fa, non avrebbe potuto .prevedere la tecnica del dominio di. una mo– de·rna dittatura. Le speci,e di dittat ure che e gN poteva osservare erano di un tipo assai primiti.vo e « ,infe– riore», par.agonate con quelle di un Hitler o di uno Stalin. Ma Engels non ha mail detto che un regime utopùstko deve perire fisicamente in tulle le circo– stanze. Quel,l-0,,che eg)tl dice signif,ic,a, •c."!ie un simi':ie regime, se vuol sopravvivere, può far-lo soltanto a prezzo di sacrificare gli, ùnter.essi della sua propri·a classe agJ,i int<eressi di « classii ·diverse». , Que.sto è esattamentè _ciò che è successo nel caso della dittatura bolscevica 'Ìn Russ.ia. Lenin ed i suoi successori ,rùuscirono a -rimanere a:· _potere soltanto sacrificando sist<emati.camente i più vi,tald interessi della classe lavoratrice, che essi a\"evano di,chiar-ato di rap.presentare, agli ,interessi del Joro dominio come partMo. Come è stato irrefutabilmente dimostrato "da Rudolf Hilderfing (2) questo partito (il Partito bol– scevico e la macchina d1ttatorfale da esso creata) è diventato la « ,c:·asse (o gruppo sociale) diversa» alla 'quale Engels si l'.iferisce. La rivoluzione utoptlstica ha avuto successo nel ma.ntenoere al potere conquistato perchè si è trasformata fa un regime totalitario, è riuscita a, div entare indipe ndente dall'economfa, dal popolo e si è ident:i.fic ata .con lo «Stato». Il moim~to 1 de'Ma dedsrfone. Mo.Jt.i dei ca,pi bolscev-ichi compresero pre~to - Lenin stesso _probabilmente lo comprese, ma S(!··onel febbraio 1921 - che la loro rivoluzione era falhta. La (2) Nell'articolo « Capitalismo di Stato o economia totali– taria di Stato? ~, che abbiamo tradotto nel n. del 1• agosto

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=