Critica Sociale - anno XXXIX - n. 22 - 16 novembre 1947
430 CRITICA SOCIALE Avven,ne così che il proletariato russo entrò nel movimento o,peraio con .una coscienza di classe di tutt'altro metro che quella dei suoi compagni di -classe dell'Occidente Europeo. Ma s,i, t~attava SOJ:!rat: tutto di un proletariato tutt'a~a!t~ d1ve,l'so 1 po1che esso non traeva già le sue C>r11pmdal! art1g1anato, i cui appartenenti già nel Med10evo avev_ano con– quistato la propria libert_à ed aveva~o sen~1to la no• biltà del ,proprio ,perfez10nato mest1er~; 1,1:P':OJ~ta– riato russo derivava ,invece dal ,contadmo d1 ieri, e da un contadino che non insorgeva già, come nel– l'Occidente qua,Je padrone dd.sè contro i singoH uo– bili ma c~me un ,contadino che giaceva diretta• me~te sotto lo knu,t di onnipotenti, despoti, -da essi soggiogato. Egli .VIÌ,vevane!le .comunità ~urali, nelle quali H so,pravv1s~uto_ comumsmo agr~rio era stat? artificiosamente riattizzato dallo zansmo, perche l'imperfetta ammi,nistrazione -del gigantesco impero avrebbe funzionato meglio, se i.I vù.llaggio avesse ri– sposto solidariamente per le tasse o per la leva midi– tare, piuttosto che avere a -che fare con una marea d~ singoli .contadini. In tal modo il lavoratore russo portò m~lla fab– brica, sin da ,p.rincipio, un forte senso di solidari~tà, ma anche, contemporaneamente, una caratter1st1ca -dei ,contadini usciti dalla servitù de1la gleba, e cioè. il difetto di tenacia nella lotta politica: ,pronti oggi ad ·assumere, con eroi.ci sacrifici, i p,iù gravi peri– coli per poi, all'indomani, Jasciars~ sedurre da miraggi in flagrante contraddfaione, e magari, do– podomani, ricadere nella antica ottusità e nel tra– diziona•le servilismo. E questi ,contadini erano gld. unici alleati nella lotta del ,proletariato russo. Quando il marxismo divenne la tendenza domi,· nante nel socialismo russo, la s1:1aprima impresa fu quelila di distruggere le illusioni dei- «,populisti,», i quali ritenevano ,che dalla struttui:a comurn!,stico– agraria dei comuni rurali si potesse ,passare diretta– mente al socia.lismo, qualora venisse vioJ.entemente infranto l'a,pparato statale d0minante, ,per porne in suo luogo uno dominalo da socialisti. Proprio i, mar– xisti proclamavano la necessità di un'epoca capitali– stico··borghese, per'chè soltanto u·na grand'e ti,ndustria moderna ed un numeroso proletariato, ad essa ine– rente, avrebbero ·consentito di sviluppare contempo– raneamente an,che un moderno ap.pai;ato stata1e, vi– vificato da .un movimento ,politico di libertà, di cli,i abbisognava il proletariato ,per raggiungere la · sua maturità! s.pirituale e ti,1suo materiale riscatto. Ma se j marxisti erano uniti su questo punto, non riuscivano affatto ad esserlo altrettanto q1:1ando si trattava di determinare la tattica O·ccorrente a rag– g,i.ungere l'obbiettivo e Ja .forinaziofie delJa neces– saria organiìzaztione. La tendenza che nel congresso del 1903 rimase in minoranza, e ,che ,per ciò assunse i,1 nome di « m,eJI11Sc,e1vlsmo », era conseguente. circa una politica che aspirava tin primo luogo a1 rag, gi.ungimento -di una democrazia borghese, in- colla– borazione con tutti i gruppi borghesi -di oppo&i,zio• ne: · essa sosteneva pertanto una forma di organiz.– zazione che dava importanza decisiva alla tendenza demo,cratica del mondo o,peraio. Invece la- frazi.one d 1 i magg-ioranza (bo•l'scevichi), . sotto la guida di Le– nin, sin da allora sosteneva essere una iillnsione il voler contare su una efficace al1leanza c0n le for'.lle borghesi; la classe operaia doveva essere veramente rivoluz.ionaria; ed essa ,pertanto dov.eva assumere la ,direzione della lotta contro lo zarismo. Ciò non escludeva, secondo H suo avviso, la possibilità di una terrworanea al-leanza con la ,classe 'contadina e con la stessa .borghesi'a: ma esse dovevano· ,conti– nuamente sottostare alla violenta pressione del pro– letariato in lotta. Per rendere il proletariato meg1i(') atto a questa lotta, la sua organizzazione doveva 'es– sei;e rigidament-e .unitar.i.a e centralizzata e dov.eva porre alla sua testa una classe di rivoluzionari pro– .fessi0nali, da formarsi. Soltanto una· c~iusa ed af.. fiatata minoranza sarebbe stata in grado d,i,dare al– la lotta contro lo zar,ismo la necessaria energi.a e fei;mezza. E'· da notarsd, che della reale importanza di questa tesi, che oggi ci appare ,come preannunzio della tat– tica della di.ttatura proletaria seguita da Lenin neHà seconda rivolu:?Jion-e russa, dapprincipio non si e!Jbe una chiara consa,pevolezza neppure da parte· dello BibliotecaGino Bianco stesso Lenin. Rari Kautsky, ipiù tardi aspro avver– sario di Lenin e del comuni.smo, qualche anno dopo la prima rivoluzione russa del 1905 sosteneva an– cora ,che tema del contrasto tra menscevic~i e bol– scevichi era un dibattito circa l'organizzazione. Mol– to più acutamente, s,1n da, quel tlontano 1903, Rosa Luxemburg_ scorgeva che la organizzazione leninista minacciava gravemen~ la vita democra,tica del par– tito.Le questioni di tendenza nella socialdemocraztia russa perdurarono per tutto il ,periodo tra le due rivoluzioni, ma non impedirono temporanei ravvi– c,i.namenti. Sotto l'appeHo ,che i socialisti lanciarono da Zimmerwald, sfanno i nomi di Axelrod e di Le– nin, i capi delle d.U:efrazioni contrastanti. II. Le differenze tra menscevichi e bolscevii.chi si ma.. nifestarono in ·tutta la sua acuità quando Lenin, do– po la rivoluzione del marzo 1917, tornò dall'esi,lio. Egli trovava lo zarismo abbattuto da una rivolu:1Ji.one che nessun ,partito aveva ,con·clotto consa,pevolmente, ma che ·spontaneamente, con f.orza originaria, era prorotta dagli scioperi e dalle rivolte deUa fame del– la classe operaia di Leningrado. Pr>ima del ritorno di Lenin tutti i socialdemocra– tici, bols'cevichi inclusi, avevano sostenuto che si doveva anzit1:1lto rafforzare la democrazia e ;cercare 1a pace e che a questo fine una -collaborazione con le -classi contadine e con la parte democratica della borghesia era tinevitabile, Perciò venne tollerato in un ,primo tempo un. governo puramente borghese, mentre il ,proletariato si dedicava- ad aumentare la·· propria forza con Ja ,costituzione dei consigli dei lavoratori (Sov.iet); -poiòè facevano difetto i parti– ti e le associazioni, fa classe lavoratri.ce delle fab– briche ne cercò un surrogato nei consigli·: e i con.. tadin:i ed d. soldati hnHarono l'esempio. Lenin comprese che era maturo il tempo per rea– lizzare la sua ,concezione. Contro da violenta oppo– siz1one <ilei suo stesso partito, egli sostenne •che i . bolscevichi., in contrasto con tutti g)i altri partiti, . _·do•vevano miTa•re da soJ.i al 11wtere. « 'Futlo il _potere ai soviet»,, fu l'infiammata parola d'ordine, con la quale il pdccolo gruppo dei bolscevichi entrò in lotta contro .Ja sbalordita maggioranza <degli altri so– cialisti Corne Lenin aveva fondatamente preveduto, i,1 1 cors~ delle .cose ,conduceva tiella sua direzione. Il ministero borghese cadde, per i profulemi di po 1 l!itica estera, pei; H sempre ,più acuto conflitto con i soviet, e nel corso del10 stesso mese s 1 1 ebbe una sempre più forte accentuazione socialista, sinchè il nuov0• go– verno venné formato da menscevichi, da so,cia1-rivo– luzionari e da gruppi ra<d,i.caliaffini. Ma questo go;verno .non poteva tuttavia risolvere il problema decisivo: qNellu della guerra,. L'ill1:1sorio tentativo di Kerenski; di abbattere ['Austria con una offensiva' a fondo, provocò una radicale catast~ofe e ,portò alla -dis,so!uzione dell'esercito; !antò meno .Ja confevenza socialista di Stoccolma riuscì nel suo compito dii,portare ad un accordo per :la pace: anzi l'ingresso !in guerra degli Stati Uniti 'di America ' allargò i]. conflitto. Ad 1:1na pac~ separata con la Germania d. socialisti demo,cratici di Rqssia non po- . tèvano decidersi, ,pod.chè questo avrebbe .. presentato U pericolo di una sconfitta delle demo•crazie occiden– tali. Intanto la situazione ,interna si faceva insosteni– bii.le : i contadini incominciavano ad 0ccupare le ter· re . dei grandd. proprietari agrari, l'approvvigiona– mento delle città diveniva ·sempre più .prqblematico, .le finanze pubbliche precipitavano alla catastrofe: e da ,parte del governo non si scoL"geva nè chi~rezza di vedute nè energia. Lenin aveva già n~l lugllo ap– profittato della catastrofe dell'offensiva di Keren– ski pei; un tentativo di sommossa,, che andò faUi.to. Ma ciò do aveva portato, dal suo rifugio finlandese, a perfezionare .la sua sotterranea, organi~z~zione e iJ. destino gli venne d,ncontro porgend_ogh 11 destro di una manovra controrivoluzionaria, appoggiata ai militari. .Con dJ prcsup,posto, che il governo non . avrebbe sap'uto· op,poi;si con ]a necessaria energia al piano di una dittatura mi.Jitare, egli òfamò il po– polo alle armi e, dopo una breve lotta per le strade, fu padrnne di Lèningrado.
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