Critica Sociale - anno XXXIX - n. 22 - 16 novembre 1947
444 CRITICA SOCIALE: L'Aus~1a. L'Austria, nonostante l'indipen_d~nza e ila_corag•: giosa spregiudicatezza de1 suo. Mm1stro cj.~gh Ester,1 Gruber e la maggioranza socialdemocrat1~a: e cat– tolica, è già virtualmente nel!a ~~rsa sovietica. La sua resistenza al proce~so -dl·. GJe1chaltunq (ques!a volta in ,corso· daH'Est) e cond1z10nata. dalJ.appoggio ang.Jo-amerìcano e dagli svriJup,pi _futuri _d~la guerra fredda. Qualora g.Ji occupanti <?cc1dental! r1t_enessero opportuno abbandonare VAustr1a aL suo destu~o, essa cadrebbe, a brevissima scadenza, sotto la dittatura deLla minoranza. l paes~' sc<111jdi,navi. Dei paesi scandinavi, due - Finla~dia e Isla~_da _ sono compresi, risp~ttivament~, m zona d 1~– fluenza sovietica e ainer,1,cana. Dammarca, Norvegia e Svezia - in particolare quest'ultima - r~velan<? in ogni atteggiamento _la c_ostante ,pr~occupa_z1on.e_ d1 non destare i sospetti e a, ma•lumori del Cre1!1lmo. Un progetto di unione doganale - suH'esemi)I.O del Be-Ne-Lux - ventilato' a Copenaghen .nella confe– renza dei ministri degli esteri danese, norvegese, sve– dese e islandese, è attualmente allo studio. Il_ ,pan-, scandii,navismo si muove ,con estrema Jentezz~, 1 con– tatti. ,periodici si svolgon~ in ~?'atmosfera_ d1 scar~ entusiasmo, per ~on dire d_m~ompre:nsione .reci– proca. Su p~ob1~!-Illparticolar,1.,_merenh a!Je nspe,t– tive economie, l intesa non, ·puo estendersi. a forme più .ampie di collabora~ione, p~rc!3-è questa n;O? ra,p~ presenta un'esigenza vi-tale. L orizzonte ;pofobtco d1 · questi paesi è assai limita_to, ma in un .futuro non lontano potrebbe aHargarsi ad una superiore _,com· prensi,~n.e dei ~randi ,problemi conti:mpo~an,e1. La comumta scandmava e un modello d1 soc1eta ,colta e progredita, una preziosa riserva ,di purezza per ù~ vecchia Europa. Una questione generale, capace di r,isveg~,arla da1 suo l~tar~o _nor~ico ~ di cem_en!are dinamicamente :Ja sohdarieta de~ suoi membri, e la battaglia dell'Artico. Una presa di posizione comune -contro ,!,'invadenza delle :due massime Potenze nelle regioni- artiche co- . stituirebbe certo una ,grande e coraggii.osa svolta neJla · politica scandinava. Questa dovrebbe fondarsi sul presup,posto deLlama,ggior resi~tenza possibile nell'am– bito della più stretta neutrahtà, sull'l!-so cakoJato _e costante di questa neutralità come e:fficace arma di– plomatica. Le basi de!J'Artico sono una diretta mi– naccia per i popoli nordici,, Evitare oggi di lottare,· per un malinteso spirito non-interventista, può si– gnificare, domanà,, J.'occupazione militare e la guerra. Lotta per la libertà e politica estera. Ab'biamo visto quali ;politiche estere possono an·– cora svolgere, nel quadro dei nuovi rapporti di forze determinati da1 crollo delle Potenze dell'Asse e do· minanti, og~i,, la realtà internazionaJ·e, una .funzione limitatamente autonoma: esse non sono numerose, ma il loro ap,porto alla• causa della pace non deve essere sottovalutato. La .]:oro capacità d'inserirsi nel processo rivoluzionario d suggerisce aJ,cune con~– deraziòni. La caratteristica di quest'e,poca totalitaria e di' civ~J.– tà meccanizzata è l',i.ncatenamento dell'uomo al propNo . ambiente e lavoro, e di creare per tutti ,pensie!-"1, aspf··. razioni e ,bisogni (non solo d'ordine materiale) si– mili. Nasce ,così una ,problema,tica ,coJ.leUi.va,c'!le ·la « massa» - esaltata .o :disprezzata e mai compresa - non -è in ,grado di risolvere da sè. Gruppi num_e- . ricamente modesti, ma dotati di ,grandi capaci,tà ·Or-• ganizzative, s'incaricano di elaborare .p~r essa ra– pidi schemi risoluta.vi, di cui Ja massa si al?"propria avidamente, rinunciando a ·compiere qua1s1asi mo– vJmento, se non dietro ordini dall'alto. L'individuo è ,così ,ridotto a·lJa .condi:liione di automa. Oggi sono di fronte piccole minoranze qualificate, che fanno delle sovranità nazionali Je loro estreme trincee; non son@ ,d,i fronte le masse, più di quanto non possan<? esseri.o dei bastioni di cemento o degli a,pparecch1 radiocomandati. Queste minoranze non ,contribui• scono a ldberare l'uom~ da,J~e.~ue ~ovrastrutture, , ~ fare de,Lla «massa» un umamta attiva e pensante. la Joro forza dl loro potere sulla massa -emana dalla massa stessa: e giustamente esse si proclamano go- BiblìotecaGino Bianco verni o rappresentanze dirette di •massa. Qui con– fJuiscono la democrazia parlamentare e il totalita- rismo. · In un processo storko, per .!a sua essenza dialet– tica, non c'•è mai nulla di trop,po rigido; perciò .Je considerazioni ·suesposte non corrispondono ad uno schema •chiuso e lineare, ma ad una realtà comples– sa e sinuosa, ricca dii,zone d'ombra, d'imprevisti, .di sbocchi, cioè di « possibhlità ,per L'azione ». Così, se lo scopo delle minoranze ,libere, s.Ji)arseai margini o àn seno alla massa, è oggi. di im~edire i.],,precipi'tare della situa~ione nella soluzione belldca e di enuclea•• re, mediante un'attività tenace e paziente, ,ciò che di insopprimibdJmente umano si agita nelle diverse stratificazioni della società ,per e.vitame il totale schiacciamento ad opera de,I],eminoranze 1,i1berticide, tutt© il problema della libertà .umana, il •problema deJ· secolo, il ,problema della rivoluzione mondiaùe si ri– duce, in fondo, ad una utilizzazione razionale e inte- 'grale di .occasioni minime, di anfrattuosità,, di posi– zioni in.dà.fese, di pause e di incertezze improvvise, di manovre e di error,i e debolezze altrui, e n suo esito dipènde più da un'esatta valutazione de1Je pos– s;bi11.,tàe delle forze in giuoco e dalla tempe">tività d: un dntervento che da una fatale maturai,one di eventi i-r, seno ·alila storia. La J.olitica estera dei singoli Stahl è importante, ai fini della -rdvoluz.ione ·mondiale, per i nuovi svi– lupp,i che determina, ,per le soluzioni che prop,)ne, per ciò cn<• nasconde e ,c'!ie un incauto passo diplo– matico, un discorso, un atteggiamento par!" co:are, talvolta rivelano. E' superfluo aggi,ungere che -ogni suc– cesso, anche mod•estissimo, ottenuto dalla diploma- · 1.ia di un piccolo Stato nei confronti di una grande Potenza (quando nc,n ne risultino conseguenze dan– nose per altri piccoli Stati), rap,presenta un fattore positivo per.chè disturba J.a ,politica di. questa poten'– za, introduce un sassolii,no non facilmente elimina– biJe nel suo perfetto ingranaggio di guerra, apre un varco, incrina un equiùibrio, crea un arresto momen– taneo, opera una distensione. V'è i,noltre una forma di resà,stenza passiva appli– ,cabile da parte ,dei pi.ccoli Stati ne.i 11apporti con le grandi. ,potenze, preoccupate per la si-curezza -dei ,pro– pri confina,: il rkatto strategico. La Turchia, ceden– do aHll dottrina· Truman. e consentendo al riarmo deg]ii,Stretti, ha commesso· tina sciocchezza altamen– te pregiudizievole per la sicurezza propria e del Me– diterraneo Orientale e -per la pace mondà,ale. _Ciò è val'so soltanto ad accrescere disastvosamente i soSìpet– ti russi. Non c'è dubbio che, spiegando un'abile tattica tempo11eggiatri-ce, nulla negando e nuJ.la ,co,n– cedendo, il Governo di Ankara avrebbe potuto, tra ii due grandi antagortfsti, assicurarsi d,h ruolo di tertius · gawdie:ns. (Conti1J1Jua) Gumo CERO_NETTI FATTI É _COMMENTI della ·stampa italiana ed estera _Blocchi A proposito della tesi della « polarizzazione agli estremi ", che Lelio Basso torna ad avallare nell'Avanti! del 9 corr., sostenendo « essere. insito nella ·natura delle cose che nei momenti di crisi le forze di conservazione e quelle di progresso sono inevitabil• mente portate a dividersi in · campi nettamente, opposti ", idest in due antagonistici blocchi, Aldo Garosci su L'Italia Socialista muove alcune acùte ossei,vazioni. • Perchè - egli si chiede - non credo clìe in qùesto momento si •possano identificare nella D. c. e nel blocco socialcomunista _i due -partiti- della conser– vazione e del progresso? Anzitutto perchè! D. C. e blocco so– cialcomunista -contengono entrambi in gran prevalenza - alme– no nell'espressione pratica della lo•o politi<:,a•- elementi chi~r di conservazione o di reazione. Basterebbe pens,n,e; per quel che Figuarda le sihistre, alla istaurata od istauranda disciplina di tipo piuttosto militare ··che civile,~-al.; corporativismo e sezio– .nalismo che ·adula e stimola, alla mistica dell'unità che prende il passo sulla mistica della verità, Bast!,rebbe pensare, per ~el che riguarda la D. C., non solo al clericalismo che la limita e la chiude, rendendone l'azione inadeguata alle esigenze ele-
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