Critica Sociale - anno XXXIX - n. 23 - 1 dicembre 1947

/ CRITICA SOCIALE 461 la pena di essere vissuta: i-1 telefono, ·L'automobile l'aeropila:no, il oi-~ematografo, la radio, la casa pi•ò bella, gh aJ.bergh~•. i tremi, i piroscafi forniti di ,pic– cole e &randi comodi•tà, i .romanz,i, i drammi, il tea, tro per 11, gran -pubblko, i .Jibri a buon mercato. Certo anche la iniziativa privata, Jtl,bera da ogn,i freno, ebbe la sua parte nen meravJ,glioso progre~so, ma una part-e, com-e. si vede, relativamente Hmitata. l.Jo. tib•eira cotrucwre·nzia e le cltilS'i eico,nomfohe. Tuttavia non si tardò a no•tare il rovescio della medaglia, ossia ad accorgersi deg]IÌ!effetti :per-nidosi del trionfo di questa iniziativa, sciolta da ogni ri– guardo e senzai -limiti. Il primo, il più grave feno– meno fu da ,p-eriodico ricorrere, n-ella vita ecònomi-ca, delle cri,si per sovraprodu21ione. Noi conosciamo a.J– •1'in,circa il dinamismo di queste -crisi, ma non è super.fluo richiamarne 'le variie fasL A un certo mo– mento, il me-reato ùn.t-erno, ,poniamo, r:i-chiede un de– terminato arti-colo. Molta gente im,pegn:ai i· propri ca.. pitali a produrlo; se non .J,iha, lii ottiene facilmente in· presti,to: ile banche, ·poichè l,e prospettive sono buone, finanziano facilmente gJi arditi imprenditori, anche i.n m•isura eccessiva; ,fanno ,cioè, coI)'.le suol dirsi, deli1a 1.i,nflazione -cred,itizia. S1 inga,ggiaÙ0 ope– rai, ,si acquistano m acchine, se ne :i-nv.enfano d·i nuove. E H mercato è inva.so dal nuovo arti,col-0, uni– v ersa1mente richi-esto. Ma non è un solo industrfale a produr.re; sono cento; sono mille, ,i qua.lJ hanno f att o deb iti, che debbono essere saildati; hanno ac– quistato macchinari da ammortizzare; ingaggiato QPerai da mantenere, e debbono perciò battersi a morte fra loro per accaparrarsi .il merc:a1to. Un brutto giorno il mercato è saturo; la macchina· del, com– mercio ,s,iinc~ppa. Bi.sogna disincagliarla. Come fare? La gamma -degli espedienti, cu:i si dà mano, è am· .piissima: o ,ribassare -:i prezzi, e per,ciò .ridurre i sa– lal'i; oppure far lavorare gJ,i operai, per lo stesso sa– lario, durante un magg.i•or numero di ore,. il ,che significa produrre di più aillo ste.s,s·o costo,: ossia, in realtà, a un -costo più basso (singolare illusione, che genera. l',e{fetto, contrario a quello sperato, di i-ngor– gare maggiormente tl,J, mencato); oppure -inventare nuovi meccanismi, che 1 ri-ducano per altr'a via i costi •di produzione, eliminando gli opera-i; oppure prati– care frodlÌ! di ogni genere, industrial1 e •commerdali, pur dii m:aindare ,i.o rovina, di schiacciare i propri concorrenti, i propri .rivali. Con questi r1pi-eghi un .piiccolo numero di produt .. tori ,riesce a .tog,!-iere d•i mezzo, a .sterminare i suoi conco.rrenfr all'interno del, pa-ese. Ma giunge il mo– mento in cui anche questi• fortunati rischiano egual– mente di annegare. Il momento, .cioè, in cui dovreb• bero vender,e sotto ,costo. E allora, p,er salvarsi, ,per non soffocare, ,essi decidono di dare l"assalfo ai mer– cati esteri; ·allora, cioè, ha principio .::a eldminazione, fo sterminio delle industrie similari,, m-eno fel<ice– .mente attrezzate, dei paesi stranierà,. Ecco quel-lo che s.criveva- in sui prim,i del secofo XIX un ,grande -eco– nomista, il Sismondi: « Finohè i fa'bhricant:i, inglesi noli conobbero di telafo da, magli-e, i! loro mercato erano i ,consumatori della Gran Bretagna; dopo quel– l'invenzione, tll] -Loro mercato fu tolto :il -continent•e e.uropeo. La nari-0ne inglese ne riscosse una grande agiatezza. Ma i nuovi fortunat1 "-non conobbero l,e loro viitt,ime ": la concorrenza, ,sca,tenata dal nuovo ordigno meccanico, " aveva ucciso a grand·i d:i,stanze antichi produttori, ,che non si riusci-va a scorgere, e che morirono ignorati" ... » (2). Un altro esempio, dli ,poco più recente e più im– pressionante, fu quello della industria tessile i-n,diana, nella secondai metà del secoilo XIX. La Gran Breta– gna aveva as,sunto -sotto · il suo governo tutto quel vasto .paese; aveva inaugurato la piena libertà della iniziabi-va privata; aveva,, c-ioè, cr-edendo di far bene, abolito ogni Hmitaz~one a~ reci,~roc} scalll~i. ~?~· merciai-i. E allora l'mdustrna tess·uJe mglese m1z10 11 "rande assalto alla millenaria industri-a tes~ile ar– tigiana dell'India, di cui viveva gran par!e d•1q.~ell_e popola:monli,. In pochi anni es,sa ne ando quasi ,di~ (2.) S1s110No1, Nuoui prwipt. di economia politica (1827), in Blb.ioteca de!l'econ&mista, I, 6, pp. 579c80. ibliotecaGino Bianco strutta, e U'lndia iìe fu imjJove-rita, a tal segno, che 300 mdlioni di uomini non furono 1più in grado di acquistare merd daHa metropol:i.. J\llora gH impre– videnti trionfatori, furono costretti a cambiare bru– scamente registro! Le crisi, determinate dalla concorre nza d•iuna pro- .duzione anair,chfoa, non colp:i. s.cono so;o gli -impren– ditori, i, lavoratori di una speciale industr-ia;. colpi– s,cono ile categorie di ,produttor,i e di lavorafor:i, d 1 i mille altre industrie. Ogni· officina appartenente al– I'im,pr,e,sa che va i,rn rovina consumava ma,teriaN d,i, ·ogni sorta, che .uscivano da officine di genere di– verso. Quind:i. la ,crisi d<i,centinaia di stabilimenti, produttori di un determinato articolo, provoca la ca– tastrofe di migliai:!JJdi altri, produttorii ,d,i,cento ar– ticoli d:iv.ersi, con cui i primi erano prodotti,. Il che vuol d<ire ch,e 1Ja Iibe.ra iniziativa ,privata, la quale non ·può vi1vere senza la concor-renza e senza l-0 ster– miniio dei var,i ,con.correnti che si muovono-dentro la su.a orbita, colpisce alla fine se stessa e quelli che ne eran o i suoi sostegni, indispensabil:i,: .forn<itori di capita.li, -commercianti, operai manuali. « C risi af:fatto insospettate », si. espr<imeva intorno al 1827 il Sismondi (che ,per tal-e ,spettacolo ap,punto s'era convertito d·ailliberismo ·al socialismo), « si sono susseguite nel mondo commer,ciale, e i progr~ss•1 del– l'inc:Lustr-ia e della rkcheziza non ,banno sa.l,vato querni che creavanò tale opulenza da ,patimenti inaudiH ... La concorrenza univ,e,r,sale e lo sforzo di produrre sempre di 1p:i,ù e sempr,e a p,iù basso prezzo ... ha per ben due volte .precipitato i manifatt.urieri in angustie spaventose». <~ In nessun luogo [come in Inghilterra]' fortune colossali•, che da sole basterebbero a soste– nere un. im,pero, sono crollate ,con tanta rapidità ... .In pochi, anni due crisi terribili hanno ro-vinato una parte dei banchieri, e sparso la d-esolazione in tutte le industde inglesi. Al tempo stes,so, .un'altra ,cris,i ha fatto sentire i suoi •contraccolpi sul commercio al minuto ... ». Ma, forse, « quell'opulenza, -i cui progressi materiali colpis,cono gili occhi di tutt:i, è de·ssa fihal:• mente r-iuscita a vanta-ggio del povero? Il popolo, in lnghi-lterra, è al tempo ,stesso privo di agiaitezza quando lavora, e di• s<i-curezza nell'avvenire... [Il la– voratore] guadagna sem.plkemente un salario, e, sic– come questo salar-io non può bastargili .per tutte le staigioni, egli è, quas,i, ogni anno, ridotto a doman– dare ·L'elemosina alla borsa -dei .poveri » (3). « Cr,isi, numerose, catastrofi depl-0r-evoli."'• avver– tiva, qualche anno dopo, il Sa,int-Simon, « affliggono ogn i giorno l'industria ..., risultat o, questo, deìla messa in , prati.ca, de,1 princi.pio de.J.la conconrem1Za i,l/.imi•:tata. Che ,cosa è in.fatt,i. la concorr'enza se non una guerra sanguinosa, che si pe-rp-etua in forme -nuov.e, da ìn– div:i,duo a -ind•ividuo, da nazione a nazione?». « Una organizza,z:ione cattiva [1,e g,iurande) è stata abbat– tuta ma nuHa è stato ,costituito al suo posto, e tutti gli sforzi dei ,pubblicist<i, degli eoonom:i,sti sembrano non avere altro ,scopo aJl'.infuori di quello di por- 1,are gìi ultimi colpi a un nemko atterrato e già pr,ivo di• vita ... "' (4). E, dodici anni :più tard·i, una R,etlazz1o,n,e sul·l'industrjaJ,i,smo, presentata alla Società industriale di Mu.lhouse, deplorava: « Ma ,perchè il male d eve sempr e trovarsi a fianco del bene? Chi non ha assisti.lo a quel,le · terribili ,crisi,, cui )e in– dustrie e d.l com mer,cio vanno periodicamente sog, getti?, a quei faUimenti, che ,s:i,succedono talvolta come colpi d•i fulmi·ne, e gettano nellai miseria gran numero di famiglie ·che· il giorno innanzi. erano agiate?, a quel Pi.stagno, quasi asso:uto, del ilavoro, che getta -ondate di op,erai sulla pubblica strada, e taJvolta H pone nell'orr,ibile a'.ternat,i,v.a di morire di fame o di procurarsi, ,col disordine e col furto, -ciò · che Uoro abbisogna per vivere? ... » (5). CORRADOBARBAGALLO (Contiln!ua) (3) Op. clt. in Bibl. d.ell'uonomista, I, 6, pagg. -443-45- (4) Doctrfne de Saint.Simon (1829), ed. Boug!é è Halévy, Pari,s 1924, pag. 266-267, (5) La Relazione è Ial'j!amente riportata in Vru.h'RME', Stato fisico e morale degli operai (1847 _ in Bfbl. deLL'econo.mista, II, 3, P'IS• 755-56).

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