Critica Sociale - anno XXXIX - n. 22 - 16 novembre 1947
446, CRITICA SOCIALE Si sta intanto provvedendo in. tutta la Gran Bretagna a fare il massimo uso delJa mano d'opera disponibile. Speciali mi– sure sono state prese attraverso gli Uffici di CollQcamento per sistemare al più presto i lavoratori disoccupati là dove essi sono più necessari. Il Governo ha rivolto ripetuti appe11i ai da– tori di lavoro perchè non licenzino gli operai so.lo a motivo dell'età, e ai lavoratori più anziani perchè rimangano al lavoro se possono. Speciali appelli sono stati rivolti alle donne pe-rchè ritornino al lavoro in quelle parti del paese dove la scarsità di mano d'opera femminile si fa sentire più acuta. Fin() ·a luglio, dopo una campa"gna di due mesi, 7500 donne si erano pre.entate volontariamente ai' lavoro. Inoltre si sa che più di\ 5000 sono state assunte direttamente; ma la cifra è probabUmente ancora più alta. Intanto i ]avoratori stranieri vengono impiegati. in que11e: in– dustrie essenziali per le quali maggiormente scarseggia la mano d'opera inglese. Circa 5000 lavoratori stranieri immigrali da vari paesi d'Europa, fra cui un notevole numero di polacchi, sono stati assorbiti nellè varie industrie. Uominidi Statoe ,filosofia Il Peupie, organo centrale del partito socialista be.lga, pub– blica un editoriale di Victor Larock (10 luglio), di grande interesse per qua'nto riguarda le correnti di pensiero sui ,pro-.. Llemi fÙosofici principali, che occupano oggi la maggior par.te dei Pélrtiti socialisti europei. Scrive il compagno LaTock: u Re– centemente Maurice Thorez ha attaccato Léon Blum, accusan– dolo di cercare di condurre i lavoràtori socialisti ad acceLtare la supremazia dello - spirito suÌla materia. Dal c~nto suO J Ernest Bevin, invitato a celebrare l'anniversario de,U'jndipen-' denza americana, ha creduto necessario impègnarsi iri. un giu– dizio filosofico in onore degli ospiti americani: cc ,Il conflitto che si sviluppa oggi nel mondo è il seguen Le: da una parte una concezione materalistica dena storia; c;lall'altra noi an– gloSasSOni che crediamo nella libe:rtà n. Materia, spirito, materialismo, libertà: qu~sto è Veramente un t_entativo per sollevare il live11o dei dibattit! in corso., Chi, di ·fronte ad esso, oserebbe dire che le idee non sono prese sul seriO nel -mondo? Sembra che oggi gli uomini abbiano ben poco cam,biato da quando si ammazzavano l'un l'a1tro perchè n~n erano d'ac– cordo sui problemi deIIa predestinazione o de11a libera v0- lontà. Povero Augusto Comte, che proclamava più di un se– colo fa che l'umanità era entrata in un'età' positiv.a, l'età della scienza! In verità noi siamo ancora lontani ar,iche da quella scienza elementare che consiste nel non pllendcre le astrazioni per realtà e le semplici parole per idee vere. L'esperienza di due guerre non ci ha ins~gnato n4lJa? Si credette che la prima avrebbe assicurato- il trionfo del 1, di– ritto 11 sulla u forza >). I popoli credettero neg].i sLogans. La pa- ' ce che seiuì. poi, aperse loro gli.rocchi. Nuovi sloga,ns hanno dovuto essere inventati per l'ultima •guer-ra. Si credette che ~a seconda guerra mondiale fosse la guerra della democrazia contro la dittatura. Non c'è voluto molto ·per most.rare che - la democrazia stessa come è intesa ,da alcuni Stati, vincitori e liberati, Somiglia strana1nente ai regimi dittatoriali. La terza gu~rra mondiale, se venisse, sarà probabilmente la guerra dello u spirito 11 contro la n materia n oppure delJa 1, libertà 11 contro cc il materialismo storico ,;-. ThÒrez è per Ja materia e Blum. ll)er lo spirito. Noi siamo_ stati abi~uati a queste antitesi, •prive di senso, specialmente in letteratura. Pa– scal ~e ha fatto giustizia, ma si è limitato al ca_mpo del'la• letteratura. In politiça questa specie di camuffamento icleolo– gieo è un affare pericoloso. La pubblica opinione è anch'essa divisa e·· trova continuamente - nuove ragioni .di conflitto. E'· un gioco pericoloso nutrire questa discord-ia cop le ·cosidet(e. op– posizioni dottrinali che in realtà n0n · Sono null'altro che op– posizioni di pyrole. .Che cosa è la e< materia· 1, e che ·cosa è lo, 1, spirito 1i? Per venticinque secoli, da prima di Socì.-ate a Car,lo Marx è oltre, queste parole evocarono nozioni cliiare, sommarie e ben de- 1 finite. Ma queste nozioni erano false. Quando i nostri uominì di Stato si scaglian0 "1-!un l!altro queste· parole, sembra che essi non capiscano che la scienza sperimentale ha. fatto 1:>arecchi progr~ssi negli ultimi cin– quant.'anni, e che ([Ueste parole, se conserv.ano· un senso qual– siasi, coprono un complesso di fenoIT.\eni e di incertezze di ~ cui Hegel, Feue~baol:l, Marx, o gli ccatomisti n delL'anlichità non si sognavano neppure .. Disgraziatamente, sebbene i concetti -sia– no sfati radicalmente alterati, le parole sono rimaste <::f.Uelle. E gu uomini di Stato, così come le masse alle quali essi si r,ivolgono, continuar.10 a dar loro un valore assoluto, che esse hanno perso da molto tempo. •Ricordo un Congresso della Società Filosofica francese, al qHale intervennero noti pensatori francesj. ~Tutti erano d'ac– cordo su un punto: fra i concetti usati nel lin,guaggio cor- Biblioteca Gino Bianco ' rente. e quelli che usa la scienza pei> esprimere l'intima realtà delle cose non vi è più nessuna misura comune. II nostre lin– guaggio è veramente infarcito di vecchi errori e di nozioni superate. Thorez si preoccupa poco di questo. La verità è una ma– teria per i filÒsofi e il compito di Thorez è semplicemente quello di denunciare Léon Blum ai lavoratori socialisti come uno che, rivoltandosi contro Marx, pr~nde la parte dello « spirito • contro la ,1 mate-ria n. Come potrebbevo i lavoratori socialisti non essere indignati? Ma se essi non hanno senso filosofico, possono avere in definitiva il senso .delia fedeltà. Come aveva ragione Marx, 'del resfo, quando notava che era· necessario fare una distjn-zione tra luì stesso e ·certi cosi dettj marxisti. Quanto a Bevin'. perché egli non ha semplicemente detto che gli anglosasso'ni preferiscono le loro t,adi,ionali libertà al to– talitarismo sovietico? Perchè gettare il u mater:ialismo storico i, neJle mani degli stalinisti, che ad ogni occasione pretendono di parlare in Sl!lo nome? Forse Bevin voleva semplicemente pungere Laski: Tuttavia questo giudizio,. che è staio riportato da tutte le,. agenzie di stampa, fu inopportuno. n,materialismo storico aon ha nulla a ohe vedere c~l dispotismo totalitario. Bevin sem– bra confonclere Marx con Thomas Hobbes. Il materialismo storico non 1 altro che un metodo di spiegazione che dirp.oStra come l 1 evolwzi9ne generale delle società umane dipende dal-– l'evolu'liione delle fomie di proprietà e cli produzione. Esso si basa sulle ben fondate osservazioni che i fattori economici so– no \preponderanti. Esso non dke m"t}i.che essi sono i soli fat– tori o che la storia si sviluppa in un implacabile spiegarsi di forze materiali di fronte alle quali la volontà collettiva e indi– vJduale è praticamente inesistente. Se questa specie di fatalismo ' sociale ·tosse stato l'ultima parola del marxismo, allora tutta la vita di Marx, spesa instancabilmente per un ordine più giusto e razionalei sarebbe ridotta a una qssurdità. I.I materialismo stÒrico espone illusioni di libertà, ma lungi dal negare la libertà, esso tenta, attraverso una più realistica spiega:zi01:1e del.. passato, di rendere 'possibili i mezzi ,per le eon– quiste future dell'umanità. Questo è ciò che Bevin avrebbe dovuto dire ne11a sua c~n:fer.enza americana. Ma non si devè èhiedere troppo~ agli uomini politici, specialmente a ·coloro che sorto òen lontani da ogni _ideologia n. La . con.ferenza internazionale delle assicurazioni sociali; Comméntando l'ottava. Ce~ferenza Internazional~ delle Assi-– curazioni Sociali ,che si è tenuta a Ginevra pr,esso l'Ufficio In-– terriazionale del Lavoro /ciò che indica un collegamento fra le due istituzioniÌ, la Tribune de Genève del 13 ottobre ri– p0:rta la delibeliazione in essa votata, di cui diamo qui alCuni punti: · ,1 Nei Paesi dove ancora l'assieurazione socialé non si applica « a tiutta .la popolazione, si dcv.ebbero aclottare al più p,esto « possibile provvedimenti tenclenti a raggruppare nello stesso c1 campo di az-iorne aSsist'enz.iale _: a) tutti .,i lavorator,i dipendenti, 11 compresi QueJli agrico1i e l~ '101"0famiglie..,_ senza r,iguaIJdo al .. ,, l'imp0rto dei l0ro_ guadagni; b~ tutte le- peFsone che compio-, ~ no un I.avaro indii.pendente (se s~no di modest~ Fisorse) e « Je rispettive tamiglie, elevando, ove occor-re, i limiti di gu,a-– <c dagno pr,ev.:isti pe-r il , funzionamento dell'assicuraz-ione. u L'assicurazione' sociale. dov,rebl:i:te prevedere la copertu.va di <1 tµtte le event~aJità che implichino fa perdita o ~a dUllinu– <1. z-ione sostanziale dei mezzi di esisj:enza,_ compresi i easi di: " a) malattia; b) maternità; c) invalidità; d) vecchiaia; e) " morte del capo famiglia; f) disoccupazione; g) infortuni e <e malattie professionali; h) oneri familiari. ,1 Nei Paesi dòve la :rete 'cl.elle prestazioni è . ancora incom- 1c pleta si dovrebbero adottar,e prov:vedimenti al più presto pos– <1 sibile, istituendo: a) assegni famiiia_ri; b) prestazioni elle e< facilitino 1a r,ieducaz.ione f)rofessionale·; c) presta.zioni-dn caso << di disoccupazione; d) pension( in easo di invalidità perm.a .. e< nente o di decesso che non risulti da infOrh.mio ..o da malattia 1c profession8Je':. • e< I servizi di assicurazione soCi'ale dovrebbero fornire cure e< complete che comprendano: a) le cure di mediei praticanti c< e di specialisti a per:sone ricoverate, o no in ospedale, com– ,1 prese .le cure a d'omicilio; b) le cure dentari;; c) l'assistenza cc sanitaria, 6ia a domicilio, sia in ospedale 9d in ogni altra « cli,yca medica; d) · le cure di levatrici ,cliplomate ed altri " servizi per la maternità, a domicilio o_d in ospedale; e) il e< ricovero in un ospedale, in una ·casa -di convalescenza o in.._ e< u·n ,sanatorio o in ~'alj;ra istituzione medica; f) ogni fo,mi- u tura odontoiatrica, farma,ceutica, e tutte Je forniture med.iéhe u o chi-rurgiche OC(?Orren'ti 1 compresi gli apparecchi di pro– ci tesi dentaria u. Alla Conferenza hanno partecipato ·115 delegati rappresen– tanti 14 Paesi, tutti europei eccetto la Palestina, e tutti del• _t'Europa occidentàle, salvo la Polonia é la Cecoslovacchia.
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