Critica Sociale - anno XXXIX - n. 21 - 1 novembre 1947

408 CRITICA SOCIALE trice della coscienza degli ·uomfoi che costi-tuis-cono 1a class~ dirigente europea. ,, Ma -no-i diciamo che parallelamen~e a ques,ta az·i,or ne se ne può sviluppare un'a<ltra (ovvero, il che è 1).0 stesso,. che il federal-i-smo deve por-tare la sua atten– zione anche su altri aspetti del problema). Noi dicia– mo che una sempli-ce un-i.o-ne doganale tra due paesi i- già un principio di superamento deJlo Stato-mona,– cte' e quindi un p-rimo passo verso l'Europa, ,p_iù,per•· sua~ivo di qualunque discorso. No' diciamo che 11'organi-zzazion-e internazionale della posta è già un poco di Europa che -si è fatta, e -che tale organizzazione può_ ser-vfre da modello ad alitre, in altri settori. E non comprendiamo •perchè Usellini debba scandalizzarsi di questo no-stro esèm– plif: care: non c'è d-ubbio -che ,lo spostamento delile perso11e umane attraverso la sei1va del-le ventisette harrjcre statali ·europee è assai più difficoltoso che non il viaggio di una lettera. C'è ancora - è vero - la ct:nsura epistolare, ma ciò si deve al fatto che trop– pa poca parie di sovranità è stata sottratta agli Sta>li perchè :; resto ancora imponente de],la sovFanità statale non possa, quando •la rabbia nazionale è .p-iù forte, .sommergere ed annu-Llare questa piccola •Oj!)-U·· quist!\. L'organizzaz·ione iilte-rnazion-ale del\a .posta è un'oasi in mezzo ad un deserto, ohe resta coperta .dal– le sabb:e quando soffiano i ve,nti, ma non per questò cessa di essere un'oasi. ·- Noi, diciam6 che,oggi è possibile aumentare iJ. nu\ mero di queste oasi e bonifkare vasti tratti del deserto, dim:i,nuendone automalicamen-te -Ja capaci– ·tà -di sopraffaz.ione e di,ripresa. Si tratta'- ,come· di– cevamo 11'altra v,oHa - di devolvere ad organi inter•– statali europei la -gestione di certi comun:i, interessi (valute. comunicazioni, scambi- esterni ~èc.; e poi d-i– fesa, colonie e via dicendo). Le condd,ziorii obbiettive ci' sono e gli stessi bisogni de], d-opogue.Tra ci sugge– riscono sviluppi i-nterstatal-i di questa natura. « Es,i,. sto,no ormai - scrivevamo - pro-b-Iemi vitali ed ele– mentari che_ sono uguali in tutta Europa: il· paNe, la casa ad ~semp:i.o. T-utta Europa è senza pane, tuUa– Europ,a-ha bisogno di case. L'Europa ha -i:e risorse · ne.cessa.rie -per soddisfare questi bisogni. · Si tra,tta di non 11,asciar passare inutilmeqte questo momento in cò.i l'Europa oi, presenta lo stesso v,o,lt o, ;rigato di pianto, lo stesso stomaco vuoto, -lo stesso giacigl.io senza teti-o, e trasifocmare in un fatto positivo il mal e che la guerra ha portato-. H che vuol dire, in termi– ni" cofi,cre•t.i, :impiantare gli organfami giuridici euro-• pei atti a dar soddisfazione ai _bisog,ni ,-eµropei ». Noi diciamo che ogni qrnal volta la soddisfaziio-ne di un -bisogno o ,L'organizzazione di un servizi.o •pub– blico ,che interessa vaste popolazion<i vengo-no sot– tratti alla competenza dei singoli Stati nazionaH e devoluti ad organismi intyrstatali, ebbene, in· ognuno di questi oasi si porta una 11obusta pietra al-l'edifici-o euro-peo: sia per-chè i fatti persuadono l'uomo più delle parole, sia, so.prattuUo, perohè ognuna di que - sie sottrazioni sgonfia -·]'-onnipotenza delle cittadelle statali. Le c\-.u,a,li, coll'andar del tempo, si afLJoscer,eb - bero prive di -oontenuto. - I socialis/li e ,/'Eur-opa. - Come è possibile dare -veste giuridica europea a certi essenzfali biso-gni euro.pei? · E' qui die, a mio av.viso, il socri-al-ismo si trova ad avere dinnanzi un, vasto campo -d'azi0-ne. Padroni, beninteso. i non socialisti di essere anch'essi f.ede– ral,i.srti, ma oggi ,].'azione politica si s,noda attraverso i partiti e - pur augurando la confluenza di .forze. poilitiche diverse verso .I-a stessa meta - dobbiamo, p 1 oprio pecr· restar attaècati al concreto, domandar– ci che cosa possiamo fare noi, noi social:i-sti. Non che cosa può fare l'umanità in astraHo, ma certi deter- . minati uominri che hanno una ideologi,a ·comulile. t (Ma come .faremo - - obbietta UseUi.ni - a met– tere d'accprdo i tanti. s·ocialismi che oggj .la carta politi,ca presenta? Ecco, io penso che un minimo- de-• nominatore comune si) poss,a _ trovare, e consista" ap– .punto ne>ll'accordo su quel minimo d.i pianificazione necessario a far sì che gli organismi inierstatal-i di .cuil andiamo di~orrendo siano messi in grado di adempiere alla Joro ,funz,ione. Il compito comune che gli uomini devonò affrontase ries,ce, tarite vol,te, ad Biblio(eca l,jlnO t::S1anco uniformare le idee. O crediamo in questa capacità che certi bisogni e certi/ problemi hanno d•i « omo– geneizzare >J •tendenze già affini, ro-ppure diventa per– fettamente inutile, non, il ,n,0str-o progetto soltanto, ma lo stesso sforzo deiLmovimento federa1ista - d:i-– viso iìn cento tendenze - in cui ha ,tanta fede l'Usel– .Jini). Il socialismo ha sempre sentito ·fortemente come condi-z!one indispensab:i-le per la sua altuazi~ne, la necessità di superare le frontiere ,n,aziionali. La sua stessa natura antiborghese lo porta ad agire ,contro i ,particolarismi naziionali, essendo :la nascita e lo sviluppo delle nazioni moderne strettamente connes • si>con la nascita è lo sviluppo dell-a cìasse borghese. Ma ò.J sooi!l'li,smo deJ;e origini , conce.pd- v,atalle supe– ramento ,come un blocco delle .cla ssi la voratrici di tutti i paesi scamventato contro le cittadel-le statali · per scardilnarle: era questo d,l senso de,Ue vecchie Internazionali. Oggi, con l'inserimento dei r-appre– sentanti dei partiti ,proletari nei governi J'Interna– z,ionale Soci>ali'sta ha d•a aver-e un altro s~nso, ed il supefamento dei partjéolarismi nazi onali ha da tro– vare un'altra stq1da. Occorre o': J.ei ,partiti socialisti che partecipano ai governi de,i-paesi europei coordi– ni>no la >I.oroazione e pre,sentino ailJ?op,indo-me deii, ri– spetJ;i;vi parlamenti e dei popoli un piano europeo, o quanto meno supernazionale. L'Inghilterra socia– lista ha pianificato la ricostruzione delle case distrut– t·e dalla guerra: è :impossibile -penrsare · che in altri paesi- i sociali1Srti'-che ·sono al- governo pongano ,a :J-o studi-o un .pi-ano analogo e successivamente, ,presi i debiti a-ccordi, piropongano all 'optnione pllbbli-ca, tn un so-lo piano · sùperm1zio11a.le, la risoluzione del pro– blema edidizio di irn'inte·ra z ona con,tfnentale? Un pda-no che coordini ne:IJe dovute proporzioni le r,is-or– se dei paesi aderenti, compensando la maggior quan– tità di oro degli uni con la maggior quantità di brac• eia o di tecnici o d•i maler~al-e- degli alrtri? Io non penso che « i tre o quattro socialismi di ca– sa nostra», -di ,cui discorre Usernni, abbiano da tro– var a l,itigare an,che attorno ad una proposta di que•• sto genere, d'interesse imro-ediat-o, e -tale d-a non com– .promettere le pregiudiziali- i-deoJogiche e po:Jitiche di ch,scun socialismo. E' suffi.oiente che ammettano il principio del<la pianificazione e, aifiriterno di q1,1esta, una gerarchia di bisogni da soddisfare (ad esempio: prima le ,case popolari): è suflìciente, ci-oè, che sia– no socialisti. Mi si può o-biettare che, anche ammesso di trovar la maniera di ri,solvere in comune un pr-obl'ema con– tingente inleressanre un ce-rto -numero .di Stati, non per questo'l'Europa sarà fatta. • Il che è vero. Ma ]a strada indicata puu sùggerire alt-ri raggru,p,pamenti d,i forze, al-tri organisl)li illl,ter– statali per -affrontare altr,i, .problenri contingenti,, e gli Europei verranno 'sempre più intre.ccirando i loro iNrte,ressi. E sopra UJ1 te.Ì'reno reso· in tal, modo pro• _pizio ile forze del fe'd.er.alismo potranno più agevol– mente lavorare per far sì che g,i Europei intreccinò anche ÌI lor-o sentimen•ti. Noi p·ens-iamo che ,ogn-i ac– ' cordo di questa natura è una fetta di Europa ,che si fa e che -d1fìficilmente verrà disfatta., . Qu esta mia ,proposta, l'ipe,lo, non ,vu.01 esser altro c.he un progetto di soluzione, parziale sì, ma con• crelo -e •immediato. Se è un buo-n progetto tocca ai competentÌI definirlo nei suoi elementi tecn•ici ed al Parti>to varar!@ nel mare deltla ;pol,itica. Se .invece è un progetto inutile ed ingenuo, come . sembra dire Us.ellrini, pazienza: si faccia avanti un altro ,con un progetto migH,ore ! UGOBERTO ALFASSIO GRIMALDI Legg-ete e diffondete il quo1idiano del P. S. J,. L L'.UMANITA'

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