Critica Sociale - anno XXXIX - n. 21 - 1 novembre 1947

CRITICA SOCIALE· 407 tà, dall'adeguarsi· degJi, spiriti alle esigenze specifiche che l'or,dinaniento n,tiovo comporta. . Anche in quest0 cas0, come in ogni altr'O dellè' vi– cende ,po:titiche, i1 .isultato è dal~ dàll'armonia di tutti gli, elementi costruttivi. Ed aippunto perciò, an– che ris,petto .a _questo fondamentale · problema del nuovo assetto economico, acquista senso d,e,finitivo Io sviiluppo d~mocratico 'cleHa struttura statale, a ga– ranzia: di quell'armonico concretamento di tutto il sistema dell11 ,produzionè; in ,cui esigenze e condi, ziomi de: 1 loro soddisfacimento si svolgono insieme. II metodo democratico, essendo, per ·Ja sua intrin· seca, ,e costante polemicdtà, negatore dii ogni mira– colisrn::> - in quanto sup_pone la aperta formulazio– np e manifestazione di tutti gli interessi in•izialme·nte discordi, e quindi la U,oro relativa valutaziione -, porta·ad avanzamenti ,ponderafi, a prudenti s•perimen· . tazioni, fuori di ogni misti,co ideologismo; costrin: ge a,d. arm0ni"zzare appunto fini e mezzi, condiziom o:Oi'cttive e .psicologiche, e i-n ta] modo predispeme nna possi!.r ,ità di successo che ogni diverso metod 'J d'az:bitriio, p_iù o meno. illuminato, non cono.,ee, Questo è ciò ,che giustifica la cautela, la gradua– Dità. d"eg]ii svii1luppi dti una ,economia pianJficata, dd– retta. ennti"ollata; cautela di cui in Gran ~retagna o"gi i laburirti aJ ,poter-e danno un esemp1q _cosn1· c~o, ,nel quale stà certamente il segret_o del successo di un avanz,arnentO" -che Io .stesso partito conservato– re inglese, neI.la sua .parte più g ,i.ov -anee viva, :consa– p.evo'e di dò che va sorgendo. d•i nuovo sC!tto 11 sole. si guarda bene dal negare, a d•1ffe:r>enz~ da11conserva– tori continentali saldamente ancorati - · a 'quanto sembra - a vec~bi, scherni,-per quanto tarlati,_e di– sposti- a <iifer.derli con tutti quei mezzi ,che nel 1921· 1922 furono con successo sperimentati, pon:endo le basi d·, parlen_za ,per queìla « eroica » avvent~•ra che ·doveva concludersi nel '43-'45 con una sa·ngurnosa- e rovinosa ma giusta sanzione, Nondimeno, ogni pru– denza di realhzazione non· può rovescfare la dire– zione ne1~a quale si svilup•pa l'economia moderna, non cancella nè · può canct! ila,re .la corndanna del.la tesi dei l'berist,i à -tout pl'.ix, che si muovono fuori della storia P .che propongono aacora, a chi nelle propr:c car)li sente il tormento,_sp~sso _atn?ce_,di_una insopp,;rtabiJp _situazion~, s,pe~1f1c1 fa.lac1, md1can, do alia sua speranza orizzonti da fata morgairn. RICCARDO BA U'.ER L'Europa ha fretta· Il nostro Cl!mico Ugoberto Alfassio Grimal 1 di ci mcNl!da un niuovo inteire/ssante arWcol'o sui p,ro~•l·emi de.t federalismo europeo, d~l qual,e, , trala~c-_zando celrle battute polemiche di r,zsposta afl Use/hm, ch_e in parte possono co•ns_idtirarsi superate dopo fa_rtz– colo e/li questo che abb•zamo p.ubb[lica_fonel p~n,ul /tz.mo numero, d,iamo qui la parte sostanzzale·. I /•imiti de/1Pe 1 tre soluzioni tradizionali. Chi s'interessa al problema dell'Europa crede _nel– la sua pr-o-ssima ,o_remota soluz·io~e. Lo pensa 1rre~ solubile solo crhi riitiene .che l'Occidente V?lga ormai a,l tramonto e la civiltà bianca sia ou-ma1 alla fine dei suoi giorni. C11e I'Euro:pa 1ro".j il_ m?do d1 ~rga– nizzarsi aHorno ad un-motivo unitario_ e cosa d! co– sf grande mo1nent9, che C(!me·altern~hya_ non si ve- de altro che il caos e ,la fme della c_1v11ta.. . . :\fa come si- farà l'Europa? E' qm che commc1a · no le. divergenze, 1) (''è chi .pe,nsa che •l'Europa nascerà, ,'!In -'?el giorno, attraverso -un Congresso. E' ques~a I 1Hus1,o– ne illumimstka che crede che le so,luz1on1 del-la sto~ ri.a siano aJ!pr~ntahHi a tav_o!in_o.Si, ~ratterebbe d1 mettere d'accordo su determmat1 punti ,1,rap,:prese~– tanti delle dlv-erse nazion1 e di cercare assieme 1! « sistema di [.ara~z-1e ~ di rapp~es_entaD;ze ». E' evidente H v1z1-omteUettualMstJco d1 questa _so- . luzione (viz.io dal q_ual-enon è_e~!!nte, alme?•O parzial:· mente, l'azione dei «federalisti»), p~r~he, Ja realta ha 1e· sue es.igenze e le sue contradd1z10~1 :che, nes– sun « sistema » riesce ad 1,nquadrare a priori. L « uo- iblioteca G~no d,ar 1co mo europeo» viive già dentro di noi, ma è una parte soltanto deHa nostra comp·lessa personalità; il resto aderisce ancora a scherni nazionalistici. L'Euro,pà si .farà, ma a gradi, a strappi, a sttatifircazioni suc– cessive, Nessun Congresso ri9scirà a farci svegliare, una beila mattina, europei fatti e finiti. 2) Una seconda teoria ,potrebbe chiamarsi la teoria del suicidio degli Stati naz-i,onali, Si tratta di intensifkate e di-:atare la «,coscienza» europ,ea in tutti 1 popoli del vecchio continente, f.i.nc, bè esplo– da in una volontà unitaria che porti a diss-olvere in una organizzazione_ più larga gli attuali parli--_ colarismi sta-tali. Questo vuol fare, tra l'altro, il' Movimento Federa-– lista Europeo, e fa bene a volerlo, Ma c'è da restar dubbiosi sulda, capacità risolutiva d'una ,impostazio– ne del genere, peTchè noi sa.ppiamo quanto si,a dif– ficHe educare ad ,un'iidea grandi masse, a tal punto · e con tanta intensità ùa farne una forza capace di imprimere pre•ssioni decisive. Le masse, oggi, più che mai, vanno a rimorchio. Usellini d.iice: i popoli non fanno alcu.na pressi o, ne suii loro rappresentanti affinchè impostino, iJ pro– •blema europeo, e ciò avvaene perchè non ne hanno cosci-enza, Noi di_cia,mo: i ,popoli sanno che cosa si– gnifica « 'Euro,pa » e qua~i vantaggi. comporti l'ed-ifi.. car.a, ma non fanno press,i,ouii. C'è da meravigl-iarsi? GH Italiani del secolo scorso, non ,c'è dubbio, sa– p.evano che cosa voleva dire « fare l'Italia », ma di pressioni ne fecero poche; ,e Garibaldi stesso, malgra– do l'aureola leggendaria che lo accompagnava, trovò so:1amente rniJ,J·epersone dis•poste a se,guiirlo. Gli, ita-– liani dei nostri giorni - è aHrettanto indubbio - sanno benissimo, ad esempi-o, che il serv.Ìq;io militare obbligatorio non cor-risponde nè ai loro idea-li nè ai loro intére-ssi, ed -è cffi"to che, interrogati ad uno ad uno, sii maniifesterebbero quasi tutti ,contrari al suo mantenimento, Eppurè l' Ass-emblea Costituente, for– mata <!là uomi,ni liiberamente eletti dal popolo italia– no, ha .potuto tranquH1amente riconfermarlo. ,Che cosa significa ciò? E' questo uno de( mi,lle e– sempi che si ,possono portare per dimostrare iJ di– sta-eco dei vertici -dalla base che li esprime, distacco che si è venuto accentuando nei temp,i moderni e che costHuisce una delle più gravi ma1l,attie della demo– crazia. Ecoo pechè io penso che il metodo del dare agli Europei una coscienza ,europe'a, pur restando essen-– ziale, non sia deci.s,i,vo per arrivare in porto. Esisto- 110 condizioni di fatto e dati obbiettivi- sui quali è necessario agire, pur non trascurando l'educaz.ione deJ.,,e coscienze, ,perchè è soJ,o dallo sviluppo paral- 1!elo deHe due azion·i (quella sugli uomini e quella suEe cose) che può nascere l'Europa. _ 3) C'è infine una teor:i-a che possiamo chiamar fatalistica o dJeferrminist-ica: l'Europa si farà da sè, quando le condizioni di fatto -che hanno permesso il sorg~re ed il ,prosperare degLi Stati_ ,nazionali sa– ranno in crisi. Sono queUè stesse ,cond121,om che, nel lu,ro evolversi, creano ii1. presupposto del proprio su– peramènto. Non mi attardo àd esaminare questa teoria, per– chè - vera o falsa che si-a - non lascia alla volontà dell'uomo alcun margine, E pertanto, come i fatti che accadono naturalmente e ·G,henon sono dall'uo · mo modificabili, non serve a nuhla il discuterla. La so,fuzione fede,ra/.ista e le sue possibW in.le {Jra– zfoni, La soluzione pro,pos,ta dai federalisti ha il grande merito ùi non negare a priori nessuna di queste strade, e di porsi ,come movimento_ politico. aperto a tutti coloro che si sentono europei. Il Partito del– l'Europa, insomma: un partHo che ha una sua pro,, posta poli_t.ica da avan~are ,per .ogni problema che tormenta -11nostro contmente, dJJnostrando che non c'é questione scottante _della -situazione intern_az10- nale ·che possa .prescindere, per la sua soluz10ne, dall'unità europea. La quale si pone pertanto come l'esito necessario dei mali del nostro tempo, e nella dimostraz:one di questa ne,cessità sta Q'.1 ~orza per– suasiva de.J federalismo e la sua potenz-1alita forma-

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